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mercoledì 5 marzo 2014

La questione organica. Incontro a Cecchina per una diversa gestione del rifiuto umido

È previsto a Cecchina per giovedì 13 marzo un incontro per parlare e discutere della questione della gestione dei rifiuti organici, rifiuti che rappresentano circa il 30% di quelli prodotti in totale. Noi, lo abbiamo già scritto più volte su questo blog: siamo totalmente contro l'utilizzo di questa materia per la produzione di energia attraverso il trattamento anaerobio che produce gas da trasformare in elettricità, perché è un sistema che inquina, e siamo certi se ne parlerà durante l'incontro. Inoltre è anche pericoloso. Del resto ci sono altri modi di trattare l'umido e trarne un vantaggio, primo fra tutti il compostaggio. 
C'è una cosa, però, che pensiamo fondamentale: se si vuole parlare di parte umida dei rifiuti non si può prescindere dai rifiuti nel loro complesso e della loro raccolta e trattamento. Alla base deve esserci una buona raccolta differenzia con la quale si possono distinguere i vari tipi di rifiuti (carta, legno, plastica, metalli, tessuti organico ecc.) che una volta suddivisi non sono più da considerarsi tali ma devono essere considerati materie prime seconde, ovvero ricchezza reale per chi li possiede che li può riciclare, rivedere, ri-lavorare.
Riteniamo che una buona raccolta dei rifiuti dovrebbe essere compiuta dalla stessa amministrazione interessata che non dovrebbe pagare terzi per farli prelevare, ma dovrebbe organizzarsi per ottenere ricchezza immediata, tradotta in nuovi posti di lavoro per i cittadini stessi.  Sarebbe utile, quindi, organizzare personale proprio, con mezzi di proprietà del comune, che gestirà il ciclo della differenziata il più possibile e negli aspetti più importanti e vari, fino a godere direttamente dei guadagni che devono provenire dal riciclo e dalla veduta dei rifiuti stessi. A cominciare dall'umido.

di seguito il comunicato stampa per l'evento del 13 marzo

La questione organica. A qualcuno può sembrare l’inizio di chissà quale saggio, dispensa universitaria, o manuale ma non lo è. Sarà il punto su cui riflettere, l’argomento di discussione durante il prossimo Incontro che, l’Associazione Officina delle Idee e Il Comitato Poggio Ameno di Cecchina, hanno organizzato per 13 Febbraio a Cecchina di Albano laziale.


La questione organica nei rifiuti: il 30% dei 600 Kg che mediamente l’uomo produce annualmente, sono composti da materia organica: umido. Dato certo ormai che la strada da intraprendere sia quella della raccolta differenziata spinta su tutto il territorio dei Castelli Romani, le Associazioni organizzatrici dell’evento vogliono focalizzare l’attenzione proprio su quel 30% di componente. Carta, plastica, legno e metalli sono risorse e pertanto la loro combustione, o sversamento in discarica, rappresentano una pazzia che politica e interessi di turno hanno portato avanti per decenni. Il riciclo a freddo delle materie prime seconde sopra indicate è un sistema virtuoso verso cui tutti Castelli Romani dovranno far fronte. Centri di riciclo, recupero e riuso della materia significano anche lavoro. Tornando alla componente organica, derivante sopratutto da una raccolta differenziata porta a porta, da qualche tempo nella rispettiva gestione c’è una divisione di pareri tra chi predilige il sistema anaerobico tramite fermentazione e combustione del derivato biogas ( o filtraggio per uso domestico o autotrazione) e chi invece insiste su processi aerobici del tutto naturali, per arrivare ad un compost veramente utile all’agricoltura.
Per approfondire meglio la questione, durante l’assembla, interverranno: Giancarlo Ceci dei Comitati NoBiogas di Gallicano e Genazzano, Aldo Garofolo chimico del NOINC ed Ex docente della Tuscia, Carlo Cingolani dell’Associazione Salviamo i Castelli Romani, Emiliano Bombardieri Associazione Officina delle Idee e Alberto Zolezzi Deputato del Movimento 5 stelle (Commissione Ambiente).

Sarà un momento di confronto in cui emergeranno proposte per il territorio, nel pieno rispetto della tutela ambientale, della salute e del territorio.

martedì 7 maggio 2013

UNA NUOVA LOBBY DEI RIFIUTI?

Dal Movimento 5 stelle Albano Laziale riceviamo e volentieri pubblichiamo su questo blog


A pensar male si fa peccato, ma come il detto “enuncia”, ci si azzecca sempre ed in materia rifiuti ancor di più.
Lo scorso 11 Aprile 2013, presso Palazzo Montecitorio è stata presentata la proposta di legge (LP) rifiuti zero, per mezzo del Comitato Promotore, di fronte a molti parlamentari 5 stelle, ma anche liberi cittadini. La proposta nasce mirando al riuso e al riutilizzo dei materiali (carta, plastica e legno) abolendo il concetto d’incenerimento e di discarica. La presentazione serviva in particolar modo al 5 stelle per capire se appoggiare o meno la LP. Il dubbio, per molti attivisti e non, riguardava e riguarda, crediamo tuttora, la visione della LP sullo smaltimento della componente organica del rifiuto. L’art 14 della proposta è stato severamente contestato da alcuni presenti in aula, attivisti nei comitati di lotta territoriale contro ogni qual forma di profitto derivante dalla gestione speculativa dei rifiuti per di più se lesiva della saluta dei cittadini, tra cui il Chimico NoInc Aldo Garofolo, quindi medici dell’ISDE, Dott. Mocci, alcuni parlamentari 5 stelle, Adriano Zaccagnini, la senatrice Paola Nugnes e attivisti 5 stelle area Roma Sud, .

Premesse tutte le criticità in materia di impianti di digestione anaerobica ( che definiremo in seguito per convenienza IDA), l’art.14 prevede si il trattamento aerobico (processo naturale) dell’organico, ma auspica anche quel trattamento anaerobico che abbiamo indicato altamente pericoloso in passato, e quindi un sistema di fermentazione mirato alla produzione di biogas (Qui il testo della proposta di legge)
I cosiddetti IDA, menzionati nell’art.14 comma 2 e 3, si compongono di camere di digestione della materia organica in assenza di ossigeno. Dalla fermentazione si origina il biogas, con un 55% circa composto da metano. All’articolo 14 comma 3 seconda riga, risulta che nell’impianto deve essere “espressa” la finalizzazione alla trasformazione della totalità del biogas prodotto in bio-metano. Non indicando l’obbligatorietà di tale processo, come osservato durante l’incontro a Montecitorio, Emiliano Bombardieri (Albano laziale) (video sotto) si presume che la finalizzazione in questione sia una scelta del tutto legata al progettista e alla proprietà dell’impianto, privilegiando eventualmente, come indicato al comma 3, la immissione in rete o, a quanto pare la combustione in loco per auto-sussistenza dell’impianto (ci domandiamo quanto è la quota parte per l’auto-sussistenza?). Questa seconda possibilità sarebbe perseguibile per impianti di piccola potenza termica, ovvero la totalità degli impianti previsti già ora e, in futuro, dalla proposta di legge stessa. Si sancisce inoltre che, dall’entrata in vigore della legge, nessun biogas non trattato potrà essere inviato alla combustione. Ma, considerando quella obbligatorietà, non indicata in precedenza, ci si domanda quale utilizzo potrà esserne fatto del biogas, se non un filtraggio alquanto discutibile, dati i residui, e a questo punto la probabilità di una combustione diretta sul posto? La mancanza di controllo degli enti competenti su tali impianti, (Arpa. Asl, Uffici tecnici comunali) è cronaca quotidiana, su tutto l’attuale ciclo di chiusura del ciclo dei rifiuti. Acconsentire a tali processi creerebbe un ulteriore buco nero, industrializzato, nella chiusura del ciclo dei rifiuti permettendo il proliferare di veri e proprio piccoli inceneritori con un alto rischio esplosivo trattandosi di piccolo accumulatori di gas. (D.M 22/7/2007)
Non si può continuare a pensare ai rifiuti come sistema da cui trarre profitto. Sebbene la legge accenni al fatto che i certificati verdi verranno eliminati, non v’è in tutta la proposta di legge alcun accenno all’abrogazione dell’art 21 Dlgs 28/2011, ovvero agli incentivi che vengono rilasciati per gli impianti che producono energia tramite combustione di biogas… inoltre, cosa ne sarà dell’organico di fine processo che gìà il Tar Toscana e CDS hanno definito rifiuto speciale? Chi controllerà l’organico in ingresso? Perché industrializzare un processo a cui madre natura vede e provvede in maniera totalmente spontanea? Quanti, quali e che strada prenderanno i residui, altamente pericolosi, di tutto il processo anaerobico qui descritto? A queste domande è stata data forse risposta, quando durante l’assemblea seduto tra le sedie dell’ente Promotore della legge, l’Ing. Andrea Masullo ha avuto qualche difficoltà ad ammettere che lui stesso è consulente della Marcopolo engineering a seguito di un sollecito alla trasparenza del cittadino attivo del 5 stelle di Albano. La Marcopolo engeenering è una SPA con varie partecipate sparse in Italia (per dirne alcune Semia Green srl, Far Energia srl, Biogas Nord Italia srl ma anche il Consorzio Italiano Compostatori). 
L’oggetto sociale è legato al mondo dei rifiuti, con un capitale sociale di oltre 14 milioni di euro. Ai Castelli Romani la si conosce come proprietaria della centrale a biogas da 1Mw nella discarica di Roncigliano. A Genazzano è conosciuta come progettista di un impianto di piccola taglia di centrale con trattamento anaerobico; proprio a Genazzano la Marcopolo engineering mise in luce, durante l’inverno scorso, il suo diretto interesse con la LP (manifesto su richiesta) durante un’assemblea in cui era sempre presente anche l’Ing. Masullo. A questo punto ci domandiamo, se si tratta veramente di una proposta di legge popolare o l’ennesima ricerca di profitto da mascherare, in maniera sospetta, con una raccolta firme ambigua? In nome della trasparenza, dell’onestà, e della tutela dei salute dei cittadini e del territorio, il 5 stelle di Albano, non condivide e condanna tale veduta ampiamente discussa da oltre un anno, anche sul portale Meetup Regione Lazio, perseguendo sistemi che mirano alla non combustione e a processi del tutto naturali per il riciclo dei materiali, in particolar modo dell’organico.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...