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domenica 5 novembre 2017

Politica - Breve riflessione sull’Art. 72. della Costituzione Italiana e la legge elettorale

Credo sia giusto non dimenticare e riflettere sul fatto che l’attuale Governo, con l’approvazione della legge elettorale con il metodo della fiducia, ha palesemente violato la Costituzione.
Non sto qui a dire, come ha fatto qualcuno più autorevole di me, che il metodo con cui è stata fatta passare la legge prima alla Camera e poi al Senato è stato “violento”. Ciò che è stato fatto è stato fatto in violazione dell’Articolo 72 della nostra Costituzione. Quindi in modo irrispettoso della nostra legge. Illegale.

Nell’ultimo paragrafo dell'Articolo 72 è scritto:

La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.


Ovvero si impone l’utilizzo della procedura legislativa normale anche per le leggi elettorali. La legislazione elettorale ha una copertura procedurale di rango costituzionale. Questa procedura non è stata rispettata. Il parlamento è stato mortificato da un governo e una maggioranza che hanno impedito il libero dibattito su un tema fra i più importanti della politica, fondamentale per la vita democratica del Paese.

lunedì 14 luglio 2014

In Italia è aumentata la povertà e la politica pensa a salvaguardare… se stessa.

La povertà in Italia: uno su dieci non ce la fa

Il report dell'Istat: gli indigenti sono 10 milioni. 6 milioni quelli che non riescono ad acquistare nemmeno i beni di prima necessità.

Mentre la cattiva politica è tutta concertata sulla salvaguardia di se stessa, mentre sempre di più tende ad escludere i cittadini dalla vita e dalle decisioni del "Palazzo", creando un Senato non elettivo di persone con immunità parlamentare, innalzando il numero di firme necessarie per richiedere un referendum popolare, imponendo una legge elettorale che non da ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, mentre sta accadendo tutto questo in Italia ci sono sempre più persone povere. Il disagio sociale è grave e diffuso e i dati non vengono da qualche volo pindarico di qualche forza di opposizione che vuole fare il "gufo", come direbbe qualcuno, ma dall'Istituto di Statistica Italiano, l'Istat.

Di seguito il comunicato dell'Istat

Nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila). Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila).

Tra il 2012 e il 2013, l'incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali; la soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012.

L'incidenza di povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% (per effetto dell'aumento nel Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6%), coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente.

La povertà assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 6,6 all'8,3%), quattro (dall'8,3 all'11,8%) e cinque o più componenti (dal 17,2 al 22,1%). Peggiora la condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal 7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più, soprattutto se almeno un figlio è minore. Nel 2013, 1 milione 434 mila minori sono poveri in termini assoluti (erano 1 milione 58 mila nel 2012).

L'incidenza della povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento con titolo di studio medio-basso (dal 9,3 all'11,1% se con licenza media inferiore, dal 10 al 12,1% se con al massimo la licenza elementare), operaia (dal 9,4 all'11,8%) o in cerca di occupazione (dal 23,6 al 28%); aumenta anche tra le coppie di anziani (dal 4 al 6,1%) e tra le famiglie con almeno due anziani (dal 5,1 al 7,4%): i poveri assoluti tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila (erano 728 mila nel 2012).

Nel Mezzogiorno, all'aumento dell'incidenza della povertà assoluta (circa 725 mila poveri in più, arrivando a 3 milioni 72 mila persone), si accompagna un aumento dell'intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%.

Le dinamiche della povertà relativa confermano alcuni dei peggioramenti osservati per la povertà assoluta: peggiora la condizione delle famiglie con quattro (dal 18,1 al 21,7%) e cinque o più componenti (dal 30,2 al 34,6%), in particolare quella delle coppie con due figli (dal 17,4 al 20,4%), soprattutto se minori (dal 20,1 al 23,1%).

Ai suddetti peggioramenti, in termini di povertà relativa si contrappone il miglioramento della condizione dei single non anziani nel Nord (l'incidenza passa dal 2,6 all'1,1%, in particolare se con meno di 35 anni), seppur a seguito del ritorno nella famiglia di origine o della mancata formazione di una nuova famiglia da parte dei giovani in condizioni economiche meno buone. Nel Mezzogiorno, invece, migliora la condizione delle coppie con un solo figlio (dal 31,3 al 26,9%), con a capo un dirigente o un impiegato (dal 16,4 al 13,6%), che tuttavia rimangono su livelli di incidenza superiori a quelli osservati nel 2011.

Secondoserafico

lunedì 25 febbraio 2013

Porcellum - PERCHÉ TRE GOVERNI, PUR AVENDONE LA POSSIBILITA' NON HANNO CAMBIATO QUESTA LEGGE?

Calderoli, padre della legge
elettorale detta Porcellum


È da dicembre del 2005 che abbiamo una legge elettorale che lo stesso autore, Roberto Calderoli, definì una porcata, e per questo è detta porcellum.
Con il porcellum nel 2006 abbiamo avuto un governo di Centrosinistra, PRODI; nel 2008 di Centrodestra, BERLUSCONI, sostituito poi dall'uscente governo MONTI. Nessuno di questi governi ha ritenuto proprio dovere impellente cambiare una legge che era a detta di tutti pessima e che oggi potrebbe portarci all'ingovernabilità. Anche da questo ci si può fare un'idea delle capacità di chi ci ha governato negli ultimi anni.

Forse davvero ci vuole un rinnovamento epocale.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...