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giovedì 8 settembre 2016

Salute - Inquinamento e cervello: uno studio fornisce importanti e nuove evidenze scientifiche

Quando pensiamo allo smog e all’aria inquinata la prima preoccupazione relativamente alla salute è per i nostri polmoni e certo non sbagliamo ma una recente ricerca ha portato alla luce risultati sorprendenti e decisamente poco rassicuranti.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) lo smog è responsabile di un maggior numero di morti di quanti ne producano alcol e droghe. Le morti riconducibili all’inquinamento sono al quarto posto a livello mondiale, precedute solo da pressione alta, fumo e rischi legati all'alimentazione, e precedono quelle per alcol, droga e malattie a trasmissione sessuale.

Oggi, un nuovo studio dell’Università di Lancaster, uno dei primi 10 atenei del Regno Unito, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Pnas (leggi l'articolo in lingua originale), sostiene che ferro e altri minerali pesanti presenti nei gas di scarico delle automobili, una volta respirati possono accumularsi nelle aree del cervello danneggiandolo. La scoperta, che è stata definita dagli autori dello studio “scioccante”, pone ulteriori e nuovi interrogativi sui rischi derivanti dalle nano-particelle diffuse nell’aria inquinata da smog, specie nei grandi centri urbani, sulla salute umana. In particolare si ritiene che le particelle di ossido di ferro possano contribuire a malattie come il morbo di Alzheimer, pur essendo le evidenze a supporto di questa ipotesi ancora insufficienti.
L'autrice principale della ricerca, Barbara Maher, individuò particelle di magnetite in campioni di aria raccolti nei dintorni di una strada trafficata di Lancaster e fuori da una centrale elettrica e si è chiesta se particelle simili potessero trovarsi anche nel cervello. Così è stato.
I ricercatori hanno analizzato campioni di tessuto cerebrale di 37 persone. Fra queste, 29 di età compresa fra 3 e 85 anni che hanno vissuto e sono morte a Città del Messico, dove i tassi di inquinamento atmosferico sono particolarmente elevati. Le altre 8, con età da 62 a 92 anni, provenivano invece da Manchester e alcune erano morte con malattie neurodegenerative a diversi livelli di gravità.
I campioni esaminati dal team contenevano tutti milioni di particelle di magnetite per grammo di tessuto cerebrale. "È scioccante studiare un tessuto e vedere che ci sono milioni di particelle, milioni in un solo grammo, cosa che equivale a un milione di opportunità di fare danno", spiega Maher, citata dalla Bbc online.

Molto interessante è il fatto che le particelle ritrovate nei cervelli analizzati non avevano la forma di cristalli ma erano rotonde, come quelle che normalmente provengono dalla fusione del ferro ad alta temperatura, cosa che avviene quando il carburante viene bruciato. Per Maher la forma di queste particelle è una chiara prova del fatto che arrivano dall'inquinamento atmosferico.

Lo smog entra nel cervello e questa scoperta è "la pistola fumante", secondo l'esperta Che sottolinea: "C'è ferro nel carburante, come impurità, c'è ferro nel blocco motore dell'auto. E dunque lo si può respirare camminando per strada. Come potrebbe non entrare nell'organismo?". Il problema adesso, però, è capire quali sono le conseguenze. Le microparticelle osservate dagli esperti sono di diametro inferiore a 200 nanometri e possono spostarsi dall'aria alle terminazioni nervose nel naso e da qui al cervello, spiega il team che ha anche scoperto nei campioni di tessuto cerebrale nanoparticelle di metalli presenti nei motori, ma raramente nell'organismo, come il platino.


La correlazione fra malattie neuro degenerative e metalli presenti nel cervello non è però così immediata, anche se suggestiva: “le particelle di inquinamento "potrebbero essere un fattore di rischio", ma "non c'è alcun legame provato al momento” ha spiegato il coautore dello studio David Allsop che è un esperto del morbo di Alzheimer.

giovedì 30 aprile 2015

Ambiente - L'aria inquinata danneggia il cervello, specie dei più piccoli.

Uno studio pubblicato sulla rivista americana JamaPsychiatry e firmato da Lilian Calderón-Garcidueñas, dell’Università del Montana, sostiene che l’inquinamento dell’aria, lo smog, non solo fa male alle vie respiratorie ma può danneggiare anche il cervello, soprattutto nei più giovani e nelle bambini ai primi mesi di vita.  Gli inquinanti, come le polveri sottili o gli idrocarburi, hanno la capacità di penetrare nel circolo sanguigno dal quale giungono fino al cervello dove possono fare danni gravi, vista la loro tossicità. Nell’articolo non si esclude la possibile responsabilità in patologie quali psicosi, demenze precoci, depressione, con una possibile correlazione con i suicidi.




Fonte notizia QUI

L'inquinamento dell'aria non è qualcosa di astratto o di lontano. Purtroppo siamo costretti a respirare inquinati ogni giorno, con tutti i rischi che ne conseguono per la nostra salute. Le fonti degli inquinanti non sono sempre facili da individuare ma quelle più grandi ed evidenti sono sotto gli occhi di tutti: lo smog prodotto dalle automobili, i fumi della ciminiere delle industrie, le polveri sottili frutto della combustione dei rifiuti negli inceneritori. Fonti di inquinamento grave sono poi de discariche, che emettono nell'aria gas nauseabondi (triste esempio ai Castelli Romani è la discarica di Roncigliano). Altra fonte di inquinamento dell'aria è il fumo di sigaretta, specie nei luoghi chiusi. Se fumare fa male a chi fuma, il fumo passivo non è da meno e può essere fonte di gravi disturbi e causa di patologie specie nei per i più piccoli.

lunedì 7 aprile 2014

Non tutti sanno che… punture di insetti, depilazione pubica, alimentazione biologica e salute…

sapevate che… raccolta di notizie curiose e interessanti che potrebbero esserci sfuggite.




Ogni anno muoiono un milione di persone per punture di insetti. In un mondo sempre più interconnesso, anche le malattie sono oramai divenute globali.



Un tumore su tre è legato all’alimentazione scorretta ma non è mangiando biologico che si evitano tutti i rischi, più importante è un’alimentazione sana ed equilibrata



La depilazione pubica totale aumenta il rischio delle infezioni, anche gravi, e delle malattie che si possono trasmettere sessualmente. Non solo, non è affatto vero che  l’epilazione totale aumenti la sensibilità ma può diminuire il senso di piacere..




Esiste uno studio dell’AIE, l’associazione italiana degli editori, che identifica il “tipo” di studente in base agli strumenti che usa.

In Inghilterra è tornato lo smog: Londra è coperta da una coltre invisibile di aria inquinata. A rischio soprattutto bambini e anziani, specie per le patologie respiratorie.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...