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mercoledì 19 ottobre 2016

Velletri – Incontro con Ferdinando Imposimato per dire NO alla riforma della Costituzione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

"LA RIFORMA COSTITUZIONALE RENZI - BOSCHI
 É UN OBBROBRIO"
"La riforma costituzionale Renzi-Boschi è un obbrobrio, un fatto grave e preoccupante, che può compromettere la democrazia. Non è nemmeno una riforma ma una nuova Costituzione” .
E’ una bocciatura senza appello quella che Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, pronuncia a proposito del ddl Boschi, quello che, tra le altre cose, cancella, di fatto, il bicameralismo perfetto togliendo gran parte dei poteri legislativi al Senato.
“La Costituzione” ha dichiarato Imposimato  “fu approvata nel 1947 dal 95% dei cittadini, oggi la si vuole cambiare con una maggioranza del 25%. Non è possibile”.
Insieme all’Italicum (la nuova legge elettorale), la nuova riforma rischia di dar vita a un premierato forte dove il potere dell’esecutivo sarà soverchiante rispetto a quello del Parlamento.
E questo, secondo Imposimato, è un cambiamento gravido di conseguenze, anche perché, secondo il magistrato, “i premier che ha avuto l’Italia negli ultimi 30 anni sono stati spesso dei delinquenti, condannati per corruzione, evasione fiscale, mafia, reati che poi si sono prescritti.
E’ solo grazie all’equilibrio dei poteri, e soprattutto all’indipendenza del potere giudiziario, che ci siamo liberati di queste persone”.
Imposimato – che da magistrato si è occupato della lotta alla mafia, alla camorra e al terrorismo sarà ospite del Movimento 5 Stelle Veliterno, con il consigliere comunale Paolo Trenta, insieme alla senatrice Elena Fattori, la consigliera regionale Silvana Denicolò, ed in streaming l’euro-parlamentare Fabio Massimo Castaldo, nell’incontro che si terrà giovedì 20 ottobre, alle 17,30, presso la sala Tersicore del Comune di Velletri, per illustrare le ragioni per cui votare NO al referendum costituzionale del 4 dicembre.
#IODICONO

Movimento 5 Stelle Velletri

martedì 14 ottobre 2014

Ambiente - Rifiuti nel Parco dei Castelli Romani - la denuncia di ITALIA NOSTRA


Italia Nostra Castelli Romani denuncia come da anni sia frequente trovare disseminati nei boschi e nel verde del Castelli Romani ed, in particolare, nello stesso Parco Regionale dei Castelli Romani, rifiuti di natura svariata, micro-discariche ed anche eternit che, come sappiamo, rappresenta un rifiuto di tipo pericoloso. Alcuni giorni fa c'è stato un ritrovamento nei pressi della Madonnella, verso il maschio delle Faete, prima che il sentiero N. 506 inizi a salire; qui sono stati ritrovati dei pannelli verosimilmente in eternit abbandonati nella vegetazione come mostra la foto allegata. Anche nel bosco presso Rocca Priora abbiamo notizie e testimonianze da più di un anno di microdiscariche in stato di abbandono. Ricordiamo come da alcuni anni taluni cittadini responsabilmente e spontaneamente, armati di buona volontà, si siano autoorganizzati per ripulire aree di territorio  come, ad esempio, lungo la via che conduce al Tuscolo da Frascati o nelle vicinanze del lago di Castel Gandolfo. Enrico Del Vescovo, presidente di Italia Nostra Castelli Romani, lancia un appello affinché le amministrazioni comunali,  la Forestale, la Comunità Montana e l'ente Parco provvedano ad intensificare i controlli e gli interventi sul territorio, soprattutto nelle parti boschive dove potrebbe essere maggiore il rischio che vengano abbandonati rifiuti ingombranti o pericolosi che deturpano la salubrità dell'ambiente e l'amenità del paesaggio.
di ITALIA NOSTRA Castelli Romani 

lunedì 27 maggio 2013

I BOSCHI DEI CASTELLI, LA CASTANICOLTURA E LA LOTTA AL CINIPIDE


L'antico bosco dei Castelli Romani un tempo era formato da un misto di latifoglie, ma nel corso dei secoli il panorama boschivo è cambiato e in buona parte le piante originarie sono state sostituite con i castagni che sono adatti al taglio periodico. Dell'antica vegetazione rimangono solo alcune sporadiche testimonianze disseminate a macchia di leopardo sul territorio, fra queste ricordiamo la parte alta di Monte Cavo, le coste dei laghi Albano e Nemi, il Maschio D'ariano e il particolarissimo Parco Chigi di Ariccia.
Ma come dicevamo la vegetazione prevalente oggi è formata dal castagno, che ha trovato nel suolo vulcanico dei Colli Albani un ambiente particolarmente favorevole alle sue caratteristiche di crescita e sviluppo.
L'industria del castagno, che tanta ricchezza ha portato a questo territorio, è ancora notevolmente sviluppata, anche se negli ultimi anni è stata minacciata seriamente da un piccolo imenottero, il Cinipide calligeno, uno degli insetti più temibili per questa pianta.
Contro questo agguerrito nemico delle piante sembra che la lotta biologica sia la via da preferire e l'assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Sonia Ricci, qualche giorno fa ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono in tutto 75 i lanci di Torymus Sinensis che i tecnici della Regione Lazio stanno effettuando per contrastare la diffusione del Cinipide del castagno, l’insetto di origine cinese che dal 2005 ha colpito la produzione nei castagneti del Lazio. La castanicoltura è un settore molto importante nel Lazio con punte di eccellenza in molti territori delle nostre province: l’impegno della Giunta Zingaretti sarà quello di proseguire la lotta biologica al Cinipide, affinché la produzione castanicola continui ad essere tra le più importanti risorse agricole del Lazio. I lanci effettuati sui territori sono stati realizzati grazie ad un progetto di collaborazione della Regione Lazio con l’Università di Torino e l’Università della Tuscia e con la partecipazione del Ministero delle Politiche agricole. Nei prossimi anni grazie al centro di produzione e moltiplicazione allestiti a Caprarola e a Velletri, la nostra regione sarà in grado di continuare a fronteggiare il problema garantendo la giusta copertura in tutti i territori interessati. Un segnale di attenzione da parte del nostro assessorato che intende continuare a sostenere con forza questo settore, nonostante l’emergenza naturale e i gravosi problemi di bilancio”.
Una risposta attenta, questa, ed ecologicamente sana, su una questione importante per l'economia nostra e di gran parte della regione.


Fabio Ascani

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...