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domenica 23 febbraio 2014

Il sit-in Ai Cancelli della discarica di Roncigliano. Importante partecipazione di cittadini, comitati e rappresentati del Movimento 5 Stelle

Da settimane oltre ai rifiuti dei Castelli Romani e a quelli di Roma, vengono sversati nella districa di Roncigliano anche quelli di Civitavecchia e Monterotondo.


Le persone temono per la propria salute, messa a rischio da un inquinamento troppo elevato, e ogni nuovo sintomo diventa motivo di ansia e di sofferenza. Questo non è giusto!


Ed oggi la paura, sottolinea Emiliano Bombardieri (No Inc e M5S Albano) durante il Sin-in di fronte i cancelli dell'impianto, è che l'invaso ora in uso, il VII, che sarebbe dovuto durare molti anni, sia ormai in esaurimento e si teme il rischio che possa nascerne un'altro.


Ciò che invece chiedono i cittadini, è una costante verifica di tutti gli indicatori dello stato di salute del territorio e delle persone che vivono nei pressi di Roncigliano e la  bonifica del territorio, con la chiusura definitiva della discarica.





Al presidio di ieri, come mostrano le foto (kliccaci sopra per ingrandirle), sono venuti a portare il proprio supporto e la loro vicinanza anche alcuni rappresentati nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle: i parlamentari Federica Daga e Stefano Vignaroli, la Senatrice Elena Fattori, la consigliera regionale Silvana Denicolò.



Vedi il servizio del Tg3 sull'evento di ieri in discarica.

venerdì 21 febbraio 2014

Servizio del Tg3 del 21 febbraio 2014 sul Coordinamento dei Comitati Energia Rifiuti del Lazio



Il Tg3 del 21 febbraio sul coordinamento dei comitati energia rifiuti del Lazio. 
Si deve lavorare per una vera politica ambientale, sostengono gli attivisti, e Simone Carabella del Comitato No Inc di Albano,  lancia un appello perché il territorio venga salvato dalla morte per mala gestione dei rifiuti, e chiede con forza una bonifica di tutti i siti che sono stati irrimediabilmente danneggiati dalla gestione dei rifiuti degli ultimi 20 anni.




Vedi la registrazione del servizio del Tg3 Lazio

mercoledì 16 ottobre 2013

SOLO LA MEMORIA PUO' SALVARCI

Forse non sono passate ancora sufficienti ore per poter fare un ragionamento a mente fredda di quanto è accaduto soltanto ieri sera ad Albano Laziale ma vogliamo provarci comunque, pur sapendo di correre il rischio di incappare in critiche e malumori. Del resto tacere e far finta di nulla  è un atteggiamento che non ci appartiene.

Elaborazione di foto dal web. 
Davvero non riusciamo a comprendere le ragioni che hanno portato il prefetto Pecoraro a scegliere Albano come sede per i funerali del nazista Priebke. Davvero non riusciamo a comprendere una così grave mancanza di sensibilità verso una popolazione che ha avuto una storia gloriosa durante la resistenza. E comunque neanche riusciamo ad immaginare un'altra destinazione per la salma di quell'uomo che si fece boia in tempo di guerra e che ha avuto circa 60 anni, una vita intera per molti, per poter riflettere sulle sue azioni passate e per... pentirsi... Invece il pentimento non c'è stato, non ci sono state neanche tardive scuse per il dolore immenso inflitto ma da quell'uomo è giunto soltanto orgoglio borioso, assurde rivendicazioni e la negazione dell'olocausto.

Cosa ci si poteva aspettare dai cittadini di Albano? Cosa ci si sarebbe dovuti aspettare dai cittadini di qualsiasi città che avesse avuto l'infausto destino di ospitare il rito funebre di un personaggio non solo sgradevole ma storicamente un criminale di guerra.

Neanche la Curia di Roma ha concesso che si celebrassero i funerali in una chiesa della Città, perché i cittadini di Albano e dei Castelli Romani sarebbero dovuti rimanere  indifferenti?

Il primo cittadino Nicola Marini, appena appresa la notizia dell'intenzione di celebrare i funerali ad Albano, ha emanato un'ordinanza che vietava il passaggio del feretro sul territorio cittadino, una disposizione che nulla ha potuto contro l'imposizione del prefetto di Roma. 

All'arrivo della salma, davanti i cancelli di San Pio X in via Trilussa, sede dei Lefebvriani, si è scatenato il finimondo. Urla di rabbia, insulti, calci e bugni sull'auto che portava il feretro, con le forze dell'ordine che si adoperavano per evitare il peggio. Passato il carro oltre il cancello si pensava che il funerale ci sarebbe stato ma non è così. Ad un certo punto il prefetto ha dato ordine di fermare la funzione: "Siamo stati costretti a sospendere le esequie perché c'era il rischio si potessero trasformare in un raduno di neonazisti "(fonte corsera.it). Ma non ci si poteva pensare prima! E di fatti alcuni simpatizzanti dell'SS sono giunti ad Albano e per quanto siano stati tenuti separati per ore dai manifestanti alla fine lo scontro è stato inevitabile. Brutto, sporco, cattivo. Come qualsiasi violenza. Una giornalista del Tg3, che forse peccava di imprecisione (ma cosa si deve pretendere da chi fa una diretta in un momento di tale confusione?) è stata aggredita (vedi QUI). 

Nel momento in cui scrivo le agenzie dicono che la salma del nazista è all'aeroporto di Pratica di Mare, in attesa di chissà quale destino, del quale in verità, non mi importa nulla. A questo punto, credo, l'unica cosa è andare oltre: i cittadini hanno testimoniato il loro sdegno, mostrando che certe ferite, nonostante siano passati tanti anni, non si sono ancora rimarginate e chi pensa che dimenticare sia la soluzione si sbaglia di grosso: solo la memoria può salvarci e renderci liberi.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...