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martedì 5 febbraio 2013

EMERGENZA RIFIUTI, I DATI DEL NOE E LA RIFLESSIONE DI BONESSIO: NESSUNO VUOLE ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DEGLI ERRORI COMMESSI


Il ministro dell'ambiente Clini per stabilire se gli impianti che trattano i rifiuti sul territorio laziale e che sono stati scelti per fronteggiare l'emergenza romana fossero realmente in grado di farlo ha inviato i Carabinieri del NOE che hanno rilevato che non tutti i gestori avrebbero detto la verità sulle reali capacità di trattamento di tali impianti. Nessuno dei dieci impianti controllati dal Noe, infatti, tratterebbe i rifiuti al 100% della propria capacità ma tutti si manterrebbero al di sotto del tetto massimo di produzione che è stato stabilito dai tecnici secondo la grandezza e requisiti dell'impianto stesso.
Intanto c'è attesa per la decisione del TAR che giovedì mattina dovrebbe deliberare sulla richiesta di sospensiva dei comuni di Albano Laziale e di Col Felice al Decreto Clini. In particolare il sindaco Donfrancesco di Col Felice fa notare che la potenzialità teorica non è detto che corrisponda alle effettive possibilità, sia per carenza di maestranze che per mancanza di tecnologia (da fonte Adnkronos).
Ma la riflessione più acuta su tutta la questione la troviamo sul sito di Nando Bonessio, candidato per Rivoluzione Civile alla regione Lazio: “A quanto pare per conoscere la natura e la situazione degli impianti nel Lazio il Ministro dell’Ambiente Clini ha dovuto chiedere l’intervento dei carabinieri del Noe, che hanno subito aperto una inchiesta sugli impianti che utilizzano il trattamento meccanico biologico (Tmb) del Lazio. Una notizia che ci lascia esterrefatti. Nessuno vuole assumersi la responsabilità sia degli errori commessi in passato sia per quelli che si stanno commettendo ora da parte delle istituzioni preposte.
A prescindere se si tratti di reato o meno, l’approssimazione con cui si gestiscono i rifiuti nel Lazio è relativamente importante. La magistratura farà il suo corso. Secondo noi, non è casuale che tutte queste energie da parte delle Istituzioni siano spese solo sulla questione Tmb mentre nulla si fa sul recupero della frazione secca. La verità è che non si vuole a nessun costo uscire da questo modello di gestione dei rifiuti, fatto di inceneritori e mega-discariche. Del resto che cosa bisogna aspettarsi da amministrazioni che non hanno fatto nulla se non essere accondiscendenti verso il monopolista della monnezza e da un Ministro del “non-ambiente” come Corrado Clini per il quale la soluzione al problema dei rifiuti è quella di bruciarli negli inceneritori o, di recente, anche nei cementifici?” (dal sito di N. Bonesio)
Fabio Ascani
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