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giovedì 19 marzo 2020

Non sprechiamo il nostro tempo, leggiamo un buon libro che ci faccia viaggiare

In questi giorni in cui si deve rimanere a casa e seguire le disposizioni per combattere il diffondersi  dell'epidemia da coronavirus, possiamo provare a muoverci con la mente e magari fare lunghi vagabondaggi, anche nel tempo, con l'aiuto di un buon libro, e perché no, si potrebbe leggere qualcosa che parli proprio di viaggi, così da farci sognare luoghi e tempi attraverso occhi di altri. 

Ecco qualche titolo: Il Milione di Marco Polo, Sette Anni in Tibet di Heinrich Harrer, Viaggio in Italia di Jiohann Wolfgang von Goethe, La Via dei Sassi recente successo di Andrea Mattei o il libro di cui parlo in questo breve articolo su vedoleggoscrivo.

E non scoraggiamoci se non possiamo uscire per andare in libreria infatti sono molte quelle che si sono organizzate per per consegnare i libri direttamente a domicilio, un'iniziativa ottima che potrà  coesistere, forse anche in futuro, con lo stradominio di Amazon (a tal proposito vedi nella pagina Notizie di Vedo Leggo Scrivo l'articolo "Librerie chiuse e per i libri scatta la consegna a domicilio" -  di Maria Laterza).

E su vedoleggoscrivo di suggerimenti e consigli per un buon titolo iniziano ad essercene davvero molti.

Buona lettura a tutti.
Fabio Ascani

giovedì 5 dicembre 2019

Ma quanto leggono gli italiani? E quanti libri vengono prodotti in Italia? ISTAT - PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI IN ITALIA | ANNO 2018

Con un po' di buona volontà i libri sono a portata di mano di tutti eppure, specie in Italia, i lettori non sono molti. Le persone "non hanno tempo" e trovano fatica nella lettura. Si preferisce di gran lunga la tv, anche quella spazzatura (che poi in televisione si salva ben poco), o i siti di streaming come Netflix, Amazon, Sky (dove si possono effettivamente trovare cose interessanti). 
Ma la lettura richiede un pochino di attenzione in più, di concentrazione e di buona volontà. Cose che sembrano fuori moda. 


Scrive l'Istat

Sono 1.564 gli editori attivi censiti nel 2018: il 51,1% ha pubblicato un numero massimo di 10 titoli all’anno (“piccoli editori”), il 33,8% fra le 11 e le 50 opere (“medi editori”) e soltanto il 15,2% ha pubblicato più di 50 opere annue (“grandi editori”). I grandi editori coprono quasi l’80% della produzione in termini di titoli (79,4%) e il 90% della tiratura.
Con 75.758 titoli pubblicati, il 2018 conferma il trend in crescita della produzione editoriale dell’anno precedente. Rispetto al 2017 si rileva un lieve aumento della produzione editoriale (+1,1% in totale; +1,2% per i grandi; +1,7% per i medi e -3,3% per i piccoli) in un mercato che punta sempre più sulla novità (61,7% di “prime edizioni”) e meno sulla longevità dei prodotti pubblicati (32,7% di “ristampe” e 5,6% di “edizioni successive”).
L’editoria per adulti domina l’offerta del 2018 (78,6%), le opere scolastiche sfiorano il 13% e quelle per ragazzi non raggiungono il 9%. Queste ultime sono comunque in crescita rispetto al 2017: per l’editoria scolastica in particolare si osserva un aumento della produzione in termini sia di titoli (+2,8%) sia di copie stampate (+11,8%).
Gli editori investono sempre più nell’offerta di titoli in formato e-book: la percentuale di opere pubblicate a stampa disponibili anche in versione digitale in soli due anni è passata dal 35,8% (circa 22mila titoli nel 2016) a quasi il 40% (più di 30mila titoli nel 2018). La versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e gialli (82,1%), i testi di informatica (62,9%) e matematica (61,4%), i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%).
I prezzi di copertina dei prodotti editoriali registrano nel 2018 un lieve aumento rispetto al 2017: il costo medio di un libro passa da 19,65 a 20,04 euro. I titoli dei piccoli editori registrano l’incremento maggiore (+2,04 euro sul 2017; 24,08 euro il prezzo medio 2018) e i titoli dei grandi editori quello più contenuto (+26 centesimi; 19,49 euro il prezzo medio).
Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri.  A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018.
(Fonte Istat)
Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016.
Tra uomini e donne c’è un divario rilevante. Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali  tra i maschi da 25 a 34 anni.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 50% dopo i 55 anni mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% in tutte le classi di età.

sabato 18 agosto 2018

Un libro per caso - Belcanto di Ann Patchett

di Francesca Senna

In questo romanzo, ogni parola, ogni pagina sono pervase da un incessante ritmo musicale, popolato dai più bei nomi della lirica e della musica strumentale - da Puccini, a Verdi a Wagner, per citare solo alcuni degli autori che lasciano tracce del loro pentagramma dentro il romanzo. È definita belcanto  quellatecnica di canto virtuosistico caratterizzata dalla concezione della voce umana come strumento. Si tratta di un termine musicale di origine italiana, riferito in modo più generale all'arte e alla scienza della tecnica vocale, affermatosi nel tardo XVI secolo. Tale stile di canto è caratterizzato dalla perfetta uniformità della voce, da un'incredibile agilità e flessibilità e da un timbro morbido. La maggiore enfasi posta sulla tecnica, rispetto al volume, ha fatto sì che sia stato a lungo associato ad un esercizio atto a dimostrare la bravura dell'esecutore.
Ci imbattiamo così in una vera e propria storia d’amore e di lotta, il tutto ritmato dalla musica del cuore; l'autrice ci vuole far arrivare con questa straordinaria creazione il messaggio per cui la legge del cuore può abolire ogni barriera e liberare da pregiudizi quanto può unire o dividere gli esseri umani.
La scrittrice per la creazione di questo romanzo prende spunto da un fatto veramente accaduto nel 1997, con un retroscena che vede coinvolto lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Sono le 15.30 del 22 aprile 1997 quando squilla il cellulare di Sepúlveda: a chiamarlo è Ernesto Cerpa Cartolini, il comandante Evaristo, leader dei quattordici guerriglieri del Movimiento Revolucionario Tupac Amaru (Mrta), che dal 17 dicembre 1996 avevano occupato l’ambasciata giapponese di Lima con centinaia di diplomatici come ostaggi. La voce di Evaristo era agitata: “L’assalto all’ambasciata è cominciato. Ci uccideranno tutti, fratello. Moriamo per il Perù e per l’America Latina”. Sepúlveda raccontò quasi in presa diretta, in un pezzo magistrale scritto per il quotidiano il manifesto del 24 aprile 1997, l’attacco delle teste di cuoio peruviane per liberare gli ostaggi. 
Personaggio centrale di questo affascinante romanzo è Roxane Coss, usignolo della lirica, che entra in scena come assoluta prima donna nell'incipit, mentre ha appena finito di cantare nella villa del presidente dello Stato sudamericano dove si sta svolgendo un fastoso ricevimento in onore del signor Hosokawa, magnate industriale giapponese, da sempre innamorato della eccezionale cantante e vissuto in perpetua attesa ed ammirazione della melodiosa cantante.
Insieme alla musica il lettore, catapultato attraverso uno stile brillante e scoppiettante in questa magnifica aria di festa, riesce a sentire lo scroscio degli applausi dei numerosi ospiti radunati in tripudio della performance della cantante. La bravura della scrittrice la troviamo proprio in questa incredibile capacità di far vivere al lettore attimo dopo attimo tutti gli eventi come se le azioni si stessero effettivamente svolgendo intorno a lui e non fossero delle parole morte su di un foglio bianco. 
Un buio inquietante ed improvviso cala ad oscurare la gioiosa serata. Il passaggio di tensione è fortissimo, dalla leggerezza del ritmo scandito dalla voce della cantante si passa repentinamente al rimbombare dei passi che minacciosi si sentono arrivare dai condotti d'aria e furtivamente sciamano dietro le porte dell’ambasciata.
Il clima di suspense è intenso, cattura il lettore e lo incolla al susseguirsi delle pagine. 
Non tarda fra gli ospiti la consapevolezza di essere coinvolti in un attentato per il sequestro del presidente Masuda, che aveva assicurato la sua presenza all'importante ricevimento in onore di un ospite di spicco come Hosokawa. Ma - ironia delle ironie - Masuda è assente perché non può perdere la puntata di una soap opera a cui non sa assolutamente rinunciare. I terroristi non demordono, non possono tirarsi indietro ormai giunti fino a questo punto; gli ospiti vengono fatti stendere a terra e il clima di tragedia pian piano prende il posto dell’atmosfera ilare e serena che aveva fino a poco prima caratterizzato il ricevimento. 
Con il passare delle ore e dei giorni però il clima tra i ostaggi  e i guerriglieri tende con piccoli e costanti colpi di scena a stemperarsi, creandosi un'atmosfera di minor tensione tanto che, per virtù del "belcanto" appunto, come gli omerici compagni di Ulisse che non hanno saputo resistere alla voce delle sirene, si tramutano in esseri che "non potendo ottenere quello per cui erano venuti, decisero di prendere quello che c'era”.
Il romanzo risulta abitato prevalentemente da figure femminili tutte con una incredibile forza di carattere, fra le quali spicca la generosa Carmen, che avrà anch’essa una parte di gratificazione come personaggio femminile e che farà con la sua storia da contraltare a quella della cantante. 
Fino alla fine l’autrice ci stupisce, anche con un finale inaspettato e per alcuni versi molto da romanzo rosa, inserito quasi a voler alleggerire questa aria di tragedia imperante: un inaspettato intreccio tra i personaggi principali lascerà il lettore a bocca aperta con la concretizzazione di un sogno d'amore, la scoperta di un allievo che diventerà il prediletto della cantante ed un matrimonio finale.

mercoledì 8 agosto 2018

Un libro per caso – Storie di Mastro Francesco. Di Francesco Antonio Gisondi

di Fabio Ascani
Al mio primo vero Maestro

Non ricordo esattamente quale sia stato il primo libro che abbia letto da ragazzino, potrei sbagliarmi, ma sicuramente, se non il primo, Storie di Mastro Francesco è stato uno dei primissimi che ho letto tutto. E non è un caso, l’autore di questo piccolo capolavoro di letteratura per ragazzi è Francesco Antonio Gisondi, mio maestro in quarta e quinta elementare alla Giacomo Leopardi di Roma.
La prima volta che il maestro entrò in classe, classe numerosissima e chiassosa, eravamo abituati ad una maestrina anziana ed ora ci trovavamo di fronte quest’uomo che era preceduto dalla sua fama di persona severa e dura, con il vocione capace di far tremare le pareti delle classi, se solo lo si faceva arrabbiare! 
In realtà il maestro Gisondi era un uomo dolce e gentile che amava profondamente il suo lavoro e certamente non era un insegnate qualsiasi. Era un uomo con grande personalità, una mente vulcanica, una persona di spicco nel corpo insegnati di quei tempi: erano i primi anni ’70.
Ricordo moltissime cose del suo modo insegnare e forse ne parlerò in un altro articolo su un altro suo libro, infatti di libri ne scrisse diversi, non solo per ragazzi.

Le Storie di Mastro Francesco sono racconti molto brevi, perfetti per il livello di attenzione di un bambino di nove o dieci anni che narrano le avventure di un ciabattino ambulante in un paesino di provincia di un’Italia d’altri tempi, dove si sentiva la fame vera e dove gli espedienti erano arte del vivere quotidiano.
Mastro Francesco è un giovane uomo che ogni giorno deve “sudarsi il pane” e quando il lavoro non basta fa uso della sua scaltrezza, della sua fantasia e della sua notevole furbizia. Così, come una sorta di Bertoldo, riesce sempre a far fessi ricchi commercianti, uomini potenti ed anche un tiranno, un uomo politico di cui non si fa il nome ma che assomiglia tanto ad un certo duce. Tutto questo riuscendo sempre a cavarsela senza mai svendere la propria libertà e dignità.

È stato davvero un piacere rileggere questo libro dopo circa 45 anni dalla prima volta che lo ebbi tra le mani, allora bambino scettico e un po’ svogliato che invece in quella lettura trovò una prima scintilla per un fuoco che ancora vivacemente arde: il piacere di leggere.

Storie di Mastro Francesco è semplice e divertente, ma sicuramente ormai un libro difficile da trovare (forse on line), certo uno scrigno ricco di sorprese, in grado di far sorridere i bambini come gli adulti.

venerdì 13 luglio 2018

Un libro per caso - “La bella estate di Mélie” di Barbara Constantine

di Francesca senna
“Quando l’umorismo si sposa con l’amore, è il Paradiso, vero?”(cit. pag. 174)
Una storia ricca di bei sentimenti, uno stile semplice ma ricco di emozioni pensiero dopo pensiero, ci proiettano in una epoca passata, così apparentemente lontana da sembrare una favola; una favola ambientata nelle campagne francesi, dove ritroviamo ritmi, colori, odori tipici della provincia e che ci racconta come i piccoli piaceri della vita se goduti appieno possano risolvere molte giornate apparentemente iniziate male.
Protagonista indiscussa è Mélie, una signora di settantadue anni, vedova, che vive in una grande casa di campagna. Da qualche tempo le è stata diagnosticata  una malattia, della quale però non vuole conoscere i dettagli comportandosi come se nulla fosse.
La sua estate sarà scombussolata dall’arrivo di Clara, la sua nipotina adottiva di dieci anni, che è stata mandata dalla mamma Fanette a passare le vacanze estive con la nonna. Sarà per questo un'estate speciale, una riserva di ricordi preziosi, che permetteranno a tutti i personaggi del racconto di guardare al futuro con occhi nuovi.
E’ per questo evento straordinario che Mélie non vuole sciuparsi il piacere della lunga estate che passeranno insieme pensando alla vecchiaia e alla malattia.  Mélie vivrà quindi tutti gli eventi che le si presenteranno con la saggezza del capo famiglia e tutti, in un continuo andirivieni di situazioni, gireranno intorno a lei, ai suoi consigli e alla sua casa come tanti satelliti intorno al sole.
Troviamo quindi Clara, la nipotina adottiva che ha già la maturità e la saggezza di una donna adulta e che accompagnerà tutte le vite che gireranno intorno alla casa della nonna con allegria infinita. C’è poi la figlia Fanette, mamma di Clara e giovane medico molto impegnato e dalla vita sentimentale complessa, instabile, sempre alla ricerca di quel principe azzurro e dell’amore da favola che non ha saputo trovare nel suo primo matrimonio. Troviamo poi Gérard, ex primo marito di Fanette, medico curante di Mélie con la quale, nonostante le vicende con la figlia, mantiene un ottimo rapporto di complicità. Gérard è fresco di separazione da quello che pensavano tutti essere un matrimonio perfetto, per questo vive la vita in modo buio, da scontroso, come un totale fallimento personale.   Poi c'è Marcel, il miglior amico del defunto e fedifrago marito di Mélie, che si finge invalido nella casa di riposo dove si è voluto far rinchiudere per poter così  respingere l'onda lunga della vita.
Infine ci sono gli amici che vanno e vengono da casa di Mélie e che con le loro vite e avventure arricchiscono tutto il racconto: Antoine, compagno di classe e fidanzatino di Clara, orfano di madre, un bambino delicato e già ferito dalla vita; Bello, altro ex di Fanette, musicista in carriera che non ama i legami sentimentali ma ama circondarsi di bambini altrui, che adotta virtualmente diventandone il padrino…uno in più o meno cosa potrebbe cambiare se tutti vogliono condividere l’obiettivo di creare una bella e grande band musicale?
La casa di campagna di Mélie, le sue chiacchiere, la sua costante, delicata, discreta attenzione agli altri sono un faro per tutte queste persone un po' ammaccate dalla vita. Con il suo entusiasmo riesce sempre a contagiare tutta la famiglia e gli amici. Clara passerà dei bei momenti con la nonna e l’amichetto Antoine, Marcel l’amico di Mélie ritroverà la voglia di vivere e condividere i suoi ricordi. Persino la rigida Fanette  riuscirà a lasciarsi andare e a godersi la compagnia e un “nuovo” amore .

Tra manicaretti, gite e vecchi mobili da ridipingere, case sull'albero da costruire, tele di ragno e boschetti di bambù da guardar crescere, l'estate passa come in un sogno.

martedì 10 luglio 2018

Un libro può essere una scintilla che accende una fiaccola

di Fabio Ascani
Mio padre, specie negli ultimi tempi, quando ormai si trovava ad avere il consistente numero di nove nipoti in età tra i 10 e i 22 anni, amava spesso ripetere la frase di Plutarco: I giovani (in realtà sarebbe “gli studenti”) non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere.

   I giovani sono  futuro e  speranza. Ma se è compito dei più grandi, dei genitori, dei nonni degli insegnati, quello di suggerire o mostrare la scintilla che accenda la loro fantasia, sta ai ragazzi stessi trovare la propria strada. Andare incontro al proprio futuro costruendo solide basi su cui poggiare la propria esistenza non è un compito banale e spesso richiede la capacità di saper guardare a ciò che è già stato fatto, ai cammini che già sono stati percorsi, ai pensieri che già sono stati pensati, per fare proprio questo bagaglio di conoscenze ed esperienze rielaborandole e sommandole alle nuove, quelle personali e originali.

Nei libri si trova molto di tutto questo. Non tutto, certo, ma molto. Leggere è un privilegio e un dono oggi da molti sottovalutato. Un buon libro è un concentrato di idee ed esperienze che possono diventare del lettore, formandolo, che sia giovane ma anche adulto o vecchio.
Un libro può essere una scintilla che accende una fiaccola.

È successo tempo fa e ancora oggi mi capita di “accendermi” leggendo Alda Merini. Per esempio:
Alda Merini
 A tutti i giovani raccomando:
aprite i libri con religione,
non guardateli superficialmente,
perché in essi è racchiuso
il coraggio dei nostri padri.
E richiudeteli con dignità
quando dovete occuparvi di altre cose.
Ma soprattutto amate i poeti.
Essi hanno vangato per voi la terra
per tanti anni, non per costruivi tombe,
o simulacri, ma altari.
Pensate che potete camminare su di noi
come su dei grandi tappeti
e volare oltre questa triste realtà
quotidiana.

(da “La vita facile”)





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  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...