Gli amici del Movimento 5 Stelle di Ariccia si sono organizzati per un'altra giornata di raccolta firme per il referendum sull'Euro. L'appuntamento è a Piazza Nenni, in zona Fontana di Papa, per sabato 17 dalle ore 10.00 alle 13.00.
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giovedì 15 gennaio 2015
venerdì 9 gennaio 2015
Succede ai Castelli Romani - FUORI DALL'EURO, A LARIANO I 5 STELLE RACCOLGONO FIRME
Gli Amici di Beppe Grillo di Lariano si confermano come una delle realtà più attive sul territorio castellano.
Non perdono tempo a Lariano i pentastellati. In un paese ancora assopito per le libagioni festive e, diciamolo, per un programma natalizio di basso profilo che non ha incontrato il favore della cittadinanza, ad animare piazza S. Eurosia, disertata fino a quel momento, ci hanno pensato loro con l'iniziativa "Fuori dall'Euro", per ricordare ai Larianesi come sia possibile un'alternativa alla crisi economica che attanaglia l'Europa e l'Italia che, dall'ingresso nella moneta unica ha conosciuto una discesa nella recessione economica, un abisso del quale al momento non si vede ancora il fondo.
"Questa raccolta firme del 3 gennaio è stato un grande successo al di sopra di ogni piu' rosea aspettativa - racconta Francesco De Maria del Movimento Cittadino Lariano Amici di Beppe Grillo - Si tratta della raccolta firme per attivare il referendum NO EURO. Un segnale positivo che, in momento così importante come le festività, i nostri concittadini abbiano voluto animare questa piazza e soprattutto questo paese quiescente per venire a porre una firma contro l'euro. Un segnale che oltre le coscienze si è risvegliata la sana consapevolezza che il potere d'acquisto dei salari si è più che dimezzato dall'entrata in vigore dell'euro. Continueremo a raccogliere firme -prosegue De Maria - fino a chiusura quorum nazionale il prossimo appuntamento e previsto per il mese di marzo. Grandi ringraziamenti vanno a tutti gli associati del Movimento (vedi foto) che, sostenuti dalla passione, sono stati presenti tutto il giorno al gazebo per informare i cittadini e per raccogliere le loro firme"
Giuseppe Gambacorta
lunedì 28 aprile 2014
IL GRANDE IMBROGLIO - BREVE VIAGGIO NELL'UNIONE MONETARIA
Di Bianca Maria Zama*
L'avventura italiana dell'euro inizia con il trattato di Maastricht nel 1992 dopo la riunificazione tedesca conseguente alla caduta del muro. Il trattato stabiliva la strada per la convergenza monetaria dei 12 paesi aderenti all'epoca, con la determinazione dei cambi fissi irrevocabili avvenuta nel 1998 , ma prevedeva una clausola di salvaguardia chiamata opzione opting out ovvero la possibilità di poter recedere in qualsiasi momento. E qui si verifica l'inspiegabile decisione dei politici italiani : non utilizzeranno tale opzione, mentre la Danimarca e l'Inghilterra la utilizzeranno e, pur rimanendo nell'Unione Europea a pieno titolo non entreranno nel progetto della moneta unica.
Bianca Maria Zama |
Perché rinunciare alla propria valuta , accettare il cambio fisso a 1936,27 lire contro un euro chiaramente impostoci dai tecnocrati europei senza alcun processo nè di trasparenza nè di contrattazione? Era evidente che per l'Italia, avendo un'economia manifatturiera, un marchio Made in Italy affermato in molti settori ed un mercato orientato all'esportazione, basato anche sul cambio favorevole del basso valore della lira rispetto alle altre valute, era cruciale la fissazione di un cambio che riflettesse queste condizioni (molti economisti l'hanno identificato a 1€=1000 lire ovvero quasi la metà di quello che è stato).
Cosa ci ha guadagnato l'Italia da questa scelta?
Una caduta verticale dell'indice di produzione industriale e, lasciatemelo dire non ci voleva un Nobel per prevederlo. Gli effetti li vediamo ben operanti anche oggi: fallimenti e chiusure, disoccupazione e crollo della domanda interna.
Ed invece cosa ci hanno raccontato i politici italiani sull'argomento ? Perché improvvisamente la nostra economia si è bloccata, ben prima, sia chiaro del crack Lehman Brothers? La frase magica è la mancanza di riforme , la mancanza di rigore nei conti pubblici , l'enorme debito pubblico, tutte cose peraltro imputabili alla politica stessa degli ultimi 30 anni e che c'erano già. Non basta a spiegare perché da quarta potenza mondiale siamo finiti al numero nove. L'Italia, è evidente, è stata svenduta all'euro ed ad un'unione che è tale solo in teoria, nel senso che non si basa sulla solidarietà tra i popoli europei , ma sugli egoismi e convenienze degli Stati più forti a danno di quelli resi più vulnerabili proprio dalla moneta comune. Non è l'Europa che vogliamo e andiamo al Parlamento europeo per cambiarla radicalmente .
È un impegno in cui crediamo fermamente e che perseguiremo con impegno , ma che potremo vincere solo se saremo tutti uniti nell'informare i cittadini dell'importanza dell'appuntamento elettorale del 25 maggio.
Solo allora potremo dire che: vinciamo noi!
(*Bianca Maria Zama è candidata alle elezioni europee con il Movimento 5 Stelle)
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