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lunedì 21 maggio 2018

Acqua: in bottiglia o dal rubinetto? L'Italia è al 5° posto in Europa per qualità dell'acqua potabile erogata


In Italia l’acqua che esce dal rubinetto è buona, molto buona, tanto che siamo al 5° posto in Europa per la sua qualità. Eppure siamo al terzo posto nel mondo fra i consumatori di acqua minerale in bottiglia.
Il direttore dell’Irsa, l’istituto del Cnr che si occupa dell’acqua, Vito Felice Uricchio, ha spiegato all’Ansa, l’agenzia giornalistica, che in Italia possiamo bere l'acqua del rubinetto tranquillamente, e che anzi, molte volte è migliore delle acque minerali. Infatti quella che esce dal rubinetto di casa è molto controllata, ci sono prelievi su tutta la filiera, dalla captazione alle tubazioni che arrivano nelle nostre case. E poi i limiti di legge per le sostanze disciolte sono più rigidi per l'acqua potabile che per quelle minerali.
La qualità delle nostre acque potabili, precisa l’Ansa, deriva dal fatto che la maggior parte, ben l’85%, delle nostre fonti di approvvigionamento è da falde sotterranee che garantiscono una migliore qualità rispetto alle acque di superficie.
In Europa hanno acqua giudicata migliore della nostra soltanto Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria, eppure siamo grandissimi consumatori di quella in bottiglia, ben 208 litri pro capite l’anno, contribuendo così ad aumentare la montagna di plastica che sta invadendo sempre più l’ambiente, per di più spendendo un bel po' di soldi.
Più degli italiani consumano l’acqua in bottiglia soltanto il Messico con 264 litri e la Thailandia con 246.

Quello che penso è che amministrazioni e gestori idrici dovrebbero impegnarsi un po’ per pubblicizzare questo bene così importante e, a quanto pare, così buono. I produttori di acque minerali inondano televisione, radio, giornali e web di pubblicità di acque che fanno fare “plin plin” e “rendono più belli” e ovviamente la persone ci credono e la comprano, dimenticando che dai loro rubinetti di casa esce un’acqua che molte volte è migliore, buona e più sana di quella che si acquista al supermercato.

In fondo basterebbe qualche manifesto per le strade a ricordarci quanto buona e ecologica sia l’acqua del rubinetto. Poi, quando riceviamo la bolletta, non sarebbe male avere informazioni dettagliate sulla qualità dell’acqua per la quale paghiamo, così come fanno gli imbottigliatori sulle loro etichette. E se è vero sporadicamente che in alcuni comuni l’acqua non è sempre buona, è anche vero che questi sono una minoranza. Un po’ di sano marketing e un po’ di corretta informazione che dissipi i dubbi legittimi dei consumatori, potrebbero far molto bene all’ambiente e al portafoglio.
Allora mi faccio una domanda: perché amministrazioni, municipalizzate, gestori idrici, che certo non sono gestiti da sprovveduti, non fanno tutto questo o lo fanno in misura evidentemente insufficiente?
Qualche sospetto l’avrei e penso di non essere l’unico… “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.


domenica 7 ottobre 2012

DIFFERENZIATA: ANCHE PIATTI E BICCHIERI MONOUSO NELLA PLASTICA. I DATI SULLA RACCOLTA E LE DISCARICHE A CIELO APERTO AD ARICCIA

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Ariccia - Dal 1 maggio anche i piatti e i bicchieri monouso possono essere differenziati e conferiti insieme alla plastica, come possiamo leggere sul sito del comune di Ariccia e sui manifesti affissi da qualche giorno sulle plance della città. Questa è una buona cosa che può aiutarci a diminuire la quantità di rifiuti che va a finire in discarica. Purtroppo, però, accade che non tutti i cittadini differenzino e gettino nel modo migliore e, proprio oggi ad Ariccia, abbiamo scattato la foto che potete vedere in questo post: i rifiuti sono sparsi in terra, in mezzo alla strada, assolutamente indifferenziati. È un brutto spettacolo! Un male per tutti che si ripete da moltissimi mesi, ed in molti luoghi, anche da molto prima del commissariamento della città.
Insomma, nell'unica città del nostro territorio dove si fa la differenziata non la si fa sufficientemente bene. Come scritto anche nel portale del comune Ariccia non si raggiunge la soglia del 65 % ma ci si ferma al 62,81%, dato buono ma non sufficiente a raggiungere la percentuale minima annua del 65 stabilita dalle norme vigenti. E infatti Ariccia anche quest'anno non è entrata a far parte della lista dei “comuni ricicloni” stilata ogni anno da Legambiente. Un peccato, ma anche un impegno per tutti a migliorare questa situazione. Consumare meno, ridurre, riusare, riciclare con cura e gettare i rifiuti nel modo migliore è diventata una necessità alla quale dobbiamo porre la massima attenzione. L'alternativa sono discariche puzzolenti e inceneritori che inquinano l'aria e l'ambiente in modo irreversibile, col grave rischio di portare ad un pesante aumento di malattie respiratorie, infezioni e tumori.
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Per concludere solo una considerazione: l'ex sindaco Cianfanelli, in campagna elettorale e anche prima, ha sempre parlato di dati della raccolta differenziata decisamente più alti e favorevoli (vedi immagine tratta dal sito Lazionauta), sempre contestati da Roberto Di Felice, suo sfidante alle ultime elezioni, ma forse, invece di sparare le cifre poi dimostratesi sbagliate, sarebbe stato meglio sensibilizzare la popolazione per una differenziata ben fatta e premiare i cittadini meritevoli con una tariffa che diminuisse invece di aumentare, come purtroppo è accaduto e com'era stato previsto da Di Felice stesso.
Rimane il fatto che nessuno è giustificato, ma anzi è un barbaro, se tratta le nostre vie come una discarica a cielo aperto!


Fabio Ascani

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