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mercoledì 31 agosto 2016

Albano Laziale - Discamping 2016 per la chiusura definitiva del sito della discarica


Dopo nove anni di lotta ci si ritrova ancora una volta a discutere delle nocività e delle devastazioni ambientali del nostro territorio e di come contrastarle. Con il progetto di inceneritore oramai alle spalle ed il processo Cerroni ben avviato, siamo ora bombardati da decine di impianti a biogas (enormi come quello di Cerroni alla Solfaratella, fra Roma e Pomezia o poco più piccoli come quelli di Velletri, Artena, Anzio, Aprilia, Ardea) e da una discarica che non smette di appestarci, sia inquinando le falde acquifere, sia l'aria. Non è passato molto tempo dall'incendio che ha interessato le vasche del semilavorato dell'impianto di TMB della discarica di Roncigliano. Gli attivisti del No Inc faranno di tutto perché questo sia l'ultimo anno di vita della discarica, e per questo invitiano tutti e tutte a partecipare alla VII EDIZIONE DEL DISCAMPING il 3-4 SETTEMBRE 2016 al VILLAGGIO ARDEATINO, VIA ARDEATINA Km26


Di seguito il programma dei due giorni

Sabato 3 Settembre:
Ore 18:00, Assemblea sul piano regionale rifiuti e destino del TMB e VII invaso della Pontina Ambiente.
COSTRUIAMO UNA MOBILITAZIONE ALLA "REGIONE LAZIO" PER INIBIRE L'UTILIZZO DEL VII INVASO DOPO L'INCENDIO CHE HA COLPITO IL TMB.
Ore 20:30, Cena sociale.
Ore 22:30, Musica e proiezioni.

Domenica 4 Settembre:
Ore 18:00, Assemblea per una sede sociale contro le nocività del territorio.
Ore 20:30, Cena sociale.
Ore 22:30, Proiezioni sulla storia delle lotte contro le nocività.


giovedì 21 luglio 2016

Dai Castelli Romani una sola richiesta: CHIUDETE LA DISCARICA DI RONCIGLIANO! E sabato ad Ariccia Consiglio Comunale: si parlerà dell’incendio.

Molto continua a far discutere l’incendio che il 30 giugno si è sviluppato nell’impianto di TMB della discarica di Roncigliano. Cittadini ed alcuni amministratori delle città dei Castelli Romani, tra questi il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini (a cui il sindaco di Ariccia Roberto Di Felice ha espresso verbalmente, durante una riunione tra sindaci di questo ambito territoriale, la sua volontà di rappresentarlo in sede regionale per il problema della discarica di Roncigliano), ne vorrebbero la chiusura. Del resto questo è un impianto ormai saturo e ha mostrato tutta la sua reale pericolosità. D’altro canto ci sono i dati di Arpa e la Regione Lazio che puntano a rassicurare la popolazione che, a dire il vero non si sente affatto sicura.
 
Dal No Inc, Aldo Garofolo, chimico ed esperto di trattamento dei rifiuti, è molto chiaro e mostra sui social alcuni residui caduti a terra nei campi durante l’incendio (impressionanti!) e chiede, come altri hanno chiesto, che ci siano misurazioni al suolo, e sulle colture, più capillari e precise, che possano dare risposte chiare a tutela della cittadinanza. Inoltre, in un post successivo, racconta che ieri pomeriggio, 20 luglio, dopo il bombardamento di chiamate dei cittadini a carabinieri, Asl, vigili del fuoco etc. e sei giorni di emissioni continuate di fumi puzzolenti e vapori, sono entrate le ruspe dei vigili dotati di maschere antigas e in mezzo a una densa nube di fumo bianco e grigio irrespirabile hanno cominciato a portare tonnellate di rifiuti fumanti fuori dalle vasche di accumulo che stanno dentro il TMB. Poi aggiunge: Adesso VORREI CHE QUALCUNO MI SPIEGASSE come è possibile quantizzare i danni aggiuntivi alla salute delle centinaia di persone costrette a vivere intorno alla discarica, vista l'assenza di centraline ai villaggi e con una sola piazzata a monte. La risposta è già scritta, tutto bene, tranquilli, lasciateci lavorare.

E mentre a Genzano di Roma, il  neo sindaco Lorenzon deposita un esposto alla Procura di Velletri per far chiarezza sull’incendio, Elena Fattori, Senatrice del M5S, genzanese, ha espresso le sue preoccupazioni con il comunicato che segue.
CS Sen. Elena Fattori del 19/07/2016
RONCIGLIANO VA CHIUSA
Dopo la nube tossica che il 30 Giugno, per un grande incendio alla discarica di Roncigliano ad Albano, ha distribuito veleni sul territorio dei Castelli e attendendo di capire quali saranno le conseguenza su salute, ambiente, ed eccellenze agricole, da due giorni si alternano conferme e smentite riguardo ad ulteriori focolai con polveri e fumi di natura non identificata. I cittadini inviano allarmanti segnalazioni , ed è chiaro che la situazione non è sotto controllo e il centro non sembra essere stato messo in sicurezza. Gli organi preposti (ARPA e Regione Lazio) mandano insufficienti e inopportuni segnali distensivi che poco si conciliano con la realtà dei fatti. Il consiglio straordinario della Regione Lazio che doveva vertere sulle circostanze della discarica di Roncigliano, è stata l'ennesima farsa. Salvo un vago “tutto a posto” nell’aria, il resto è stato un profluvio di bugie da parte dell'amministrazione regionale che ha dichiarato di aver fatto monitorare l'aria su tutto il territorio, apposto centraline sui comuni ricadenti nell'aria e divulgato dati rassicuranti. FALSO. Oltre che falso è anche poco credibile visto che l’incendio ha riguardato l’impianto tmb, i rifiuti conferiti, il cdr lavorato e le vasche di stabilizzazione e dati certi e pertinenti non sono stati divulgati. Insomma il solito silenzio accompagnato da ipocrite rassicurazioni. Nessuna risposta in questi anni alle numerose interrogazioni presentate riguardo alla situazione di degrado ed estrema pericolosità della gestione dei rifiuti nel sito di Roncigliano e nessun piano dei rifiuti che oramai si attende da troppi anni. E’ evidente che la salute dei cittadini e dell’ambiente non è al centro degli interessi delle Istituzioni preposte. Ci batteremo affinchè Roncigliano sia chiusa e il sito bonificato .

Nel frattempo circola l’indiscrezione che vorrebbero fare una sorta di “Roncigliano 2” nel territorio di Ardea ma il sindaco Di Fiori si dichiara contrario. (vedi l’articolo http://www.ilcaffe.tv/articolo/26247/ipotesi-discarica-al-confine-con-ardea-di-fiori-contrari-a-una-roncigliano-2 )



Per finire, questo sabato, 23 luglio 2016 alle ore 9.30, ad Ariccia, nella sala Maestra di Palazzo Chigi, è convocato il Consiglio Comunale in sessione ordinaria e in seduta pubblica. All’ordine del giorno le comunicazioni del Sindaco sulla vicenda dell’incendio presso la discarica per individuare azioni da mettere in atto per limitare i disagi alla cittadinanza.

sabato 2 luglio 2016

Castelli Romani - Quali precauzioni dopo la nube di fumo del 30 giugno? Abbiamo parlato con Aldo Garofolo, chimico del No Inc.


Il sindaco di Ariccia Roberto Di Felice ha chiesto che l’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, si attivi anche per verificare la qualità delle colture agricole (in particolar modo nei luoghi più vicini a Roncigliano) che sono state sottoposte alla ricaduta a terra delle particelle scaturite dall’imponente incendio sprigionatosi da un capannone della discarica di Roncigliano. (Vedi QUI)


Aldo Garofolo
In attesa de risposte dell’Agenzia regionale abbiamo contattato l’amico, chimico ed esperto di questioni relative allo smaltimento di rifiuti Aldo Garofolo per avere un parere da lui su eventuali rischi dovuti alla nube di fumo che si è estesa sul territorio dei Castelli e non solo e come comportarsi con gli ortaggi, la frutta e la verdura che potrebbero essere stati interessati dalla ricaduta a terra dei derivati della combustione.
Ovviamente non c’è da fare nessun tipo di allarmismo, ma stare attenti e prendere qualche piccola precauzione, tipo lavare molto bene, anche con un po di bicarbonato, insalata, frutta e verdura,  come suggerisce il chimico Aldo Garofolo, sarebbe opportuno.

In seguito alla gigantesca colonna di fumo che si è elevata su gran parte dei Castelli Romani, in attesa delle risposte dell’ARPA, tu che sei un esperto del settore e che da anni supporti il No Inc. anche come chimico con grande professionalità, ritieni che per i prossimi giorni continuino a persistere pericoli per le persone in relazione all’aria che si respira, in particolare nei pressi della discarica di Roncigliano?

E’difficile esprimere una valutazione precisa sulla persistenza nell’aria e ricaduta degli inquinanti che certamente si è verificata e continuerà per qualche giorno fino a spegnimento completo. Al momento i primi dati diffusi da Arpa Lazio l’1 luglio dalle centraline di Ciampino e zone in direzione nord (mancano quelle a sud) non segnalano contaminazioni (almeno per benzene, toluene e monossido di carbonio. Un’idea più accurata e circostanziata l’avremo appena saranno accertati i risultati della centralina posizionata in loco dall’Arpa Lazio sulla scuola elementare di via Pantanelle leggermente a monte della discarica che sarà in grado di monitorare le diossine e appena noti i quantitativi di rifiuti indifferenziati stoccati il 30 giugno nel TMB e in attesa di trattamento e separazione e il quantitativo di balle di combustibile da rifiuti (CDR) accatastato in attesa di avviamento alla combustione a Colleferro e S. Vittore. Per ora possiamo fare una stima approssimata: L’attuale conferimento di rifiuti dagli 11 Comuni è di circa 400 tonnellate/giorno. Secondo quanto dichiarato da Pontina Ambiente possiamo quindi ipotizzare un accumulo in balle di 50 a 100 tonnellate al giorno di CDR (carta, plastica e frazioni combustibili) e almeno 400-600 tonnellate di rifiuti indifferenziati in attesa di lavorazione.
L’incendio a quanto pare ha interessato anche le balle di CDR e quindi potremmo avere a che fare con circa 500-700 tonnellate di rifiuti totali andati in fumo.
E’ evidente, non lo dico io ma esperti autorevoli, che in queste condizioni si sono formate moltissime molecole inquinanti e nocive, parte delle quali poco o nulla biodegradabili tra cui le diossine e i furani. Nell’organismo che le ha inalate permangono per lunghissimo tempo e, in funzione della concentrazione degli elementi tossici, potrebbero iniziare a comportarsi da “interferenti endocrini”, mettono cioè in crisi i meccanismi di alcune ghiandole con possibili conseguenze sulla salute anche nel lungo periodo.
Le condizioni meteo della sera del 30 e del giorno dopo sono state quelle tipiche dell’alta pressione estiva con scarsa ventosità e poca diluizione degli inquinanti. Almeno per un certo periodo i fumi si sono diretti verso sud con coinvolgimento dei Comuni posizionati in quella direzione. Purtroppo l’Arpa non ci ha fornito dati su quella zona, Aprilia in particolare.
Senza voler creare allarmismi nondimeno il problema c’è ed è serio, andranno perciò controllati e monitorati, oltre che le persone, i terreni e i prodotti agricoli specie quelli la cui maturazione è ancora lontana, tipo uva e olive.

Per quanto riguarda la ricaduta al suolo dei derivati della combustione che impatto possono aver avuto questi sui prodotti agricoli delle nostre zone e che consigli potresti dare ai cittadini, specie a quelli che hanno un orto.

Per i prodotti già pronti al consumo e che possono essere abbondantemente lavati tipo insalata e pomodori credo che si possa rimediare. Per quelli ortivi non ancora pronti si può effettuare in campo un lavaggio a fondo con acqua nebulizzata ma è impossibile avere certezze di aver rimosso o impedito del tutto l’assorbimento dei contaminanti. Per gli arborei i cui frutti sono ancora acerbi non mi azzardo a fornire indicazioni perché conseguenze ci potrebbero essere nel tempo.

Quello di ieri è stato un evento terribile e di grande portata ma concentrato in poche ore. Un inceneritore, nonostante i filtri più moderni, comunque rilascerebbe nell’aria, giorno dopo giorno, una gran quantità nano-particelle tossiche. È corretto dire che un inceneritore in funzione ogni giorno per mesi e mesi alla lunga sarebbe più dannoso dell’incendio di ieri?

Prendendo per buona la dose massima consigliata o tollerata dall’OMS (Organizzazione Mondiale di Sanità) di 700 picogrammi di diossina al giorno (calcolata per una persona di corporatura media di 70 chili), nel caso dell’inceneritore di Cerroni avevamo calcolato una quantità annuale minima di diossina prodotta dall’impianto, di 75 milligrammi/anno ovvero di 75 miliardi di picogrammi/anno. Quindi una quantità notevole anche se in termini di peso ridotta.
La contaminazione da inceneritori è subdola perché si diffonde senza sosta durante tutto l’anno e per questo abbiamo combattuto in ogni modo la costruzione del mostro di Roncigliano. E’ evidente che le conseguenze a lungo termine di un inceneritore sono peggiori. Ciò nondimeno l’incendio del 30 è stato devastante e credo che avrà effetti negativi su coloro (personale interno compreso) che hanno la sventura di risiedere o che si sono trovati nelle zone limitrofe. La mattina del primo luglio davanti ai cancelli della discarica e con il fumo che ancora si levava in alto abbiamo già raccolto la testimonianza di alcuni cittadini che hanno fatto ricorso al pronto soccorso di Albano per disturbi alla pelle e alle vie respiratorie. 

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