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sabato 16 dicembre 2017

Un libro per caso - SIATE RIBELLI, PRATICATE GENTILEZZA di Saverio Tommasi

Di Gianni Casciano

Esistono dei libri, come esistono delle canzoni, poesie o dipinti, che leggendoli, ascoltandoli o guardandoli, si prova un senso di invidia, quella buona; perché magari li avreste voluti fare voi, perché rappresentano proprio quello che volevate dire. Ecco, con questo libro mi trovo nel mezzo, come padre e come figlio: è quel libro che avrei voluto scrivere per i miei figli, ed è quel libro che avrei voluto che mi avessero lasciato i miei genitori.
Il modo in cui sono stati affrontati temi importanti, con un filo di ironia, ma con la profondità e con l’amore che solo un genitore può avere nei confronti di un figlio.
Un piccolo manuale sulle bellezze e le “bruttezze” di questo mondo, con qualche consiglio su come poterle affrontare sempre al meglio, nel modo corretto.

Saverio Tommasi rivolge questo libro alle sue figlie Caterina e Margherita. Parla a loro della vita, del razzismo “[…] Essere razzisti significa che se odo una conversazione telefonica in cui qualcuno dice “Ma sei down!!” io quella conversazione gliela interrompo. […] “Perché il razzismo è mancanza di spiegazioni, ed essere razzisti dopo una spiegazione sarebbe come essere affamato se mangi regolarmente”.
Parla dei luoghi comuni, del fascismo e della violenza degli uomini (maschi) verso le donne “[…] Ricordate figlie mie: non esiste nessuna provocazione, abbigliamento o motivazione per cui un uomo possa picchiare una donna. Anche solo uno schiaffo”. Insegna cos’è la tolleranza, la lotta per far rispettare i propri diritti e soprattutto insegna cos’è l’uguaglianza.
Cara Caterina, Cara Margherita … questo libro vorrebbe essere un abbraccio di parole”.


martedì 28 novembre 2017

Economia - Culle vuote: sempre meno figli in Italia


È stata diffusa oggi l'ultima rilevazione Istat su natalità e fecondità nella popolazione residente. I dati sono sconfortanti: solo negli ultimi 8 anni le nascite sono diminuite oltre 100000 unità.

I nomi più diffusi per i nuovi nati? Continuano ed essere Francesco e Sofia per i nati fra i residenti in Italia, mentre fra i nati stranieri residenti nel nostro paese i nomi più in voga sono Adam e, sorpresa, sempre Sofia!

Vedi il prospetto sotto e a seguire in grassetto il testo Istat


Nel 2016 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 473.438 bambini, oltre 12 mila in meno rispetto al 2015. Nell'arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità.
Il calo è attribuibile principalmente alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani. I nati da questa tipologia di coppia scendono a 373.075 nel 2016 (oltre 107 mila in meno in questo arco temporale). Ciò avviene fondamentalmente per due fattori: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli.
La fase di calo della natalità avviatasi con la crisi è caratterizzata da una diminuzione soprattutto dei primi figli, passati da 922 del 2008 a 227.412 del 2016 (-20% rispetto a -16% dei figli di ordine successivo).
La diminuzione delle nascite registrata dal 2008 è da attribuire interamente al calo dei nati all'interno del matrimonio: nel 2016 sono solo 331.681 (oltre 132 mila in meno in soli 8 anni). Questa importante diminuzione è in parte dovuta al contemporaneo forte calo dei matrimoni, che hanno toccato il minimo nel 2014, anno in cui sono state celebrate appena 189.765 nozze (57 mila in meno rispetto al 2008).
Nel 2016 si conferma la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010. Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010). Le donne italiane hanno in media 1,26 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti 1,97 (2,43 nel 2010).
L'effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile è responsabile per quasi i tre quarti della differenza di nascite osservata tra il 2008 e il 2016. La restante quota dipende invece dalla diminuzione della propensione ad avere figli.

nel prospetto seguente i nomi più frequenti dei nuovi nati

domenica 15 novembre 2015

ECOnomia - NEGLI STATI UNITI I GENITORI HANNO MOLTI SOLDI MA POCO TEMPO

La vita familiare sta cambiando e così è anche per il ruolo delle madri e dei padri a lavoro e a casa. Sempre più le madri sono entrate nella forza lavoro degli Stati Uniti negli ultimi decenni e la quota di famiglie con due genitori in cui entrambi lavorano a tempo pieno è ora pari al 46%, in crescita rispetto al 31% nel 1970. Quanto incide ciò sul benessere della famiglia stessa?

È stata pubblicata una recente ricerca dal Pew Research Center secondo la quale le famiglie americane appaiono stressate, stanche, sempre in affanno con il timore di non riuscire a conciliare gli impegni di lavoro con quelli della famiglia.
Il punto è che il 46% dei figli cresce in famiglie dove tanto il padre, quanto la madre, lavorano a tempo pieno, e il 60% dove lavorano almeno part time. Nel 1970 erano solo il 31%. Questo significa che i genitori non hanno più tempo per fare tutto, e bene. Non stanno abbastanza con i figli, e quando lo fanno sono sempre stressati dal pensiero delle cose che restano da fare sul lavoro, o in casa.
Tutto questo può creare genitori insoddisfatti della propria vita familiare, più ricchi senz’altro, ma con il pensiero di non essere presenti per i propri figli.
Le famiglie in sostanza sono cambiate rispetto a qualche anno fa quando poteva lavorare solo un coniuge e a questo dovrà adattarsi la società che dovrà fornire servizi più attenti ai giovani: doposcuola per gli studenti, una maggiore flessibilità per i genitori che vogliano usufruire di permessi.

Guardandoci intorno vediamo che tutto questo sta, piano piano, accadendo anche in Italia. Il punto è riuscire a capire se i cambiamenti della famiglia saranno bene assorbiti dalla società, se porteranno, alla lunga, un miglioramento generale della vita sociale o se creeranno generazioni di giovani trascurati e genitori insoddisfatti del proprio ruolo familiare ma più contenti delle proprie conquiste lavorative.



Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...