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mercoledì 28 maggio 2014

Dopo elezioni. Analisi dei risultati elettorali del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico

Il voto europeo ha disegnato un inedito assetto politico per il paese. Sul Movimento 5 Stelle si erano create forti aspettative per un risultato che, se pure non avesse superato quello del Partito Democratico, si sarebbe comunque avvicinato ad esso ad una di stanza almeno di 2/3 punti percentuale.  Questo non è avvenuto, il M5S si è fermato al 21,18% mentre il PD ha sfondato il 40%.
Com’è stato possibile ciò? Cos’ha portato così in alto il PD e cos’ha fermato l’ascesa del M5S, che comunque rimane la seconda forza politica del paese, distaccando la terza, Forza Italia, di 5 punti percentuale?
Del seno di poi son piene le fosse, diceva mia nonna con anziana saggezza, ed ora ogni ragionamento appare plausibile tutti son bravi a vedere gli errori di Grillo.
Ma quali errori avrebbe poi commesso il leader del Movimento: ha urlato troppo? Ha alzato i toni? È stato irriverente? Ha spaventato l’elettorato moderato?... Ma gli altri che toni hanno avuto nei confronti del M5S? Da quando i cittadini pentastelllati sono entrati in parlamento tutte le forze politiche e grandissima parte della stampa non ha fatto altro che cercare in tutti i modi di delegittimarli ritraendoli come giovani incompetenti e un po’ scapestrati.  Hanno detto: “Non hanno esperienza”. “Sono maleducati”. “Non rispettano le regole”. Il giornalista Augias in una trasmissione su La7, subito dopo un’intervista al deputato Di Battista, dove la Bignardi è riuscita a dare il peggio di se, ha evocato nei confronti di Grillo e del Movimento, idee di squadrismo e di fascismo. La presidente della Camera, in una trasmissione su Rai Tre ha definito chi frequenta il blog di Grillo potenziali stupratori e, in fine, in campagna elettorale, ad un’ipotetica vittoria di Grillo sono state associate idee di dittatura e violenza. Il top l’ha poi raggiunto il condannato Berlusconi che ha detto che Beppe Grillo è della stessa razza di Stalin o Hitler e l’ha etichettato come assassino! …Chi è che avrebbe alzato i toni?!

Se qualcuno avesse voluto conoscere la vera faccia del Movimento 5 Stelle non avrebbe dovuto fare altro che andare in piazza, in uno dei tantissimi appuntamenti con gli attivisti e i parlamentari, o con Grillo stesso, e respirare l’aria di novità, di pulito, di onestà, di non violenza che c’è in questi grandi appuntamenti pubblici, le agorà, unico luogo dove gli attivisti possono esprimersi e parlare con la gente senza l’intermediazione di una stampa in gran parte viziata e di parte.
Tv e giornali hanno spinto al massimo per cercare di demolire l’immagine di un movimento serio e onesto, anche riportando notizie false. L’ultima sul finire della campagna elettorale, quella sulla mensa nelle scuole di Pomezia, comune amministrato da Fucci, sindaco pentastellato, dicendo che l’amministrazione aveva discriminato fra bambini ricchi e poveri proponendo due menù, a 4,40 euro con merendina e 4,00 senza merendina. Falso. Questi erano i prezzi per l’amministrazione: i bambini provenienti da famiglie con difficoltà economiche avrebbero potuto avere la mensa a 50 centesimi o 55 con la merendina, così come chi ha un reddito buono può scegliere un menù con merendina, oppure senza, ai prezzi suddetti (4 o 4,40).  E, guarda un po’, uno dei pochi comuni dove il M5S ha tenuto è proprio Pomezia: li la verità la conoscono e sanno come governa il Movimento.

Oggi il M5S appare sconfitto, e lo è, perché è passato da un 25,6% delle precedenti elezioni politiche al risultato delle Europee con 21,18% ovvero si è defilato tutto quel voto di protesta, privo di reale consapevolezza o voglia di partecipazione alla vita politica e sociale della nazione, a cominciare dal proprio territorio, dalla propria città, dal proprio quartiere, persone in buona parte che neanche sono andate a votare.

Sta di fatto che nei luoghi dove la partecipazione cittadina è particolarmente attiva nelle lotte per la salvaguardia  dell’ambiente, per esempio, i risultati per il Movimento sono stati migliori. Penso al mio di territorio, ai Castelli Romani, dove i cittadini si sono attivati in movimenti civici contro un inceneritore, contro l’espandersi di una discarica puzzolente, contro la cementificazione. Qui il Movimento ha avuto risultati superiori alla media nazionale.

Ma da dove giungono tutti i voti che ha preso il Pd? A questa domanda può contribuire a dare una risposta seria L’Istituto Cattaneo, specializzato nell’analizzare i flussi elettorali: Pochi i salti di campo fra sinistra e destra
Il successo di Renzi determinato dallo sfaldamento di Scelta civica e dal ruolo giocato dall’astensione
Il primo flusso di voti dominante è quello da Scelta civica al Partito democratico. Assistiamo a uno svuotamento dell’area della coalizione, che faceva capo a Mario Monti nel 2013, a quasi totale favore del Pd. Si tratta di flussi fortissimi nel Nord: a Torino, Brescia, Padova, Venezia oltre 5 punti percentuali di elettorato (che equivalgono a quasi il doppio in % su voti validi) si sono spostati da Monti a Renzi; quasi altrettanto forte è il flusso a Genova. Stessa tendenza a Parma, solo lievemente più modesta a Bologna e Firenze. Di intensità più moderata, ma comunque sempre rilevante nelle città del Sud studiate, Pescara, Catania e Palermo.

Il secondo flusso altrettanto chiaro ed evidente è quello che conduce voti dal Movimento 5 stelle all’astensione. Nel Nord è molto marcato a Torino, Genova e Venezia, più attenuato ma sempre ben evidente a Brescia, assente solo a Padova. Nelle regioni «rosse» è marcatissimo a Parma (si noti: 10,7% di elettori si spostano da M5s verso il non-voto nella città di Pizzarotti), assai evidente a Bologna e Firenze. E’ presente anche nel Sud, meno a Pescara, fortissimo in Sicilia (Catania e Palermo). …

 Quindi un ruolo importante è stato giocato dallo sfaldamento del partito fondato da Monti, mentre è soprattutto la bassa affluenza elettorale che ha influenzato il risultato del M5S.

Ora il futuro dei prossimi assetti politici è in gran parte nelle mani del Partito Democratico e del suo segretario Matteo Renzi che fino ad ora si è sostanzialmente alimentato di promesse e proclami. Quella degli 80 euro in busta paga in primis. 80 euro che arriveranno finché ci saranno le coperture economiche a garantirli. Sta di fatto che il Pd, che oggi si fa maestro e prodigo di insegnamenti sul perché i pentastellati non hanno vinto, è comunque e sempre lo stesso partito che non ha rinunciato ai rimborsi elettorali, che non ha diminuito lo stipendio ai propri parlamentari o consiglieri regionali, che non ha di fatto abolito le provincie. È ancora il partito degli F35, dei soldi alle banche; di Greganti implicato nello scandalo Expò e degli eletti inquisiti dalla magistratura (vedi caso Genovese). È il partito dei compromessi per governare ad ogni costo e delle alleanze con la destra, delle larghe (basse) intese, è il partito che fa una legge elettorale fuori dal parlamento con il condannato Berlusconi al il solo scopo di eliminare l’unico avversario valido e temibile: il Movimento 5 Stelle. È il partito di Renzi, condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (vedi http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/renzi-promette-bene-condannato-dalla-corte-dei-conti-ha-dissanguato-le-casse-della-provincia-66003.htm ), che disse che non avrebbe mai governato senza prima passare per le urne, che disse all’“amico” Letta “stai sereno” e poi gli tolse la sedia da Primo Ministro.


Il tempo, a questo punto, gioca a favore del M5S che, con i suoi eletti e con i suoi attivisti, continuerà, nelle Aule solenni, come nelle piazze, a denunciare i comportamenti di una classe politica che persevera ad essere casta e a favore dei potenti più che della gente comune.  E c’è un’altra cosa: oggi il Movimento non parte più da zero ma da una base forte e sostanziosa: è la seconda forza politica italiana, una forza che ha commesso errori, specie di comunicazione ma che li sta analizzando, e che comunque rimane dalla parte dei cittadini e dell’ambiente, sempre e comunque in modo chiaro, senza compromessi e mai violento. Informarsi (davvero) per credere.

Fabio Ascani

mercoledì 24 ottobre 2012

5 STELLE SECONDA FORZA IN ITALIA E PRIMA A ROMA MA NELLA CITTÀ ETERNA POTREBBERO “REGNARE” DUE DONNE


Nella rubrica di Giorgio Dell'Arti su Vanity Fair, in edicola oggi 24 ottobre, si legge che, secondo gli ultimi sondaggi, 5 Stelle è il secondo partito italiano al 21%, il PD è primo con un 26-27% e il PDL terzo con un 14 %. Particolarmente interessante diventa il caso di Roma dove il PD non trova un candidato sindaco perché nella capitale 5 Stelle è il primo partito e un eventuale ballottagio sarebbe a gravissimo rischio. Fino ad ora hanno detto no alla corsa a sindaco Zingaretti, dirottato alla regione, Gasbarra, Barca, Riccardi. “I maligni, sottolinea Dell'Arti, dicono che alla fine si candiderà Veltroni, opportunamente chiamatosi fuori dalle Politiche. La mossa di mettere la Melandri al Maxxi sarebbe un antipasto della prossima riconquista del potere capitolino.
Noi di ECO 16, dal nostro osservatorio, in alto sui Castelli Romani, guardiamo alla situazione capitolina con relativa serenità e distacco e ci facciamo un paio di opinioni. La prima è che sembra quasi che che il PD voglia far finta di non vedere che c'è già un candidato a sindaco per Roma, è Patrizia Prestipino, già presidente del XII Municipio e assessore allo Sport e al Turismo della Provincia. La Prestipino è in gamba, giovane, ha le idee chiare, è coraggiosa ma soprattutto è una persona che pur avendo maturato una buona esperienza politica, "sa di novità". Si pensi solo a questo: UNA DONNA SINDACO DI ROMA! È una cosa che spiazza, è un fatto che può funzionare. Ora sta ai dirigenti del PD saper vedere in Lei “l'uomo giusto per Roma”. Sta ai dirigenti del PD saper contrapporre una novità alla novità 5 Stelle. Nella vita e in politica ci vuole coraggio!
La seconda riguarda Giovanna Melandri alla Fondazione Maxxi. A noi pare che la sua nomina sia la più naturale e sana. Il ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ha sostenuto di aver assunto la decisione in piena autonomia, pensando al bene del Maxxi e il Maxxi è una struttura che la Melandri fortemente volle e sostenne quando ai Beni Culturali era Lei il ministro. Inoltre Giovanna Melandri ha detto che accetterà il prestigioso incarico con spirito di servizio e lo farà gratuitamente. Ed ora che non sarà più parlamentare, per scelta e non per legge, dice, si dedicherà con passione ed energia al Maxxi.

Sfoglia ECO 16, si parla anche di Roma.

lunedì 8 ottobre 2012

GIOCHI POLITICI IN REGIONE

La data delle elezioni regionali è una questione di opportunità, di fondi, come suggerisce il titolo del Messaggero di oggi con la dichiarazione dell'assessore al bilancio, o di convenienza politica?
Si dovrebbe votare entro Dicembre, così sentenzia il ministro Cancellieri, ma la Polverini con tutta la sua coalizione di maggioranza dice che non è possibile, non sarebbe il caso. Certo, comprensibile, visti gli scandali freschi freschi, non potrebbero avere possibilità di vittoria. Invece spostare tutto alla primavera, considerato il riassetto che si sta operando in seno al centro destra, farebbe tirare il fiato e dare loro una flebile chance. Il Pd invece non ha alcun interesse a rimandare, i sondaggi lo danno per vincente e allora preme che ci si sbrighi. Un paio di anni fa il “moralizzatore” ministro dell’interno Maroni appoggiato dal Pdl bocciò l’election day, ossia stesso giorno per il voto referendum/elezioni, allo scopo di minare la validità del pronunciamento anti nuclearista. Per colpa di quella decisione l’Italia ci rimise un sacco di soldi, un piccola finanziaria. Insomma, comunque la vogliono mettere, noi abbiamo capito che la politica si muove solo in base agli opportunismi del momento. Intanto i nostri ospedali sono stati chiusi perché, non c’erano denari..., i treni regionali offrono un servizio sempre peggiore, per non parlare della querelle rifiuti. Il popolo subisce, loro sprecano e rubano. Non è qualunquismo, sono fatti.
Giuseppe Ferraro

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...