Alcuni mesi fa abbiamo scritto un articolo intitolato
Questo è Simone Carabella, oggi, a pochi giorni dalle prossime elezioni che designeranno quale sindaco governerà la città di Albano Laziale per i prossimi anni, vogliamo parlare ancora di Simone e di cosa rappresenti nel panorama politico della città che vede il contendersi della poltrona di primo cittadino da ben otto candidati, con una quantità altissima di liste, fra politiche e civiche, che porta gli aspiranti consiglieri allo stratosferico numero di circa 700, cosa che pone in un'incertezza notevole i pronostici su chi potrebbe avere la meglio in questa contesa elettorale.
Simone Carabella, nella confusa battaglia elettorale, che spesso ha visto toni particolarmente accesi, rappresenta un futuro di speranza per i cittadini che credono nel cambiamento, nella tutela del territorio, nella difesa dei più deboli, nella tutela della legalità.
Certamente Simone si distingue da tutti gli altri candidati per la sua forza fisica e mentale. Campione di Culturismo, atleta e maestro, mental coach, rompendo con qualsiasi tipo di schema, ha saputo mettere queste sue qualità al servizio delle battaglie che ha ingaggiato nel bene della collettività e dei più deboli. Memorabili i suoi tuffi nel Tevere a Capodanno (in primo fu per sottolineare la vittoria del Comitato No Inc contro la costruzione dell'Inceneritore di Albano); memorabili le sue maratone spingendo la carrozzella dell'amico Claudio Palmulli (candidato in una lista per Simone), per rivolgere l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione delle barriere architettoniche, ottenendo dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, l'impegno a migliorare l'accessibilità per i disabili alla metropolitana e la costruzione di un montacarichi per la stazione Flaminio della Metro A.
Simone rappresenta la speranza in un futuro diverso. Rompendo qualsiasi vincolo con la "politica dei partiti" (
Esco dal PD), Carabella ha scelto di essere un semplice cittadino al servizio di altri cittadini, senza compromessi, senza servitù verso alcuno, libero da ogni logica spartitoria o di casta, rappresenta anche quella fetta di popolazione che non si riconosce nelle attuali compagini politiche, ponendosi come portavoce di coloro che cercano giustizia e legalità.
La questione legalità è molto importante nel programma di Simone e spesso è stata fraintesa. Carabella ha un motto: PRIMA I CITTADINI ITALIANI. Intende con ciò che le limitate risorse del nostro paese devono essere impiegate prima di tutto per andare in contro a tutte le esigenze di coloro che onestamente vivono e lavorano nel nostro paese rispettando le leggi ed il prossimo. Non è una questione di razza ma di legalità e di priorità: non si possono trascurare, sostiene Simone, le esigenze di chi è svantaggiato, non ha una casa o un posto fisso, non riesce a trovare un letto d'ospedale ma paga le tasse in Italia da sempre per andare in contro a coloro che invece vivono nell'illegalità, che fanno carte false per entrare in graduatoria delle cose popolari, o che evadono il fisco. Così come non è concepibile pensare di poter accogliere tutti sul nostro territorio. Meglio sarebbe una politica che facesse seri e concreti passi per una reale gestione internazionale dell'emergenza emigrazione.
Come avevamo accennato Simone Carabella è anche un simbolo per tutti coloro che lottano per la difesa dell'Ambiente. Da anni è impegnato in primissima fila nel comitato No Inc, sacrificando ore e ore del proprio tempo, spesso sottraendolo alla propria famiglia che pure lo ha sempre supportato nelle sue battaglie, anche quando è stato oggetto di "attenzioni" non proprio amorevoli, ma anzi intimidatorie, da parte di
poteri forti che hanno trovato in Lui, e in tutto il Comitato, un ostacolo insuperabile.
In Simone vedono un barlume di speranza coloro che hanno in famiglia un diversamente abile, o un malato grave. La sua generosità lo ha portato ad abbracciare, non solo la questione delle barriere architettoniche (
memorabile la partita di rugby organizzata al Palacesaroni di Genzano fra atleti in carrozzella), ma anche le battaglie per coloro che sono stati vittime delle trasfusioni da sangue infetto o le lotte per la libertà di cura. E fra i punti fondamentali del programma di Simone c'è proprio la sanità, che deve rimettere al centro della propria attenzione il cittadino più del calcolo economico, e quindi la razionalizzazione e il buon funzionamento dei pronto soccorsi dei Castelli Romani, a cominciare da quello di Albano Laziale.
È la vita che viviamo tutti i giorni come semplici cittadini che sta a cuore a Simone. L'economia della città non può essere affossata da tasse e balzelli che andranno a pesare sempre e come al solito sui meno fortunati. E allora come primo atto concreto Simone toglierà i parcheggi a pagamento che stanno contribuendo alla sofferenza degli esercizi commerciali del centro e sono un vero colpo sulle finanze dei residenti.
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Al centro Simone Carabella durante la giornata
della chiusura della sua campagna elettorale
A destra Claudio Palmulli |
Simone, infine, più di ogni altro candidato alla poltrona di sindaco ad Albano, rappresenta la differenza tra un passato che è sotto gli occhio di tutti e che ha portato la città nelle condizioni che possiamo vedere oggi, e un futuro di speranza, fuori dalle logiche di potere e dagli accordi di partito. La sua candidatura è sinonimo di libertà, di rottura degli schemi tradizionali. Il suo non sarà un compito facile. Ma quando mai Simone ha scelto strade in discesa? E quando mai Simone si è fermato prima di un traguardo?
Simone rappresenta la speranza di coloro che gridano al cambiamento, che voglio il bene della città, progettano per un futuro dove l'aria sia respirabile e l'acqua bevibile, liberi da discariche, inceneritori, barriere architettoniche e barriere mentali, dove ogni onesto cittadino torni filamenti al centro dell'attenzione, priorità reale per la buona politica.