Federica Daga, sotto la pioggia,
prima di essere ricevuti dal dirigente
del Ministero dello sviluppo Economico
Sono passati circa 4 mesi dal primo incontro dei rappresentati No Inc al Ministero dello Sviluppo Economico (vedi QUI), incontro che nel complesso ci lasciò con un certo ottimismo. Anche oggi le cose non sembrano essere cambiate di molto: i dirigenti del ministero non hanno preso ancora una decisione definitiva riguardo i fondi pubblici da destinare o non destinare per la realizzazione dell'impianto di incenerimento.
Certo è che questa volta il No Inc era accompagnato dalla battagliera parlamentare Federica Daga, del M5S, a testimoniare che si fa sul serio: la questione dell'inceneritore di Albano è già finita in parlamento e certamente, se ci saranno risvolti importanti, se servirà, è li che si tornerà a giocare la partita.
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Di seguiti il video con le dichiarazioni di Daniele castri al termine dell'incontro.
Venerdì prossimo 15 Novembre 2013, dalle 10,00 alle 12,00, il Comitato NOINC farà di nuovo tappa sotto al Ministero per lo Sviluppo Economico, a Roma, in via Molise n. 2 (a due passi da via Veneto, fermata della metro A “Barberini”), per ribadire, ancora una volta, che l’impianto d’Incenerimento di Albano Laziale non si può costruire con i soldi pubblici (CIP/6).
Dalla Convenzione preliminare “Coema-GSE” di giugno 2009, che si basa su opere di cauterizzazione mai avvenute, passando per Regolamenti Ministeriali fantasma, che andavano emanati entro il 31/12/2009 ma di cui, ancora oggi, non c’è alcuna traccia.
Il M5S fà delle richieste precise al ministro Zanonato. (clicca sulle foto per ingrandirle)
Federica Daga, insieme agli altri portavoce davvero a 5 stelle presso la Camera dei Deputati, hanno reso possibile il reperimento di documenti di vitale importanza per la vertenza in corso di svolgimento, hanno ora sollecitato il Ministero, affinché oltre ai dirigenti responsabili del Dipartimento delle Energie Rinnovabili, dott. Leonardo Senni e dott.sa R.F.Romano, sia presente, di persona, anche il Ministro Flavio Zanonato.
La vertenza e la mobilitazione che dura da 6 anni, giungerà quindi venerdì mattina all’ennesimo appuntamento, dopo un’estate calda, per via delle esalazioni fetide e putrescenti della discarica.
Le innumerevoli richieste depositate al GSE da parte della proprietà COEMA , in cui si richiede un aggiornamento della Convenzione preliminare, non hanno motivo d’esistere, come non hanno motivo d’esistere queste tipologie d’impianti industriali dediti solo, quando possono, a bruciare materie prime riciclabili a freddo (CDR) come carta, plastica, legno e derivati, oltre ad essere realizzati solo grazie ai finanziamenti pubblici.
"Fuori tutto! Non si tratta dei saldi stagionali, ma del tema di un'assemblea pubblica in programma ad Albano per sabato 20 luglio, ore 17,30, a Piazza Fagiolo, sotto la sede della casa comunale.
Dopo che la convenzione preliminare (allegato 1) Coema-GSE che potrebbe permettere, ancora oggi, l'uso dei sussidi pubblici per costruire l'Inceneritore dei Castelli Romani, è stata tenuta nascosta dai soliti noti per 4 lunghi anni, finalmente è divenuta pubblica grazie all'intervento, tra gli altri, di Federica Daga, cittadina-deputata (davvero) a 5 stelle presso la camera dei deputati. Federica, insieme ad altri, ha depositato inoltre, da pochissimi giorni, un'interrogazione parlamentare (allegato 2) per chiamare Flavio Zanonato, attuale Ministro per lo Sviluppo Economico, a rispondere in aula, pubblicamente, proprio sulla questione dei fondi pubblici relativi all'Inceneritore di Albano. Federica sarà presente all'assemblea pubblica promossa dal Movimento 5 stelle di Albano, insieme anche ai cittadini-deputati Massimo Enrico Baroni, Alessandro di Battista e Stefano Vignaroli. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare."
Tre momenti della giornata: Simone Carabella e Amodio Malizia con alcuni manifestanti sotto la sede del ministero; Alessandro Di Battista, Emiliano Bombardieri e Enrico Stefano con la bandiera del No Inc; Daniele Castri mentre illustra i risultati dell'incontro.
Oggi, Venerdì 12 Luglio,
come avevamo immaginato è stato un giorno importante nella lotta
contro l'inceneritore dei Castelli. Oltre cinquanta persone si sono
riunite pacificamente sotto il Ministero dello Sviluppo Economico con
l'intento di portare una delegazione alla presenza del ministro
Flavio Zanonato per mettere su un tavolo la questione del rinnovo
della convenzione Co.E.Ma-GSE, in sostanza, quindi, la questione
della legittimità del finanziamento statale per quest'opera così
discussa, discutibile e invadente e per la quale i termini per il
finanziamento sono, a detta del No Inc, ormai scaduti da tempo.
Durante il Sit-in sono
intervenuti a portare il proprio appoggio, e certo non è la prima
volta, Silvana De Nicolò, consigliere regionale Movimento 5 Stelle,
Enrico Stefano, consigliere M5S al Comune di Roma e il deputato
Alessandro Di Battista sempre
del Movimento 5 Stelle, movimento che si è espresso subito contro
questo e contro qualsiasi altro inceneritore. A tal proposito
ricordiamo quando Beppe Grillo venne proprio a Roncigliano a portare
il suo sostegno davanti i cancelli della discarica.
È giunto al presidio
anche Nando Bonessio, attivista ed ecologista che ci ha
spiegato come questo passaggio al Ministero sia di importanza
fondamentale, e non solo per la vicenda di Albano, ma per tutte
quelle dove è necessario interrompere la catena economica, l'enorme
flusso di denaro pubblico, che alimenta la scelta dell'incenerimento
dei rifiuti, piuttosto che il recupero e il riciclo degli stessi.
A metà mattinata una
delegazione di quattro persone del No Inc, Simone Carabella, Daniele
Castri, Amadio Malizia ed Emiliano Bombardieri è stata ricevuta dal
direttore e dal vicedirettore del Dipartimento Energie Rinnovabili,
Leonardo Senni e Giampiero Castano.
In conclusione, come gli
altri che sono stati ricevuti, Simone Carabella si è detto
ottimista: “La
discussione é rinviata a Settembre ma la buona notizia è che c'è
stata data garanzia che almeno fino al prossimo appuntamento ,
nessuna decisione verrà presa. Il bilancio positivo”.
Daniele Castri ha poi
aggiornato i presenti sull'incontro: “I dirigenti hanno
rappresentato il loro stupore rispetto all'accelerazione che c'è
stata da parte del Gse. Non hanno (i dirigenti ministeriali, ndr)
conoscenza specifica delle dinamiche portate dal No Inc, e hanno
chiesto, come anche al Gse, di presentare tutti i documenti
utilizzati fino ad oggi per sostenere la nostra tesi, ovvero che i
termini per finaziare con soldi pubblici l'inceneritore sono
ampiamente scaduti. Lo faremo. Ci siamo aggiornati al mese di
Settembre e quindi depositeremo tutti documenti in nostro possesso:
le sentenze del Tar e del CdS, l'ordinanza di Marrazzo che aveva
permesso la cantierizzazione fittizia e che è stata bocciata dalle
due sentenze, depositeremo la convenzione finale Co.E.Ma.-Gse che
prevederebbe ancora oggi il passaggio dei soldi pubblici per la
costruzione dell'inceneritore. Siamo sicuri delle nostre ragioni.
Siamo sicuri che la convenzione vada annullata. Speriamo che che al
prossimo incontro ci ritroveremo qui sotto a festeggiare. Speriamo
che nemmeno un centesimo dei soldi pubblici venga usato per costruire
l'inceneritore!”
I parlamentari al Senato del Movimento 5 Stelle, con primo firmatari il capogruppo Nicola Morra ed i rappresentanti del Lazio Elena Fattori, Paola Taverna, Ivana Simeoni, Giuseppe Vacciano ed i vice-capigruppo hanno inviato una lettera aperta al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
Al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato
"E' l'Europa che ce lo chiede". Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase che viene abusata spesso per celare incongruenze tra la dormiente attività del nostro Parlamento e la direzione intrapresa dalle Politiche Comunitarie.
Oggi, Signor Ministro, abbiamo l'opportunità di dare seguito ex ante alle indicazioni che la UE impone, specificamente nella strategia Europa 2020, per un cambiamento del paradigma di sviluppo energetico.
La strada intrapresa è quella che porta a un maggiore rispetto delle risorse ambientali per porre l'accento su un modello di sviluppo che sia sostenibile e virtuoso.
Di questo ambito fanno parte anche e soprattutto i rifiuti e la gestione del loro ciclo completo che porti alla possibilità futura di poterli considerare finalmente risorse riclicabili e riutilizzabili e non come combustibile, non essendo fonti rinnovabili.
Immaginiamo sia perfettamente al corrente dell'arretratezza rispetto a questi concetti in cui verte il nostro Paese, un'arretratezza causata da una totale disattenzione nei confronti della collettività e della salvaguardia della salute che, troppo spesso, viene usata come merce di scambio per l'appianamento di quei debiti immorali derivanti dal giogo politico.
Fortunatamente i cittadini non rimangono inermi e anzi continuano a organizzarsi e a chiedere a gran voce e con tutti gli strumenti, pochi, a loro disposizione che il territorio, la salute, l'ambiente e le ricchezze agricole vengano salvaguardate.
La zona di Roncigliano nella quale è ancora previsto il costruendo inceneritore, ha proprio tutte queste peculiarità: zona la cui salubrità è messa in pericolo dall'esistente e discussa discarica, la presenza di presidi eco distrtuttori nel raggio di pochi chilometri, l'alta caratura di tipo archeologico e culturale (la civiltà romana nasce proprio ai Castelli Romani), la tipicità delle produzioni agricole che rischiano di non vedersi più riconosciute le certificazioni di qualità e una salute pubblica il cui pericolo non è futuribile ma già esistente come dimostrano rapporti ufficiali (ad. Es. ERAS).
Dopo le azioni profuse da alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle sollecitati da cittadini e associazioni che non vogliono l'inceneritore di Albano Laziale, apprendiamo dalla stampa che un coordinamento Le abbia fatto richiesta di un incontro nel quale poter portare le proprie istanze in merito alla convenzione preliminare tra il ConsorzioCo.E.Ma, titolare del progetto dell'inceneritore, e GSE che sembrerebbe non avere più valore per l'accesso ai cosiddetti finanziamenti pubblici Cip6 come altresì sembrerebbe non esistere nemmeno il presupposto della "cantierizzazione" da dover esperire entro il termine del 31/12/2008.
In virtù di quanto esposto riteniamo sia opportuno che, come rappresentante del Governo, si apra al confronto diretto con i cittadini e che quindi accetti di incontrare loro e le associazioni che combattono contro la costruzione dell'inceneritore di Albano Laziale.
Ci teniamo a sottolineare come non sia intenzione del M5S presenziare, ma che il Movimento si pone solo ed esclusivamente come elemento di stimolo all'incontro in qualità di forza politica rappresentante il 26% degli elettori che, sostenendo come da programma l'eliminazione di qualsiasi metodo di incenerimento e combustione dei rifiuti, ne ha diritto proprio in forza del mandato ascrittogli da 9 milioni di cittadini.
Nicola Morra, capogruppo Movimento 5 Stelle Senato
Elena Fattori, Ivana Simeoni, Paola Taverna, Giuseppe Vacciano, Elisa Bulgarelli, Luis Orellana, Sergio Puglia, Maria Mussini, Vincenzo Santangelo.
ED ECCO IL VIDEO APPELLO DI SIMONE CARABELLA, LANCIATO AI CITTADINI DALL'INGRSSO DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO, AFFINCÈ PARTECIPINO NUMEROSI AL SIT IN SOTTO IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL 12 LUGLIO PROSSIMO ALE ORE 09,00 (VIA MOLISE 2, ANGOLO VIA VENETO). Siamo certi che, come anche auspica il Movimento 5 Stelle, il Ministro Zanonato riceverà una delegazione dei cittadini che da anni si battono con determinazione e tenacia contro la costruzione dell'inceneritore.
12 LUGLIO: SIT-IN NO INC SOTTO LA SEDE DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
È stato autorizzato il sit-in per venerdì 12 luglio sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico. L'intento del No Inc è quello di riuscire a sensibilizzare il Ministro Zanonato affinché non rinnovi la convenzione preliminare Co.E.Ma. – GSE di giugno 2009 contrariamente a quanto si chiede in una lettera inviata da alti dirigenti del G.S.E (doc. n. 3: clicca sopra “doc” per leggere) in modo chiaro ed esplicito: “… il consorzio Co.E.Ma. ha richiesto al G.S.E., più volte, l’aggiornamento della convenzione preliminare Co.E.Ma. – GSE di giugno 2009 … in relazione a quanto successo sino ad ora (ndr, circa l’Inceneritore di Albano), si richiede a codesto Ministero se considerare ancora operativa o meno, con riferimentoalla Convenzione stessa, la deroga di cui al combinato disposto di legge … (ndr, relativa sia ai termini di avvio del cantiere entro e non oltre il 31 dicembre 2008 sia alla prospettata conclusione del cantiere e avvio dell’impianto entro e non oltre il mese di febbraio 2011) … visto in particolare l’ulteriore procrastinarsi del termine di conclusione dei lavori. E se, conseguentemente, il GSE possa procedere o meno all’aggiornamento della Convenzione Preliminare così come richiesto dal consorzio CO.E.Ma.”
"Con l'aiuto dei cittadini ogni battaglia può essere vinta" per questo Carabella da appuntamento a tutti per venerdì 12 luglio alle 07.45 alla stazione di Santa Palomba o direttamente sotto il Ministero dello Sviluppo Economico in Via Molise 2, traversa di Via Veneto alle ore 09,00.
I
SINDACI DI BACINO DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO RISPONDERANNO ALLA
LETTERA DEL COMITATO NO INC PER PER UNA RICHIESTA ESPLICITA AL
MINISTRO ZANONATO DI NON CONCEDERE AL CONSORZIO CO.E.MA. I
FONDI PUBBLICI CIP-6 E CERTIFICATI VERDI PER LA COSTRUZIONE
DELL'INCENERITORE, QUELLO PER IL QUALE CHIESERO NEL 2007 AL
COMMISSARIO MARRAZZO DI DARE IL VIA-LIBERA ALLA COSTRUZIONE?
RICORDIAMO CHE DUE DEI SINDACI DEL 2007 SONO ANCORA IN CARICA: EMILIO CIANFANELLI DI ARICCIA e PASQUALE BOCCIA DI ROCCA DI PAPA.
In
vista del prossimo SIT-IN in programma sotto la sede del Ministero
per lo Sviluppo Economico per venerdì 12 luglio, il comitato No Inc
ha richiesto stamattina al sindaco di Albano, Nicola Marini, di farsi
promotore, con
urgenza, della
convocazione d’una nuova
conferenza dei sindaci di bacino
– pubblica, da tenersi presso l’aula consiliare di Palazzo
Savelli - in cui tutti e dieci gli attuali amministratori di bacino
sottoscrivano
una lettera al Ministro Flavio Zanonato per rimarcare ciò che è, da
tempo, sotto gli occhi di tutti i cittadini. Ovvero che i termini per
costruire l’Inceneritore dei Castelli Romani a spese dell’erario
pubblico sono ampiamente scaduti. Mostrando una precisa volontà
politica non
così lontana dalla società
civile. Il comitato No
Inc ha anche messo a disposizione dei dieci sindaci di bacino una
proposta/bozza di lettera (doc.
n. 1: clicca sopra “doc” per leggere).
Sarebbe
un modo, questo, per sanare un grave errore politico che rischia,
ancora oggi, di costare caro all’intera comunità dei Castelli
Romani. Ovvero quello d’aver firmato, nel lontano luglio 2007, un
documento (doc.
n. 2: clicca sopra “doc” per leggere) in cui gli allora
“primi cittadini” richiedevano al Commissario Marrazzo di dare il
via-libera alla costruzione dell’Inceneritore di Albano. In questo
modo, i sindaci di bacino potrebbero chiedere al Ministro Zanonato,
ufficialmente e collegialmente, di non
concedere, nel
pieno rispetto della normativa
europea e nazionale,
ed in continuità con le sentenze n. 36740 del 15.12.2010 del Tar
del Lazio e n. 1640
del 22.03.2012 del Consiglio
di Stato, i
fondi pubblici per costruire e poi gestire l’Inceneritore i Albano.
Un modo per auspicare che tutti questi fondi invece vengano dirottati
verso la diffusione ed il radicamento dei processi di raccolta
differenziata porta a porta, riduzione, riciclo “a freddo” e
riuso dei rifiuti urbani.
Certo
che lo stato della vertenza in fieri contro l’Inceneritore
dei Castelli Romani mostra ora, senza alcun dubbio, che la “battaglia
civile” contro il folle progetto s’è spostata, almeno per il
momento, dalle aule dei Tribunali amministrativi al “campo
politico”.
Non
è un caso, difatti, se le “pressioni” del consorzio
Co.E.Ma. per ottenere dal governo, ancora oggi, i soldi pubblici e
costruire il contestatissimo forno brucia-rifiuti, continuano senza
sosta. E sono dirette ora, attraverso alti dirigenti del G.S.E.,
niente meno che nei confronti del Ministro per lo Sviluppo Economico,
Flavio Zanonato e della direttrice generale per le energie
rinnovabili per conto del Ministero, Dott. ssa Rosaria Fausta Romano.
Proprio
a proposito dell’Inceneritore dei Castelli Romani, difatti, alti
dirigenti del G.S.E., hanno recentemente inviato al Ministro per lo
Sviluppo Economico Flavio Zanonato, una lettera (doc.
n. 3: clicca sopra “doc” per leggere) con richiesta tanto
chiara quanto esplicita: “… il
consorzio Co.E.Ma. ha richiesto al G.S.E., più volte,
l’aggiornamento della convenzione preliminare Co.E.Ma. – GSE di
giugno 2009 … in relazione a quanto successo sino ad ora (ndr,
circa l’Inceneritore di Albano),
si richiede a codesto Ministero se considerare ancora operativa o
meno, con riferimentoalla Convenzione
stessa, la deroga di
cui al combinato disposto di legge …
(ndr, relativa sia ai termini di avvio del cantiere entro e non oltre
il 31 dicembre 2008 sia alla prospettata conclusione del cantiere e
avvio dell’impianto entro e non oltre il mese di febbraio 2011) …
visto in particolare
l’ulteriore procrastinarsi del termine di conclusione dei lavori. E
se, conseguentemente, il GSE possa procedere o meno all’aggiornamento
della Convenzione Preliminare così come richiesto dal consorzio
CO.E.Ma.”
Il
Ministro Flavio Zanonato, però, ancora non ha risposto ai dirigenti
del G.S.E. né, tantomeno, alla richiesta d’incontro dei cittadini
dei Castelli Romani, formalizzata con raccomandata A/R ben due
settimane fa.
Proprio
per questo stamattina Federica Daga, membro della commissione ambiente per il
5-Stelle presso la Camera dei Deputati, ha depositato
un’interrogazione urgente (e una domanda diretta nello spazio
“question time”), a risposta orale (ndr, direttamente in aula) e
scritta, indirizzata al Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio
Zanonato. L’Interrogazione riguarda, in modo particolare, la
ormai ben nota vicenda dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati
Verdi per la costruzione e gestione del’Inceneritore di Albano.
I termini per accedere a questa pioggia di contributi statali,
come noto, erano legati a due vincoli: 1) l’avvio
delle attività di cantierizzazione del sito entro e non oltre
il termine del 31 dicembre 2008; 2) l’ultimazione del
cantiere ed il collaudo/messa in esercizio dell’impianto entro
e non oltre il mese di febbraio 2011. Entrambi questi
termini, come verbalizzato e certificato da ben due
verbali della Polizia Municipale di Albano, sono venuti meno, facendo
sfumare la possibilità per il Co.E.Ma. di accedere,
legittimamente, agli aiuti di Stato.
In
ogni caso, il comitato NO INC ha organizzato un Sit-In per venerdì
mattina 12 luglio 2013, dalle ore 09,00 alle ore 12,00, sotto la
sede del Ministero per lo Sviluppo Economico, a Roma, in Via Molise
n. 2. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.