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lunedì 28 aprile 2014

Dalla guerra dei rifiuti a quella delle scorie nucleari

Qualche settimana fa il Parlamento Europeo ha dato l'ultimatum al nostro Governo per individuare definitivamente il "Deposito unico nucleare" di cui è incaricata la Sogin, l'azienda statale che gestisce il nostro "patrimonio radioattivo". La questione risulta complicatissima perché le decisioni sono come al solito ballerine. Si dimostra confusione sui siti temporanei figurarsi su quello che dovrebbe ospitare definitivamente le scorie di tutto il paese. C'è di più, sull'Italia pesa anche la scadenza stipulata con la Francia e Inghilterra che ancora ospitano parte del nostro pericoloso materiale. Ovviamente nessuno vuole questo deposito che, come informa la citata azienda pubblica, dovrebbe avere una capienza di 90mila metri cubi (un campo di calcio alto cinque piani di un palazzo) con l'obbligo di poterle conservare in estrema sicurezza per almeno 300 anni, altrimenti sarebbe una catastrofe! Al momento le regioni "candidate" sono quattro: Puglia, Basilicata, Toscana e Lazio. Oltre al pericolo per la salute c'è che l'operazione sarà aiutata con un rincaro della bolletta elettrica. Quindi al danno segue la beffa! Si parla di compensazioni, 1000 posti di lavoro, parco tecnologico e magari un parco giochi per bimbi… badate non e' una boutade! Da noi nel Lazio la situazione è in fibrillazione, con Borgo Sabotino che prefigura ricadute anche sull'area dei Castelli Romani. Qui si sta procedendo allo stoccaggio di rifiuti radioattivi già presenti grazie al deposito provvisorio inaugurato il 14 aprile, senza consultare le istituzioni locali anzi creando tensioni tra le stesse. Ma questa non e' una guerra tra campanili piuttosto è la difesa di un interesse comune e nazionale su cui bisogna quanto meno vigilare.
Giuseppe Ferraro

giovedì 24 gennaio 2013

BUONE NOTIZIE DA LATINA, LA SOGIN HA TERMINATO LO SMANTELLAMENTO DELL’EDIFICIO TURBINE DELLA CENTRALE DI BORGO SABOTINO


L’Ad Nucci ha consegnato al sindaco Di Giorgi parte del corpo della turbina di bassa pressione, omaggio per la conclusione dei lavori. Lo smantellamento della struttura ha prodotto 14.400 tonnellate di cemento, circa il peso del ponte di Brooklyn.


L’Amministratore Delegato di Sogin, Giuseppe Nucci, ha consegnato oggi al Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, parte del corpo della turbina di bassa pressione, omaggio per la conclusione dello smantellamento dell’edificio turbine della centrale di Borgo Sabotino, una struttura in cemento armato, lunga 128,5 metri, larga 35,5 e alta 24.
Iniziati nell’agosto 2012, i lavori di demolizione dell’edificio, con un volume di 120 mila metri cubi, che durante l’esercizio ospitava le turbine dell’impianto, 3 principali e 2 ausiliarie, hanno prodotto 14.400 tonnellate di cemento, circa il peso del ponte di Brooklyn.
Nel dicembre 2012, Sogin ha, inoltre, emesso i bandi di gara per la riqualificazione dell’area antistante il pontile, demolito nel 2011, e per il ripristino e la manutenzione straordinaria dell'opera di presa dell’acqua dal mare.
Nel corso dell’incontro, l’Amministratore Delegato di Sogin ha illustrato le attività in corso e quelle programmate nel 2013. In particolare, prosegue la progettazione del nuovo impianto di trattamento degli effluenti liquidi e si procederà alla rimozione e decontaminazione degli involucri delle soffianti dell’edificio reattore, operazione che produrrà circa 180 tonnellate di metalli. Proseguiranno, inoltre i lavori di realizzazione dell’impianto per l’estrazione e il condizionamento dei fanghi radioattivi, verranno realizzati gli impianti tecnologici del deposito temporaneo e sarà smantellata una parte dell’edificio controllo e un edificio minore. Saranno, infine, avviate le attività per lo svuotamento e decontaminazione della piscina che conteneva il combustibile irraggiato.
Finora, i principali lavori terminati nella centrale di Latina, hanno riguardato: lo smontaggio delle condotte del circuito primario; lo smantellamento del pontile; la realizzazione della nuova rete piezometrica di sito e della nuova linea di scarico effluenti attivi; la costruzione delle opere civili del deposito temporaneo dei rifiuti radioattivi.
Le attività di decommissioning della centrale si concluderanno nel 2021 con lo smantellamento delle infrastrutture e l’abbassamento di 20 metri dell’edificio reattore, portandolo dai 50 attuali a 30 metri.
Il valore della bonifica della centrale di Latina fino al prato verde è di 704 milioni di euro.
Quest’omaggio al Sindaco di Latina – ha dichiarato Giuseppe Nucci, Amministratore Delegato di Sogin – è simbolo del nostro impegno nel portare avanti, in modo sostenibile, la bonifica della centrale nucleare di Borgo Sabotino e restituire il sito ai cittadini, libero da vincoli radiologici. Con la conclusione dello smantellamento dell’edificio turbine a dicembre 2012 – ha spiegato Nucci – rispettiamo il programma dei lavori, che prosegue anche grazie al proficuo rapporto di collaborazione e condivisione degli obiettivi tra Sogin e l’Amministrazione comunale. Per smantellare gli impianti nucleari, la più grande bonifica ambientale della storia del nostro Paese – ha aggiunto l’AD – è infatti importante continuare a lavorare con tutti i nostri stakeholder per creare il ‘Sistema Decommissioning Italia’, che, oltre a sostenere le nostre attività, permetterà al Paese di essere protagonista anche sul mercato internazionale del settore, che nei prossimi anni si svilupperà con la chiusura di molte centrali nucleari”.
La conclusione dello smantellamento dell’edificio turbine della centrale di Borgo Sabotino – ha affermato il sindaco Giovanni Di Giorgi - rappresenta una tappa importante nel percorso di riqualificazione dell’area della ex centrale nucleare. Un lavoro complesso che la Sogin sta portando avanti con grande professionalità e nel rispetto dei tempi previsti, in un rapporto di grande e proficua collaborazione che ha il comune obiettivo di restituire alla città la possibilità di usufruire appieno di una parte di territorio a ridosso del litorale. Ringrazio l’ing. Nucci per la disponibilità da sempre mostrata nei riguardi delle esigenze della città e per il grande lavoro compiuto da Sogin. Questo dono rappresenta simbolicamente un omaggio fatto all’intera città nel segno di una programmazione che entro il 2021 porterà a Latina grandi risultati sotto il profilo ambientale, turistico, economico e paesaggistico”.
G.G.
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