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martedì 31 luglio 2018

Un libro per caso - “C’è nessuno?” di Jostein Gaarder


di Francesca Senna

“Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre” (cit . pag. 25)
Un’ottima lettura per l’infanzia e non solo, questo romanzo rappresenta un’occasione per intraprendere, con straordinaria semplicità narrativa ma non concettuale, un cammino di accrescimento interiore partendo dal mistero della nascita, attraverso  l'evoluzione della specie, affrontando la concezione del tempo e dello spazio, verso la relatività della conoscenza, la ricchezza della diversità, il valore dell'amicizia. 
Il pretesto scelto dall’autore è l’avvento di un nascituro, che probabilmente stravolgerà le abitudini e i ritmi di vita di tutti i membri della famiglia, ma che rappresenterà anche una possibilità di ricchezza e gioia in più da condividere.
Il protagonista del romanzo è Joakim, un bambino di otto anni che improvvisamente viene lasciato solo in casa ad attendere l’arrivo della zia poiché la mamma, colta dalle prime doglie, è dovuta correre  in ospedale accompagnata dal padre.
Joakim guarda fuori dalla finestra e ad un tratto si accorge che c'è un bambino grande più o meno come lui, appeso per i calzoni e a testa in giù ad un albero del giardino. E' una strana creatura, simile a un umano, ma non del tutto uguale.  Dopo un po’ di esitazione, si avvicina a questo strano personaggio e si accorge che parlano la stessa lingua e sono quindi perfettamente in grado di capirsi. Mika altro non è che un abitante di un altro pianeta. I due, parlando, si raccontano e si interrogano sulle proprie origini, finendo, quasi inavvertitamente, col porsi i grandi interrogativi che riguardano la vita e il suo significato.
Si svolge così un’intera giornata che i due nuovi amici trascorrono insieme e durante la quale l’autore, con una scrittura scorrevole ed un tono quasi da fiaba, ci narra il particolare legame d’amicizia che si crea tra i due bambini fondato sulle acute osservazioni fatte da entrambi: poche domande che generano altre domande; un nuovo interrogativo può infatti permetterci di andare avanti, e di percorrere strade ancora non battute, mentre una risposta è una cosa certa, un capitolo chiuso che non ha più spunti da offrire.
L’incontro fra i due offre all’autore il pretesto narrativo per parlare positivamente non solo della diversità ma anche per affrontare argomenti che vanno dalla comprensione del concetto di spazio e tempo, all’interrogativo sull’esistenza o meno di un Dio creatore, il tutto narrato attraverso il linguaggio semplice e simpatico proprio dei bambini. Le semplici conversazioni tra i due personaggi si trasformano piano piano in riflessioni che coinvolgono argomenti complessi, senza mai appesantire la lettura, all’interno di una narrazione talmente fluida da non renderti conto di come sia iniziata.
Realtà messe a confronto: quella terrestre e quella extraterrestre, quella dei grandi e quella dei piccoli, la realtà e la fantasia, si concretizzano in questo ottimo libro capace di esprimere il messaggio fondamentale di rispetto di ogni forma di vita e soprattutto il rispetto di un punto di vista differente dal proprio. Il tutto attraverso la capacità, che mai dovremmo perdere, di continuare a stupirci, di non dare niente per scontato e saper guardare il mondo senza pregiudizi, con occhi sempre nuovi, esattamente come fanno i bambini.

“Quando due persone s’incontrano, e una sta a testa in giù, non è così semplice stabilire chi dei due sta nel verso giusto.”

martedì 5 dicembre 2017

Un libro per caso – Capitalismo parassitario – Zygmunt Bauman

di Fabio Ascani

Lo snello libro di Zygmunt Bauman, appena una settantina di pagine, scritto all’inizio della crisi economica che ci ha accompagnato fino ad oggi e della quale, in qualche modo, riusciamo finalmente a vedere il termine, contiene due piccoli saggi: Capitalismo parassitario che da il titolo all’opera e La cultura dell’offerta. In esso vi è una riflessione folgorante e potente sulla società contemporanea.
Professore emerito di sociologia nelle università di Leeds e Varsavisa, è teorizzatore della “società liquida”, sua definizione originale, comprensibile contrapponendo ad una “società solida”, quella tradizionale, quella dei produttori, del lavoro che si trasforma in qualcosa, a quella “liquida” ovvero dei consumi, in costante mutamento a seconda di gusti, tendenze ecc.
Allora diventano illuminati, alla luce di questa definizione, le osservazioni di Bauman sul “sapere” che in questo tipo di società moderna e liquida è destinato ad inseguire senza fine oggetti elusivi che, come se non bastasse continuano a svanire nel momento stesso in cui vengono afferrati.
Il sapere mutevole, e spesso ingannevole, dei mezzi di informazione sovrapposti, confusi e spesso fusi, si traduce il più delle volte in una inaccettabile sovrabbondanza di informazioni utili, inutili, false, vere, imprecise. E, scrive Bauman, “l’arte di vivere in un mondo sovra-saturo d’informazione non è ancora stata appresa” e tantomeno, sostiene, ciò “vale per l’arte, ancora più difficile, di preparare gli uomini a questo genere di vita”.

È un libro breve e semplice, ma non banale. Una lettura utile per riflettere su alcuni aspetti della nostro vivere, sul contesto nel quale siamo immersi e nel cui ci muoviamo seguendo meccanismi che in realtà non sono nostri ma, in un modo o in un altro, ci sono imposti.

sabato 2 dicembre 2017

Leggere – Gli italiani, le biblioteche, i libri i gusti nella lettura. I dati Istat

In data 1 dicembre l’Istat ha pubblicato alcuni importanti e precisi dati sul rapporto fra gli italiani e i libri, sulla fruizione delle biblioteche, sui gusti dei lettori.
Non ci coglie certo di sorpresa constatare che coloro che amano leggere sono minoranza. Non stupisce il fatto che soltanto il 15% delle persone intervistate, nel 2015, abbia dichiarato di essere stata almeno una volta in biblioteca durante quell’anno e la maggior parte di chi ci è stato lo ha fatto generalmente per motivi di studio o di lavoro.
Ciò che mi ha colpito è che la lettura, il piacere del libro e di interagire con esso, è qualcosa che troppo spesso svanisce col tempo. Si pensi che quando siamo piccoli coloriamo, leggiamo, sfogliamo libri a scuola e a casa, con le maestre, con la mamma e più raramente con il papà, e spesso anche da soli.
In età adulta le cose cambiano decisamente.


Con l'obiettivo di fornire informazioni dettagliate sulla fruizione delle biblioteche, l'abitudine alla lettura di libri (sia nel tempo libero che per motivi professionali e scolastici) e la prelettura dei bambini in età compresa tra 3 e 5 anni, l'Istat rende disponibili le informazioni rilevate tramite l'indagine multiscopo sulle famiglie "I cittadini e il tempo libero" condotta nel 2015 su un campione di circa 17 mila famiglie per un totale di circa 40 mila individui. L'indagine è stata condotta con tecnica mista sequenziale Computer assisted web interviewing (Cawi) e Paper and pencil interviewing (Papi). Si tratta della prima esperienza di applicazione di mixed-mode Cawi/Papi nelle indagini multiscopo sulle famiglie.

Nel 2015 il 15,1 per cento della popolazione di 6 anni e più ha dichiarato di essere stato in biblioteca almeno una volta nei 12 mesi precedenti l'intervista: circa 8 milioni e 650mila persone. Di questi, il 42 per cento lo ha fatto esclusivamente per motivi di studio e/o lavoro, il 39,2 per cento unicamente nel tempo libero, mentre il 9,9 per cento per entrambi i motivi.
È pari al 59,4 per cento della popolazione di 6 anni e più (pari a circa 34 milioni di persone) la quota di chi ha dichiarato di aver letto negli ultimi 12 mesi almeno un libro nel tempo libero, per motivi professionali o per motivi scolastici. I romanzi sono i libri più letti nel tempo libero (il 51,6 per cento di lettori predilige gli autori italiani e il 40,0 per cento gli autori stranieri), seguiti dai gialli, noir (28,5 per cento), dai libri per la casa (24,4 per cento), dalle guide turistiche (23,0 per cento), dai libri di scienze sociali o umane (20,5 per cento) e dai libri per bambini e ragazzi (17,5 per cento).

Il 46,8 per cento dei bambini di 3-5 anni legge, colora, sfoglia libri o albi illustrati da solo al di fuori dell'orario scolastico tutti i giorni. Questa attività è più diffusa tra le bambine (51,2 per cento rispetto al 42,7 per cento dei bambini). Il 39,3 per cento dei bambini svolge questa attività tutti i giorni con la mamma, mentre la quota di bambini che svolge questa attività tutti i giorni con il padre è decisamente più contenuta (21,2 per cento).

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...