Seppellire i rifiuti,
alle volte bruciarli, comunque nasconderli, distruggerli come fossero
testimonianza ingombrante del nostro passato iniquo, non ci salva da
essi che invece tornano, come spiriti maligni, sotto forme cattive e
minacciose: percolato, liquami viscidi e velenosi che si insinuano
nelle falde acquifere; metalli pesanti, sotto forma di nano
particelle si mescolano nell'aria sfuggendo ad ogni filtro di
qualsiasi inceneritore e si fermano soltanto nei nostri polmoni;
diossine arsenico e veleni indicibili si depositano sul terreno,
vengono assimilati dagli animali dei quali ci nutriamo, dalle verdure
che dovrebbero farci solo bene (
Vedi
QUI). E così i rifiuti tornano a noi, in modo subdolo e
nascosto. Pensavamo di essercene liberati ed invece li abbiamo fatti
diventare parte stessa di noi, li abbiamo assimilati trasformandoci
in discariche noi stessi. La mancanza di rispetto per la natura,
l'avidità di molti e la follia di alcuni hanno trasformato il mondo
degradandolo a discarica di se stesso.
Seppellire i rifiuti,
bruciarli, è solo il fallito tentativo di disfarci del nostro
passato, delle azioni assurde e violente commesse contro l'ambiente,
e nel fare ciò si da il colpo di grazia!
Ma c'è ancora speranza
per l'umanità. Bisogna agire pensando che le nostre azioni avranno
ripercussioni importanti nel futuro del pianeta e delle generazioni
che verranno, nel bene o nel male. Si tratta di scegliere e bisogna
scegliere la via migliore, quella “pulita”.
Per quanto riguarda i
rifiuti, freddi testimoni del nostro vivere quotidiano, conseguenze
delle nostre azioni, la soluzione è decisamente semplice: consumare
meno, recuperare, riciclare... Decisamente semplice... a dirsi...
e difficile a farsi. Bombardati da decenni di pensiero consumista, in
una società dove “si è ciò che si ha”, si è persa la
filosofia del risparmio: le cose non si aggiustano più , si comprano
nuove. Nulla è più costruito per durare ma per essere sostituito
velocemente. Invece ognuno, nel suo piccolo, dovrebbe
compiere azioni finalizzate ad un mondo più sano (non fumare,
mangiare meno e meglio, consumare meno, non inquinare...). Ma ciò, è
evidente, non può essere sufficiente: bisogna fare pressione su
chi gestisce la cosa pubblica perché non dimentichino uno dei
compiti più importanti: la salvaguardia dell'ambiente e dei
cittadini che li hanno scelti.
In questo senso le lotte
civiche dei comitati sono fondamentali per indirizzare le
amministrazioni nella direzioni che alle volte sembrano aver
smarrito. Ai Castelli Romani incombe la costruzione di un mega
inceneritore, in un luogo già martoriato dalla discarica di
Roncigliano e dove da anni si beve acqua con arsenico. Questa è una
cosa che non si può accettare!
I Castelli Romani sono un
posto bellissimo per vivere ma le criticità ambientali si stanno
facendo sempre più pressanti e allora ci vogliono amministratori
attenti e forti, capaci di decisioni coraggiose, di dire no alle
logiche folli del profitto, che non abbiano nulla da temere, e che
mettano al primo posto il benessere dell'ambiente e dei cittadini.
Consigliamo, per chi
volesse approfondire, la lettura di quest'articolo di Andrea
Palladino che certo fa pensare (vedi
qui).
Ed invece, in mancanza
dell'inceneritore si pensa di costruire, qui nei Castelli, due centrali
elettriche che per produrre energia bruceranno olio vegetale esausto una e gas da biomassa (compost) l'altra. Tanto per non farsi mancare
niente (puoi approfondire
qui
e
qui).
E POI C'È LA
CRIMINALITÀ. IL CASO DI ACERRA È SPAVENTOSO.
L'uomo si sente forte e
padrone del mondo, lo domina e lo sfrutta a piacimento, senza
rispetto perché il mondo è il suo oggetto, servo e schiavo.
Il genere umano, in
progressione geometrica, ha sempre avuto bisogni maggiori, fino ad
arrivare a svuotare il pianeta delle sue risorse più importanti e a
riempirlo sempre più dei propri rifiuti, che sono diventati, nel
tempo, più inquinanti e tossici, al punto da contaminare l'acqua che
beviamo e il cibo che mangiamo . La realtà è che l'uomo si è
sempre sentito il padrone del mondo e non parte di esso e alcuni
uomini si sentono più importanti e forti di altri e si arrogano il
diritto di violentare la natura a loro piacimento e vantaggio
personale. Prepotenti. Criminali ingegnosi e perversi, metà uomini
d'affari, metà vili assassini. Avvelenatori del mondo, paragonabili
a chi commette un genocidio. (
Il caso di Acerra: vedi
QUI)
Ai Castelli Romani, in
Campania, in Italia, nel mondo intero c'è una strategia perversa,
folle e autodistruttiva: è ora di cambiare! Prima che sia troppo
tardi.
Fabio Ascani
sfoglia anche
ECO 16