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martedì 19 luglio 2016

Albano Laziale - Lista Sinistra: “La Regione Lazio si faccia carico dei maggiori costi per lo smaltimento dei rifiuti a seguito dell’incendio alla discarica di Roncigliano”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

In seguito all'incendio avvenuto il 30 giugno scorso presso la discarica di Roncigliano e alla luce della consapevolezza, ormai diffusa, che il tradizionale sistema di produzione e smaltimento dei rifiuti è fallimentare, riteniamo che i tempi siano maturi per una totale inversione di marcia sulla questione rifiuti.
 
Il Comune di Albano Laziale sta completando sul territorio l'implementazione della raccolta differenziata che porterà inevitabilmente a migliorare il ciclo di smaltimento dei rifiuti. Passo importante e necessario per avviare un processo virtuoso in questo campo ma non risolutivo. È necessario adottare, a livello sovracomunale,  misure sistematiche e strutturate di incentivazione della riduzione della produzione dei rifiuti, partendo sin dal processo industriale, e solide forme di promozione del  riciclo e del riuso.

L'incendio divampato presso l'impianto TMB della discarica di Roncigliano ha portato ad una interruzione di esercizio da parte del gestore del sito industriale, determinando un disservizio e un aggravo economico per il nostro Comune.

Come Gruppo Consiliare della Lista Sinistra chiediamo che la Regione Lazio, in quanto Istituzione competente in ambito di gestione dei rifiuti che  definisce le modalità di smaltimento e trattamento dei rifiuti, dividendo il territorio in ATO e imponendo ai comuni lo sversamento nel bacino di competenza; determina  il costo, a tonnellata metrica, dello smaltimento dei rifiuti;  autorizza le strutture industriali tramite AIA - Autorizzazione Integrata Ambientale che stabilisce i criteri per una corretta gestione dei rifiuti e le norme di sicurezza a cui attenersi per evitare danni ambientali, si faccia carico dell'extra-costo necessario oggi per smaltire i rifiuti fuori bacino, almeno per il semestre luglio-dicembre 2016, periodo nel quale si coprirà tutto il territorio comunale con il “porta a porta”. Considerando questa una fase transizionale, ci auspichiamo altresì che vengano attese le richieste effettuate da parte dell'Amministrazione comunale, della dismissione dell'impianto di Roncigliano.

Riteniamo che sia doveroso da parte della Regione Lazio, che ha già dimostrato una particolare attenzione e sensibilità alla tematica ambientale, anche attraverso la decisa contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore di Albano, rivedere il Piano dei Rifiuti affinché, qualora non lo preveda, siano individuate forme di garanzia in caso di interruzione di servizio da parte del gestore, che contemplino anche la copertura di eventuali extra-costi che i comuni si troverebbero ad affrontare  per interruzione improvvisa del servizio.


Gruppo Consiliare Lista Sinistra
Capogruppo Salvatore Tedone
Assessora Alessandra Zeppieri

sabato 14 maggio 2016

Albano, smaltimento pannolini e pannoloni: arrivano i raccoglitori “hi tech”

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo

A partire da mercoledì 1 giugno, il Comune di Albano Laziale e Volsca Ambiente e Servizi S.p.A. innovano il servizio di smaltimento di “pannolini” e “pannoloni”. In 3 delle 40 postazioni sul territorio, ovvero piazza Gramsci, via Rossini e via Anfiteatro Romano, laddove erano collocati i tradizionali contenitori, saranno installati nuovi raccoglitori “hi – tech”, dotati di apertura automatica tramite tessera elettronica. Il servizio partirà in forma sperimentale, pertanto avranno diritto all’utilizzo dei nuovi contenitori un massimo di 99 famiglie residenti nelle tre aree indicate. Sarà possibile accedere al servizio richiedendo la propria tessera elettronica, a partire da lunedì 16 maggio, compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito www.volscambiente.it ed inviarlo all’indirizzo email info@volscambiente.it, al fax 069307550 o tramite posta ordinaria/consegna a magno presso gli uffici di Albano della Volsca Ambiente e Servizi S.p.A. in via Vivaldi n. 44.

Il Consigliere comunale Luca Andreassi: «Si tratta di un servizio totalmente gratuito, complementare alla raccolta “porta a porta”, che in quest’ultima fase si sta espandendo su tutto il territorio. La raccolta dei “pannolini” e “pannoloni” è un servizio molto utile e di grande civiltà, che ancora pochissimi comuni effettuano. Da qui nasce – continua Andreassi – una legittima soddisfazione in quanto Albano, ancora una volta, ha messo a disposizione dei cittadini un servizio innovativo. Sulla base dei dati di utilizzo e conferimento che giungeranno da questa fase sperimentale valuteremo con Volsca la possibilità di ampliare questo servizio gratuito».

giovedì 12 giugno 2014

IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI PRESENTATO DALL’AMMINISTRAZIONE DI ARICCIA

Riceviamo un nuovo articolo di Claudio Bacchini sulla questione della differenziata ad Ariccia volentieri pubblichiamo.

Un conoscente che sa che mi interesso ai temi della raccolta differenziata e della difesa dell’ambiente nel Comune dove vivo, mi ha fatto avere la proposta di delibera relativa al “Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani” che l’attuale Amministrazione di Ariccia sta per presentare in Consiglio, sollecitando un mio parere al riguardo.
Premetto che non faccio il “tuttologo”, né che sono particolarmente esperto di regolamenti ma, evidentemente, mi si riconosce per i miei interventi svolti nel tempo sul tema, almeno del buon senso. Accetto, perciò la sfida e, interpretando per certi versi la parte dell’ “appena sbarcato da Marte”, provo a qui ad esprimere le mie valutazioni.
Ciò che mi ha subito colpito è la PREMESSA al dispositivo di DELIBERA dove (riassumo) si afferma:
·       nel corso della durata del servizio di raccolta differenziata, così come impostato attualmente, si sono evidenziate delle criticità “non previste in fase di gara”, dovute “alle caratteristiche del territorio, degli insediamenti abitativi e degli esercizi commerciali presenti in particolare nel Centro Storico”;
·       che tali criticità “non hanno consentito al Comune di superare la soglia del 62% di raccolta differenziata, rimanendo al di sotto del 65% obiettivo minimo della Legge nazionale di riferimento;
·       per tali motivi “si rende necessaria una (ri)progettazione del servizio più attenta alle caratteristiche del territorio e degli insediamenti abitativi e commerciali” per raggiungere almeno il 70% di differenziata.
A questo punto, la parte del “venuto da Marte” passa immediatamente dal sottoscritto, all’attuale Amministrazione (che è anche politicamente e per buona parte dei componenti) la stessa che cinque anni fa stese il progetto di raccolta differenziata, organizzo la gara e la aggiudicò all’attuale gestore.
Ma come: avevano fatto un progetto che non teneva conto “delle caratteristiche del territorio, degli insediamenti abitativi e degli esercizi commerciali presenti, in particolare nel Centro Storico”, bada bene, NON DI MARTE, ma di ARICCIA, dove tutti vivono ed amministrano da una vita?
E che, per colpa di tali “peculiarità”, dopo 4 anni e mezzo di servizio, siamo ancora inchiodati al 62% di differenziata?
Tra l’altro, un documento dell’opposizione presente in Consiglio segnala che tale situazione comporterà per i Cittadini contribuenti un pagamento maggiorato del 20% della cosiddetta ECOTASSA, che si paga sui rifiuti conferiti in discarica. Per non fare del terrorismo, ho provato a calcolarla: dovrebbero essere circa 4.000 Euro/anno in totale per Ariccia, ma tant’è: butta oggi, butta domani….
Mi chiedo perché, se ciò è avvenuto, non abbia determinato azioni nei confronti dell’organizzazione del servizio e/o del gestore, per recuperare la situazione in corso d’opera: in quattro anni e mezzo ce n’era tutto il tempo.
La beffa è che tutto ciò era stato previsto dal sottoscritto che, nella seconda metà del 2010, segnalava in varie circostanze che il successo della raccolta differenziata dipende da come l’Amministrazione coinvolge, motiva e premia I CITTADINI, non LE DITTE, cosa che puntualmente si è avverata.
Quando si prevede che la Ditta aggiudicatrice, incameri il ricavato della vendita delle materie prime differenziate se (la Cittadinanza) avesse superato la percentuale di differenziata pari al 45%. (chissà poi, perché il 45%, visto che la soglia obiettivo, invece, era il 65%) si sta premiando (a mio avviso, ingiustamente) la Ditta, invece dei Cittadini.
Io penso che le cose sarebbero andate diversamente se i Cittadini avessero saputo fin dall’inizio che la riduzione dei costi per i minori sversamenti in discarica e la vendita delle materie prime seconde, sarebbe a loro ritornato come riduzione della tariffa.
Ribadisco questo concetto, perché anche nell’impostazione della nuova Tariffa puntuale, NULLA è previsto come incentivo ai Cittadini, se la percentuale del 70% di differenziata verrà conseguita. Anche questa volta, il premio andrà alla Ditta, che NON pagherà il conferimento in discarica. Quindi, se le cose andranno bene, PAGHERANNO nuovamente i Cittadini: una vera LOGICA MARZIANA!
Inoltre (e penso soprattutto al Centro storico) non vedo significativi interventi per rendere più facile il corretto conferimento dei rifiuti, altra a mio avviso chiave di successo del servizio: fare bene la raccolta differenziata non avviene per adesione ideologica ad un modello ma perché è facile e conveniente, per le mie tasche e per l’ambiente in cui vivo. Se l’ambiente in cui vivo mi ispira degrado, è difficile che io non mi ci adegui, con tutte le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi. E non esiste sanzione che tenga.
Ed ora, qualche osservazione sul Regolamento proposto.
Esso conferma la filosofia di cui sopra: ai Cittadini, niente premi, ma solo sanzioni (oltre al pagamento del costo del servizio). E ciò, a mio avviso, è completamente sbagliato.
Inoltre, mi sembra che esista una criticità per quanto riguarda gli esercizi commerciali (Allegato A): per usufruire del servizio, in esso si subordina l’assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, al non superamento di precisi parametri di peso dei rifiuti per metroquadro, dell’esercizio. Ciò secondo me dovrebbe comportare una pesata dei rifiuti al momento del conferimento e non mi sembra che la cosa sia prevista/disciplinata. Superato, infatti, il limite previsto (in peso) si passerebbe ad un regime da “rifiuti speciali”, immagino più complesso e costoso.
Per concludere, mi sembra che il nuovo progetto di Tariffa puntuale e di riorganizzazione del servizio presenti ancora troppe criticità foriere di ulteriori fallimenti, che consiglierebbero di ripensare in parte il servizio.


Claudio Bacchini - Ariccia

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