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mercoledì 14 novembre 2012

MANIFESTAZIONE CON GRAVI DISORDINI A ROMA ma “LA CULTURA NON SI VENDE LE SCUOLE NON SONO AZIENDE”


LA CULTURA NON SI VENDE LE SCUOLE NON SONO AZIENDE
Immagine della manifestazione di Roma tratta da Youreport.it
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta Italia ed in Europa per manifestare su scuola e lavoro, contro le politiche di austerity dei governi che mortificano le aspirazioni di chi vuole studiare e di chi lotta per un lavoro dignitoso. Le ragioni c'erano tutte e purtroppo sono state soffocate nella violenza. Nessun media, o quasi, approfondirà i motivi del dissenso popolare ma tutti si tufferanno sulla notizia delle violenze fra polizia e manifestanti. Chi porta disturbo nei cortei, chi provoca, non fa altro che affossare la verità e le ragioni principali: tutto si tinge di rosso sangue e l'obbiettivo di chi voleva giustamente e pacificamente contestare è perso.
questa foto è un falso.
E nel frattempo i disonesti sono sempre pronti a spacciare il falso per vero, tanto per agitare ancor di più le acque, e sul web, Twitter e Facebook, in pochi istanti è stata condivisa la foto di un ragazzino con il volto striato di sangue. Foto vera ma scattata in Spagna e non a Roma come si voleva far credere (vedi QUI). E manco ce ne fosse bisogno: basta andare sui siti dei maggiori quotidiani per “crogiolarsi” nelle violenze di oggi (se volete guardate Qui o QUI).

Allora distinguiamoci, smettiamo di parlare di violenza e pubblichiamo la testimonianza che alcuni ragazzi hanno pubblicato sul Messaggero di Roma: “Dopo la lunga giornata di oggi, ci sentiamo purtroppo sconfitti... Una manifestazione durata più di quattro ore, piena di emozioni sincere e spirito di cambiamento, dove per una volta sembrava forte e consolidata l'unione tra studenti così da far pensare di poter rivoluzionare davvero le cose ed uscire da questo mondo corrotto, viene poco considerata. Gli scontri che ci sono stati da parte di persone che poco avevano a che fare con noi studenti, che vogliamo un futuro migliore anche a costo di perdere una giornata di studio, hanno danneggiato fortemente il senso di questa bellissima manifestazione non solo romana ma addirittura europea. Con queste parole speriamo che il messaggio che gli studenti volevano mandare arrivi perché davvero noi crediamo che le cose possano essere cambiate ma solo se questo cambiamento viene sostenuto in modo pacifico e dignitoso da tutti noi” (Per leggere l'articolo con la lettera clicca QUI). Un grazie al Messaggero per aver dato spazio alla parte migliore di chi manifestava.

ECO 16 del  20 ottobre 2012 . Fra qualche giorno il nuovo numero.

venerdì 20 aprile 2012

Lettera aperta di una cittadina al sindaco Marini


Cecchina, 16 aprile 2012

(Il post del sindaco Marini cui fa riferimento la lettera della lettrice)
Egregio Sindaco,
mi chiamo Elena Taglieri, sono cittadina di Albano Laziale e Le scrivo quale mia personale ed autonoma iniziativa. La Sua 'riflessione' da Lei scritta oggi su facebook riguardante il corteo No-Inc di sabato 14 aprile mi lascia sconcertata, rammaricata, amareggiata, tradita.

(Un momento della manifestazione)
A pochi giorni dall'avversa sentenza del Consiglio di Stato, nessun improrogabile 'impegno famigliare' avrebbe potuto trattenerla dal partecipare a questo corteo, in prima fila e con la fascia tricolore: solo la malaugurata ipotesi di un lutto, di un' incidente, di una malattia sarebbero valsi come motivi più che giustificabili di assenza. Neppure il matrimonio del miglior amico o di un parente. A nulla serve ora questa sua 'riflessione', che francamente mi trasmette solo una sensazione di pura formalità, nè serviranno quelle dichiarazioni che Lei nei prossimi giorni sicuramente rilascerà alle varie testate giornalistiche, e che la cittadinanza tutta si troverà a leggere sia sui vari "Cinque", "AlbanoTeam", "Eco16", "Albano In Comune", che su tutto quel sottobosco di giornalini locali, più o meno indipendenti politicamente, e in ultimo sullo stesso sito del Comune di Albano, nella sezione News. Lei ora commenta e commenterà un film raccontato da altri, un qualcosa che non ha vissuto in prima persona, 'mettendoci la faccia', al contrario di quanto scriveva in campagna elettorale fino a 2 anni fa. La sua 'faccia' non è stata vista al corteo, che, insieme alla cittadinanza che stava a guardare dietro le finestre, si è trovata come un gregge senza pastore. Questa sua assenza ha mandato un chiaro ma confuso messaggio: che la questione inceneritore non merita tanta importanza, nè lo scopo del corteo stesso.
Lei, signor Sindaco, non è sceso in campo 'arrabbiato' per la sentenza del consiglio di Stato, nè per le ultime dichiarazioni del ministro Clini, rassicurando la cittadinaza di Albano che le illegalità non avranno futuro. Gli altri sindaci, quelli veramente arrabbiati debbono essere per forza in altri comuni, come a Terzigno, a Monasterace? Ed uno spiegamento di Forze dell'Ordine così fin troppo abbondante non sarebbe stato necessario se Lei fosse stato presente, nè sarebbero occorse sofferte trattative all'ultimo minuto per strappare l'autorizzazione ad un percorso più lungo. Lei ci ha abbandonati a noi stessi!
E gli altri ci hanno scambiato per un manipolo di disperati, potenzialmente violenti.
Questo è emerso dai mass-media e questa è l'idea che lei forse continuerebbe a farsi senza documentarsi approfonditamente a riguardo. Ed uno spiegamento di Forze dell'Ordine, sprecate e strappate ad altri territori per la prevenzione della sicurezza in aree ben più critiche, non necessita di essere così sproporzionatamente massiccio laddove ci sia proprio il sindaco in persona, il primo cittadino, ad essere il primo a testimoniare con la propria presenza, a prendere parola al microfono, a fare un piccolo 'comizio', come quando ne teneva prima di essere eletto, stavolta però di incoraggiamento e di esempio a non mollare la speranza. A noi cittadini non bastano i suoi vice: due anni fa è stato votato lei come Sindaco, non l'Amministrazione. La Giunta l' ha formata Lei Signor Sindaco, si ricordi che tutto quanto di increscioso è accaduto ed è ancora in essere, quasi sicuramente non sarebbe capitato se Lei fosse stato in prima fila a capo del corteo, dall'inizio alla fine. Questo succede quando la gente esasperata trema al pensiero che un cantiere possa iniziare anche l'indomani. Ma forse per questo pensiero, per questa spada di Damocle, per questa imminente possibilità, ecco, forse Lei ancora deve concedersi una riflessione che ha bisogno ancora di una attesa.
Tanto era dovuto Cordialità
Elena Taglieri (del "Coordinamento NO-INC")

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