venerdì 18 marzo 2016

ANCHE AD #ARICCIA #IOVOTOSI #STOPTRIVELLE !

Anche ad Ariccia è iniziata la
campagna d'informazione per il
SI al referendum del 17 aprile

Secondo un sondaggio pubblicato il mese scorso emerge che solo il 22% degli italiani è «ben informato» sul referendum del 17 aprile sull’estrazione del petrolio, il 40% ne ha solo sentito parlare «vagamente» e il 38% non ne è a conoscenza. Tra coloro che intendono recarsi ai seggi il 78% dice di essere intenzionato a votare favorevolmente e il 22% ad esprimere voto contrario.

Con l’evidente intento di mettere i bastoni fra le ruote si è voluto mantenere i cittadini il più possibile lontani dall’essere informati su questa prossima consultazione elettorale. È stato poi deciso di votare separatamente dalle prossime elezioni amministrative con il mal celato scopo da parte del Governo di non far raggiungere il quorum richiesto per rendere valida la consultazione. Questa votazione referendaria fatta separatamente costerà ai cittadini italiani diverse centinaia di milioni di euro.

Intanto sono state comunicate a l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, AGCOM, le posizioni ufficiali dei partiti e dei vari movimenti in relazione al quesito referendario e la pozione Ufficiale del maggior partito di governo è ora nero su bianco, ASTENSIONE.

Ma facciamo un po’ di chiarezza sul referendum.
Il testo del quesito che ci sarà sottoposto è il seguente:

“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)‘, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale‘?

Si chiede quindi ai cittadini di cancellare l’articolo del codice dell’ambiente che permette le trivellazioni fino a quando il giacimento è in vita. Inoltre il quesito riguarda solo le operazioni già in atto entro le 12 miglia marine dalla costa, non quelle sulla terraferma oppure in mare a una distanza superiore.

Da un punto ambientale, se vinceranno i SI, oggettivamente diminuiranno i rischi di inquinamento e perdite di petrolio in un mare che è chiuso, il Mediterraneo, nel quale eventuali danni sarebbero più che catastrofici ma è vero che le trivelle oltre le 12 miglia continueranno ad esistere e lavorare lo stesso.  Ciò che non è affatto vero è che un’eventuale vittoria del SI farebbe perdere migliaia di posti di lavoro: le riserve di gas e petrolio italiane di quei pozzi cui non verrebbe rinnovata la concessione, sono esigue, coprirebbero pochi anni di consumo interno e quindi è inesatto che abbiano una rilevanza sull'economia e sui posti di lavoro. Con le rinnovabili se ne fanno molti di più!

Il punto è che votare SI darà un segnale inequivocabile (ciò che lobby del petrolio non vogliono) al nostro Governo affinché imbocchi senza indugi la strada delle rinnovabili, cosa che promise di fare alla COP21 di Parigi. Quindi questo referendum è importantissimo anche perché darà un chiaro indirizzo di azione politica al Governo Italiano, ed è proprio per questo che fino ad ora hanno cercato il più possibile di “tenerlo nascosto” e di non parlarne: hanno paura di una vittoria del “Si”.

Il gazebo appena montato al mercato di Vallericcia ad
Ariccia per dire STOP alle trivellazioni nel Mediterraneo.
Ad informare i cittadini c'erano Enrico Indiati ed altri
candidati delle liste che fanno capo a Roberto Di Felice
Ad Ariccia mentre personaggi facenti capo al partito dell’astensione al referendum, il Pd, ancora doloranti per la perdita della poltrona, si stanno consumando nella solita e becera propaganda elettorale in vista delle imminenti amministrative, altri hanno preso una posizione inequivocabile sul prossimo requisito referendario, incontrando e fornendo informazioni precise ai cittadini, invitandoli a votare un chiaro e semplice “SI”. Sto parlando del M5S e delle liste civiche che fanno capo al Roberto Di Felice cha da oggi, con tutti i mezzi a loro disposizione, presenti sul territorio, nei mercai sulle piazze, quelle reali e sul web, incontreranno le persone, e spiegheranno l’importanza del referendum per la tutela dell’ambiente.
F.A.


Il ruolo sacro della donna

Sabato 19 marzo alle ore 17.30 presso la Sala Elsa Morante della Biblioteca Comunale, si terrà l'incontro "Il ruolo sacro della donna", realizzato in collaborazione con il Comune di Colonna. 
L'evento vedrà gli interventi di Alessandra Pecci, psicologa dell'educazione, pre e perinatale e della prima infanzia, la quale condurrà i presenti in un'analisi che ripercorre i nove mesi dell'inizio della vita, momento scarsamente riconosciuto dalla società, dalla politica, dalla medicina, dalla cultura ma di grande importanza per le donne.

"Insieme al bambino nasce una mamma fisica e psichica" spiega la psicologa "Ci si occupa dei bambini che sono la parte più nobile e piena di bellezza di questo mondo ma non può esistere un bambino felice senza una mamma felice". L'incontro analizzerà insieme ai presenti molti aspetti culturali che allontanano le donne dal vivere a pieno il loro privilegio più grande che è quello di essere custodi della vita.
Interverrà anche Elisabetta Fenocchio, presidente dell'associazione "Città delle Mamme" di Frascati che presenterà la rete che, da qualche anno, l'associazione sta costruendo sul territorio a sostegno della maternità e della genitorialità.


"Custodi capaci, forti, consapevoli e libere di essere donne e mamme nella sacralità che c'è in questo. La società e la cultura dominante spesso non includono un posto per le neomamme e i loro specifici bisogni ma esiste una consapevolezza nascente già molto diffusa per cui la maternità non rimane sola e chiusa in casa, finalmente viene vista come un'arte ed esiste un impegno diffuso a creare città per le mamme con possibilità di conoscenza e spazio per sentirsi parte di un grembo sociale che sostiene" conclude Gabriella Giuliani, consigliere delegato alle politiche sociali e pari opportunità.

giovedì 17 marzo 2016

Intorno a Roberto di Felice una vasta coalizione di liste civiche svincolate da sorpassate logiche di partito

Promemoria per giornalisti un po’ distratti.
 Ci rendiamo conto che le vicende di Ariccia possono apparite un po’ ingarbugliate ma se si fa un briciolo di attenzione si potrebbe evitare di cadere in imprecisioni più o meno fastidiose.
Per coloro che continuano a scrivere che i fuoriusciti dal Pd ariccino sono tre facciamo presente che in realtà, un bel po’ prima dell’ex presidente Sallustio, di Ermini e Tomasi, era passato all’opposizione il consigliere Augusto Di Felice. Quindi, sono ben quattro su sei coloro che hanno abbandonato il partito di Renzi (alleato di Verdini e Alfano) e Cianfanelli, cosa che avrebbe dovuto far riflettere quest’ultimo ed evitare di farsi mandare a casa con l’aiuto di un notaio prendendo atto della realtà e dimettendosi, così come gli era stato fatto capire nell’ultimo consiglio comunale, ma si sa: l’attaccamento alla poltrona può essere fatale.

Alcuni giornalisti, poi, incancreniti su vecchi schemi mentali, visto che l’ex maggioranza ariccina avrebbe dovuto essere di sinistra, appunto la sinistra che fa riferimento a Renzi-Verdini-Alfano(!), senza riflettere troppo definiscono, in contrapposizione a questa, la colazione, in realtà totalmente di liste civiche e che fa capo a Roberto Di Felice, di centrodestra, dimostrando davvero poca attenzione (se non cattiva fede) per le vicende politiche della città.
Immaginiamo che destra e centro destra si presenteranno alle prossime elezioni con i loro candidati, ben distinti dalla più ampia coalizione (totalmente svincolata dai partiti) che abbia mai visto Ariccia: quella di Roberto Di Felice.

Del resto, destra e sinistra sono categorie che appassionano sempre meno i cittadini che ormai non riescono più ad identificarvisi. E chi può dire che il Pd, l’alleato di Verdini e Alfano, sia di Sinistra!? E la Destra cos’è se non un miscuglio di componenti variegate, da Forza Italia alla Lega e Fratelli d’Italia, partiti che hanno accolto negli anni personaggi eterogenei e poco limpidi. Senza contare, poi, che i partiti italiani sono anche il risultato delle continue migrazioni di soggetti, all’interno del parlamento: 235 i parlamentari che hanno cambiato casacca in quest’ultima legislatura (governi letta e Renzi). Un’usanza davvero disdicevole!

Tutta questa confusione, squallidi giochi di potere, si riflette anche a livello locale e nei piccoli centri. Ariccia non fa eccezione.

Mentre su manifesti, su giornali, su siti web e sui social assistiamo a liti e discussioni fra coloro che componevano la coalizione, e chi giustamente l’ha lasciata per i motivi chiaramente denunciati sui mezzi d’informazione, i cittadini iniziano a capire come dovranno comportarsi alle prossime elezioni amministrative dove, le vecchie forze politiche proveranno ancora una volta ad imporsi sulla città.  Non ci riusciranno!

Fortunatamente, anche grazie ad un’informazione meno ufficiale ma più capillare, il passa parola, anche quello del web, le persone si stanno rendendo conto che è ora di dire basta. Ariccia non deve più essere soggetta a decisioni e accordi sottobanco che avvengono in “stanze  lontane”. Gli ariccini vogliono autodeterminarsi, vogliono poter scegliere loro stessi, senza influenze e imposizioni esterne, il proprio destino e come amministrare il territorio. Ad Ariccia non c’è proprio più spazio per squallidi giochi di potere. Allora basta ai vecchi personaggi che hanno manovrato i fili di un paese che può benissimo muoversi da solo.
 


Chi più di ogni altro oggi rappresenta questa voglia di autodeterminazione della città è Roberto Di Felice che, completamente svincolato da ogni forza politica ed extra ariccina, dalla così detta sinistra o della così detta destra, ha raccolto intorno a sé una vasta coalizione di liste tutte civiche, unendo personalità completamente nuove e giovani ad altre con maggiore esperienza, anche amministrativa.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...