Dopo l’alluvione in terra ligure si riapre il dibattito sul
rischio idrogeologico nel Lazio. Il presidente Troncarelli: “Lavoriamo sulla
prevenzione, la politica faccia il suo dovere. La nuova stagione autunnale è
alle porte, le istituzioni ci chiamino. Noi siamo pronti”

Troncarelli, poi,
specifica: “Siamo alle prime avvisaglie della stagione autunnale. E se Genova è
la premessa, nulla ci vieta di pensare che un fenomeno analogo possa ripetersi
a Roma, nelle zone storicamente interessate dai siffatti eventi calamitosi,
visto il nulla di fatto in termini di interventi dall’ultimo episodio”. Tutti
ricordiamo gli eventi meteorici rilevanti degli scorsi mesi, che hanno
coinvolto la Capitale, con effetti particolarmente drammatici nella parte
settentrionale del territorio comunale (Labaro e Prima Porta) e in quella
sud-occidentale (Ostia e Infernetto), nonché nei limitrofi Comuni di Fiumicino
e Riano: “Purtroppo a seguito di queste tragedie - denuncia il presidente
dell’Ordine - si materializza il politico o amministratore di turno che,
sfruttando il terreno fertile lasciato dal riflusso emotivo e cavalcando la
produttiva onda della visibilità mediatica, si lancia dapprima in generici
j’accuse verso “chi c’era prima di noi” e poi in fantasiose rassicurazioni,
salvo poi constatare con amarezza che nulla viene fatto o ben poco viene stanziato
al fine di trovare soluzioni definitive. Sia per la realizzazione di opere di
mitigazione dei rischi geologici, che per la gestione delle emergenze. Si
guardino, ad esempio, i piani di protezione civile (di cui molti comuni sono
sprovvisti) e gli strumenti urbanistici di attuazione, che spesso si perdono in
meandri burocratici, procedure poco fluide e coordinamenti istituzionali
complicati”.
Eppure nella nostra
Regione 372 comuni, il 98% del totale, hanno almeno un'area a rischio di frana
o di esondazione, in cui è a repentaglio la vita umana e più di 350mila
cittadini vivono in aree potenzialmente a rischio idrogeologico: “Questi sono
dati che diffondiamo ormai da anni - rincara Troncarelli -. Nonostante ciò i geologi
presenti all’interno degli enti pubblici sono ancora troppo pochi e i liberi
professionisti scarsamente impegnati. Siamo stanchi di dover ribadire tutto
questo solo quando si verifica una situazione emergenziale, di essere i
protagonisti del giorno dopo. Come Ordine dei Geologi abbiamo messo
gratuitamente a disposizione la nostra professionalità per lavorare sulla
prevenzione e l’informazione del rischio idrogeologico. Siamo alle porte della
nuova stagione invernale, quella più delicata e pericolosa per la sicurezza del
territorio: evitiamo che anche a Roma e nel Lazio si verifichino tragedie come
quelle di Genova. Ci aspettiamo una telefonata dalle istituzioni, noi
risponderemo volentieri”.