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martedì 10 luglio 2018

Un libro può essere una scintilla che accende una fiaccola

di Fabio Ascani
Mio padre, specie negli ultimi tempi, quando ormai si trovava ad avere il consistente numero di nove nipoti in età tra i 10 e i 22 anni, amava spesso ripetere la frase di Plutarco: I giovani (in realtà sarebbe “gli studenti”) non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere.

   I giovani sono  futuro e  speranza. Ma se è compito dei più grandi, dei genitori, dei nonni degli insegnati, quello di suggerire o mostrare la scintilla che accenda la loro fantasia, sta ai ragazzi stessi trovare la propria strada. Andare incontro al proprio futuro costruendo solide basi su cui poggiare la propria esistenza non è un compito banale e spesso richiede la capacità di saper guardare a ciò che è già stato fatto, ai cammini che già sono stati percorsi, ai pensieri che già sono stati pensati, per fare proprio questo bagaglio di conoscenze ed esperienze rielaborandole e sommandole alle nuove, quelle personali e originali.

Nei libri si trova molto di tutto questo. Non tutto, certo, ma molto. Leggere è un privilegio e un dono oggi da molti sottovalutato. Un buon libro è un concentrato di idee ed esperienze che possono diventare del lettore, formandolo, che sia giovane ma anche adulto o vecchio.
Un libro può essere una scintilla che accende una fiaccola.

È successo tempo fa e ancora oggi mi capita di “accendermi” leggendo Alda Merini. Per esempio:
Alda Merini
 A tutti i giovani raccomando:
aprite i libri con religione,
non guardateli superficialmente,
perché in essi è racchiuso
il coraggio dei nostri padri.
E richiudeteli con dignità
quando dovete occuparvi di altre cose.
Ma soprattutto amate i poeti.
Essi hanno vangato per voi la terra
per tanti anni, non per costruivi tombe,
o simulacri, ma altari.
Pensate che potete camminare su di noi
come su dei grandi tappeti
e volare oltre questa triste realtà
quotidiana.

(da “La vita facile”)





venerdì 30 gennaio 2015

Come un Romanzo. Leggere è un diritto e molto di più.

Daniel Pennac

I freddi dati Istat dicono che nel 2014, oltre 23 milioni 750 mila persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2013, la quota di lettori di libri è scesa dal 43% al 41,4%.

La cosa non mi preoccupa troppo e cerco di vedere la Questione Lettura da un altro punto di vista...





I DIRITTI DEL LETTORE
C'è un libro meraviglioso che si può solo invitare a leggere e mai imporre, come qualsiasi altro libro del resto, è "Come un Romanzo " di Daniel Pennac.

Da questo piacevole volume, che forse in pochi ancora non conoscono, riporto i dieci diritti del lettore:

1) il diritto di non leggere

2) il diritto di saltare le pagine

3) il diritto di non finire un libro

4) il diritto di rileggere

5) il diritto di leggere qualsiasi cosa

6) il diritto al bovarismo

7) il diritto di leggere ovunque

8) il diritto di spizzicare

9) il diritto di leggere a voce alta


10) il diritto di tacere

Ricordiamoci di questo decalogo quando vogliamo imporre la lettura ai nostri figli o, casi sempre più rari, quando vorremmo che leggessero meno perché sono sempre dentro casa a consumarsi gli occhi invece di uscire e fare sport. Lo tengano a mente soprattutto gli insegnanti quando impongono i "loro" titoli come compito a casa. Che almeno diano un'ampia rosa in cui far scegliere i propri studenti...

Per concludere ecco un aforisma tratto sempre da Come un Romanzo: 
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...