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martedì 11 giugno 2013

LA REGIONE LAZIO PRESENTE AL VINÒFORUM


Se c'è una cosa che per la quale ci distinguiamo nel mondo è il nostro vino, la nostra capacità di produrre e valorizzare la bevanda più nobile ed antica che, anche nei nostri Castelli Romani, è supportata da una grande ed arcaica tradizione.
Dal 7 al 22 giugno la Regione Lazio parteciperà alla manifestazione Vinòforum, dedicata al mondo vitivinicolo italiano e internazionale, con uno stand all’interno del villaggio allestito sul Lungotevere Diaz a Roma.
Vinòforum è un’occasione importante per promuovere e valorizzare il patrimonio vitivinicolo del Lazio, un momento di scambio e confronto tra produttori, addetti del settore e consumatori – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia Ricci – Una realtà che l’Amministrazione Zingaretti intende valorizzare con politiche mirate agli investimenti per il miglioramento della qualità e per l’innovazione del sistema produttivo, con lo sguardo rivolto ai mercati, nazionali ed esteri”.
Nel Lazio sono presenti diverse realtà produttive, molto importanti e con grandi potenzialità di crescita, motivo per cui sono certa che il settore vitivinicolo possa fare da traino allo sviluppo economico della produzione agricola di qualità della nostra regione”.
al centro l'assessore Sonia Ricci
Nell’ambito della manifestazione verranno coinvolti, con un momento a loro dedicato, oltre ai produttori delle singole aziende che hanno aderito all’avviso pubblico della Regione Lazio, i presidenti delle Strade dei Vini e i consorzi di tutela dei vini.
Il nostro impegno – conclude la Ricci - è focalizzato al rafforzamento del rapporto con il mondo della ricerca, attraverso l’introduzione di tecniche agricole innovative, sulla crescita dell’export dei nostri prodotti di eccellenza, garantendo la riconoscibilità dei prodotti laziali, e ad incentivare le imprese ad aggregarsi, condividendo strategie, infrastrutture e politiche di mercato”.

sabato 8 giugno 2013

41 MILIONI DI EURO PER LO SVILUPPO RURALE


Approvata il 5 giugno  in Giunta la delibera di sblocco di 41 milioni di euro di fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. Lo annunciano il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e l’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia Ricci.
Il PSR è dotato di strumenti di “progettazione collettiva” per gestire gli interventi di sviluppo agricolo, agroalimentare e rurale, tra cui i Progetti Integrati Territoriali (PIT), una modalità di accesso alle risorse molto innovativa che poggia sulla capacità e sulla volontà di aggregare più idee e/o più soggetti per il perseguimento di un fine comune, attraverso la definizione di una strategia condivisa di sviluppo locale in grado di sostenere i comparti produttivi e lo sviluppo dei territori
A seguito di precedenti bandi del 2009, relativi all’Asse III del PSR “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”, la Regione Lazio aveva raccolto 747 domande di aiuto di cui 475 da enti pubblici (Province, Comuni, Comunità Montane, Enti Parco, Università Agrarie) e 272 da soggetti privati (aziende agricole, microimprese, cooperative e onlus), la gran parte ritenuti inammissibili per la presenza di vincoli burocratici.
Con la delibera di oggi, la Giunta Zingaretti semplifica le procedure di accesso ai fondi, consentendo la rivalutazione delle domande precedentemente ritenute inammissibili, evitando di perdere fondi, che, se inutilizzati, sarebbero tornati a Bruxelles per la regola del disimpegno automatico.
E’ questo un ulteriore passo della Amministrazione Zingaretti nella direzione della semplificazione burocratica e del pieno utilizzo dei fondi europei disponibili, punto di partenza nella costruzione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020.
La Regione Lazio intende sostenere i PIT, promuovendo percorsi di sviluppo competitivi, innovativi e sostenibili attraverso un approccio progettuale condiviso da tutti i soggetti interessati e operanti sui territori.

lunedì 27 maggio 2013

I BOSCHI DEI CASTELLI, LA CASTANICOLTURA E LA LOTTA AL CINIPIDE


L'antico bosco dei Castelli Romani un tempo era formato da un misto di latifoglie, ma nel corso dei secoli il panorama boschivo è cambiato e in buona parte le piante originarie sono state sostituite con i castagni che sono adatti al taglio periodico. Dell'antica vegetazione rimangono solo alcune sporadiche testimonianze disseminate a macchia di leopardo sul territorio, fra queste ricordiamo la parte alta di Monte Cavo, le coste dei laghi Albano e Nemi, il Maschio D'ariano e il particolarissimo Parco Chigi di Ariccia.
Ma come dicevamo la vegetazione prevalente oggi è formata dal castagno, che ha trovato nel suolo vulcanico dei Colli Albani un ambiente particolarmente favorevole alle sue caratteristiche di crescita e sviluppo.
L'industria del castagno, che tanta ricchezza ha portato a questo territorio, è ancora notevolmente sviluppata, anche se negli ultimi anni è stata minacciata seriamente da un piccolo imenottero, il Cinipide calligeno, uno degli insetti più temibili per questa pianta.
Contro questo agguerrito nemico delle piante sembra che la lotta biologica sia la via da preferire e l'assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Sonia Ricci, qualche giorno fa ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono in tutto 75 i lanci di Torymus Sinensis che i tecnici della Regione Lazio stanno effettuando per contrastare la diffusione del Cinipide del castagno, l’insetto di origine cinese che dal 2005 ha colpito la produzione nei castagneti del Lazio. La castanicoltura è un settore molto importante nel Lazio con punte di eccellenza in molti territori delle nostre province: l’impegno della Giunta Zingaretti sarà quello di proseguire la lotta biologica al Cinipide, affinché la produzione castanicola continui ad essere tra le più importanti risorse agricole del Lazio. I lanci effettuati sui territori sono stati realizzati grazie ad un progetto di collaborazione della Regione Lazio con l’Università di Torino e l’Università della Tuscia e con la partecipazione del Ministero delle Politiche agricole. Nei prossimi anni grazie al centro di produzione e moltiplicazione allestiti a Caprarola e a Velletri, la nostra regione sarà in grado di continuare a fronteggiare il problema garantendo la giusta copertura in tutti i territori interessati. Un segnale di attenzione da parte del nostro assessorato che intende continuare a sostenere con forza questo settore, nonostante l’emergenza naturale e i gravosi problemi di bilancio”.
Una risposta attenta, questa, ed ecologicamente sana, su una questione importante per l'economia nostra e di gran parte della regione.


Fabio Ascani

giovedì 23 maggio 2013

IN REGIONE VENGONO TRACCIATE LE LINNE PROGRAMMATICHE DELL'ASSESSORATO PER L'AGRICOLTURA DEI PROSSIMI 5 ANNI


Si è svolta ieri l’audizione in Commissione Agricoltura dell’Assessore Sonia Ricci sulle linee programmatiche dell’Assessorato nei prossimi 5 anni.
L'ASSESSORE SONIA RICCI
Fondi PSR, con particolare attenzione verso i giovani, nuova politica del credito alle imprese, valorizzazione della qualità, innovazione, semplificazione burocratica e snellimento dell’apparato normativo: questi i punti principali illustrati dall’Assessore regionale.
Primo punto in programma l’approvazione dei Progetti Integrati Territoriali (PIT), del Programma Sviluppo Rurale (PSR) 2007/2013, con lo sblocco di circa 40 milioni di euro di fondi europei. “Finanzieremo tutti i comuni che hanno fatto richiesta - ha annunciato l’assessore all’agricoltura Sonia Ricci - Inoltre è allo studio una delibera per snellire le procedure del PSR in corso per cui più di cento aziende avevano chiesto proroghe, mentre lo scorso aprile sono stati approvati i bandi relativi ad alcune misure dell’asse II del PSR con i quali verranno utilizzati circa 30 milioni di fondi europei”.
Oltre all’accelerazione per la liquidazione dei progetti sulle varie misure del PSR, la Ricci ha annunciato di voler aprire la fase di ascolto per impostare il nuovo programma di sviluppo rurale. Particolare attenzione avranno i giovani e le start up, per i quali si punta a riavviare le iniziative per l’utilizzo delle terre pubbliche, e il sostegno all’innovazione. “Uno dei primi punti che affronteremo – ha sostenuto l’assessore – sarà proprio quello dell’Arsial, struttura deputata ad occuparsi di innovazione e ricerca”.
Tra gli impegni programmatici illustrati ai consiglieri figurano strutture dell’assessorato più snelle ed efficienti, ricognizione e aggiornamento delle norme regionali (magari attraverso un testo unico), e focus sugli assi portanti e le filiere dell’agroalimentare del Lazio: ortofrutta, settore vitivinicolo, zootecnia e olivicoltura.
Un particolare accento è stato posto sulla ricostruzione del settore industriale per la trasformazione dei prodotti, che “fino agli anni ’80 e ’90 era , secondo la Ricci, una realtà significativa della regione”.
Sempre nei programmi il sostegno alla crescita dimensionale, all’aggregazione delle imprese, alla cooperazione e all’internazionalizzazione. “Evitando sprechi e iniziative inutili e ripetitive” ha specificato l’Assessore.
Inoltre, è stata sottolineata la necessità di una nuova politica per il credito,  attraverso l’istituzione di un fondo unico per l’agricoltura e un  sistema di garanzie per l’accesso ad esso.
Verranno perseguiti gli obiettivi di riordino della politica della qualità dei prodotti, di valorizzazione della produzione di qualità, guardando al mercato, di rilancio della politica dei distretti, di un piano straordinario per la zootecnia del latte e della revisione di tutte le situazioni di emergenza fitosanitaria, a partire dalla batteriosi del kiwi e dal cinipide del castagno.
“Verrà inoltre valorizzato – ha spiegato l’assessore -  il concetto di ‘agricoltura di qualità’, basata su cibo fresco, locale e biologico, definendo una vera e propria strategia alimentare regionale, dedicata sì a cittadini adulti e produttori ma senza dimenticare i bambini e i ragazzi, per i quali prevediamo iniziative e progetti di sensibilizzazione al mangiare sano. Rientra in tale ottica anche la valorizzazione di strutture già esistenti e strategiche per il settore, quali il Centro Agroalimentare Romano (CAR) e il Mercato Ortofrutticolo di Fondi (MOF)”
Infine non verrà trascurato l’aspetto relative alle iniziative legislative, nell’ambito delle quali sono in programma: l’elaborazione di un Testo Unico degli usi civici, una proposta di legge sulle fattorie sociali e una sulla tracciabilità dei prodotti agricoli e agroalimentari, l’avvio dell’iter normativo per il riordino delle Università Agrarie.
Considerando il rapporto con i cittadini un punto di forza strategico di una buona e virtuosa amministrazione, verranno promosse iniziative per informare delle diverse attività i potenziali beneficiari, le organizzazioni, le parti economiche e sociali e gli organismi di promozione del territorio.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...