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giovedì 2 giugno 2016

Ariccia - Intervista a Emilio Tomasi candidato consigliere con Alternativa democratica a sostegno di Roberto Di Felice - ROBERTO DI FELICE È FORTEMENTE VOLUTO DAL POPOLO

Emilio Tomasi è un avvocato di Ariccia il quale, quasi al termine della sua prima consiliatura a sostegno di Emilio Cianfanelli, insieme a Paolo Ermini, ha deciso di dimettersi, provocando la caduta dell’Amministrazione Cianfanelli. Ora è candidato nella lista “Alternativa Democratica”, a sostegno di Roberto Di Felice.

Emilio, molto è già stato detto e scritto sulla tua scelta politica. In ogni caso ritengo sia il caso anche qui di tornare a parlarne, per far comprendere meglio a tutti le ragioni di un passo così rilevante.
In estrema sintesi posso dirti che gli errori dell’ex sindaco sono essenzialmente di tre generi: il primo, di carattere umano. Il ritenere che soltanto egli potesse governare la Città di Ariccia, direttamente o tramite interposta persona.
Il secondo, di carattere politico. L’ex sindaco, al di là dei partiti politici che lo hanno sostenuto, nel corso di 10 anni ha completamente dissipato il notevole bagaglio di consensi del centro sinistra. A ciò si aggiunga che, a parte i proclami, non si è mai preso cura di agevolare la nuova classe dirigente, per via della sindrome del Rex Nemorensis (ucciso dal successore). Chi ha espresso un dissenso motivato è stato sempre avversato e dileggiato. A lui è imputabile la pedante visione manichea della politica che ha disseminato odio in tutta la Città.
Il terzo, di carattere amministrativo. L’aver posto alla deriva, in questi ultimi anni, il progetto della tutela del territorio dagli insediamenti massivi non utili per la Città, il tutto nell’ombra della mai sventolata abbastanza bandiera della realizzazione dell’Ospedale dei Castelli Romani.
Ne sono esempio alcune operazioni urbanistiche che grazie al nostro mancato voto non sono passate in consiglio comunale ed altre che invece non siamo riusciti ad impedire.
Ancora. Il metodo di formazione del piano di indirizzo: non partecipato né dai cittadini, né dalle associazioni, né dalle commissione consiliari (il presidente della commissione urbanistica si era dimesso da circa un anno senza mai essere sostituito).  I suoi contenuti: il polo unico scolastico in un terreno boscato con ulteriore cessione di cubatura in favore un fortunato privato a discapito di una edilizia scolastica da riqualificare ma da mantenere al centro storico, infrastrutturalità irrinunciabile anche per un indotto economico. Da ultimo ma non ultimo, le inefficienze (come i costi iperbolici delle consulenze), le scelte  irrazionali (come l'inutile chiusura del Ponte monumentale  per 5 anni che oggi, è certo, non ha mai rischiato di cadere), le scelte urbanistiche contraddittorie (come  quella che priva il centro storico della sua infrastrutturalità scolastica per dirigerla su terreno boscato e periferico), il non essersi curato dell’economia della città e dei bisogni più immediati dei cittadini, come la cura delle strade e del verde pubblico e l’insana volontà di isolare subdolamente il centro cittadino.

E cosa ti ha portato a sostenere la candidatura a sindaco di Roberto Di Felice?
Ho apprezzato della politica di Roberto Di Felice alcune battaglie fatte dai banchi dell’opposizione. Battaglie che io e Paolo Ermini in alcuni casi abbiamo condiviso pur facendo parte della maggioranza di governo. Mi riferisco in particolar modo all’avversione per quelle scelte urbanistiche a cui accennavo poc’anzi.
Inoltre mi ha avvinto la generosità con cui Roberto Di Felice si è messo a disposizione della Città nonostante le sue vicissitudini personali.
Roberto Di Felice è fortemente voluto dal popolo, tanto che questa campagna elettorale mi ricorda un po’ le contrapposizioni politiche del secolo scorso. Il popolo da un lato e una certa classe borghese dall’altro. Evidentemente la mia collocazione politica anche per questo motivo non poteva che essere quella attuale. Qui il pensiero va ai tanti validi e propositivi ragazzi presenti nelle liste di Serra Bellini che pensano di essere dalla parte degli ultimi e della tutela del territorio ma che inconsapevolmente sostengono il potentato del pensiero unico e della poltrona perenne. 
Ciò che mi entusiasma, poi, è che Roberto DI Felice è contornato da una prima e seconda linea di giovani aspiranti amministratori che muoiono dalla voglia di essere messi alla prova. Tra questi ho ritrovato dei vecchi amici con i quali, al netto dell’antitesi politica, ho sempre mantenuto un buon rapporto di rispetto e di stima. Quel rapporto che a Cianfanelli fa sostenere che l’idea di sovvertire la maggioranza ha origini lontane. Per la sua concezione politica il confronto non può essere coltivato al di fuori del recinto dei suoi adepti. 
Ma comunque anche la conoscenza di Roberto Di Felice è risalente, infatti è stato mio precettore. Ai tempi del quarto ginnasio, quando il greco antico mi dava seri problemi di apprendimento, le sue lezioni mi impedirono di perdere l’anno.

Dicci qualcosa della lista Alternativa Democratica: le ragioni del nome, le persone che la compongono, otto donne e otto uomini, credo sia l’unica a dare così grande valore alla parità di genere.
A qualcuno il nome Alternativa Democratica potrebbe far tornare in mente Berlinguer e la questione morale. Noi molto più modestamente, prima con la scelta di questo nome per il gruppo consiliare e poi per la lista civica, volevamo sottolineare la necessità di elaborare un’alternativa democratica ad un sistema prossimo all’implosione, sia dal punto di vista politico, con il PD ostaggio dei “due ladri di Pisa” (ndr Valentino Cianfanelli ed Emilio Cianfanelli), sia amministrativo, con l’uomo solo al comando, fabbro di un programma personale degenerato.
Confrontandoci con degli amici che condividono la nostra idea di città, è nata la candidatura di 16 persone, 8 uomini ed 8 donne, la maggior parte delle quali senza alcuna esperienza politica, guidate esclusivamente dalla voglia di dar testimonianza di quell’idea.

Incontrando gli elettori e queste giornate di campagna elettorale cosa ti chiedono maggiormente? Che idea ti sei fatto?
Ma guarda Fabio, se dovessi sintetizzare tutte le istanze in una sola ti direi che gli Ariccini vorrebbero semplicemente una migliore qualità della vita, naturalmente entro i limiti di quello che un Ente locale può loro garantire. E ritengo che effettivamente ci siano ampi margini per poter dar seguito a tale richiesta ripartendo dai servizi essenziali.

Se fossi eletto consigliere quali sarebbero le tue priorità per questa città, per donarle un futuro migliore?
Semplificazione ed agevolazione. La maggior parte dei problemi originano dalla loro assenza.
E poi attenzione per tutto ciò che ci si aspetta funzioni puntualmente. Del resto tutta questa voglia di trasparenza di cui si fa un gran parlare, per carità comunque legittima stanti alcune cronache giudiziarie, origina dalle inefficienze dell’amministrazione. Permettimi una metafora. Quand’è che si ha voglia di guardare dentro un congegno meccanico? La risposta è quando non funziona. Si pensi alla rottura dell’automobile, dell’elettrodomestico, et cetera. Chi è che non ha mai provato a verificare cosa non funzionasse al loro interno in caso di rottura?
Ebbene l’amministrazione deve garantire ai cittadini che non dovranno mai chiedersi come funzioni la macchina amministrativa. 

Tutto dovrà semplicemente funzionare, come essi si aspettano.

venerdì 13 maggio 2016

Il Programma di Roberto Di Felice e della sua vasta coalizione civica

Di fronte ad un platea di centinaia di persone, sicuramente oltre 300, questo pomeriggio Roberto Di Felice ha aperto ufficialmente la campagna elettorale e lo ha fatto nel modo migliore, parlando del programma elettorale, un programma ricco e moderno che è il collante, insieme alla sua stessa persona, della larga colazione civica che lo sostiene.
Come ha ricordato l'avvocato Paolo Ermini, Roberto Di Felice aveva scritto già anni prima, quando lui era candidato sindaco ad Ariccia per una coalizione di Centrosinistra, il programma elettorale, già allora innovativo, e poi nel 2006, scrisse ancora il programma per la coalizione che poi vinse le elezioni ma il programma venne ampiamente disatteso. Questa volta Roberto Di Felice, con l'aiuto dei cittadini di Ariccia e di tutti coloro che si sono messi a disposizione per questa battaglia politica, potrà essere garante del suo stesso programma e con esso la città potrà crescere, uscire dallo stato di abbandono in cui si trova e tornare ad antichi splendori.

potete leggere e scaricare il Pdf del programma elettorale delle coalizione che sostiene Roberto Di Felice cliccando sulla parola PROGRAMMA


sotto potete sfogliarlo elettronicamente


lunedì 11 aprile 2016

Ariccia - LE MANI SULLA CITTÀ - Tomasi ed Ermini sono FIERI DI AVERLI MANDATI A CASA!

Non sempre le scelte sono semplici. Emilio Tomasi e Paolo Ermini, dopo  anni di governo con l’amministrazione Cianfanelli, hanno deciso di lasciare e uscire da una situazione che era diventata piano piano sempre più insostenibile. Hanno fatto questo passo nella piena consapevolezza che sarebbero diventati immediatamente bersaglio, da un lato per i “vecchi alleati” e dall’altro per i “vecchi avversari” politici. Una scelta coraggiosa la loro, difficile e disinteressata, dettata dai continui conflitti che maturavano all’interno di una coalizione dove era sempre più arduo far valere le proprie opinioni e i propri pensieri e dove si era perso il genuino rapporto con i cittadini.

Nel corso di questi ultimi giorni sono stati pubblicati da parte di Ermini e Tomasi alcuni importanti manifesti che spigano la loro scelta. Al fine di riuscire a comprendere meglio la loro uscita dalla maggioranza, cosa che ha fatto  “cadere” il sindaco, pubblichiamo in una unica soluzione, il testo dei due manifesti che ci sembrano i più importanti: “LE MANI SULLA CITTÀ” prima e seconda parte. Descrivono in modo lucido le mosse della vecchia maggioranza nel curare, senza troppi scrupoli, interessi e affari in cui il cemento ha un ruolo fondamentale e viene prima del rispetto di norme e cittadini.



LE MANI SULLA CITTÀ

Sui falsi della coalizione guidata da Serra Bellini che parla per conto di Emilio Cianfanelli: punto per punto

NOCCHIENTI (impatto di 90.000 mc)
Confessano che la Società Silvia è rimasta totalmente inadempiente, ma non dicono che tale inadempimento ha comportato la decadenza dei titoli e quindi della stessa convenzione.
Dichiarano che la nuova convenzione ci ha permesso di uscire dai contenziosi legali, ma non dicono che il Comune aveva già vinto tutti i contenziosi in essere.
Affermano che la legge Letta ha prorogato le convenzioni vigenti (solo per tre anni), ma non dicono che la NUOVA CONVENZIONE ha una durata di cinque anni rinnovabile per altri tre.
La verità è che con due delibere successive dapprima è stata dichiarata l’insussistenza dell’interesse pubblico alla realizzazione della vecchia convenzione e l’inadempimento di Silvia Immobiliare e poi, anziché opporsi al patto territoriale per questi motivi, è stata approvata una convenzione nuova, sia per contenuti che per durata (8 anni totali).
Lamentano che un consigliere di opposizione (parente di un socio di Silvia) nonostante la sottoscrizione della nuova convenzione abbia determinato lo scioglimento del consiglio comunale. Perché si meravigliano? pensavano di aver comprato il suo consenso?
Per la cronaca. Emilio Tomasi e Paolo Ermini non erano presenti alla seduta consiliare che ha approvato la nuova convenzione

SUPERMERCATO A MONTE GENTILE
Tenendo allo scuro i consiglieri di maggioranza l’assessore all’urbanistica e Cianfanelli hanno dato seguito al desiderio di un imprenditore di realizzare un supermercato in zona boscata facendo atterrare su un lotto a servizi sportivi cubature provenienti da lotti con destinazione a parco pubblico, ciò contro la vigente normativa urbanistica e la stessa convenzione di monte gentile. Rispondono alle nostre accuse ammettendo l’esistenza del patto scellerato ma affermano che si farà: “...se l’Ufficio tecnico, la Soprintendenza, la Provincia e la Regione lo consentiranno..”.
E’ ridicolo! Dicano intanto loro che ne pensano!!! Vogliono o no un supermercato con annessi parcheggi al posto di un bosco ed al quale tutti i cittadini dovranno recarsi con la propria autovettura?

LABORATORIO INDUSTRIALE IN VIA DELLE GROTTE
Vale quanto detto sopra. L’imprenditore non ha colpa e ha la nostra comprensione. Ma anche in questo caso il presunto diritto del cittadino ariccino confligge con gli strumenti urbanistici e necessiterebbe di una variante al PRG.
A questo comitato d’affari Noi preferiamo informazione, trasparenza e regole valide per tutti

FONTANA DI PAPA (impatto cementizio per oltre 70000 mc)
Abbiamo aderito al programma del 2011 che prevedeva la riqualificazione urbana di Fontana di Papa, ovvero la delocalizzazione dell’imponente fronte delle attività produttive a ridosso della via Nettunense, la realizzazione di una piazza, di una sala teatrale e di alcuni servizi. Invece nel 2015 ci siamo visti costretti a respingere in Consiglio Comunale il tentativo del Sindaco di ottenere una delega in bianco per negoziare la trasformazione della Cantina Sociale in cubature residenziali da ricollocare sul mercato. La proposta di delibera pasticciata, non rappresenta alcun interesse pubblico, alcun piano industriale del privato promotore! I verbali della seduta del consiglio comunale testimoniano l’avventurismo ingordo e tradiscono il mal celato interesse di lucro.

ACE
La proposta di affidare all’ATER la struttura di 12 villette e 2 palazzine era illegale. Nel 2003 l’area è stata percorsa dal fuoco. La legge vieta per 15 anni (cioè fino al 2018) qualsiasi tentativo di variare la destinazione urbanistica dell’area (agricola speciale). Il TAR e il Consiglio di Stato nelle sentenze su ACE hanno affermato che il patto territoriale del 2005 non ha alcun effetto giuridico ed hanno confermato che per 15 anni è impossibile qualsiasi cambio di destinazione.
Il rispetto della legalità non è un optional ma un obbligo inderogabile!
Perché si voleva violare la legalità: per affidare incarichi progettuali? Per consegnare villette alle giovani coppie (del solito cerchio magico?); per promettere case popolari? La supponenza e l’ignoranza delle norme di legge del Sindaco hanno esposto il bilancio comunale al rischio di un rilevante debito.

COOPERATIVA RINASCIATA 72 GINESTRETO
La “CIANFANELLATA”: ovvero l’arte di ingannare i cittadini per finalità elettorali…
Questa la deliberazione n.8 dell’11.2.2016 del Consiglio Comunale (che tutti i cittadini possono esaminare sul sito internet del Comune) “il Consiglio Comunale ... delibera ... di recepire in toto quanto già deliberato con la delibera di Consiglio Comunale n.148 del 06.10.1997 e contestuale dichiarazione di non avere nulla a pretendere; per gli effetti prendere atto che il costo definitivo per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà della Cooperativa Rinascita 72 viene individuato in €.7.352,54 ... al lordo delle detrazioni del 45% da applicare allo stesso ...” Il testo della deliberazione conferma totalmente le nostre tesi:
1) Se con la delibera si è inteso cedere il diritto di proprietà senza nulla in cambio, ci troveremmo di fronte ad una delibera inefficace, alla stregua di quella del 1997 citata, o, peggio, ad un danno erariale di ca.300.000,00 euro, in quanto al Consiglio Comunale non è consentito donare la proprietà dei suoli.

2) se invece, come appare dal dato testuale, si è voluto applicare il corrispettivo di €.7.352,54 ad appartamento, comunicando loro l’atto di liberalità, si sono presi in giro i titolari del diritto di superficie della Cooperativa Rinascita 72 Ginestreto, mentre si sarebbero potute riconoscere in compensazione, come da noi proposto, le spese sostenute dalla Cooperativa per il riscatto dell’Area.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...