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mercoledì 27 maggio 2015

Speranza in un Futuro Migliore - Ecco cosa rappresenta Simone Carabella

Alcuni mesi fa abbiamo scritto un articolo intitolato Questo è Simone Carabella, oggi, a pochi giorni dalle prossime elezioni che designeranno quale sindaco governerà la città di Albano Laziale per i prossimi anni, vogliamo parlare ancora di Simone e di cosa rappresenti nel panorama politico della città che vede il contendersi della poltrona di primo cittadino da ben otto candidati, con una quantità altissima di liste, fra politiche e civiche, che porta gli aspiranti consiglieri allo stratosferico numero di circa 700, cosa che pone in un'incertezza notevole i pronostici su chi potrebbe avere la meglio in questa contesa elettorale.

Simone Carabella, nella confusa battaglia elettorale, che spesso ha visto toni particolarmente accesi, rappresenta un futuro di speranza per i cittadini che credono nel cambiamento, nella tutela del territorio, nella difesa dei più deboli, nella tutela della legalità.

Certamente Simone si distingue da tutti gli altri candidati per la sua forza fisica e mentale. Campione di Culturismo, atleta e maestro, mental coach, rompendo con qualsiasi tipo di schema, ha saputo mettere queste sue qualità al servizio delle battaglie che ha ingaggiato nel bene della collettività e dei più deboli. Memorabili i suoi tuffi nel Tevere a Capodanno (in primo fu per sottolineare la vittoria del Comitato No Inc contro la costruzione dell'Inceneritore di Albano); memorabili le sue maratone spingendo la carrozzella dell'amico Claudio Palmulli (candidato in una lista per Simone), per rivolgere l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione delle barriere architettoniche, ottenendo dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, l'impegno a migliorare l'accessibilità per i disabili alla metropolitana e la costruzione di un montacarichi per la stazione Flaminio della Metro A.

Simone rappresenta la speranza in un futuro diverso. Rompendo qualsiasi vincolo con la "politica dei partiti" (Esco dal PD), Carabella ha scelto di essere un semplice cittadino al servizio di altri cittadini, senza compromessi, senza servitù verso alcuno, libero da ogni logica spartitoria o di casta, rappresenta anche quella fetta di popolazione che non si riconosce nelle attuali compagini politiche, ponendosi come portavoce di coloro che cercano giustizia e legalità.

La questione legalità è molto importante nel programma di Simone e spesso è stata fraintesa. Carabella ha un motto: PRIMA I CITTADINI ITALIANI. Intende con ciò che le limitate risorse del nostro paese devono essere impiegate prima di tutto per andare in contro a tutte le esigenze di coloro che onestamente vivono e lavorano nel nostro paese rispettando le leggi ed il prossimo. Non è una questione di razza ma di legalità e di priorità: non si possono trascurare, sostiene Simone, le esigenze di chi è svantaggiato, non ha una casa o un posto fisso, non riesce a trovare un letto d'ospedale ma paga le tasse in Italia da sempre per andare in contro a coloro che invece vivono nell'illegalità, che fanno carte false per entrare in graduatoria delle cose popolari, o che evadono il fisco. Così come non è concepibile pensare di poter accogliere tutti sul nostro territorio. Meglio sarebbe una politica che facesse seri e concreti passi per una reale gestione internazionale dell'emergenza emigrazione.

Come avevamo accennato Simone Carabella è anche un simbolo per tutti coloro che lottano per la difesa dell'Ambiente. Da anni è impegnato in primissima fila nel comitato No Inc, sacrificando ore e ore del proprio tempo, spesso sottraendolo alla propria famiglia che pure lo ha sempre supportato nelle sue battaglie, anche quando è stato oggetto di "attenzioni" non proprio amorevoli, ma anzi intimidatorie, da parte di poteri forti che hanno trovato in Lui, e in tutto il Comitato, un ostacolo insuperabile.

In Simone vedono un barlume di speranza coloro che hanno in famiglia un diversamente abile, o un malato grave. La sua generosità lo ha portato ad abbracciare, non solo la questione delle barriere architettoniche (memorabile la partita di rugby organizzata al Palacesaroni di Genzano fra atleti in carrozzella), ma anche le battaglie per coloro che sono stati vittime delle trasfusioni da sangue infetto o le lotte per la libertà di cura. E fra i punti fondamentali del programma di Simone c'è proprio la sanità, che deve rimettere al centro della propria attenzione il cittadino più del calcolo economico, e quindi la razionalizzazione e il buon funzionamento dei pronto soccorsi dei Castelli Romani, a cominciare da quello di Albano Laziale.

È la vita che viviamo tutti i giorni come semplici cittadini che sta a cuore a Simone. L'economia della città non può essere affossata da tasse e balzelli che andranno a pesare sempre e come al solito sui meno fortunati. E allora come primo atto concreto Simone toglierà i parcheggi a pagamento che stanno contribuendo alla sofferenza degli esercizi commerciali del centro e sono un vero colpo sulle finanze dei residenti.
Al centro Simone Carabella durante la giornata
 della chiusura  della sua campagna elettorale
A destra Claudio Palmulli

Simone, infine, più di ogni altro candidato alla poltrona di sindaco ad Albano, rappresenta la differenza tra un passato che è sotto gli occhio di tutti e che ha portato la città nelle condizioni che possiamo vedere oggi, e un futuro di speranza, fuori dalle logiche di potere e dagli accordi di partito. La sua candidatura è sinonimo di libertà, di rottura degli schemi tradizionali. Il suo non sarà un compito facile. Ma quando mai Simone ha scelto strade in discesa? E quando mai Simone si è fermato prima di un traguardo?

Simone rappresenta la speranza di coloro che gridano al cambiamento, che voglio il bene della città, progettano per un futuro dove l'aria sia respirabile e l'acqua bevibile, liberi da discariche, inceneritori, barriere architettoniche e  barriere mentali, dove ogni onesto cittadino torni filamenti al centro dell'attenzione, priorità reale per la buona politica.






martedì 6 gennaio 2015

Le Vittorie di Simone sono Vittorie per Tutti

Forse una delle differenze maggiori tra i tanti personaggi pubblici che orbitano ai Castelli Romani e Simone Carabella, amico del quale spesso amiamo parlare su ECO16, è l'ampiezza di sguardo. I tanti amministratori e politici del nostro territorio difficilmente riescono a vedere oltre i ristretti confini del proprio comune di appartenenza (e almeno facessero un buon lavoro). Simone va oltre, dove c'è da lottare Lui lotta con vigore. Se una causa ritiene sia giusta la sposa e si dona, nel modo che più gli è consono, per tentare di dare una mano e risolverla.
E così Simone è sceso nel campo di battaglia accanto ai malati per il sangue infetto, accanto ai disabili, ha portato il proprio sostegno per le cure compassionevoli, ha lottato in prima linea, per anni e anni nel No Inc, contro l'inceneritore di Albano, vincendo una battaglia che in tanti davano per persa in partenza. A Simone, e come a tutti gli attivisti del NO Inc, solo per questo, tutti i residenti dei Castelli Romani dovrebbero essere grati per sempre.

Proprio in occasione della prima vittoria contro l'avvocato Cerroni, il padrone indiscusso delle discariche e signore incontrastato dei rifiuti, Simone decise di fare il suo primo tuffo nel Tevere. Sulla schiena aveva scritto: Albano 1 Cerroni 0.

Da allora ogni primo dell'anno è stato un tuffo nuovo con una scritta nuova. Le scritte sul corpo sono il modo che ha Carabella per aggiungere significato a quello che non è più solo un coraggioso gesto atletico ma un modo per "urlare al modo" una vittoria, incitare gli italiani ad essere padroni del proprio destino, richiamare l'attenzione dei media sui più deboli e, quest'anno, spronare lo Stato Italiano ad essere più incisivo in una vicenda che non solo ci rende poco credibili di fronte al resto del mondo, ma che ha anche un grande valore umano: la sortire dei nostri due Marò che rischiano la pena capitale in India e sono in attesa di processo da circa tre anni! ( Ricordiamo che proprio in queste ore Latorre è stato operato al cuore con esito positivo e il 12 gennaio scadrà il suo permesso e dovrà fare ritorno a New Delhi).

L'attivismo non può essere fine a se stesso ma deve portare risultati concreti: "bisogna fare i fatti e non le chiacchiere" ripete spesso Simone nelle interviste o nei post si Facebook. Questo è alla base della sua filosofia, comprensibile a tutti e dai risultai evidenti, come quando con l'amico Claudio Palmulli, figlio del famoso Mr OK, ha organizzato, al Palacesaroni di Genzano, un memorabile incontro di rugby tra una squadra di Lanuvio militante in un torneo regolare e una squadra di atleti costretti in carrozzella. E con Claudio di avventure ne ha avute molte e altre ancora stanno per giungere.
L'ultima è stata quando da Piazza del Popolo a Roma è giunto, nonostante la febbre, spingendo l'amico, fino a Piazza Frasconi a Genzano, e prossimamente parteciperanno alla Maratona di Roma e a quella, davvero prestigiosa, di New York! Per i pochi che ancora non lo sapessero il perché di queste imprese è accendere una luce sulla questione delle barriere architettoniche che affliggono la vita dei disabili. L'Italia deve essere A Misura Di Disabile! Un paese che sia alla portata di tutti, che sia attento ai bisogni di tutti, senza dimenticare nessuno dei suoi cittadini, ne chi è rimasto indietro, ne chi ha avuto meno doni,  o doni diversi, dalla natura, ne chi è stato sfortunato o chi, nel compimento del proprio dovere, è incappato nelle mani di una (in)giustizia straniera che prevede anche la pena di morte.

Per concretizzare ancora di più le sue azioni e i suoi propositi, Simone Carabella ha deciso di scendere  nell'agone politico e candidarsi a sindaco di Albano Laziale, la città sede della discarica di Roncigliano, fonte di odori nauseabondi, anche in questi giorni, tangibile simbolo del male che aggredisce il territorio e la salute delle persone che ci vivono. La candidatura di Simone è vista non senza preoccupazioni dai suoi potenziali avversari politici che ben conoscono la sua popolarità e determinazione. Tutti sanno bene che Simone si candida per vincere!

Auguriamo a Simone, ma anche a Claudio e a tutti coloro che lottano per un mondo migliore, i nostri migliori auguri per un 2015, appena iniziato, che sia foriero di grandi soddisfazioni e vittorie perché le loro vittorie saranno le vittorie di tutti.

A seguire alcune foto in sequenza del tuffo di Capodanno di Simone Carabella.
Italiani andiamo a riprenderci i Marò!













Simone al centro della foto con Mr Ok, gli altri tuffatori e l'amico Claudio Palmulli






venerdì 6 giugno 2014

Per Claudio attraversare Roma può essere un'agonia. La Grande Bellezza tra barriere architettoniche e servizi inefficienti

Claudio è un ragazzo che ama la sua meravigliosa città, Roma, e vuole viverla come qualsiasi altra persona, poterla girare e attraversare come ogni cittadino ha il diritto di fare. Claudio è costretto su una sedia a rotelle e questo, come ci racconta nella lettera che pubblichiamo, lo mette di fronte a ostacoli che forse, a chi cammina distratto, prendono autobus e metropolitane, paiono piccole cose, ma che in realtà hanno un nome ben preciso: barriere architettoniche.
Una città moderna di queste barriere non dovrebbe averne: dovrebbe essere alla portata di tutti. Purtroppo non è sempre così. Leggiamo la sua storia.


DI CLAUDIO PALMULLI
Claudio Palmulli, autore di questa bella lettera
con l'amico Simone Carabella

Come tutte le grandi capitali, Roma presenta un’infinità di luoghi meravigliosi, ed è meta di milioni di turisti che costantemente vengono a visitarla. Nonostante le sue bellezze secolari, però, presenta una forte carenza nello sviluppo e nell’efficienza dei servizi. Capisco che non è semplice amministrare una città come Roma, soprattutto in seguito ai gravi disagi economici in cui versa. Tutto questo, però, si ripercuote sulla popolazione che ogni giorno per attraversala impiega ore a raggiungere le diverse destinazioni a causa dell'inefficienza del trasporto pubblico e dei servizi connessi. Non so bene quali siano i motivi di fondo, ma quello che è certo, è che i disagi provocati dalla scarsa manutenzione dei servizi pubblici crea profondi disagi a turisti e cittadini. E non ci fa fare una bella figura. 
Immaginate ora come un semplice disagio per una persona qualunque, in piena salute e forza fisica, può essere invece vissuto da una persona con una disabilita come me. Quello che mi ha spinto a scrivere questa lettera, è l’agonia che ho dovuto sopportare pochi giorni fa per attraversare il centro storico romano su una sedia a rotelle. In pieno centro storico! E vorrei anche specificare che per fortuna non mi trovavo da solo, ma accompagnato da alcuni colleghi che si erano presi la briga di aiutarmi e che hanno sopportato il mio stesso malessere. Il percorso che avremmo dovuto affrontare in breve tempo si è rivelato pieno di ostacoli e i pochi servizi funzionanti erano in pessime condizioni igienico sanitarie. Dovevamo recarci da piazza della Repubblica alla Stazione Termini, passando per la metropolitana B, precisamente dalla fermata Colosseo. Lì, davanti al monumento simbolo della città di Roma, in quella che dovrebbe essere una delle stazioni più curate della città, ci siamo al contrario trovati davanti ad una brutta sorpresa. A quanto pare i disabili non sono “abilitati” a prendere la metropolitana al Colosseo! Dico questo perché diversamente dalle aspettative, non c’era un ascensore che io potessi prendere per raggiungere il binario della metro. C’era soltanto un montacarichi malfunzionante e ho dovuto sopportare di usufruirne. Quando preciso che era malfunzionante, intendo che abbiamo impiegato ben 45 minuti per raggiungere il binario! Per chi conosce quella fermata e la attraversa ogni giorno, credo sia abbastanza chiaro quanto assurda ed ingiusta fosse la mia sofferenza. Ma non è finita qui. Una volta arrivati alla stazione Termini, saremmo dovuti salire in superficie per raggiungere il parcheggio. Semplice no? Basta prendere un ascensore. Peccato che dei due ascensori presenti, nemmeno un era funzionate. Questo ci ha costretto a perderci nel labirinto della nuova e ultra moderna stazione per trovarne un altro. Dopo un’ardua ricerca, siamo riusciti a trovare un ascensore che per fortuna funzionava ma.... all’interno siamo stati accolti da un forte fetore di urine e tanto per gradire c’erano anche degli escrementi. Non riesco a capacitarmi di come sia possibile che una città che gode di un enorme prestigio a livello internazionale possa permettersi di versar in simili condizioni. Si  parla tanto di pari opportunità per tutti e per tutte, ma a quanto pare, se sei diversamente abile certi argomenti non ti riguardano. So di non essere l’unico in queste condizioni e penso a tutti quelli che come me devono affrontare quotidianamente lunghe giornate di stenti, che non fanno altro che aggravare emotivamente la nostra situazione. Eppure conosco la mia città, la vivo e so che esistono persone meravigliose che ogni giorno lottano affinché questa diventi un posto a misura di tutti, aldilà delle singole specificità. A Roma ogni giorno vengono organizzate iniziative di solidarietà e raccolte fondi. So perfettamente che ci sono donne e uomini che desiderano cambiare la città e migliorarla. Da gennaio a dicembre girando per Roma potete incontrare queste persone ed imparare ad ammirarle. Loro mettono a disposizione le proprie abilità e talenti per sostenere chi è dotato di abilità diverse. Mi viene in mente Mister Ok, che ogni Capodanno salta giù dal Ponte Cavour e con quel tuffo, che, oltre ad offrire uno spettacolo meraviglioso agli occhi ammiranti che vengono lì appositamente per vederlo (potete visitare il sito www.misterokroma.it), porta con se nelle gelide acque del Tevere un messaggio: quello di una capitale più bella anche da questo punto di vista. La sensibilità di queste persone dovrebbe essere d’esempio a coloro che indirettamente godono delle loro performances e che dovrebbero avere il riguardo di ricambiare il loro impegno sostenendo le battaglie che portano avanti e prendendosi cura di coloro che questa città così bella, ma così difficile da attraversare su una sedia a rotelle, la vivono.
Claudio Palmulli

mercoledì 1 gennaio 2014

Un tuffo per dire si alla vita e no agli abusi sugli italiani.


Con coraggio e determinazione Simone Carabella si è tuffato ancora una volta nel freddo fiume Tevere.
 
Questo del 2014 è un salto per sottolineare l'ennesima vittoria nella lotta contro l'inceneritore dei Castelli, cancellato dal piano rifiuti della Regione Lazio, e per essere vicini a quei cittadini che lottano per la speranza nella cura.
Simone Carabella prende sempre a cuore ciò che fa e si tuffa (nel vero senso della parola) a capofitto nelle lotte che intraprende, perché ciò si deve combattere, dall'inceneritore, alla terra dei fuochi fino al diritto per le cure compassionevoli rientra tutto nello stesso gruppo di questioni, quello degli abusi ai cittadini italiani.
Fabio Ascani




(un grazie speciale ad Andrea Avagliano per le immagini del tuffo di Simone)


1 Gennaio 2014 Il tuffo di Mister OK e i 4 tuffi di oggi in sequenza

Questo primo gennaio 2014, a mezzogiorno, Maurizio Giuseppe Palmulli, per tutti mister OK,  si è tuffato nel Tevere, come ogni primo dell'anno da tanti e tanti anni. Una tradizione bellissima a cui oggi in molti, fra romani, turisti e attivisti hanno assistito con gioia ed emozione.



Nel video successivo, girato da Andrea Avagliano e montato da Fabio Ascani, la sequenza completa dei tuffi di oggi primo gennaio 2014.
Fabio Ascani


martedì 1 gennaio 2013

"CORAGGIO! RIPRENDIAMOCI L'ITALIA"


Nel 2011 si tuffò con la scritta "Albano 1 Cerroni "; nel 2012 sulla sua schiena c'era scritto "Siamo l'Italia che cambia l'Italia"; oggi le parole erano un incitamento: "CORAGGIO! RIPRENDIAMOCI L'ITALIA!"

Simone Carabella si tuffa nel Tevere da tre anni per sensibilizzare i cittadini e l'opinione pubblica sulle tematiche ambientali dei Castelli Romani, e del Lazio ma anche per la salvaguardia dell'ambiente  e della salute in genere. E qui sta il vero coraggio di Simone, non solo nel tuffo, ma in una vita impegnata nella lotta per difendere il territorio (vedi link).
Simone dice "RIPRENDIAMOCI L'ITALIA" ovvero impegnamoci tutti per salvare il nostro paese dalle speculazioni e da chi, senza scrupoli inquina, e propone di fare tutto questo con le battaglie civili e con il dialogo fra associazioni e politica, ma la BUONA POLITICA, quella che fa i fatti e non gli slogan.



ECCO ALCUNE IMMAGINI E
TRE VIDEO:
 IL TUFFO DI SIMONE,
 UNA BREVE INTERVISTA A SIMONE E UNA BREVE INTERVISTA AL SINDACO DI ROMA GIANNI ALEMANNO


(CLICCA SULLE FOTO PER INGRANDIRLE)






Forza Simone! Il tuo coraggio ci è di esempio e speriamo che il 1 gennaio 2014, per il prossimo tuffo, potrai scrive sulla tua schiena che avremo fatto un passo avanti verso un mondo migliore,  più pulito, più sano per tutti.

IL 25° TUFFO NEL TEVERE DI MISTER OK


Eravamo a Roma per stare vicino al nostro amico Simone Carabella che si è tuffato per la terza volta nel fiume di Roma ed abbiamo ripreso anche l'impresa di Maurizio Palmulli, Mister Ok.


Per 25 volte Mister Ok si è tuffato nel Tevere, un uomo che è diventato simbolo di questo fiume. Ha detto il sindaco Gianni Alemanno: "Ho assistito ai tradizionali tuffi nel Tevere a Capodanno. Questa è anche l’ultima volta in cui si tuffa Mister Ok e per questo abbiamo deciso di omaggiarlo con una medaglia che vuole essere un ricordo del suo 25esimo.  Da oggi diventerà il ‘custode del Tevere’. Coadiuverà gratuitamente il delegato per il Tevere".
Di seguito il video del tuffo e alcune foto. Nel prossimo post, quello su Simone, una breve intervista al Sindaco Gianni Alemanno che parla anche di Maurizio Palmulli.

mercoledì 26 dicembre 2012

IL CORAGGIO DI SIMONE


Lottare ogni giorno, sacrificare ore e ore del proprio tempo, tempo che spesso viene tolto agli affetti, alla famiglia; esporsi in prima persona, spesso in aperto contrasto con personaggi “importanti”, persone che sanno di avere le spalle coperte da un partito e magari da qualche imprenditore; organizzare manifestazioni di piazza, sentire la responsabilità di essere un punto di riferimento per moltissime persone; cercare collaborazione e dialogo con enti, istituzioni e amministrazioni, spesso sbattendo contro “muri di gomma”. Per fare tutto questo ci vuole coraggio, forza fisica, mentale, ma anche davvero tanto coraggio. Simone è così, impavido, e non deve più dimostrarlo a nessuno. Eppure il 1 gennaio 2013, ancora una volta, per la terza volta, a mezzogiorno si getterà nel Tevere da Ponte Cavour. Un gesto simbolico per dire NO all'inceneritore di Albano; un tuffo nel fiume di Roma, quello del leader NO Inc, per mostrare al mondo che nulla può fermare chi lotta fino in fondo per un ambiente migliore e pulito. Perché quella in cui crede Simone è “l'Italia che cambia l'Italia”, attraverso l'impegno, la lotta, il dialogo, la “collaborazione con la buona politica, il sacrificio e i gesti eclatanti e coraggiosi.
1 Gennaio 2011
Annota Simone su Facebook: “Nel 2011 scrissi dietro la schiena Albano 1 Cerroni 0... ero, e sono tuttora convinto, che per migliorare le cose serva collaborazione tra Politica (La parte buona) e cittadini. Lavoro congiunto tra chi crede che l'unico obbiettivo sia il benessere dei Cittadini e la salvaguardia del Territorio”.

1 Gennaio 2012
 Allora, tutti noi che amiamo la natura e l'ambiente e vorremmo un futuro migliore per i nostri figli, a Capodanno saremo li con Simone, pronti a lanciarci idealmente con lui, perché in fondo, se vogliamo che le cose cambino, e cambino davvero e in meglio, dobbiamo prendere coraggio e tuffarci, se non nel Tevere, nell'impegno quotidiano, diventando cittadini attivi e consapevoli.

Qui puoi vedere l'intervista a Simone Carabella in cui chiedeva una politica dei fatti, la buona politica, e non degli slogan: http://ecodiariccia.blogspot.it/2012/11/video-intervista-in-2-parti-simone.html

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...