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mercoledì 22 marzo 2023

Giornata mondiale dell’acqua - World Water Day

 Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day). Questa data è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. 



Il tema di quest'anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. L 'obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.

Ma come stanno le cose in Italia? Quali dati abbiamo sull'acqua, il suo utilizzo e gli sprechi, nel nostro Paese? 

A questa domanda risposte l'Istat, Istituto Italiano di Statistica, con un suo Report   anni 2020 - 2022


Restano elevate le perdite idriche nella rete di distribuzione

Nel 2020 operano in Italia 2.391 gestori di servizi idrici, 161 in meno rispetto al 2018, ma la gestione è ancora fortemente frammentata.

Nel 2020 sono erogati ogni giorno per gli usi autorizzati 215 litri di acqua potabile per abitante nelle reti comunali di distribuzione.

Nel 2021 sono adottate misure di razionamento dell’acqua in 15 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana (erano 11 nel 2020), due anche nel Centro-Nord.

Nel 2020, 6,7 milioni di residenti non sono allacciati alla rete fognaria pubblica.

  • 718,8 I millimetri di precipitazione totale annua registrata in media nei 24 capoluoghi di regione/città metropolitana
  • 29,4% La quota di famiglie che nel 2022 non si fidano a bere acqua di rubinetto
  • 296 I comuni senza servizio pubblico di depurazione delle acque reflue urbane
Il testo integrale del report è visibile e scaricabile a questo link:


venerdì 5 marzo 2021

Dati Istat su mortalità: IMPATTO DELL’EPIDEMIA COVID-19 SULLA MORTALITÀ TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ANNO 2020

 

Per chi ancora dubita che si muta di Covid, e purtroppo di persone ce ne sono..., ecco cosa scrive oggi l'Istat nel rapporto realizzato con l'Istituto Superiore di Sanità, è un'analisi della mortalità dell’anno 2020 per il complesso dei decessi e per il sottoinsieme dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti:

"Nell’anno 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). In tale valutazione occorre tener conto che nei mesi di gennaio e febbraio 2020 i decessi per il complesso delle cause sono stati inferiori di circa 7.600 unità a quelli della media dello stesso bimestre del 2015-2019 e che i primi decessi di persone positive al Covid- 19 risalgono all’ultima settimana di febbraio. Pertanto, volendo stimare l’impatto dell’epidemia Covid- 19 sulla mortalità totale, è più appropriato considerare l’eccesso di mortalità verificatosi tra marzo e dicembre 2020. In questo periodo si sono osservati 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019 (21% di eccesso)".

QUI il testo integrale



venerdì 20 marzo 2020

IL 22 MARZO È LA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

Domenica 22 marzo verrà celebrata la giornata mondiale dell’acqua. 

Molte volte sulle pagine di ECO16 abbiamo parlato di acqua per denunciarne gli sprechi, e la gestione che spesso non ci piace, il problema del suo inquinamento e quello gravissimo della sua sempre maggiore carenza, specie in certe zone del pianeta e anche d’Italia.

Proprio in occasione della prossima giornata dell’acqua, l’Istat ha fatto uscire le ultime statistiche su prelievi, consumi e sprechi in Italia.

Il dato che mi da più fastidio è che il 37,3% del volume di acqua immesso nelle reti dei capoluoghi non raggiunge gli utenti ma viene disperso a causa di una rete vecchia e spesso fatiscente, praticamente un colabrodo. Poi succede che durante la stagione estiva l’acqua venga a mancare in molte zone del Paese e si moltiplicano gli appelli (giusti) ai cittadini a non sprecarla perché bene prezioso! Diciamo che sarebbe opportuno che fosse considerata bene prezioso anche prima che sgorghi dai rubinetti delle case. Comunque un piccolo passo in avanti c’è stato visto che nel 2016 la dispersione era del 39%.
Un altro aspetto interessante e grave è che il 29% degli italiani non si fida a bere l’acqua del rubinetto (nel 2002 era oltre il 40%) e preferisce acquistare l’acqua minerale in bottiglia. A parte i casi di luoghi dove effettivamente l’acqua non è buona, che sono decisamente pochi, mi sembra un assurdo spendere denaro per comprare acqua in bottiglia, trasportarla fino a casa, avere poi l’onere di smaltire la plastica. Plastica che troppe volte viene semplicemente abbandonata nell’ambiente e nei nostri mari.

Per approfondire, QUI si può leggere il report integrale delle statistiche Istat sull’acqua di quest’anno che fa riferimento al periodo 2018 2019

Fabio Ascani

giovedì 5 dicembre 2019

Ma quanto leggono gli italiani? E quanti libri vengono prodotti in Italia? ISTAT - PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI IN ITALIA | ANNO 2018

Con un po' di buona volontà i libri sono a portata di mano di tutti eppure, specie in Italia, i lettori non sono molti. Le persone "non hanno tempo" e trovano fatica nella lettura. Si preferisce di gran lunga la tv, anche quella spazzatura (che poi in televisione si salva ben poco), o i siti di streaming come Netflix, Amazon, Sky (dove si possono effettivamente trovare cose interessanti). 
Ma la lettura richiede un pochino di attenzione in più, di concentrazione e di buona volontà. Cose che sembrano fuori moda. 


Scrive l'Istat

Sono 1.564 gli editori attivi censiti nel 2018: il 51,1% ha pubblicato un numero massimo di 10 titoli all’anno (“piccoli editori”), il 33,8% fra le 11 e le 50 opere (“medi editori”) e soltanto il 15,2% ha pubblicato più di 50 opere annue (“grandi editori”). I grandi editori coprono quasi l’80% della produzione in termini di titoli (79,4%) e il 90% della tiratura.
Con 75.758 titoli pubblicati, il 2018 conferma il trend in crescita della produzione editoriale dell’anno precedente. Rispetto al 2017 si rileva un lieve aumento della produzione editoriale (+1,1% in totale; +1,2% per i grandi; +1,7% per i medi e -3,3% per i piccoli) in un mercato che punta sempre più sulla novità (61,7% di “prime edizioni”) e meno sulla longevità dei prodotti pubblicati (32,7% di “ristampe” e 5,6% di “edizioni successive”).
L’editoria per adulti domina l’offerta del 2018 (78,6%), le opere scolastiche sfiorano il 13% e quelle per ragazzi non raggiungono il 9%. Queste ultime sono comunque in crescita rispetto al 2017: per l’editoria scolastica in particolare si osserva un aumento della produzione in termini sia di titoli (+2,8%) sia di copie stampate (+11,8%).
Gli editori investono sempre più nell’offerta di titoli in formato e-book: la percentuale di opere pubblicate a stampa disponibili anche in versione digitale in soli due anni è passata dal 35,8% (circa 22mila titoli nel 2016) a quasi il 40% (più di 30mila titoli nel 2018). La versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e gialli (82,1%), i testi di informatica (62,9%) e matematica (61,4%), i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%).
I prezzi di copertina dei prodotti editoriali registrano nel 2018 un lieve aumento rispetto al 2017: il costo medio di un libro passa da 19,65 a 20,04 euro. I titoli dei piccoli editori registrano l’incremento maggiore (+2,04 euro sul 2017; 24,08 euro il prezzo medio 2018) e i titoli dei grandi editori quello più contenuto (+26 centesimi; 19,49 euro il prezzo medio).
Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri.  A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018.
(Fonte Istat)
Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016.
Tra uomini e donne c’è un divario rilevante. Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali  tra i maschi da 25 a 34 anni.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 50% dopo i 55 anni mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% in tutte le classi di età.

giovedì 22 marzo 2018

Acqua - Gli immensi sprechi idrici sul nostro territorio. Una vergogna indegna di un paese civile.

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, istituita dall'ONU e celebrata ogni anno il 22 marzo, l'Istat fornisce un quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche.

Ma quanta acqua viene persa,  fra guasti e inefficienze dei nostri acquedotti, invece di arrivare dove serve?

Scrive l’Istat che il confronto tra i volumi di acqua immessa ed erogata consente di valutare le perdite idriche di rete che, ancora nel 2015, rappresentano un’importante criticità da affrontare per gli enti gestori del servizio idrico.
una delle tante perdite d'acqua ai Castelli Romani 
e documentate negli anni su ECO16
 Le perdite idriche totali percentuali, aliquota dell’acqua immessa che non arriva agli utenti finali, si attestano al 41,4% a livello nazionale, pari a 3,45 miliardi di metri cubi nel 2015
Nel dettaglio le perdite idriche reali, dovute a corrosione o deterioramento delle tubazioni, rotture nelle tubazioni o giunzioni difettose e inefficienze, risultano pari al 38,3%; mentre le perdite idriche apparenti, riconducibili a consumi non autorizzati ed errori di misura, sono il 3,1% dell’acqua immessa in rete.

Il 7,5% dei comuni in cui è presente il servizio di distribuzione ha perdite idriche totali molto alte, maggiori del 70%. Tra questi compare anche un comune capoluogo di provincia: Frosinone (75,4%). Le regioni con la quota più elevata di comuni con perdite superiori al 70% sono, nell’ordine, Lazio (30,2%), Friuli-Venezia Giulia (28,0%) e Basilicata (21,4%).

Purtroppo anche nel nostro territorio dei Castelli Romani le perdite idriche dovute a guasti dell’acquedotto, con fuoriuscita di acqua direttamente sul suolo stradale o dispersione nascosta nel sottosuolo, sono enormi e all’ordine del giorno. Basta fare una passeggiata per incappare in qualche perdita più o meno grande. È una vergogna indegna di un paese civile.



Nelle immagini sotto la cartina e la classifica degli sprechi


 

giovedì 8 febbraio 2018

Economia – Quanti siamo in Italia. Quale la speranza di vita. Questi e altri numeri.

Per gli amanti delle statistiche, L’Istat ha appena pubblicato le stime degli indicatori demografici per lanno 2017. Si tratta di quei numeri che ci raccontano quanti siamo, quanti i nuovi nati, quanti gli stranieri in Italia, quale la speranza di vita dei cittadini, quale letà media nel nostro Paese e altro ancora.

I principali dati sono visibili nel seguente grafico

Risulta dallo studio che se pure la popolazione italiana è in calo un po ovunque, questo non è così per alcune regioni tra cui il Lazio dove aumenta dello 0,4% passando da 5.898.100 a 5.900.800.


Lo studio completo è visibile QUI

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...