lunedì 4 aprile 2016

Incombe sulla regione il nuovo PTPR. Se ne parla poco ma potrebbe portare importanti cambiamenti nella tutela del territorio, e non sempre buoni!

La Giunta Regionale ha approvato a metà marzo scorso il Piano Paesistico Regionale che adesso dovrà passare l’esame del voto in Regione.


Secondo i paladini dell’ambiente, Zingaretti e Civita, il nuovo PTPR servirà per superare la frammentazione delle regole e arrivare ad un sistema più chiaro di norme, avere una burocrazia più leggera e strumenti agili per la valorizzazione del paesaggio e il contrasto alle azioni abusive. Sarà vero?
Di questa vicenda si sta parlando davvero ben poco. Tutti presi, in parte giustamente, dalle prossime elezioni e dal prossimo referendum sui pozzi petroliferi in mare, si sta trascurando quest’argomento che potrebbe portare, una volta attuato, a reali stravolgimenti nelle politiche urbanistiche e di salvaguardia reale del territorio stesso. Infatti le previsioni del Ptpr sono direttamente efficaci e prevalenti rispetto a tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale. Ma il cammino del PTPR è stato lungo ed è durato anni ed anni durante i quali sono state oltre 22mila le osservazioni presentate da Comuni, Enti, Associazioni e privati. Cosa sappiamo di tutte queste osservazioni, di tutte queste richieste? Sono davvero tutte a fin di bene o alcune potrebbero incidere maledettamente male sull’ambiente?
La cosa ci riguarda molto da vicino visto che i Castelli Romani sono particolarmente interessati dal PTPR. Moltissime richieste di modifica al piano nacquero nel pre-adozione circa 10 anni fa. Oggi che si parla di approvazione quelle modifiche potrebbero diventare realtà. Si parla di Roncigliano, Marino 2, i Pratoni del Vivaro, i Piani di Zona del Comune di Roma e tanto altro ancora, anche nel comune di Ariccia. Per alcune di queste richieste ci fu il diniego a suo tempo ma per altri non è dato saperlo.  E così siamo ora in in un limbo dove poco si conosce di quello che potrebbe essere il reale futuro di salvaguardia del territorio della nostra regione e dei Castelli Romani in particolare. Quanto nuovo cemento, quante impiantistiche saranno avallate?
 

Eppure proprio ai Castelli ci sono tanti che si dicono ambientalisti e che oggi siedono su scranni importanti dai quali è più agevole avere accesso ad informazioni altrimenti difficili da ottenere. Ci sono persone che vantano la vicinanza con consiglieri, assessori, deputati e senatori: si spingano questi a fare chiarezza su un tema così importante e attuale. Si muovano i movimenti e le associazioni ambientaliste, quelle che fanno del territorio la propria bandiera, prima che sia troppo tardi.
F.A.

sabato 2 aprile 2016

Un libro per caso - La sovrana lettrice di Alan Bennett

di Francesca Senna
Un libro piccolino, divertente e stravagante, una piacevole lettura sul piacere della lettura.
Il testo costruito sulla finezza di un umorismo intelligente, di marca britannica che si manifesta attraverso scoppiettanti dialoghi e battute attraverso cui dà voce ai personaggi.
E’ un inno alla passione della lettura, una passione che diventa dipendenza e dalla quale non si vuole guarire; questo è un libro che, fa pensare al valore dei libri, al potere della lettura, all'accrescimento culturale e personale che comporta.
Arrivata quasi all’età di ottant’anni, la sovrana inglese scopre la lettura: questo è il cuore della trama. Per tutta la vita i libri l’hanno circondata, stipati nei polverosi scaffali delle biblioteche dei palazzi regali, ma lei non ha mai conosciuto il piacere della lettura poiché sempre troppo occupata e vincolata dai doveri di sovrana. Una vita nella quale ogni scelta le era stata gestita ed indirizzata per soddisfare solo le necessità di stato. 
Divertente e anche se sconveniente è che, l’irruzione dei libri nella vita della regina ha effetti di generale stravolgimento degli equilibri di palazzo, dove di punto in bianco prende piede un autentico terrore all’idea che la sovrana trascuri gli impegni di corte, le convenzioni e il protocollo per mettersi a fantasticare di libri. E di fatto la regina inizia a trovare sempre più noiose le incombenze regali, le uscite pubbliche, gli incontri con i sudditi che le sottraggono tempo alle sue amate letture.
                  
L’assoluta scorrevolezza della scrittura, che rende la lettura estremamente piacevole, potrebbe far pensare che trattasi di un libro “semplice”.
In realtà in questo modo se ne andrebbe sicuramente a sminuire il valore.
Affascinante è il racconto della trasformazione psicologica che i libri creano nella regina. Come se per decenni avesse vissuto e guardato il mondo senza ne viverlo ne guardarlo veramente, adesso è sopraffatta da un’estrema curiosità verso la vita; e si accorge che nei libri può trovare le risposte a molte domande che non aveva avuto mai il coraggio di porre.

Di fronte ai libri, la regina perde la sua “importanza” e diventa una donna come tante, piena di fragilità e di interrogativi. I libri le fanno prendere coscienza del tempo sprecato a dedicarsi ad inutili riti ed etichette.


Per concludere definirei questo testo un piccolo capolavoro di humour che non può mancare nella libreria di un appassionato lettore. E la conferma l’abbiamo nella conclusione realizzata con un colpo di scena imprevedibile.

Un libro per caso - Ero straniero e mi avete ospitato di Enzo Bianchi

di Fabio Ascani
Enzo Bianchi è un religioso, saggista, esegeta della Bibbia, monaco laico, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, a Magnano (Biella). Il suo libro ERO STRANIERO E MI AVETE OSPITATO è un’opera apparentemente semplice e in realtà estremamente profonda, ma soprattutto attuale.

Nella Bibbia, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, esiste una grandissima mole di spunti di riflessione sulla questione dello straniero e dell’ospitalità.
Oggi i grandi flussi migratori fanno spesso vacillare il concetto di quella che un tempo era considerata “sacra ospitalità”. Ma la domanda che bisogna porsi è se sia giusto praticare “un‘accoglienza passiva acritica e illimitata degli immigrati”. Scrive Bianchi: “L’accoglienza è altra cosa dal soccorso”. E ha ragione.


Consiglio vivamente questo libro a tutti coloro che affrontano, da ogni punto di vista, la questione dello straniero, dei flussi migratori, dell’accoglienza o del respingimento, dell’ospitalità libera e gratuita rispetto a quella fatta per interesse, come i fatti di cronaca hanno mostrato. Consiglio questo bel libro soprattutto a coloro che vogliono approfondire il concetto di accoglienza attraverso la testimonianza della Bibbia ed Enzo Bianchi sa guidare il lettore, anche non esperto, attraverso le scritture, in un’esegesi del testo semplice e chiara ma mai banale.

Goethe ai Castelli Romani

Volfango Goethe, 230 anni fa, viaggiando da Roma a Napoli attraversa il territorio dei Castelli Romani e, passando per Ariccia, racconta nel "Viaggio in Italia", rimane colpito dalla bellezza della sua piazza e dal modo "bizzarro" del principe Chigi di "tenere" il parco...

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...