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martedì 6 settembre 2016

Velletri - TORNA L’INCUBO BIOGAS, GRECI (LIVE) SCRIVE ALLA REGIONE E BACCHETTA L’AMMINISTRAZIONE: “VELLETRI MERITA BEN ALTRO CHE QUELL’IMPIANTO”


riceviamo e volentieri pubblichiamo

Al netto del silenzio dei vertici comunali, rimasti misteriosamente inermi rispetto a quanto va profilandosi, tanto da scatenare la scontata reazione da parte di chi contro quel progetto si è battuto davvero, arriva ancora una volta l'alzata di scudi di chi, come Giorgio Greci, capogruppo della Lista Live e, soprattutto, presidente dell'apposita Commissione Speciale sui Rifiuti, sul tema ha contribuito in ogni modo ad allargare il dibattito, coinvolgendo studiosi, professionisti ed esperti del settore. Proprio Giorgio Greci alla vigilia della Conferenza dei Servizi convocata in Regione ha voluto ancora una volta ribadire la sua netta contrarietà ad un progetto inviso anche da gran parte della popolazione, contro il quale lo stesso consiglio comunale si era espresso in maniera corale. Ancora una volta la sua voce si è quindi levata, forte e chiara, lanciando l'ennesimo grido d’allarme nella gestione. Non un 'pour parler' il suo, visto che il noto cardiologo veliterno ha messo mano alla 'penna' e spedito all'architetto Demetrio Carini, mettendo così al corrente la Direzione Regionale Governo Ciclo dei Rifiuti, una missiva in cui ricordare che Velletri si è già espressa in maniera perentoria contro il progetto dell'impianto di digestione anaerobica dei rifiuti organici.
"Non riesco a capacitarmi – ha ricordato ancora Greci – come sia possibile che a distanza di mesi torni ancora una volta in auge lo spettro dell’impianto di digestione anaerobica dei rifiuti, dopo che persino il consiglio comunale si è chiaramente mostrato contrario alla sua realizzazione. La commissione prima e il consiglio poi – ha aggiunto un mai domo capogruppo della lista Live – si sono espressi chiaramente e trovo davvero singolare che si sia potuti arrivare a tanto. Mi sarei aspettato certamente una pronta e repentina presa di distanza anche dei vertici di un Comune che è anche socio della Vosca Ambiente e Servizi spa, perchè Velletri non può permettersi di essere piegata ad interessi che arrivano dall’alto. Se così ancora non è stato c'è ancora tempo e mi auguro che ciò venga fatto, perchè Velletri e tutta la sua popolazione non meritano certi 'giochetti'. Inutile ritornarci su, perchè lo abbiamo fatto già diverse volte, ma i motivi per i quali un impianto del genere non può sorgere in una zona di tale pregio agricolo, in cui vi sono dei precisi vincoli e permangono reali motivi ostativi a realizzare una struttura che finirebbe per creare solo danni per la nostra comunità e il nostro territorio, sono ormai arcinoti, sebbene qualcuno, evidentemente, continui a far finta di non capirlo, per interessi e scopi che non oso neppure lontanamente immaginare”.

venerdì 1 luglio 2016

Genzano - INCENDIO DI RONCIGLIANO: AL LAVORO PER NON DIEPENDERE PIU' DALLE DISCARICHE

Dal Movimento 5 Stelle di Genzano, dov'è stato da poco eletto il nuovo sindaco penta-stellato Daniele Lorenzon, riceviamo, in relazione all'incendio di ieri alla discarica di Ronciglio, e volentieri pubblichiamo.

La colonna di fumo si estendeva visibilmente da Roncigliano a Genzano, Lanuvio e oltre
Il disastro di Roncigliano è l'emblema del fallimento di un sistema. E' stato sfiorato un vero e proprio disastro ambientale e sanitario che, a oggi, ancora non è scampato. Non possiamo vivere con una bomba a orologeria sotto casa.
Discariche, TMB, inceneritori, impianti a biogas fanno parte di un novero di impiantistica industriale che fa solo gli interessi economici di pochi ma che mettono a repentaglio territorio e cittadini.
Un incendio di tali proporzioni ci convince ancora di più che la strada che vogliamo intraprendere sia quella giusta. Una strada che punta a volerci affrancare dal sistema industriale di ciclo dei rifiuti che stiamo subendo e di lavorare per avere un riciclo totale.
Alla nuova impiantistica a biogas, anch'essa presente all'interno del centro di Roncigliano, ci opponiamo con fermezza e auspichiamo l'implementazione di un sistema di compostaggio di zona di tipo aerobico gestito dal comune nonchè un miglioramento del processo di raccolta differenziata sia dal punto di vista del ritiro che da quello dell'aumento delle sue percentuali.
Altro punto che andrà affrontato e di cui Genzano è sprovvista è un piano di sicurezza in caso di danni industriali.
Infine abbiamo intenzione di approfondire sulle motivazioni che hanno causato panico e preoccupazione in un territorio intero per valutare anche la possibilità di adire a vie legali laddove ve ne siano gli estremi.  

sabato 17 gennaio 2015

Velletri: Istituita commissione speciale sull'opportunità dell'impianto di Biogas in zona Cinque Archi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Giorgio Greci (LIVE) accoglie col sorriso
‘la Commissione Speciale sui Rifiuti’
Era stato sin dagli inizi uno dei più convinti assertori di una totale rivisitazione dell'impianto di gestione anaerobica dei rifiuti nella zona dei Cinque Archi. Non un mistero, allora, che Giorgio Greci, capogruppo di 'Laboratorio Idee Velletri' (LIVE), abbia accolto con piena soddisfazione la delibera con la quale il consiglio comunale veliterno, anche grazie al suo voto, ha istituito una Commissione speciale che andrà a ridiscutere l'opportunità dell'Impianto di Biogas, appannaggio di una soluzione a minor impatto ambientale, orientata soprattutto a tutela della salute pubblica e alla salvaguardia dell'ambiente e delle specificità agricole.
Nel suo intervento, seguito attentamente dalla vasta rappresentanza di cittadini accorsi in aula, Greci ha saputo riscuotere anche gli apprezzamenti dell'Amministrazione comunale, come subito dopo palesato dall'assessore Luca Masi, che ne ha apprezzato la pacatezza e i toni costruttivi.
Contestata proprio da Greci l'idea che il digestato della biomassa equivalga al compost, "avendo il compost che si ottiene con l'impianto aerobico delle particolarità organolettiche più benefiche rispetto al compost ottenuto con un impianto anaerobico dei rifiuti". "Un impianto di biogas  che lavora circa 8mila ore l'anno - ha aggiunto il noto cardiologo veliterno - equivale a 600mila autovetture che transitano in un giorno in quella stessa zona, con rilascio di molecole e sostanze inquinanti che causano un inevitabile incremento di patologie respiratorie e cardiovascolari. Non intendo fare terrorismo ma questi dati mi allarmano e per uno come me, che non ha precedenti esperienze consiliari o colpe da addossarsi, è giusto ammettere che il tema vada affrontato tramite l’ausilio di tecnici esperti in materia, che supportino in maniera proficua il dibattito, orientandolo verso la soluzione migliore.  Ben venga, allora, un tavolo di concertazione che affianchi alla politica il parere di chi, nella fattispecie, ne sa sicuramente di più. Sul tema non si può scendere a compromessi: fare l'impianto consentirebbe di avere qualche soldo in più in 'saccoccia', ma il tutto andrebbe a discapito dei cittadini e questa cosa davvero non mi piace". 

Proprio Giorgio Greci tra i firmatari della richiesta di convocazione del consiglio comunale straordinario, nonché uno dei maggiori fautori  del tavolo di concertazione, che consenta di arrivare a decidere il futuro delle locali politiche dei rifiuti su binari più distensivi e propositivi. "Così facendo - ha commentato a caldo, incassando con soddisfazione il risultato raggiunto - si potrà ragionare a bocce ferme, valutando un'alternativa che non neghi la necessità di approntare nuove politiche sui rifiuti, ma lo faccia senza dover per questo nuocere alla salute dei cittadini e alla salvaguardia di quanto prodotto in una zona dall'alto pregio agricolo. Ben venga - ha concluso lui che della Commissione stessa sarà un membro integrante - un'ampia sintonia tra maggioranza ed opposizione su una tematica così delicata, senza dimenticare il valoroso impegno dei Comitati, che si sono sin qui battuti stoicamente, con un apporto instancabile e prezioso".

giovedì 17 aprile 2014

Agorà a 5 Stelle - Ariccia 13 aprile. Intervento Elena Fattori. Silvana Denicolò risponde ad un cittadino sulle centrali a biomassa biogas

Due video dall'Agorà in Piazza di Corte ad Ariccia del 13 aprile scorso.
Nel primo l'intervento della senatrice Elena Fattori.
Nel secondo la consigliera regionale Silvana Denicolò risponde a un cittadino, Roberto Di Felice, sul proliferare delle centrali a biogas e biomassa nel Lazio.


INTERVENTO DELLA SENATRICE ELENA FATTORI
 


LA CONSIGLIERA REGIONALE SILVANA DENICOLO' RISPONDE AD UN CITTADINO

domenica 16 febbraio 2014

RIFIUTI: DISCARICHE, INCENERITORI E BIOGAS - Assemblea M5S ad Albano Laziale


Clicca per ingrandire la foto
Sabato 15 febbraio si è svolto presso il museo civico di Albano Laziale un in contro organizzato dagli attivisti e rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Albano. Oggetto del dibattito il proliferare delle centrali a Biogas sul territorio laziale, impianti che godono di ingenti finanziamenti pubblici.
Nei Castelli Romani sono previsti almeno 6 impianti e parliamo soltanto dei comuni che conferiscono i loro rifiuti nella discarica di Ronciliano.
Il primo a prendere la parola è stato Emiliano Bombardieri, moderatore del dibattito, che ha ripercorso la storia della battaglia contro l’inceneritore di Albano, che attualmente vede vincitori i cittadini. Infatti L’inceneritore è “uscito” dal piano rifiuti della regione Lazio e per scongiurarlo definitivamente manca soltanto l’ultimo passo, usando le parole di Daniele Castri (legale dei NO-INC) la “pietra tombale”, ossia la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale.
Poi si è entrati nel merito del Dibattito, si è illustrato perché il Movimento è contrario alle centrali a biogas.
Il digestato, che è il risultato della fermentazione anaerobica, deve essere trattato come rifiuto speciale, come riportato in alcune sentenze del Consiglio di Stato, e non come compost (ossia terriccio fertilizzante) di fatto con questi impianti viene meno il concetto di riciclo dell’umido. A preoccupare è anche cosa può finire all’interno del digestore, non solo l’umido della raccolta differenziata, ma anche i residui degli inceneritori e residui dei depuratori sia civili che industriali.
Tra i partecipanti al dibattito anche Giorgio Libralato, del comitato NO-BIOGAS LATINA, che ha parlato della situazione rifiuti nell'Agro Pontino, Silvana Denicolò, consigliere 5 Stelle alla regione Lazio, che ha illustrato le ultime vicissitudini in consiglio, il mancato rinnovo dei Piani Paesaggistici Regionali, importantissimi strumenti di tutela del territorio e Federica Daga parlamentare 5 Stelle. Lei ha parlato del decreto Salva Roma definito una “SVENDITA” della Capitale che portava alla privatizzazione di tutte o quasi le società pubbliche romane in cambio dell’azzeramento del proprio debito.





L’incontro ha visto partecipare moltissime persone, la sala era stracolma a testimoniare come il problema rifiuti è molto sentito dai cittadini, alla luce anche delle ultime vicissitudini giudiziarie, con l’arresto di Cerroni e Co. Non bisogna però far calare l’ attenzione: Daniele Castri ha illustrato la situazione drammatica delle falde acquifere a ridosso della discarica di Roncigliano, tanto che qualche testata giornalistica ha descritto l’area attorno alla discarica come la terra dei fuochi Romana.
Proprio su questo tema verterà il presidio di fronte alla discarica sabato 22 febbraio ’14.
ECO 16 ci sarà e invita tutti i suoi elettori a partecipare! 
Daniele Silvi

martedì 28 gennaio 2014

Biogas: la “leggera controtendenza” dei Castelli Romani

Lo scorso 22 gennaio, durante il Consiglio Regionale, la portavoce 5 stelle Silvana Denicolò ha presentato una mozione in aula sul progetto di centrale a biogas che dovrebbe essere realizzato a Velletri.
Queste centrali, proposte negli ultimi anni sull’intero quadrante Sud-Est dei Castelli Romani destano nei cittadini una legittima preoccupazione sia per la loro oramai comprovata pericolosità sia per l'alto rischio di una mala gestione, come le ultime sul tema rifiuti hanno ampiamente dimostrato.


I sistemi a biogas e biomasse sembrano essere il nuovo business speculativo su cui tuffarsi, omettendo i danni ambientali, alla salute e all’erario pubblico. Vengono presentati come la miglior risposta possibile per sostituire la politica delle buche (invasi) quindi discariche. Si tratta di impianti muniti di digestori in cui far fermentare materiale organico beneficiando degli incentivi pubblici e magari anche della mancanza di controlli. Peccato però che di discariche tali impianti ne hanno bisogno eccome. Il diegestato, rifiuto speciale per legge, necessita di apposite discariche, creando problemi ancora più gravi insieme ai danni derivanti dalla combustione del biogas per fini energetici o del “fantasioso” raffinamento dello stesso ultimamente tanto alla moda tra i finti ecologisti.
Chi pagherà le Tonnellate di rifiuto speciale prodotto per il cui smaltimento, già oggi, il costo è doppio rispetto a quello per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani?


Tornando all'oggetto dell'interrogazione regionale e all'impianto previsto sul territorio di Velletri, quello che ci si chiede è, come sia possibile, che a professionisti indagati nell’”affaire” Cerroni si continuino ad affidare progettazione e direzione di impianti per il trattamento dei rifiuti, oltretutto dannosi. L’affidamento riguarda lo Studio SAIM, con sede a Genzano di Roma, guidato dall’Ing. Bruno Guidobaldi, già responsabile della costruzione del VII invaso di Roncigliano, e ora anche del progetto della biogas di Velletri con digestione anaerobica da 40.000 Tonnellate. La centrale, di proprietà VOLSCA, azienda municipalizzata dei comuni di Albano, Velletri, Anzio e Lariano vede anche, oltre allo studio SAIM, un altro professionista salito agli onori delle cronache locali e mondiali: l'Ing. Barruchello, firmatario della Valutazione d’impatto ambientale (si veda, http://pontiniaecologia.blogspot.it/2013/10/velletri-progetto-della-volsca-ambiente.html).
Consulente tecnico storico dell’avvocato Manlio Cerroni, a Pomezia risulta essere responsabile anche di un impianto anaerobico da 60.000 Tonnellate previsto in prossimità della stazione di S.Palomba, dietro la Fiorucci per intenderci. A Roncigliano per quota parte dell’Inceneritore di Albano laziale. In Somalia per Urano 1 e 2 , a cavallo degli anni 90, ovvero discariche per rifiuti pericolosi a servizio dei paesi industrializzati.


Negli altri paesi, come ad esempio la Germania (si veda, http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2014/01/la-germania-sgonfia-il-biogas.html) , il sistema biogas e anaerobico, sta subendo delle frenate dopo il boom di fine anni 90 e sarebbe poi davvero improbabile veder affidare incarichi di tale responsabilità a personaggi così compromessi. Ma come dice Beppe Grillo, in Italia “siamo in leggera controtendenza” ovvero tendiamo a ribaltare i concetti di etica e sana gestione della cosa pubblica, scegliendo di percorrere strade ambigue, andando a rilento sulla differenziata, sulla gestione aerobica dei rifiuti organici, sulla concreta possibilità di creare una filiera di buona economia grazie al Riuso, Riciclo e Riutilizzo. Parole che al momento rimangono solo proclami al vento...

M5stelle Albano laziale

venerdì 17 maggio 2013

ARICCIA - CASTELLI ROMANI TERRITORIO SOTTO ASSEDIO 2


Gioiello dei Castelli Romani Ariccia ha un territorio complesso e piuttosto vasto che, negli ultimi anni, ha visto concentrare su di se una grandissima quantità di progetti, alcuni sicuramente buoni altri decisamente più discutibili, ma che nel complesso hanno comunque contribuito a catalizzare sulla cittadina grandissimi interessi economici. Tanto per fare qualche esempio, senza per il momento distinguere fra ciò che ci piace e ciò che non ci piace, ciò che è stato effettivamente realizzato, in fase di realizzazione, o stoppato: l'Ospedale dei Castelli Romani, l'Appia Bis, Il grande svincolo di Vallericcia, il nuovo depuratore, il "progetto ACE", il centro commerciale Panorama, la palazzina - parcheggio (sequestrata dalla magistratura) a Villa Ferrajoli e, dulcis in fundo, la centrale a biomassa - biogas della Biovis adiacente al centro commerciale della Nettunense a via delle Grotte n°4. Quest'elenco, che si può tradurre in centinaia di milioni di euro, è da considerarsi sicuramente incompleto ed è stato scritto senza pensarci troppo e senza fare ricerche specifiche eppure penso che possa dare un'idea del grande giro di denaro che ruota intorno ad Ariccia, del tipo di assedio al quale è sottoposta e della grave minaccia ambientale che esso può comportare.
L'ambiente è proprio la vittima finale, e noi con esso, dei progetti faraonici e non condivisibili di un'economia drogata e affamata. Consideriamo, poi, che i Castelli Romani sono un "tutt'uno" e ciò che accade ad Albano o a Castel Gandolfo, riguarda inevitabilmente anche Ariccia o Lanuvio, e ciò che accade a Lariano non deve lasciare indifferenti a Velletri, Genzano o Nemi. La discarica di Roncigliano è un problema per Albano Laziale come per Marino e Ariccia e ancor di più lo sarebbe il temuto inceneritore dei Castelli.

 L'ultima grave minaccia per il territorio e per la salute di tutti i cittadini sono le centrali a biomassa, ovvero a materiale organico, a rifiuti organici umidi o oli vegetali esausti, che stanno nascendo a macchia di leopardo su tutto il territorio della provincia di Roma, ben oltre cento centrali fra già costruite, in costruzione, autorizzate e in fase di autorizzazione. Un impatto enorme per l'ambiente e che ci colpisce pienamente: una centrale è prevista a Velletri, una ad olio vegetale esausto ad Albano, una nella confinate Pomezia, una ad Ardea, nella discarica di Roncigliano la situazione è nota, e una centrale è stata pensata anche per Ariccia in via delle Grotte n°4.

Clicca sulle immagini per ingrandirle
Sono davvero bravi i cittadini di Ariccia che, nonostante il costo del servizio, si adoperano per fare al meglio la raccolta differenziata, superando anche le difficoltà pratiche che questa comporta, specie per chi abita nelle piccole abitazioni del centro storico, dove come ha ricordato Augusto Di Felice in Consiglio Comunale, le case sono piccole e averci la mondezza dentro, in attesa del giorno per poterla gettare non è facile. Ricordo che su uno dei primi numeri di ECO pubblicammo una foto che mostrava i sacchi per la differenziata appesi ai fili per stendere i panni. Necessità fa virtù!
Eppure, come già scritto su questo Blog e su ECO 16 da Elena Taglieri (primi su tutti a dare la notizia) (vedi Qui), per Ariccia è stata progettata una centrale a “biogas” alimentata dal FORSU (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani), una centrale che non riteniamo affatto innocua, ma anzi dannosa, e che invece vorrebbe, e con un certo vigore, l'amministrazione Cianfanelli.
Nell'ultimo Consiglio Comunale l'assessore all'Ambiente Profico ha portato all'ordine del giorno la “Situazione relativa alla gestione del ciclo dei rifiuti nel territorio”, ponendo l'attenzione sulla necessità che tutti i comuni di bacino della discarica di Roncigliano sviluppino la raccolta differenziata monomateriale porta a porta, che si solleciti il Presidente della Regione Zingaretti all'apertura di un tavolo permanente sulla gestione dei rifiuti ed a revocare le procedure per la costruzione del “gassificatore” (noi lo chiamiamo inceneritore).
Il consigliere di opposizione Roberto Di Felice ha chiesto allora di poter inserire a quest'ordine del giorno un emendamento: “Siccome si parla di ciclo dei rifiuti nel territorio e siccome si è parlato o ventilato di questo nuovo impianto che dovrebbe funzionare con il Forsu, propongo di aggiungere a quest'ordine del giorno che si dica no a qualsiasi autorizzazione di questo impianto in via delle Grotte e per quanto sia di competenza di altri enti si attivi affinché essi si esprimano con un rifiuto. ...”
Intervento di Roberto Di Felice in Consiglio Comunale 
Insomma i consiglieri di opposizione Roberto Di Felice e Indiati (Patto Sociale) e Franz Cianfanelli (Uniti per Cambiare), pur condividendo l'odine del giorno illustrato dall'assessore Profico, che infatti hanno poi votato a favore, chiedevano che sul territorio di Ariccia si bloccasse sul nascere qualsiasi possibilità di costruzione di una sorta di “mini inceneritore”, un impianto che brucerebbe gas derivato dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti umidi, un impianto totalmente sovradimensionato rispetto alla capacità di Ariccia, ma anche di tutti i Castelli Romani messi insieme, di produrre umido e che quindi dovrebbe importare! Un impianto che comunque brucerebbe gas 24h su 24h immettendo nell'aria sostanze nocive, anche nano polveri, come quelle prodotte dagli inceneritori e che convoglierebbe nella zona un notevole traffico dei mezzi pesanti che porterebbero giornalmente la “monnezza”.
Alle osservazioni di R.Di Felice ha risposto con un lungo intervento il sindaco Cianfanelli che ha detto quanto ritenga importante chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio, anche per rompere il regime di monopolio della Kiclos e portare un risparmio nelle casse del comune ed ha aggiunto: “gli imprenditori che hanno presentato la proposta alla Provincia e che hanno attivato la conferenza dei servizi per l'approvazione , hanno il mio appoggio personale e ritengo della maggioranza che mi sostiene per cercare di chiudere il ciclo dei rifiuti con certezza” e ha poi detto che tutto questo è condizionato al fatto che ciò non comporti alcun problema di inquinamento. Il sindaco ha anche aggiunto, tra le altre cose, che tra un impianto aerobico e uno anaerobico, secondo le loro ricerche è da preferire quello anaerobico perché l'aerobico “puzza” e scatenerebbe le ire di cittadini e comitati.
A quest'ultima osservazione il consigliere Indiati ha fatto osservare la contraddizione dell'amministrazione che incentiva i cittadini che possono a fare il compost casalingo, come dire mini impianti aerobici, e questi non puzzano?
L'emendamento di Roberto Di Felice, ad assoluta e preventiva difesa del territorio, non è passato, mentre l'ordine del giorno è passato all'unanimità, quindi anche con il voto responsabile di chi sa fare una reale opposizione costruttiva. (per leggere un estratto dei verbali del Consiglio comunale con gli interventi sopra citati clicca QUI)

Riteniamo di dover dare qualche ulteriore spiegazione sulla questione della centrale a biogas di cui si è parlato in Consiglio Comunale e sugli impianti di questo genere.
La centrale pensata per Ariccia in via delle Grotte è una centrale per la produzione di energia elettrica derivante dalla combustine di gas, prevalentemente metano, che si forma per la fermentazione dei rifiuti organici umidi in ambiente privo di aria. (Vedi progetto QUI)
Quelli che a nostro avviso sono gli aspetti deleteri di questo impianto, e di impianti simili, è che comunque sia in essi avviene una combustione continua che inevitabilmente porta in atmosfera particolato e sostanze inquinati. Nel caso specifico, poi questa centrale per funzionare avrebbe bisogno di una quantità di rifiuti enormemente superiore a quella che è la capacità di produzione di Ariccia e di tutti i Castelli, quindi si sarebbe costretti ad importare rifiuti da fuori, con tutti i dubbi che ciò comporta: chi controlla la qualità del materiale in entrata? Di quanto aumenterebbe il traffico pesante nella zona, zona che ha fatto notare Indiati già trafficatissima si congestionerebbe? E l'inquinamento acustico di quale portata sarebbe? È giusto costruire un impianto di questo tipo in una zona così densamente popolata e frequenta? Emiliano Bombardieri, che ha studiato a fondo la questione ci ricorda che queste centrali oltre a peggiorare la qualità dell'aria possono essere soggette ad esplosioni (vedi QUI o ancor meglio QUI!).
Schema semplificato di centrale a biomassa ma attenzione,
ciò che produce la centrale non è energia e compost, come
alcuni vorrebbero far credere,  ma energia,  fumi di scarto
nocivi con presenza di particolato sottilissimo e FOS
ovvero Frazione Organica Stabile,  che non è compost
ma un rifiuto speciale,  come stabilito
da ben due sentenze!
Consideriamo adesso cosa realmente uscirebbe da questa centrale e dalle sue gemelle sul territorio: da una parte il gas che viene bruciato producendo energia elettrica e “fumi” di scarto; dall'altra il digestato, ovvero l'umido che ha subito la fermentazione anaerobica. Questa sostanza non è compost utile per l'agricoltura, come alcuni tendono a far credere in modo frettoloso ma un rifiuto speciale: “Il prodotto uscente, la normativa vigente, lo definisce FOS, ovvero (Frazione Organica Stabile). Due sentenze (Sentenza 5566/2012 del Consiglio di Stato, sentenza Tar Toscana 917/2011) lo definiscono già rifiuto speciale, ovvero non compost, ma materiale da conferire in discariche speciali, data la nocività, a prezzi per Tonnellata doppi rispetto allo sversamento del RSU (Rifiuti Solidi Urbani) il tutto chiaramente a carico dei cittadini” - (Emiliano Bombardieri). Dobbiamo anche considerare che questo FOS, all'uscita dalla camera di digestione, per i processi che ha subito, per l'aggiunta di sostanze chimiche quali flocculanti e coloranti, e l'alta percentuale di microorganismi dannosi formatisi durante la fermentazione, per esempio il Clostridium botulinicum, ovvero il botulino, non può certo essere definito compost!
Non dimentichiamo poi il gravissimo aspetto del proliferare di queste centrali e, solo nel ristretto territorio dei Castelli e ai suoi confini ne sono previste numerose (Ariccia, Velletri, Albano, Pomezia, Ardea, Colonna) e i loro effetti negatitivi andrebbero inevitabilmente a sommarsi!
Preciso che ci sono alcune ragioni per cui queste centrali stanno riscuotendo tanto successo: la prima è che per merito (demerito) della Legge Bersani l'energia da queste prodotte viene equiparata ad energia da fonti rinnovabili e quindi possono usufruire degli incentivi statali, detti certificati verdi, 0,28 cent. Kwatt/h prodotti, ovvero milioni di € l’anno, soldi che sborsano i cittadini con la bolletta e che quindi pagano quest'energia due volte; altra ragione è che queste centrali sono di dimensioni più piccole rispetto agli inceneritori e quindi riescono a fare breccia più facilmente nell'opinione pubblica, solo però se non si ha una visione d'insieme del territorio: nella sola provincia di Roma ne sono previste tra i 100 e 150, tutte di piccola taglia, non superiori ai 3 MW di potenza!
Non dimentichiamo poi che si usa come scusa per costruire queste centrali in fatto che producano energia elettrica, ma abbiamo bisogno di tanta energia? Secondo i dati forniti da TERNA pare proprio di no! (vedi l'artico QUI o l'ultimo rapporto TERNA QUI).
Ma allora cosa dobbiamo fare della raccolta differenzia dei rifiuti umidi? Come dicevamo all'inizio di quest'articolo i cittadini di Ariccia fanno un buon lavoro e producono un umido di qualità che potrebbe essere trasformato in compost di qualità seguendo le procedure naturali di compostaggio aerobico. Questo compost sarebbe davvero utile per un territorio come il nostro dove la buona agricoltura continua fortunatamente ad avere un aspetto rilevante. Al sindaco Cianfanelli, secondo il quale le centrali di compostaggio aerobico “puzzano”, consigliamo di informarsi sui moderni sistemi adottati, anche in città grandi come San Francisco, dove gli odori sono ridotti al minimo e i vantaggi per l'ambiente al massimo.
Certamente se nell'ultimo consiglio comunale si fosse approvato l'emendamento di Patto Sociale presentato da R. Di Felice avremmo fatto un favore al nostro territorio e saremmo stati d'esempio per altri comuni. Un'occasione persa.
Fabio Ascani

Per meglio comprendere la questione delle centrali a biomasse consigliamo di vedere i video dei medici Isde Dott.ssa Litta (QUI) e Dott. Mocci (QUI)



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  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...