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venerdì 27 maggio 2016

Ariccia - intervista a Simone Mensitieri, lista civica Ariccia nel Cuore - RISVEGLIARE LA PASSIONE PER LA POLITICA DA PARTE DEI CITTADINI


Simone, se non sbaglio vivi a Galloro, meraviglioso luogo di Ariccia, vuoi dire qualcosa di te ai tuoi concittadini, così che possano conoscerti meglio, e cosa vuol dire abitare in questa parte della città?
 Innanzitutto grazie per l’opportunità concessami. Sono Simone Mensitieri ho 26 anni ed ho appena terminato i miei studi in economia. Vivo insieme ai miei genitori ed ho una sorella di 25 anni. Abitare in questa zona significa avere intorno molto verde ma ci sono dei problemi importanti da dover risolvere come la manutenzione delle strade, la sicurezza e lo scarso collegamento con il centro cittadino.
Sei alla tua prima esperienza politica importante?
Si, mi ha sempre appassionato la politica, soprattutto a livello comunale e quando ho visto che c’era l’opportunità di partecipare a questo progetto ne ho approfittato immediatamente. Fare politica è confrontarsi con i cittadini e capirne i problemi reali.
A tuo giudizio quali sono le criticità di Ariccia e cosa dicono le persone che incontri per la campagna elettorale?
 Elencare le criticità di Ariccia in poche righe sarebbe abbastanza riduttivo. Comunque le persone con le quali ho parlato mi hanno segnalato problematiche che devono essere risolte nel minor tempo possibile come la manutenzione delle strade, la mobilità dei cittadini ed il rilancio industriale e culturale della città. Ma la richiesta principale è una politica onesta e trasparente.
Quale problema della città vorresti fosse risolto per primo?
Sicuramente la maggiore trasparenza ed onestà. E’ una richiesta che viene direttamente dai cittadini, che devono riappropriarsi della politica in questa città perché sono stanchi, dopo anni e anni di poca moralità, di problematiche semplici non risolte e di bugie. Ho visto rassegnazione nelle famiglie con cui ho parlato e questo mi rammarica. L’obiettivo dunque deve esser quello di risvegliare la passione per la politica da parte dei cittadini.
Dicci un punto del programma amministrativo di Roberto Di Felice che trovi particolarmente qualificante.

Sicuramente il rilancio delle attività industriali e l’inserimento sempre maggiore dei giovani. Quando ho scritto il mio piccolo programma da candidato a consigliere comunale ancora non era completo quello di Roberto di Felice, una volta letto il suo sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere che molti punti sono comuni. Il mio obiettivo è uno e semplice: mettermi al servizio dei cittadini ascoltando le problematiche e tentando nel modo più semplice di risolverle. Riuscire a rilanciare questa città è la vera grande priorità di tutti i consiglieri comunali che verranno eletti, quindi bisognerà rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per far capire agli abitanti di Ariccia che noi siamo diversi da chi ci ha preceduto.

giovedì 26 maggio 2016

Ariccia - Intervista a Diega La Leggia candidata con Patto Sociale per Roberto Di Felice sindaco - LE PERSONE SONO DELUSE E SFIDUCIATE. C'È VOGLIA DI CAMBIAMENTO

Diega, vuole presentarsi ai suoi concittadini?
Sono una giovane mamma, dipendente pubblica impegnata da diversi anni in svariate attività di volontariato in favore di persone bisognose. Collaboro anche con associazioni senza scopo di lucro per la tutela di categorie più disagiate. Mi piace definirmi una novella della politica, nel senso più genuino del termine, perché pur essendomi sempre interessata della vita politica del mio paese, non ne ho mai fatto parte in modo fattivo.

Lei si è candidata con Patto Sociale  a sostegno di Roberto Di Felice. Come mai ha deciso di compiere questo passo per la sua Città?
In realtà, nella mia famiglia si è sempre respirata un’aria politica, ed io ne sono affascinata sin da quando ero più giovane. Tuttavia ho sempre pensato di poter contribuire alla vita comunitaria prestando attività lavorativa gratuita in associazioni che si occupassero delle classi sociali più disagiate. Mio malgrado, però, mi sono dovuta arrendere alla realtà dei fatti e cioè, che per contribuire davvero alla vita sociale occorre prestare il proprio apporto a livello amministrativo, tentando di cambiare ciò che non va nel nostro paese. Ecco allora che ho deciso di impegnarmi in prima persona per diventare un ingranaggio nella grande macchina del cambiamento. Ho scelto Roberto Di Felice perché oltre ad incarnare effettivamente il cambiamento che mi auspico arrivi, è anche una persona seria con un Programma ambizioso ma interamente rivolto al cittadino e non solo alle grandi opere.

Abbiamo visto, anche sui social, che ha da subito cercato un contatto diretto con le persone per comprendere le problematiche di Ariccia, cosa ne è scaturito?
Le persone sono deluse e sfiduciate, in primis dalla politica. Quello che ho potuto notare è che hanno voglia  di cambiamento, di concretezza, vogliono parlare, dire la loro, sono stufi della vecchia politica che sale su un palco e fa tante promesse. Io vado in giro con un telefonino e li faccio sfogare, gli faccio raccontare quello che non va nel paese e quello che vorrebbero migliorare. Questo piace, si sentono tenuti in considerazione, e spero che in piccolo io riesca a dimostrare che non voglio parlare di me, voglio che a parlare siano i cittadini. Questa grande opportunità mi è stata data da Roberto Di Felice che ringrazio sin d’ora per aver riposto la sua fiducia in me.

Se fosse eletta consigliere quali sarebbero le sue priorità per Ariccia e in cosa vorrebbe maggiormente impegnarsi per il bene della città?
Come le ho detto, voglio fare una politica fianco a fianco delle persone. Risolvere i piccoli problemi quotidiani, ad esempio sono rimasta affascinata dalla proposta di Roberto Di Felice di realizzare il “Baratto Amministrativo”, consentire di pagare i tributi comunali attraverso piccoli lavori utili alla comunità. Bisogna restituire dignità alle persone, dare loro una vita decorosa, consentire il pagamento dei tributi comunali che DEVONO essere pagati, ma trovare allo stesso tempo soluzioni concrete e positive per consentire l’assolvimento dei doveri civici. 
 Non so dove questo cammino mi porterà, ma so per certo dove non voglio che mi conduca, e cioè a fare una politica sterile chiusa nelle stanze dorate lontana dalle persone che mi stanno sostenendo e nei confronti delle quali già  mi sento responsabile.

mercoledì 20 aprile 2016

Un libro per caso - Gramsci e Turati le Due Sinistre - di Alessandro Orsini

Ripropongo qui parte di un articolo che pubblicai su ECO16 qualche anno fa.
di Fabio  Ascani

Roberto Saviano, non senza attirarsi le antipatie di qualche studioso e di alcuni "quotati politologi", in un piacevole articolo su Repubblica definì il libro di Orsini "la più bella riflessione sulla sinistra fatta negli ultimi anni", altri, invece, lo hanno attaccato con toni simili a quelli lo stesso Orsini racconta nel libro usasse Gramsci. Insomma, in ogni caso, "Gramsci e Turati Le Due Sinistre" non ha lasciato indifferenti, ma anzi ha acceso veri e propri fuochi e il perché di tutto questo è presto detto: l'analisi di Orsini mette in discussione il pensiero e il metodo di colui che è ritenuto il padre della Sinistra italiana, l'autore italiano più letto e tradotto nel resto del mondo, Antonio Gramsci, e lo fa mettendo a confronto il suo pensiero con quello dell'Altro Padre sella Sinistra, Filippo Turati.
Di fatto a Gramsci e Turati, mostra Orsini, sono riconducibili le due anime della sinistra italiana, rivoluzionaria e violenta quella di Gramsci, riformista e tollerante quella di Turati e l'autore basa questa sua conclusione prevalentemente sulla lettura, alle volte sinottica degli scritti dei due e sull'analisi di atti congressuali. Ne viene fuori che Gramsci e Turati, parole di Orsini, "hanno rappresentato due modi opposti di essere sinistra. Due modi opposti di sentire, di parlare, di agire. Due culture politiche in irriducibile contrasto".

L'obiettivo che vuole raggiungere l'opera è "sociologico", con lo scopo di "portare alla luce due modelli pedagogici che concepiscono in maniera opposta il rapporto con la diversità culturale e con gli avversari politici".

Un libro da leggere e rileggere con attenzione, come mi disse l'amico e studioso Roberto Di Felice che mi fece scoprire questo piacevole testo, ma aggiungo, per i più vogliosi e appassionati di politica e storia della politica, di andare a documentarsi direttamente alle fonti leggendo direttamente le parole di Gramsci e Turati, così da poter condividere o dissentire consapevolmente con l'autore del saggio.

lunedì 28 marzo 2016

LA POLITICA SANA DEVE NASCERE DAL POPOLO

Pubblichiamo un articolo scritto da Roberto Di Felice, il candidato sindaco ad Ariccia per le prossime amministrative, a capo di una nutrita formazione di liste civiche frutto di un moto popolare spontaneo che vede in Roberto la speranza per un futuro migliore, per una politica che sia nelle mani della gente semplice e non dei partiti politici.

Roberto Di Felice
Degli amici mi hanno fatto notare che in alcuni giornali, sia telematici sia cartacei, che hanno più giornalisti che lettori, si asserisce che la coalizione delle diverse liste civiche, che hanno scelto me come candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative di Ariccia, avrebbe un determinato orientamento politico.

Tali giornalisti mostrano, non consultando me che sono il diretto interessato, di svolgere maldestramente la propria professione, che richiede un accertamento diretto e rigoroso di un fatto prima di divulgarne la notizia.
Asserire che una lista civica ha un determinato orientamento politico rivela pochezza di capacità di ragionamento o malafede, per il semplice fatto che una lista civica che abbia un orientamento politico non sarebbe una vera lista civica, la quale, per sua irrinunciabile e insuperabile essenza, non si riconosce in nessun partito né è organica ad alcuno di essi.

Mi rifiuto di pensare che costoro ricevano veline da parte dei miei avversari politici, i quali hanno tutto l’interesse a confondere le idee dei cittadini di Ariccia, visto che non hanno alcuna idea, avendolo diversi di loro ampiamente dimostrato, per risolvere i molteplici problemi che affliggono il nostro paese.
Esistono – è vero – liste che si definiscono civiche, ma diverse di esse sono falsamente tali, essendo invece ruote di scorta o vassalle di qualche partito.

LA COALIZIONE, NELLA QUALE NON VI SONO PARTITI, DELLE LISTE CIVICHE CHE FANNO CAPO A ME SONO VERE LISTE CIVICHE, CHE NON HANNO, DUNQUE, ALCUN ORIENTAMENTO POLITICO, SIBBENE UN FORTE SENTIRE POLITICO, PRECISAMENTE IL SEGUENTE:
«CHE ARICCIA SIA DEGLI ARICCINI E NON DI SCREDITATI POLITICI ESTERNI AL NOSTRO PAESE, CHE HANNO LA PRETESA DI ESERCITARE UN ATTEGGIAMENTO PADRONALE SUL NOSTRO TERRITORIO GRAZIE A FANTOCCESCHI LORO ADEPTI E CHE CONSIDERANO IL NOSTRO PAESE, CHE NON È IL LORO, UN PASCOLO ELETTORALE E UNA COLONIA DOVE FAR COLTIVARE ESCLUSIVAMENTE AFFARI DI PERSONAGGI APPARTENENTI ALLE GREGGI DELLE LORO CLIENTELE».

La mia candidatura a sindaco nasce da un vasto moto popolare, cioè dai miei concittadini, non è un’autocandidatura (ciò sarebbe quanto di più lontano dal mio pensiero) e, quel che più conta mettere in rilievo, non è stata battezzata in segrete stanze da tre re magi romani, che non portano oro, incenso e mirra, ma piuttosto intendono imporre ad Ariccia decisioni amministrative che fanno a pugni con gli interessi reali e genuini di tutti gli ariccini.

Roberto Di Felice

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...