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mercoledì 15 agosto 2018

Un libro per caso - L’Arte di Tacere di Abate Dinouart

 di Fabio Ascani

Se dovessi dire quale sia l’errore più frequente, quello che maggiormente è commesso dalle persone, non avrei dubbi: è quello di parlare a sproposito, di dire o scrivere sciocchezze o come si diceva una volta a Roma, di “aprì bocca e daje fiato”.

Così scriveva nel 1771 l’autore de L’Arte di Tacere: La frenesia di scrivere e di parlare a sproposito di governo e religione si è diffusa come un’epidemia che ha colpito un gran numero di menti. Sia ignoranti che filosofi oggi sono caduti in una sorta di delirio, come chiamare altrimenti queste opere da cui siamo subissati, dalle quali sono banditi verità e ragionamento, e che contengono soltanto sarcasmo, canzonature e racconti più o meno scandalosi?

L’Arte di Tacere è un libriccino di poche pagine che si può leggere in una serata ma è anche uno scrigno ricco di momenti illuminanti. La sua attualità è così evidente, anche a distanza di circa 250 anni dalla sua pubblicazione, che davvero sarebbe lettura utile per tutti, specie oggi che nel “mondo dei social” ognuno sembra avere una verità da dire o scrivere.

Leggere questo capolavoro del ‘700 mi ha fatto tornare a riflettere sulle dichiarazioni di Umberto Eco che, all’Università di Torino, insignito della laurea honoris cause in Comunicazione e cultura dei media, nel 2015 disse che “i social media hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività, ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.

L’Abate Dinouart consigliava vivamente: È bene parlare solo quando si abbia da dire qualcosa che valga più del silenzio

Se in una giornata qualsiasi scorriamo le pagine di Facebook troveremo decine e decine di frasi, dichiarazioni, notizie inutili, alle volte false (fake), scritte solo per fare “rumore” e generare confusione o spargere “veleno”. D’altro canto accade che in tante chiacchiere scritte ben pochi sappiano leggere e spesso ci si accontenta di un titolo, di una frase ad effetto che si condivide superficialmente o, superficialmente si commenta, contribuendo ad aumentare quel rumore di fondo che genera solo confusione, distrazione e menzogna.
E si, perché come scriveva Dinouart il silenzio è necessario in molte occasioni; la sincerità lo è sempre.

L’Arte di Tacere dell’Abate Dinourat, un capolavoro, è una breve lettura divertente e intelligente, ricca di insegnamenti di buon senso validi in passato come oggi e che saranno validi anche in futuro.

Forse fra quei pochi che hanno letto interamente e in silenzio questo piccolo articolo c’è qualcuno che si è incuriosito e andrà a cercare il libro edito da Sellerio. Non ne rimarrà pentito e potrà apprezzare quanto, alle volte, il tacere sia più eloquente di mille parole.
Parafrasando alcune parole di Dinourat e immaginando l’autore come nostro contemporaneo e fruitore del web: Quando si scrive un post è necessaria una grande attenzione, conviene riflettere a lungo e poi ripensare ancora per non deversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.

Certamente l’Abate non sarebbe stato un idiota del web!

sabato 16 dicembre 2017

Un libro per caso - SIATE RIBELLI, PRATICATE GENTILEZZA di Saverio Tommasi

Di Gianni Casciano

Esistono dei libri, come esistono delle canzoni, poesie o dipinti, che leggendoli, ascoltandoli o guardandoli, si prova un senso di invidia, quella buona; perché magari li avreste voluti fare voi, perché rappresentano proprio quello che volevate dire. Ecco, con questo libro mi trovo nel mezzo, come padre e come figlio: è quel libro che avrei voluto scrivere per i miei figli, ed è quel libro che avrei voluto che mi avessero lasciato i miei genitori.
Il modo in cui sono stati affrontati temi importanti, con un filo di ironia, ma con la profondità e con l’amore che solo un genitore può avere nei confronti di un figlio.
Un piccolo manuale sulle bellezze e le “bruttezze” di questo mondo, con qualche consiglio su come poterle affrontare sempre al meglio, nel modo corretto.

Saverio Tommasi rivolge questo libro alle sue figlie Caterina e Margherita. Parla a loro della vita, del razzismo “[…] Essere razzisti significa che se odo una conversazione telefonica in cui qualcuno dice “Ma sei down!!” io quella conversazione gliela interrompo. […] “Perché il razzismo è mancanza di spiegazioni, ed essere razzisti dopo una spiegazione sarebbe come essere affamato se mangi regolarmente”.
Parla dei luoghi comuni, del fascismo e della violenza degli uomini (maschi) verso le donne “[…] Ricordate figlie mie: non esiste nessuna provocazione, abbigliamento o motivazione per cui un uomo possa picchiare una donna. Anche solo uno schiaffo”. Insegna cos’è la tolleranza, la lotta per far rispettare i propri diritti e soprattutto insegna cos’è l’uguaglianza.
Cara Caterina, Cara Margherita … questo libro vorrebbe essere un abbraccio di parole”.


Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...