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mercoledì 8 marzo 2017

8 MARZO Le barriere all'istruzione delle bambine


La parità dei diritti fra uomini e donne deve cominciare dalla parità del diritto all'istruzione. Ho trovato molto interessante ciò che è scritto sul sito dell'Unicef e che qui riporto in con link alla pagina originale dove si può leggere il testo completo. Una riflessione opportuna nel giorno della festa della donna.





La principale causa dell'esclusione scolastica delle bambine è la discriminazione di genere.
Sia i maschi che le femmine devono spesso superare ostacoli nell'accesso all'istruzione: tuttavia, di norma, e a parità di altri fattori, gli ostacoli che incontra una bambina sono più frequenti e penalizzanti.
E questo per il solo fatto di essere nata femmina! Queste sono le più frequenti tipologie di cause alla base del divario fra maschi e femmine nelle scuole di molti Paesi in via di sviluppo.

Povertà familiare

Per una famiglia a basso reddito, ogni figlio che va a scuola è al tempo stesso una fonte di reddito sottratta al bilancio familiare e un aiuto in meno per le incombenze domestiche.
Quando poi la scuola diventa un costo netto, per via delle tasse di iscrizione o delle spese per i libri, l'uniforme o i pasti, è facile che una famiglia debba scegliere quali figli debbano continuare a studiare e quali no. Di fronte alla scelta di mandare a scuola il fratello o la sorella, è probabile che i genitori dedichino le scarse risorse disponibili all'istruzione del figlio maschio, convinti che questo sia l'unico investimento che renda a lungo termine.
Soltanto una scuola gratuita e obbligatoria è una scuola aperta a tutti. Per questo, l'UNICEF insiste affinché in tutti i paesi poveri scompaiano le tasse e gli altri costi indiretti che gravano sull'istruzione pubblica.

Bambine "fantasma"...

Le bambine sono sfavorite anche da circostanze esterne al mondo della scuola, ma che possono avere come effetto la loro esclusione dal diritto all'istruzione.
Ad esempio, la mancata registrazione anagrafica alla nascita si traduce spesso in una successiva impossibilità di essere ammessi nel sistema educativo nazionale. E le bambine costituiscono la maggior parte dei circa 50 milioni di esseri umani afflitti da questa condizione di "inesistenza legale".

...e spose bambine

Matrimoni e gravidanze precoci costringono ogni anno centinaia di migliaia di adolescenti, spesso poco più che bambine, a rinchiudersi in casa o ad abbandonare gli studi. Per loro, la condanna all'analfabetismo si somma al peso di una sottomissione quotidiana al marito e alla sua famiglia.
Continua: MAGGIORNI INFORMAZIONI E TESTO 

giovedì 11 agosto 2016

Un libro per caso - La Costituzione della Repubblica Italiana

di Fabio Ascani
C’è un piccolo libro che ogni Italiano dovrebbe aver letto: la Costituzione della nostra Repubblica.
Certo non è un romanzo o una raccolta di racconti, eppure rimane una lettura semplice e comprensibile a tutti che parla dei nostri diritti e doveri ci di cittadini, dell’ordinamento della Repubblica, del Presidente, del Governo, della Magistratura, degli Enti Locali, delle Garanzie  Costituzionali.  Lo fa in un modo così bello come solo rarissime altre leggi nel mondo sono state in grado di fare, tanto che la sua lettura riesce ad arrivare non solo alla mente, ma anche al cuore delle persone.
Nella sua ultima parte, nell’articolo 138 si prevedono anche le norme per le modifiche alla Carta, quindi è vero che la Costituzione può essere ritoccata, ma questo non vuol dire stravolta e peggiorata.

Leggere la Costituzione ci fa sentire un po’ più orgogliosi del nostro essere italiani e, a dire il vero, un po’ arrabbiati nel notare quante volte i diritti ivi descritti sembrano non essere attuati, o realizzati con la stessa semplicità con cui sono descritti in essa. Penso all’articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera.” Nella realtà di tutti i giorni ognuno conosce quante difficoltà, impedimenti e pastoie burocratiche si devono assolvere per poter aprire un’imprese nel nostro Paese. Tutti questi ostacoli, alle volte, sembrano proprio “limiti alla libertà appena descritta”.
L’articolo più bello di tutti rimane comunque il primo: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Molto ci sarebbe da scrivere su queste due righe e molto è stato effettivamente scritto. Non sarò certo io ad aggiungere commenti ma solo una preghiera: ognuno faccia la propria riflessione su quest’articolo e poi anche su tutti gli altri della Costituzione.
Oggi che la Carta potrebbe essere cambiata è bene più che mai conoscere e approfondire ciò che ci chiedeno di modificare.

Leggere la Costituzione e conoscerla è un diritto e un dovere.

Sotto puoi leggere la Costituzione della Repubblica italiana oppure puoi scaricarla qui: http://www.quirinale.it/qrnw/costituzione/pdf/costituzione.pdf

mercoledì 2 marzo 2016

Bambini in vendita

Comprare un bambino. Sono parole che anche solo a sentirle creano disagio e fastidio nelle persone libere e sane. Il mercato degli esseri umani dovrebbe essere terminato da molto tempo e specie nei paesi così detti civili, ma non è così. Chi ha buone disponibilità economiche può letteralmente prenotare e acquistare, dove ciò è consentito, un neonato. Attraverso la pratica “dell’utero in affitto”, della “mamma surrogata” eterosessuali o omosessuali possono avere il loro bebè. È una pratica egoista e classista, dove si pensa per prima cosa ad appagare il desiderio di genitori mancati piuttosto che pensare alle reali necessità ed esigenze del piccolo.

Ha scritto Giorgio Cremaschi su Micromega:
L’utero in affitto è una mostruosità del mercato che sfrutta le donne ed il loro corpo. Ed è una violenza di classe, perché sono le donne povere che per necessità vendono e le coppie ricche che comprano. Io credo che la legge debba proibire e punire simile mercato. E soprattutto credo che la legge debba comunque riconoscere come autentica madre la madre cosiddetta surrogata, con tutti i diritti del caso. Meglio una famiglia con tre genitori che una con un figlio comprato. Si garantisca poi per legge la piena possibilità di adozione per i bambini GIÀ nati, senza discriminazioni. Ci sono milioni di orfani, adottate quelli per la miseria.

Ma se invece di venderlo un bambino lo si donasse? Giulia Innocenzi, ex conduttrice di ANNO 1, ha scritto sulla sua pagina Facebook: Se mia sorella, una mia cara amica o amico, avessero un giorno bisogno della maternità surrogata, mi offrirei. Sarebbe un grandissimo gesto d'amore che arricchirebbe le nostre vite e le nostre famiglie, in continua evoluzione.
Ma in Italia non si può. Li mandiamo in un paese asiatico, dove la donna sarebbe effettivamente sfruttata in quanto disperata? REGOLAMENTARE E' L'UNICA SOLUZIONE!

Messa in questi termini la questione appare meno scabrosa, velata da dolcezza e disinteressato amore fraterno, ma in realtà è accompagnata da tanta pericolosa leggerezza che non prende in considerazione che un uomo, un essere umanano, anche nei primi momenti della sua vita, non è proprietà di nessuno e come ogni suo simile dovrebbe godere del diritto naturale di essere concepito e nascere libero. Un diritto che nel mondo, per guerre, soprusi e ingiustizie, ben pochi hanno avuto e continuano ad avere. Nella nostra piccola, “profumata”, ed egoista porzione di pianeta detta “Occidenete sembra che certe cose alcuni tendano a dimenticarle, molti anche in buona fede, nell’ottica che si deve essere felici e che per raggiungere la “felicità” tutto, o quasi, è lecito. Così il più indifeso degli esseri può essere banalmente trasformato, a sua insaputa, in qualcosa che si può donare, degradandolo, anche involontariamente (forse), dalla dignità di essere umano a quella di essere cosa per la felicità di altri.

Le persone non sono di nessuno, non si comprano e non si possono donare, neanche da parte di chi ne è genitore naturale.

Fabio Ascani


Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...