venerdì 12 aprile 2013

BIOGAS O BIOPROFITTO?


   “Biogas o bioprofitto” è quasi un piccolo saggio su una questione importante che sta interessando il nostro territorio: il proliferare di impianti di produzione di energia da biomasse. Quanto queste centrali sono “pulite”, quanto sono “utili o dannose”, quanto “pericolose”? Leggendo ciò che segue possiamo provare a farci un'idea della questione.

    Emiliano Bombardieri è da anni impegnato nella difesa dell'ambiente ed in particolare nella lotta contro l'inceneritore di Albano, partecipando attivamente nel Coordinamento contro l'inceneritore.


Di Emiliano Bombardieri
(Parte I)
Non solo inceneritori, “l’avanguardia del profitto” in Italia sembra avere recentemente allargato i propri interessi anche verso le energie rinnovabili, con particolare interesse a tutti quei sistemi di combustione di ritrovati organici, per
produzione di energia elettrica Gli impianti in questione sono in continua proliferazione nei Castelli Romani e non solo. Da Velletri a Pomezia, se ne prevedono tre: Casa Lazzaria a Velletri, Ariccia località Via delle Grotte/Nettunense e Pomezia, località Torre Maggiore.
Da non dimenticare che, all’interno della discarica di Roncigliano di Albano laziale, giunta nel 2012 ad avere ben 8 invasi, e sede prevista per la realizzazione dell’Inceneritore dei Castelli Romani, esiste già una centrale da 2 Mw circa, di proprietà della Marcopolo Engineering S.p.A, la stessa società che ha in procinto la realizzazione di un impianto a Guidonia. (sportello energia provincia di Roma).
Ma come funzionano questi impianti? Per legge e come da progetto, (sono scaricabili online sportello energia provincia e regione) sono dei “semplici sistemi” a digestione anaerobica, con annessi cogeneratori per la produzione di energia elettrica derivante dalla combustione del gas prodotto dalla fermentazione del FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano). Le tabelle di questi impianti per FORSU, intendono un insieme di più tipologie d’organico: quello derivante da una raccolta differenziata, ma anche l’organico derivante dai TMB (Trattamento Meccanico Biologico) e come da Catalogo Europeo dei rifiuti, ceneri derivanti da combustioni, fanghi di depurazione e scarti di tessuti animali. Durante la biodigestione si ha la fermentazione del FORSU che da origine a quel gas, impuro, data la scarsa percentuale di metano contenuta, che viene bruciato dalla centrale per produrre energia elettrica. E poi? Secondo i progetti, e non solo, il prodotto uscente da quelle camere risulta essere un ottimo ammendante per l’agricoltura, integrandolo a sfalci di natura arborea. Siamo sicuri? Il prodotto uscente, la normativa vigente, lo definisce FOS, ovvero (Frazione Organica Stabile). Due sentenze (Sentenza 5566/2012 del Consiglio di Stato, sentenza Tar Toscana 917/2011) lo definiscono già rifiuto speciale, ovvero non compost, ma materiale da conferire in discariche speciali, data la nocività, a prezzi per Tonnellata doppi rispetto allo sversamento del RSU (Rifiuti Solidi Urbani) il tutto chiaramente a carico dei cittadini. All’uscita delle camere di digestione, data la precedente descrizione del materiale descritto in ingresso, considerando l’aggiunta nel processo anaerobico di additivi chimici per modificarne il colore e flocculanti, e dato l’alto contenuto di Clostridium botulinicum, (botulino) definirlo Compost è una fesseria. Di buono c’è solo l’interesse del privato a fare profitto, a danno della salute, del territorio e delle tasche dei cittadini. Gli incentivi che questi impianti ricevono sono 0,28 cent. Kwatt/h prodotti, ovvero milioni di € l’anno; per questo date le ultime “operazioni legislative” firmate CLINI, e i certificati verdi rilasciati dal GSE (Gestore del Servizio Elettrico), con i centesimi di cui sopra, si è scatenato un vero corri corri verso questi impianti. In tutta la provincia di Roma ne sono previsti tra i 100 e 150, tutti di piccola taglia, non superiori ai 3 MW di potenza.
Il GSE, nel primo semestre 2012 (vedere sito internet) ha erogato oltre 120.000 € giornaliere per questi impianti. Sono compresi anche gli incentivi per la futura centrale ad Olicombustibili da 0,3 Mw, autorizzata a Cancelliera anche dal Comune di Albano laziale . Trattasi di soldi pubblici, prelevati tramite bollette a noi cittadini. Nessun grande impianti, ma piccoli impianti, piccole centraline della morte, che vanno fermata il prima possibile.


(Parte II)
Numeri alla mano il primo dubbio sorge leggendo la capacità dei 3 impianti previsti ai Castelli Romani: Velletri e Ariccia 33.000T annue ciascuno, Pomezia circa 60.000 T. per un totale circa di 126.000 T. Ricordando quanto detto nella prima parte su che cos'è il FORSU trattabile nei suddetti impianti, la capacità di trattamento degli impianti in questione supera di gran lunga l’eventuale disposizione di FORSU del bacino in questione. Sommando (ISTAT 2011) gli abitanti del bacino interessato, ovvero Albano, Ariccia, Genzano, Castel Gandolfo, Lanuvio, Nemi, si arriva a 105.000 abitanti con Roccia di Papa, Ciampino, Velletri, Ardea e Pomezia si arriva a 215.000 abitanti totali. Con una produzione procapite di 540 Kg di rifiuti ( dati ISPRA) si hanno circa 115/120 mila Ton. annue di rifiuti prodotti, di cui il 35% organico, ovvero circa 41.000 Tonnellate di Organico disponibile, e non le oltre 100.000 tonnellate necessarie a far lavorare gli impianti sopra citati. Ci domandiamo allora: da dove arriverà la quota restante di trattamento? Chi la controllerà? Cosa conterrà? L’ennesima prova di sperpero di denaro pubblico e di devastazione del territorio crediamo sia abbastanza tangibile.
Andando oltre i confini del bacino in questione, il proliferare di queste centrali è ormai fuori controllo, solo su Aprilia (72.000 abitanti) si parla di 5 centrali di questo tipo per Aprilia, per non parlare di tutta la provincia di ROMA… Le criticità di questi impianti sono molteplici. Gli “anaerobici a recupero energetico” il gas, derivante appunto da una fermentazione anaerobica (“principio dell’intestino umano”), è un metano impuro (solo il 50% è metano). Per un impianto da 1MW (considerando un lavoro a pieno regime dell’impianto di 8000 ore annue) si hanno circa 30 milioni di mc fumi prodotti all’anno, che equivalgono a tonnellate di gas nocivi prodotti, tra cui anche l’azoto ammoniacale.
Oltre a metano e anidride carbonica si ha la produzione di ossido di carbonio, ossidi di azoto (NOx), e poi idrogeno solforato e idrocarburi clorurati. Gli idrocarburi contenenti cloro bruciando possono trasformarsi in diossine la cui tossicità si manifesta a concentrazioni piccolissime.
I filtri, non risolvono se non in minima parte il problema delle nano-polveri, ricche di COT (Carbonio Organico Totale)
Per una centrale da 1 Megawatt, si ha la produzione giornaliera di circa 35 kg di ossidi di azoto, precursori delle polveri sottili, che corrisponde ai fumi prodotti da 10.000 automobili che in un giorno percorrono una distanza di 20 km.
Siamo sicuri allora che la strada da percorrere sia questa? Oppure è meglio considerare, come avveniva fino ai primi anni 2000 il compostaggio aerobico? Tale inversione di tendenza è forse avvenuta da quando, anno 2009, le centrali a biogas hanno iniziato a godere degli incentivi statali? Quale futuro ci attende?
Consideriamo l’aerobico l’unico processo percorribile, adottando immediatamente su tutti i Castelli Romani, una raccolta differenziata porta a porta spinta, con un organico controllato; l’impiego di un compostaggio domestico in quota parte, per il resto provvedere con compostiere aerobiche capaci di trattare fino a 700T cadauna contenitore (cilindro meccanico), modello svedese. Paesi come Albano, Ariccia, necessiterebbero dalle 5 alle 10 compostiere come sopra descritte, con compost di qualità pronto ad essere utilizzato in agricoltura, cementificazione permettendo!

(Parte III)
Ogni forma di combustione è dannosa per la salute umana. L’inutilità e la dannosità, , delle centrali a biogas, a biomasse e relativi biodigestori, è dimostrabile sotto molti aspetti
Chimico. L’azoto organico, a seguito della digestione anaerobica, ovvero quel processo da cui poi deriva il gas da bruciare per la produzione di energia, si trasforma per metà quasi in azoto ammoniacale, altamente dannoso, se non pericoloso nel momento in cui penetra nel terreno e in falda. Nei classici processi aerobici invece, (come madre natura vuole), l’azoto permane organico ed inoltre non c’è produzione di CO2, ma al contrario, il carbonio viene trasformato in molecole complesse non volatili utili per le piante stesse. La stessa digestione anaerobica produce percolato (codice CER 19.06.05) ricco di azoto ammoniacale (40% del totale). Una parte, nel leggere i progetti (BIOVIS, centrale di Ariccia) verrà riciclata nella messa in digestione (umidificante del processo) ma un’altra parte verrà accumulata, poi depurata e infine immessa nelle acque superficiali. Il processo per “osmosi” utilizzato nella depurazione del percolato produce un 25-30% di “ritenuto” di scarto, prodotto altamente inquinante, anch’esso rifiuto speciale, inesistente nel compostaggio aerobico.
Dire quindi che il FOS, ovvero l’organico risultante dalla fermentazione anaerobica, sia utile per l’agricoltura, è falso, e per i motivi spiegati nella prima parte, e perché essendosi impoverito di azoto e di sostanza organica, nel tempo, produce perdita di fertilità del terreno se utilizzato come compost (danni irreversibili)
Oltre alla dannosità anche la pericolosità. Gli impianti in questione sono degli accumulatori di gas, pertanto sottoposti ad un controllo preventivo (D.M 22/7/2007). I casi di esplosione sono stati numerosi tra le 7000 centrali in Germania, (elenco incidenti) ed anche in Italia vedi l’impianto da 0.6Mw a Gozzolina (Mantova) non è di certo da sottovalutare un pericolo immediato per le popolazioni limitrofe all’impianto.
Aspetto energetico. Secondo i dati 2009, in Italia la potenza installata è di 101.500 MW con punte di richiesta massime che non superano le 60.000 Mw. Perché allora installare centrali di quel tipo (compresi Inceneritori e gassificatori), dannose, mentre si dovrebbero ridurre subito le fonti d’inquinamento già presenti a cominciare dai poli energetici come quello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro che da oltre 50 anni immette in aria tonnellate di gas e polveri nocivi con danni gravi e fin mortali per la salute delle persone come evidenziato anche da studi epidemiologici. I Piani energetici, regionali e nazionale, sono di “età arcaica”: quello della Regione Lazio risale a più di 10 anni fa (febbraio 2001).
E’ strutturale, per una “decrescita sostenibile”, adottare un piano che miri, in maniera totalmente contraria, a rendere i cittadini autonomi nell’approvvigionamento energetico (eolico e solare), abolendo il concetto di combustione. Che non si incoraggino impianti a biogas o biomassa, così come attualmente previsti, superiori o inferiori ai 3 mega-watt.
Il trattamento aerobico dell’organico è l'unica strada per produrre compost utile all’ambiente.
E. Bombardieri

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martedì 9 aprile 2013

UN NO IMPORTANTE CONTRO L'INCENERITORE



Il 29 Marzo scorso pubblicavamo la notizia che il Tar aveva rigettato il ricorso del Comune di Albano contro l'inceneritore di Roncigliano (vedi QUI). Il Tar del Lazio, in sostanza, non aveva concesso la sospensiva del cronoprogramma relativo alla costruzione dell'inceneritore dei Castelli Romani. In pratica la costruzione dell'impianto sarebbe potuta iniziare il qualsiasi momento.

Oggi il Consiglio di Stato ha di fatto ribaltato la situazione sostenendo che, finché non ci sarà certezza sul fatto che la realizzazione dell'impianto non comporti alcun rischio, tutto rimarrà in fase di stallo. In sostanza il cronoprogramma che lo stesso avvocato Cerroni chiedeva è per il momento sospeso.
Davvero una notizia splendida per tutte le persone che amano il territorio dei Castelli ed in particolare per tutti coloro che che lottano per una diversa e più sostenibile gestione dei rifiuti, contro l'obsoleta logica dell'incenerimento e del sotterramento della “monnezza”.
Una grande soddisfazione per tutte le persone che ancora una volta, sabato scorso, sono scese in piazza a gridare il loro NO all'inceneritore dei Castelli.
ECO 16
Di seguito il comunicato stampa del Comune di Albano Laziale

Comunicato stampa Città di Albano Laziale, 9 aprile 2013 n.2

Albano Laziale, Inceneritore: dal Consiglio di Stato un nuovo stop ai lavori. Accolta la richiesta di sospensiva del Comune.
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di sospensiva del Comune di Albano Laziale sulla recente approvazione di un nuovo cronoprogramma da parte della Regione Lazio per la costruzione dell’inceneritore di Roncigliano. Dopo la sentenza avversa del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, nel primo pomeriggio il Consiglio di Stato ha reso pubblica l’ordinanza con cui blocca nuovamente l’avvio del cantiere, accogliendo l’istanza presentata dal Comune di Albano Laziale.
Il Consiglio di Stato motiva in modo preciso: «il Comune appellante ha evidenziato che la richiesta di tutela cautelare è tesa ad evitare l’aggravamento dell’inquinamento dell’aria su cui sorgerà l’inceneritore, anche se non è ancora in esercizio, perché i lavori relativi dovrebbero iniziare a giorni interferendo con le attività di caratterizzazione del territorio e di bonifica sollecitate dalla Regione». «Detto Ente – si legge nel Decreto – ha aggiunto che l’interesse alla realizzazione dell’impianto è recessivo a quello della tutela del territorio e della salute dei cittadini in virtù del principio di precauzione e rispetto all’interesse a non avviare inutilmente i lavori». E ancora: «Appare preminente, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, quello dell’Ente locale ad evitare l’apertura di cantieri che potrebbero rivelarsi dannosi per l’integrità del territorio».
«Il Consiglio di Stato – dichiara il Sindaco Nicola Marini – accoglie di fatto le nostre ragioni, quelle che da tempo, con tenacia e fermezza, portiamo avanti: un territorio già così sofferente in termini igienico-sanitari e ambientali non può sostenere la presenza di questo impianto. Anche il Consiglio di Stato mette in luce le contraddizioni con cui ha agito la Regione Lazio, e che il nostro Comune ha legittimamente evidenziato. La Regione da una parte firma un nuovo cronoprogramma e dall’altra chiede a Pontina Ambiente una caratterizzazione dell’area, che poi il Comune dovrà valutare in sede di conferenza di servizi, tra l’altro già convocata dalla nostra Amministrazione. Siamo ovviamente molto soddisfatti di questa pronuncia, ma la nostra azione di certo non si ferma e continueremo ad opporci alla costruzione dell’inceneritore con atti concreti, amministrativi, legali e politici. Le nostre ragioni evidentemente valgono».
La discussione in Camera di Consiglio è fissata per il 7 maggio prossimo.

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domenica 7 aprile 2013

Romics 2013

LE SUPERHERO DISNEY PRINCESSES AL ROMICS

Oggi ECO 16 è stato in trasferta alla Nuova Fiera di Roma per il Romics, l'importante manifestazione dedicata agli appassionati di fumetti, animazione e videogiochi. Un'esperienza davvero piacevole, e un po' folle, dove lo spettacolo più divertente contribuiscono a farlo le centinaia di persone che con impegno e scrupolo si mascherano ispirandosi agli eroi fantastici disegnati dai maestri dei fumetti e dell'animazione.
Gli appassionati hanno anche la possibilità di partecipare a tornei di videogiochi o carte, di trovare i loro fumetti preferiti o di comprare gli accessori più svariati (e stravaganti) relativi ai loro eroi preferiti.
Insomma, questa del Romics è un'esperienza spensierata e divertente, gli occhi si riempiono di colori e per qualche ora si dimentica il mondo reale. Rilassante.

 



Per tutti gli appassionati il prossimo appuntamento è per ottobre prossimo.






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I CITTADINI IN PIAZZA DICONO NO ALL'INCENERITORE

Ancora una volta siamo scesi in piazza per dire il nostro NO all'inceneritore dei Castelli, per ribadire che le discariche sono una triste eredità che vogliamo cancellare. Per un futuro migliore in difesa dell'ambiente e del nostro territorio, partendo da una raccolta differenziata seria, porta a porta, che vada incontro ai cittadini, alle loro esigenze, ai loro bisogni. L'obbiettivo è avvicinarci a “rifiuti Zero”. Non è un'utopia: esistono anche nella nostra Italia realtà che ce l'hanno fatta che ce la stanno facendo. Pensiamo agli esempi di Capannori, di Ponte nelle Alpi, alla realtà di Vedelago e di tanti altri comuni, sono decine, che hanno superato l'80% (e più) di raccolta differenziata di rifiuti che diventano materiali che vengono riciclati e non inceneriti o seppelliti in discarica.
Questo è ciò che con forza chiedevamo ieri con il corteo Promosso dal Movimento No Inc che è partito da Albano e si è concluso in Piazza di Corte ad Ariccia.





Nelle foto (cliccaci sopra per
ingrandirle)  alcuni momenti
della  manifestazione
La manifestazione, nonostante fosse ormai la dodicesima volta che si scendeva in piazza in sei anni di lotta, è stata composta e molto partecipata: ben oltre 1500 persone hanno sfilato con gli striscioni delle associazioni e le bandiere del No Inc. Fra di esse Primi Cittadini, o loro rappresentanti, dei comuni di bacino della discarica di Roncigliano, i movimenti ambientalisti, i comitati di quartiere ma soprattutto tanti e tanti semplici cittadini, la vera forza della protesta, e fra di loro, in modo discreto, come nel loro stile, parlamentari e senatori del MoVimento 5 Stelle, tra gli altri Alessandro Di Battista, Federica Daga, Elena Fattori.
Finché ci saranno persone di buona volontà, finché si sarà uniti in questa battaglia di civiltà, come sostiene da sempre Simone Carabella, l'inceneritore non si farà e a vincere saranno i cittadini, quelli di oggi e quelli delle generazioni future.

Sotto l'intervento infuocato di Daniele Castri, conclusivo della manifestazione.



Fabio Ascani
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venerdì 5 aprile 2013

CERRONI SCRIVE A ZINGARETTI E IL NO INC RISPONDE CON IL CORTEO DI SABATO AD ALBANO


Il magnate dei rifiuti Manlio Cerroni ha scritto una missiva inaccettabile, nei toni e nei contenuti, al nuovo Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, chiedendo che la giunta intera, appena insediata, calendarizzi e sostenga efficacemente e tempestivamente la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani.”
A questa ennesima ed inaccettabile pressione del “re” della monnezza, il No Inc risponde con il corteo di sabato 6 aprile, ore 15,00, a piazza Mazzini, ad Albano. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.”
Qualche settimana fa, dopo non poche polemiche, l’amministrazione comunale di Albano ha pubblicato, sul proprio sito internet, la famigerata lettera (VEDI doc. n.1) inviata il 12 Novembre scorso dal monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni al Sindaco Nicola Marini e, per conoscenza, agli altri nove primi cittadini di bacino.
Una missiva inaccettabile, in cui il “re della monnezza” lamentava la partecipazione del Sindaco di Albano e di alcuni assessori al corteo contro l’inceneritore del 20 Ottobre scorso. Una pressione indebita esercitata nei confronti di liberi e massimi rappresentanti istituzionali locali. Una pressione, tra l’altro, rimasta senza risposta. Una pressione ancora peggiore, se possibile, di quella subita appena pochi mesi fa da alcune testate di informazione (cartacee ed on line), giornalisti ed attivisti locali.
Anche a giugno 2012 (VEDI Doc. n. 2), il monopolista dei rifiuti si era “distinto” per un’altra lettera scandalosa, in cui aveva chiesto esplicitamente, tra le altre cose, un intervento diretto del Commissario dell’Emergenza Rifiuti, Goffredo Sottile, per ottenere soldi dalla Cassa Depositi e Prestiti utili a realizzare l’Inceneritore dei Castelli Romani.
Ora ci risiamo. Il magnate dei rifiuti della Regione Lazio è tornato a scrivere una missiva vergognosa (VEDI Doc. n.3), inaccettabile nei toni e nei contenuti, indirizzata questa volta niente meno che al nuovo Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ed alla sua giunta. Lettera invita, per conoscenza, anche al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al ministro Clini ed al commissario Sottile.
Nella missiva,Cerroni riferisce al Presidente Zingaretti di un recente “incontro con il ministro Clini ed il commissario Sottile”. E mette nero su bianco, bontà sua, tutti gli “argomenti” trattati nel corso del “confronto para-istituzionale”. Tra cui: “l’ultimazione dei gassificatori di Malagrotta ed Albano, i quali garantiranno la chiusura del circuito di smaltimento in totale autonomia e nel pieno rispetto del sistema delineato a livello comunitario.”
E chiosa: “Va da se che con il rinnovo della Regione Lazio (Presidenza, Giunta, Assessorati) questi argomenti dovranno essere calendarizzati e sorretti rapidamente dagli Organi competenti della Regione Lazio.”
Il nuovo Presidente della Regione Lazio e la sua giunta risponderanno pubblicamente a questa inaudita “interferenza istituzionale”?
Ricorderà, il Presidente Nicola Zingaretti, che è stato recentemente sostenuto, nel corso dell’ultima campagna elettorale, da numerosi sindaci dei Castelli Romani che sono impegnati nella vertenza contro l’Inceneritore?
Si tratta, difatti, del monopolista dei rifiuti della Regione Lazio: Manlio Cerroni. A capo, da decenni, di società coinvolte, a vario titolo, secondo la stampa, in ipotesi di reati penali non certo trascurabili, quali: associazione a delinquere, sovrafatturazione ai danni dei Comuni dei Castelli Romani (per una cifra superiore ai nove milioni di euro), estorsione, truffa, traffico e interramento illecito di rifiuti, etc. Reati per i quali è previsto anche l’arresto. Dalle diffuse e mai smentite indiscrezioni giornalistiche risulta coinvolta, tra l’altro, proprio la stessa Pontina Ambiente srl di Albano, proprietaria della locale discarica. Ma società titolare, tra l’altro, anche di una quota parte del Co.E.Ma. Il consorzio che pretende di realizzare, ieri come oggi, l’Inceneritore dei Castelli Romani.
Certo, il progetto di costruzione dell’Inceneritore più grande d’Europa, che non siamo riusciti ancora a fermare. Ma anche il VII invaso della discarica di Roncigliano, che raccoglie i rifiuti indifferenziati prodotti dai dieci Comuni del bacino, distante 178 metri dalla prima casa contro i 1000 previsti dalla Legge della Regione Lazio n. 27 del 1998. Senza dimenticare la raccolta differenziata porta a porta che, ai Castelli Romani, stenta a decollare. E, infine, dal 3 gennaio scorso, come se non bastasse, anche il decreto cosiddetto “salva Roma” di Clini, che pretende di scaricare, è proprio il caso di dirlo, una buona parte della spazzatura romana indifferenziata sulle province della Regione Lazio, e quindi anche sulla discarica di Albano.
Per mantenere alta l’attenzione sul tema rifiuti e scongiurare, soprattutto, l’avvio del cantiere per la costruzione dell’Inceneritore, il comitato No Inc ha organizzato un nuovo corteo, l’undicesimo. Appuntamento per sabato 6 aprile, ore 15,00, a piazza Mazzini, Albano. Un nuovo corteo per dire, ancora una volta: No all’Inceneritore dei Castelli Romani, No al VII invaso di Roncigliano e Sì alla raccolta differenziata porta a porta associata a riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti urbani.
C. S. NO INC

Aderisci alla manifestazioni: vedi anche QUI

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giovedì 4 aprile 2013

Incontro con il Ministro Clini sul tema Rifiuti nel Lazio

Durante l’incontro con il Ministro dell’Ambiente Clini sul tema degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) è stato trattato anche il tema della Gestione dei Rifiuti in Regione Lazio, il Movimento 5 Stelle ha richiesto trasparenza nella gestione di tutta la filiera, una analisi dei prodotti finali dei processi e una precisazione nelle tempistiche previste di applicazione; il Movimento 5 Stelle persegue la strategia Rifiuti Zero e le nozioni scientifiche e tecniche attuali consentono di ottenere questo risultato in tempi brevi grazie al coinvolgimento proattivo degli amministratori e dei cittadini. 
 Il Movimento 5 Stelle è contrario alla gestione dei rifiuti con metodi che prevedano l’incenerimento e una gestione impattante sull'ambiente e sulla salute. Si è sollecitato in tal senso un nuovo incontro in merito ai cementifici e al CSS (Combustibili Solidi Secondari). Si è introdotto lo scottante tema nazionale impianti a biogas e biomasse. 
 Il Movimento 5 Stelle spinge per una legislazione che regoli il settore in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica e l’incontro nazionale di sabato 6 aprile a Padova con il comitato nazionale sarà utile per definire una linea comune. 
 Pur non essendo la sede, dove l'oggetto era legato alla questione OGM, è stato anche fatto un approccio specifico legato alla discarica di Monti dell'Ortaccio, alla chiusura di Malagrotta e l'inceneritore di Albano. 
 Forti nelle nostre convinzioni sui danni alla salute pubblica, all'ambiente e alle produzioni agricole che la discarica e l'ecomostro di Roncigliano hanno provocato e continueranno a provocare se non si bonifica l' area e non si scongiura la costruzione dell'inceneritore, il Movimento 5 Stelle ha richiesto un ritiro delle AIA ( Autorizzazioni Integrata Ambientale )
che pur essendo atti nella fattispecie emessi dalla Regione, la legge prevede la facoltà di richiederne il riesame tra organi competenti. 
 Il Ministro, in una chiara strategia di circumnavigazione alla domanda, ha risposto che ne parlerà con il Presidente Zingaretti. 
 Ribadiamo che, anche in attesa di una legge che faccia sparire il concetto di incenerimento dei rifiuti in favore del riciclo e del riuso, la responsabilità attuale è nella mancata applicazione della raccolta differenziata porta a porta che è unico strumento operativo per scongiurare la crisi della "Monnezza" in cui la classe dirigente ci ha portato fino a oggi. 
 Movimento 5 Stelle - Genzano di Roma
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TUTTI IN PIAZZA PER IL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO


Sabato prossimo TUTTI I CITTADINI DEI CASTELLI ROMANI sono invitati a partecipare alla grande manifestazione contro la costruzione dell'inceneritore di Albano, contro il sistema delle discariche, che a Roncigliano ha generato una situazione insostenibile, per la salute dei cittadini e del territorio.
I cittadini responsabili, quelli che amano i Castelli Romani e l'ambiente tutto; quelli che non si arrendono di fronte alle aggressioni continue al nostro amato territorio e che pensano alla salute propria, dei propri figli e delle generazioni che verranno, sabato saranno in piazza a gridare le proprie ragioni. La Natura è di tutti! La salute è di tutti! e questi sono valori che vanno difesi con tutte le forze a disposizione.
Noi di ECO 16 ci saremo, insieme a tanti amici che condividono questa importante battaglia e vogliamo essere in tanti per avere una voce più forte e importante e CHIEDIAMO A TUTTI I NOSTRI DI LETTORI DI PARTECIPARE, di essere attivi e scendere in piazza. PER IL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO!
ECO 16
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Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...