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giovedì 22 marzo 2018

Acqua - Gli immensi sprechi idrici sul nostro territorio. Una vergogna indegna di un paese civile.

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, istituita dall'ONU e celebrata ogni anno il 22 marzo, l'Istat fornisce un quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche.

Ma quanta acqua viene persa,  fra guasti e inefficienze dei nostri acquedotti, invece di arrivare dove serve?

Scrive l’Istat che il confronto tra i volumi di acqua immessa ed erogata consente di valutare le perdite idriche di rete che, ancora nel 2015, rappresentano un’importante criticità da affrontare per gli enti gestori del servizio idrico.
una delle tante perdite d'acqua ai Castelli Romani 
e documentate negli anni su ECO16
 Le perdite idriche totali percentuali, aliquota dell’acqua immessa che non arriva agli utenti finali, si attestano al 41,4% a livello nazionale, pari a 3,45 miliardi di metri cubi nel 2015
Nel dettaglio le perdite idriche reali, dovute a corrosione o deterioramento delle tubazioni, rotture nelle tubazioni o giunzioni difettose e inefficienze, risultano pari al 38,3%; mentre le perdite idriche apparenti, riconducibili a consumi non autorizzati ed errori di misura, sono il 3,1% dell’acqua immessa in rete.

Il 7,5% dei comuni in cui è presente il servizio di distribuzione ha perdite idriche totali molto alte, maggiori del 70%. Tra questi compare anche un comune capoluogo di provincia: Frosinone (75,4%). Le regioni con la quota più elevata di comuni con perdite superiori al 70% sono, nell’ordine, Lazio (30,2%), Friuli-Venezia Giulia (28,0%) e Basilicata (21,4%).

Purtroppo anche nel nostro territorio dei Castelli Romani le perdite idriche dovute a guasti dell’acquedotto, con fuoriuscita di acqua direttamente sul suolo stradale o dispersione nascosta nel sottosuolo, sono enormi e all’ordine del giorno. Basta fare una passeggiata per incappare in qualche perdita più o meno grande. È una vergogna indegna di un paese civile.



Nelle immagini sotto la cartina e la classifica degli sprechi


 

domenica 22 marzo 2015

Oggi Giornata Mondiale dell'Acqua

Ariccia - Uno zampillo d'acqua da sottosuolo (cerchiato nella foto)
 crea un ruscello in  via Strada Nuova!
Nulla è più essenziale alla vita dell'acqua. Trasforma e muove qualsiasi cosa al suo passaggio, con la violenza dell’attimo o con la lenta carezza dei secoli. Troppo spesso ne sopravvalutiamo la quantità, senza conoscerne l'emergenza a cui il nostro paese, e il pianeta tutto, sta andando incontro.

Mentre per le vie dei nostri paesi si formano in continuazione pozze, ruscelli e fiumiciattoli dovuti alle perdite costanti di un acquedotto che sarebbe totalmente da sostituire (l'ultima fuoriuscita in via della Strada Nuova ad Ariccia), in tutto il mondo si celebra la Giornata dell'Acqua istituita dall'ONU.

 In quest'occasione voglio fornire alcuni spunti di ECO-riflessione.


1)
Non tutti si rendono conto di quanto sia importante il BENE ACQUA. L'acqua è qualcosa che siamo abituati a dare come scontato: per averla basta aprire un rubinetto. Ma non è stato sempre così; non è così nel maggior parte del nostro pianeta e in futuro la parte di coloro che ancora hanno questa comodità-privilegio potrebbe diminuire (vedi immagine sotto).

2)
E proprio per l'acqua potrebbero accendersi nuovi e sanguinosi conflitti ed è ben probabile che alcune guerre del ventunesimo secolo scoppieranno proprio per l'acqua e per la sua gestione. 


3)
Ci sono poi alcuni spunti su cuoi riflettere quando parliamo di acqua e del consumo alimentare: generalmente le persone che ne hanno a disposizione ne bevono uno, due, tre litri al giorno e pensano che li si fermi il loro consumo ma non è così. A nostra insaputa, ne usiamo fino a 4mila litri. Si chiama acqua virtuale ed è la quantità di acqua usata per produrre ciò che mangiamo: servono 15mila litri d’acqua per produrre un chilo di carne.  Il dato può variare a seconda del tipo di allevamento: rispetto agli impianti al pascolo, quelli intensivi richiedono il triplo in termini di apporto idrico, a causa dei mangimi concentrati che richiedono ingenti quantità di acqua per essere prodotti. Quindi, quasi il 90% di acqua consumata dall'uomo è destinata alla produzione del cibo.


4)
I due grafici sottostanti mostrano, in modo semplificato, come l'acqua venga usata nel nostro paese







5)
In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, l'Istat fornisce un quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche del nostro paese. Eccole di seguito.

In Italia, le precipitazioni medie nel decennio 2001-2010 corrispondono ad un volume di acqua di 245.457 milioni di metri cubi. Tale valore è in aumento dell'1,8% rispetto alla media del periodo 1971-2000.

Nel 2012 i gestori dei servizi idrici operanti in Italia sono 3.161: nell'82,8% dei casi si tratta di amministrazioni comunali, negli altri casi di gestori specializzati.

Nel 2012 il prelievo nazionale di acqua a uso potabile ammonta a 9,5 miliardi di metri cubi, di cui l'84,8% proviene da acque sotterranee, il 15,1% da acque superficiali e il restante 0,1% da acque marine o salmastre.

Migliora il giudizio delle famiglie sull'erogazione d'acqua nelle loro abitazioni: la quota di famiglie che lamentano irregolarità nel servizio è diminuita, passando dal 14,7% nel 2002 all'8,6% nel 2014.

A dichiarare di non fidarsi a bere acqua di rubinetto è ancora una percentuale rilevante di famiglie ma in deciso calo: dal 40,1% del 2002 si è passati al 28% nel 2014. La sfiducia è molto elevata in Sardegna (53,4%), Calabria (48,5%), Sicilia (46,2%) e Toscana (38,3%).

La spesa media mensile delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale si attesta nel 2013 a 11,42 euro, il 4,5% in meno del 2012. Si tratta di quasi la metà di quella sostenuta per il servizio di acqua per l'abitazione.

Ad aumentare notevolmente (+74%) è stata invece la spesa media mensile effettiva delle famiglie per l'acqua nell'abitazione principale, da 12,16 euro del 2008 a 21,18 euro del 2013.

La quota di carichi inquinanti civili trattati negli impianti di depurazione di tipo secondario o avanzato, rispetto ai carichi inquinanti generati nel territorio, è del 57,6% nel 2012: in leggero aumento rispetto al 2008 (56,5%).


Nel 2014, la Sicilia risulta essere la regione con il maggior numero di agglomerati (riferimenti territoriali relativi ai sistemi di fognatura e trattamento delle acque reflue urbane) sotto procedura di infrazione della normativa in materia di trattamento dei reflui. Sono infatti 175, segue la Calabria con 130.


Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...