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lunedì 17 febbraio 2014

Furti e violenza ad Ariccia. Ne parla il Messaggero e cita ECO16

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ECO 16, pur non trattando generalmente di cronaca, non poteva non parlare dei furti che si sono ripetuti   negli ultimi tempi,  e con   frequenza    sempre maggiore,  ai Castelli Romani ed in particolare nel nostro territorio di Ariccia dove sono state particolarmente prese di mira le abitazioni di Vallericcia.
Come ha dichiarato Stefano Masini, presidente del Comitato di Vallericcia al quotidiano il Messaggero, la situazione è davvero preoccupante e c’è il timore di lasciare i figli da soli a casa nelle ore serali. Del resto, come la cronaca racconta, i malviventi penetrano nelle case, anche in altre zone della città, Ariccia alta, e non si fanno scrupoli, se vengono sorpresi, di usare la violenza chiunque abbiano di fronte, uomini o donne.
Riportiamo accanto l’articolo del Messaggero pubblicato ieri, domenica 16 ottobre,  che oltre a descrive l’ultimo furto violento accaduto ad Ariccia, intervista l’amico Stefano Masini e cita il Blog di ECO 16.

Fabio Ascani

mercoledì 15 gennaio 2014

Nel mirino dei magistrati la rete di "amicizie" di Cerroni

Oggi, 15 gennaio, sono fissati gli interrogatori di Manlio Cerroni, il “re della monnezza” ritenuto a capo dell'associazione a delinquere contestata dalla procura e proprietario della discarica di Malagrotta e di quella di Albano (oltre a tanti altri impianti), e di Bruno Landi, ex presidente della Regione Lazio.
Immaginiamo che molti politici ed amministratori, specie nel Lazio e nella provincia di Roma, in questi momenti non stiano vivendo momenti tranquilli. Cosa potranno dire gli inquisiti dei loro rapporti con la politica locale?


Consigliamo la lettura del brano qui sotto, estrapolato da un articolo del Messaggero di Roma, dove si delineano chiaramente alcuni scenari poco rassicuranti  che hanno disegnato negli anni passati coloro che si sono mossi sul ricco palcoscenico della gestione della mondezza. La mondezza era, e rischia di essere ancora, un affare lucroso e sporco che ha interessato da vicino il nostro territorio, con la discarica di Roncigliano e la paventata costruzione dell’inceneritore, inceneritore che fu di fatto chiesto nel 2007 dai sindaci di bacino della discarica all’allora presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo con una lettera, poi definita “papello dei catelli” e che di seguito riportiamo per dovere di cronaca.




DAL MESSAGGERO.IT 
…Marrazzo nel sistema Il deposito degli atti a sostegno della misura di custodia cautelare ai domiciliari per sette indagati (ieri ci sono stati i primi interrogatori di garanzia) dà anche il quadro di quanto fossero forti i legami di Cerroni con la politica. Accuse molto pesanti sono quelle contro l’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo. Non solo per aver firmato l’autorizzazione per il termovalorizzatore di Albano, firma che gli è costata l’accusa di falso e abuso d’ufficio. La scheda che gli inquirenti gli hanno dedicato spiega che di quel sistema di relazioni «faceva egli stesso parte avendo rivestito un ruolo di primaria importanza per il raggiungimento dei fini illeciti. Egli gettava le basi per quelle che veniva successivamente inquadrate come attività di artificio e raggiro finalizzate all’ottenimento di pubbliche erogazioni».

Firmando l’autorizzazione per la costruzione del gassificatore di Albano, Marrazzo faceva anche in modo che su quel capitolo andassero i fondi europei Cip6. Il 30 marzo del 2008, quando la prima autorizzazione sembra essere bloccata, da un parere negativo alla valutazione di impatto ambientale, il governatore interviene di persona.

Arcangelo Spagnoli, responsabile del provvedimento, si confronta con un ingegnere del commissariato. Spagnoli: «Allora, abbiamo scritto una lettera violenta contro quelle stronz...»; Martino: «Ah...»; Spagnoli: «Bisogna aspettarsi per domani chiamate tambureggianti. Ovviamente ci abbiamo la sponda anche il Presidente, molto incazzato, quindi, insomma non è lavoro a vuoto .. dovrà avere prima o poi un esito positivo».

La valutazione del gip è molto chiara. Marrazzo era consapevole che su quell’impianto sarebbero arrivati i finanziamenti: «Nonostante le incombenze pratiche venivano lasciate agli addetti ai lavori, le strategie di massima venivano indicate da Piero Marrazzo - scrive - Era sottinteso, come già affermato, che in questo senso v’era un’unità d’intenti tra la parte politica e quella imprenditoriale. Il presidente e commissario Piero Marrazzo aveva dato un chiaro segnale in tal senso aprendo la strada e spianandola a quelle procedure finalizzate a far piovere gli incentivi CIP6 sull’impianto di Albano». 

Le Minacce Perché tutta questa solerzia? Sono i Carabinieri del Noe, in una informativa, a dare il quadro della situazione, ipotizzando addirittura il reato di estorsione per il Ras delle discariche Manlio Cerroni ai danni del governatore e del sindaco Alemanno. «La minaccia era quella di impedire gli smaltimenti, in modo da indurre il Sindaco Alemanno e il presidente della Giunta regionale Lazio, Marrazzo, a disporre il pagamento di circa 130 milioni di euro di fatture arretrate», scrivono. Tra gli obiettivi c’era la nomina, in Regione, di uomini di fiducia di Cerroni. In particolare Mario Di Carlo per cui Cerroni pretendeva la delega ai rifiuti, mai effettivamente concessa da Marrazzo. Sebbene a verbale l'ex governatore abbia sempre negato, i due si sarebbero visti anche a pranzo, nella sede di rappresentanza di Villa Piccolomini. Il governatore aveva delegato i rapporti al suo vice, Esterino Montino. Scrive il gip: «L’attività aveva messo in evidenza il fatto che Marrazzo aveva affidato al vicepresidente Montino la conduzione, sul piano politico, delle scelte in tema di gestione dei rifiuti, ma questo non esulava il presidente dal conoscere anch’egli le dinamiche intrinseche di tali scelte». Quando arrivano i Carabinieri per le prime ispezioni, Spagnoli difende quanto fatto e si confida: «Li ho difesi anche dai Carabinieri, li dovevo far arrestare. L'ho fatto perché c'era Piero Marrazzo dietro tutto questo reticolo». Anche ad Alemanno sarebbero arrivate minacce. A dicembre 2008, tramite un consigliere regionale, Cerroni fece arrivare le sue pressioni sull'allora sindaco: «Gli dici: guarda sta volta questo vi leva la pelle». Le informative parlano di rapporti tra Cerroni ed una serie di politici anche nazionali, tra cui Francesco Rutelli e Giuseppe Fioroni. E' però il capo della Protezione civile Guido Bertolaso a dargli una mano attiva quando l'imprenditore Fabio Altissimi, poi diventato uno dei principali accusatori, gli scrive per denunciare le anomalie: «Non si ravvisano elementi che ne giustifichino il coinvolgimento nelle numerose questioni sollevate», gli risponde. …
(Il grassetto è nostro. Leggi l'articolo completo)

Ci pace cogliere  l’occasione di questo post per ringraziare ancora una volta il No Inc, donne e uomini, che si sono opposti alla discarica e alla costruzione dell’inceneritore, impegnandosi in prima persona, a costo di sacrificare il proprio tempo, la vita familiare, il sonno, subendo minacce neanche troppo velate.

Aggiornamento - 15.50
Consigliamo, per meglio comprendere i rapporti tra Cerroni e la politica di leggere il seguente articolo dell'Espresso: 

mercoledì 14 novembre 2012

MANIFESTAZIONE CON GRAVI DISORDINI A ROMA ma “LA CULTURA NON SI VENDE LE SCUOLE NON SONO AZIENDE”


LA CULTURA NON SI VENDE LE SCUOLE NON SONO AZIENDE
Immagine della manifestazione di Roma tratta da Youreport.it
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta Italia ed in Europa per manifestare su scuola e lavoro, contro le politiche di austerity dei governi che mortificano le aspirazioni di chi vuole studiare e di chi lotta per un lavoro dignitoso. Le ragioni c'erano tutte e purtroppo sono state soffocate nella violenza. Nessun media, o quasi, approfondirà i motivi del dissenso popolare ma tutti si tufferanno sulla notizia delle violenze fra polizia e manifestanti. Chi porta disturbo nei cortei, chi provoca, non fa altro che affossare la verità e le ragioni principali: tutto si tinge di rosso sangue e l'obbiettivo di chi voleva giustamente e pacificamente contestare è perso.
questa foto è un falso.
E nel frattempo i disonesti sono sempre pronti a spacciare il falso per vero, tanto per agitare ancor di più le acque, e sul web, Twitter e Facebook, in pochi istanti è stata condivisa la foto di un ragazzino con il volto striato di sangue. Foto vera ma scattata in Spagna e non a Roma come si voleva far credere (vedi QUI). E manco ce ne fosse bisogno: basta andare sui siti dei maggiori quotidiani per “crogiolarsi” nelle violenze di oggi (se volete guardate Qui o QUI).

Allora distinguiamoci, smettiamo di parlare di violenza e pubblichiamo la testimonianza che alcuni ragazzi hanno pubblicato sul Messaggero di Roma: “Dopo la lunga giornata di oggi, ci sentiamo purtroppo sconfitti... Una manifestazione durata più di quattro ore, piena di emozioni sincere e spirito di cambiamento, dove per una volta sembrava forte e consolidata l'unione tra studenti così da far pensare di poter rivoluzionare davvero le cose ed uscire da questo mondo corrotto, viene poco considerata. Gli scontri che ci sono stati da parte di persone che poco avevano a che fare con noi studenti, che vogliamo un futuro migliore anche a costo di perdere una giornata di studio, hanno danneggiato fortemente il senso di questa bellissima manifestazione non solo romana ma addirittura europea. Con queste parole speriamo che il messaggio che gli studenti volevano mandare arrivi perché davvero noi crediamo che le cose possano essere cambiate ma solo se questo cambiamento viene sostenuto in modo pacifico e dignitoso da tutti noi” (Per leggere l'articolo con la lettera clicca QUI). Un grazie al Messaggero per aver dato spazio alla parte migliore di chi manifestava.

ECO 16 del  20 ottobre 2012 . Fra qualche giorno il nuovo numero.

lunedì 8 ottobre 2012

GIOCHI POLITICI IN REGIONE

La data delle elezioni regionali è una questione di opportunità, di fondi, come suggerisce il titolo del Messaggero di oggi con la dichiarazione dell'assessore al bilancio, o di convenienza politica?
Si dovrebbe votare entro Dicembre, così sentenzia il ministro Cancellieri, ma la Polverini con tutta la sua coalizione di maggioranza dice che non è possibile, non sarebbe il caso. Certo, comprensibile, visti gli scandali freschi freschi, non potrebbero avere possibilità di vittoria. Invece spostare tutto alla primavera, considerato il riassetto che si sta operando in seno al centro destra, farebbe tirare il fiato e dare loro una flebile chance. Il Pd invece non ha alcun interesse a rimandare, i sondaggi lo danno per vincente e allora preme che ci si sbrighi. Un paio di anni fa il “moralizzatore” ministro dell’interno Maroni appoggiato dal Pdl bocciò l’election day, ossia stesso giorno per il voto referendum/elezioni, allo scopo di minare la validità del pronunciamento anti nuclearista. Per colpa di quella decisione l’Italia ci rimise un sacco di soldi, un piccola finanziaria. Insomma, comunque la vogliono mettere, noi abbiamo capito che la politica si muove solo in base agli opportunismi del momento. Intanto i nostri ospedali sono stati chiusi perché, non c’erano denari..., i treni regionali offrono un servizio sempre peggiore, per non parlare della querelle rifiuti. Il popolo subisce, loro sprecano e rubano. Non è qualunquismo, sono fatti.
Giuseppe Ferraro

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...