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domenica 2 novembre 2014

Sit-in di protesta davanti i cancelli della discarica di Roncigliano

Sopra un'immagine del VII invaso dal diario diDaniele Castri, responsabile legale del NO Inc:
“VII invaso di Roncigliano: situazione fuori controllo.
Ma gli amministratori pubblici tacciono.”

“Puzzo vomitevole, rischi igienico-sanitari
e ambientali,  presenza di topi , uccelli …
e laghi di percolato.”
Sabato mattina, ancora una volta, i cittadini più volenterosi, quelli che da anni si battono, prima contro la costruzione dell'inceneritore ed oggi contro gli effluvi malefici di una discarica che appare come un mostro che incombe disastrosamente sulla salute delle persone e del territorio, si sono riuniti numerosi ai cancelli di Roncigliano per protestare contro una situazione che appare fuori controllo.



Aldo Garofalo, chimico del No Inc durante il suo intervento









Nel marzo scorso gli ispettori ARPA hanno trovato la metà dell'invaso occupata da acque stagnanti, mancando le giuste canalizzazioni per le acque piovane. I locali del TMB totalmente spalancati anzichè chiusi in condizione di depressione come previsto. I pozzi di raccolta del percolato e del biogas risultavano due anzichè sei. Le misurazioni delle emissioni gassose completamente assenti. La documentazione della raccolta e della movimentazione del percolato contenente numeri di fantasia , con migliaia di tonnellate sparite chissà dove. Questa relazione, parte della verifica dell'AIA del 2009, è stata inviata alla Regione e alla Procura di Velletri, ma queste istituzioni tuttora tacciono.

Marco Moresco, accanto a Simone Carabella,
era l'unico consigliere comunale di Albano
presente al presidio in discarica


La situazione è grave e il movimento No Inc giovedì mattina, ha annunciato, farà un  Sit-In alla Pisana durante lo svolgimento dei lavori del consiglio regionale e domanderanno al presidente Zingaretti e all'assessore Civita un incontro ufficiale al fine di avere da parte della Regione il gusto interesse ai problemi così pesanti che derivano dalla discarica.

mercoledì 29 ottobre 2014

SITUAZIONE CATASTROFICA - Un lago di percolato nella discarica di Roncigliano

Domani alle h 21.00 presso l'OK Club di Albano Laziale, via Pantanelle a Cancelliera,  ci sarà un'assemblea pubblica con argomento il VII invaso della discarica di Roncigliano che secondo l'ultimo rapporto dell'Arpa in condizioni disastrose, come scrive Daniele Castri sul Caffè dei Castelli.
Sabato 1 novembre, a partire dalle ore 8.00,  ci sarà invece un presidio di fronte i cancelli della discarica stessa, in via Ardeatina al Km 24,700. Ovviamente tutti sono invitati a partecipare per fare sentire la propria voce, il proprio dissenso contro una situazione che sta degradando giorno dopo giorno il nostro territorio, che sta avvelenando, giorno dopo giorno, i cittadini che vivono e lavorano nelle vicinanze di questo eco-mostro.

Di seguito il comunicato del NO INC

SABATO 1 NOVEMBRE ORE 8,00 PRESIDIO DAVANTI I CANCELLI DELLA DISCARICA VIA ARDEATINA KM 24,700

L'ultimo documento ARPA che abbiamo ottenuto solo da poco , benché datato aprile
2014, descrive una situazione catastrofica della discarica. Nel marzo scorso gli ispettori ARPA hanno trovato la metà dell'invaso occupata da acque stagnanti, mancando le giuste canalizzazioni per le acque piovane. I locali del TMB totalmente spalancati anzichè chiusi in condizione di depressione come previsto. I pozzi di raccolta del percolato e del biogas risultavano due anzichè sei. Le misurazioni delle emissioni gassose completamente assenti. La documentazione della raccolta e della movimentazione del percolato contenente numeri di fantasia , con migliaia di tonnellate sparite chissà dove. Questa relazione, parte della verifica dell'AIA del 2009, è stata inviata alla Regione e alla Procura di Velletri, ma queste istituzioni tuttora tacciono.

Nel frattempo il sindaco di Albano e la sua giunta si è completamente dimenticato degli impegni presi con la delibera di giunta di febbraio, dove era previsto il controllo del funzionamento del TMB e delle volumetrie residue. Ancora più stupefacente la sparizione della conferenza dei servizi sugli sforamenti degli inquinanti nei pozzi spia della discarica. 'E appena il caso di ricordare che la discarica continua ad appestare e a ricevere i rifiuti da Civitavecchia, Monterotondo ed altri piccoli comuni ancorchè lontani.

6 NOVEMBRE ANDIAMO ALLA REGIONE LAZIO A CHIEDERE CONTO DI QUESTA SITUAZIONE E A RIGETTARE QUESTO ANDAZZO CHE E' COMUNE MOLTE ALTRE SITUAZIONI NELLA REGIONE.

domenica 16 febbraio 2014

RIFIUTI: DISCARICHE, INCENERITORI E BIOGAS - Assemblea M5S ad Albano Laziale


Clicca per ingrandire la foto
Sabato 15 febbraio si è svolto presso il museo civico di Albano Laziale un in contro organizzato dagli attivisti e rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Albano. Oggetto del dibattito il proliferare delle centrali a Biogas sul territorio laziale, impianti che godono di ingenti finanziamenti pubblici.
Nei Castelli Romani sono previsti almeno 6 impianti e parliamo soltanto dei comuni che conferiscono i loro rifiuti nella discarica di Ronciliano.
Il primo a prendere la parola è stato Emiliano Bombardieri, moderatore del dibattito, che ha ripercorso la storia della battaglia contro l’inceneritore di Albano, che attualmente vede vincitori i cittadini. Infatti L’inceneritore è “uscito” dal piano rifiuti della regione Lazio e per scongiurarlo definitivamente manca soltanto l’ultimo passo, usando le parole di Daniele Castri (legale dei NO-INC) la “pietra tombale”, ossia la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale.
Poi si è entrati nel merito del Dibattito, si è illustrato perché il Movimento è contrario alle centrali a biogas.
Il digestato, che è il risultato della fermentazione anaerobica, deve essere trattato come rifiuto speciale, come riportato in alcune sentenze del Consiglio di Stato, e non come compost (ossia terriccio fertilizzante) di fatto con questi impianti viene meno il concetto di riciclo dell’umido. A preoccupare è anche cosa può finire all’interno del digestore, non solo l’umido della raccolta differenziata, ma anche i residui degli inceneritori e residui dei depuratori sia civili che industriali.
Tra i partecipanti al dibattito anche Giorgio Libralato, del comitato NO-BIOGAS LATINA, che ha parlato della situazione rifiuti nell'Agro Pontino, Silvana Denicolò, consigliere 5 Stelle alla regione Lazio, che ha illustrato le ultime vicissitudini in consiglio, il mancato rinnovo dei Piani Paesaggistici Regionali, importantissimi strumenti di tutela del territorio e Federica Daga parlamentare 5 Stelle. Lei ha parlato del decreto Salva Roma definito una “SVENDITA” della Capitale che portava alla privatizzazione di tutte o quasi le società pubbliche romane in cambio dell’azzeramento del proprio debito.





L’incontro ha visto partecipare moltissime persone, la sala era stracolma a testimoniare come il problema rifiuti è molto sentito dai cittadini, alla luce anche delle ultime vicissitudini giudiziarie, con l’arresto di Cerroni e Co. Non bisogna però far calare l’ attenzione: Daniele Castri ha illustrato la situazione drammatica delle falde acquifere a ridosso della discarica di Roncigliano, tanto che qualche testata giornalistica ha descritto l’area attorno alla discarica come la terra dei fuochi Romana.
Proprio su questo tema verterà il presidio di fronte alla discarica sabato 22 febbraio ’14.
ECO 16 ci sarà e invita tutti i suoi elettori a partecipare! 
Daniele Silvi

sabato 16 novembre 2013

Nuovo incontro del No Inc al Ministero dello Sviluppo Economico

Federica Daga, sotto la pioggia,
prima di essere ricevuti dal dirigente
del Ministero dello sviluppo Economico
 
Sono passati circa 4 mesi dal primo incontro dei rappresentati No Inc al Ministero dello Sviluppo Economico (vedi QUI), incontro che nel complesso ci lasciò con un certo ottimismo. Anche oggi le cose non sembrano essere cambiate di molto: i dirigenti del ministero non hanno preso ancora una decisione definitiva riguardo i fondi pubblici da destinare o non destinare per la realizzazione dell'impianto di incenerimento.
 Certo è che questa volta il No Inc era accompagnato dalla battagliera parlamentare  Federica Daga, del M5S, a testimoniare che si fa sul serio: la questione dell'inceneritore di Albano è già finita in parlamento e certamente, se ci saranno risvolti importanti, se servirà, è li che si tornerà a giocare la partita.

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Di seguiti il video con le dichiarazioni di Daniele castri al termine dell'incontro.

(video e foto di Romano mariani)

domenica 20 ottobre 2013

SIT-IN IN DISCARICA: NONOSTANTE IL CATTIVO ODORE C'È TANTA GENTE, DUE SINDACI, DEPUTATI DEL PARLAMENTO ITALIANO. MANCA SOLO IL SINDACO MARINI

Tra una settimana ad Albano Laziale ci sarà il 13 corteo No Inc contro l'inceneritore e contro la discarica di Roncigliano che im questi giorni è stata al centro delle cronache per i continui odori nauseabondi provenienti dal suo interno. In Attesa di questo grande evento, ben oltre un centinaio di  cittadini dei Castelli Romani ieri si sono riuniti davanti i cancelli della discarica di Roncigliano in un sit-in autorizzato.
Danile Castri

Come di consueto siamo andati anche noi ed avremmo voluto avere a nostra disposizione uno strumento che "fotografasse" gli odori in modo di poter far sentire a tutti i lettori di ECO 16 l'orribile lezzo che si respira in quella zona, e ieri, rispetto ai giorni scorsi era poca cosa.

Federica Daga

Il sit-in, dicevamo, è stato molto partecipato:  sono intervenute persone che vivono nelle zone limitrofe la discarica ma anche da tutti i Castelli. C'erano due sindaci, quello di Ardea, Luca Di Fiori, che, fra critiche e malumori, ha preso la parola per comunicare all'assemblea che domenica 20 avrebbe incontrato la proprietà della discarica, e Flavio Gabbarini, di Genzano, che ha lanciato una proposta (vedi il video sotto) per sindaco di Albano, che purtroppo non era presente. Un'assenza, quella di Marini, che non è certo passata inosservata ma che è pesata notevolmente, specie in un momento di crisi così importante (momento in cui la discarica si fa "sentire" nel modo peggiore)  nel  quale i cittadini si sentono abbandonati dall'amministrazione, come fossero cittadini di serie B il cui destino di vivere nella puzza, a rischio di ammalarsi seriamente, sia ormai cosa segnata e irreversibile.

Ma come hanno mostrato con i loro interventi i leader del movimento No Inc, anche senza l'aiuto di quest'amministrazione di Albano, la battaglia contro la discarica e l'inceneritore si vincerà (vedi sotto l'intervento di Simone Carabella).
E Daniele Castri, responsabile legale del No Inc, ha mostrato che comunque i cittadini non sono soli e infatti, grazie anche all'aiuto di deputati a Cinque Stelle, giovani, combattivi e volenterosi come Federica Daga, presente anche al Sit In, molti passi sono stati fatti e altri verranno compiuti.


FLAVIO GABBARINI, SINDACO DI GENZANO, LANCIA UNA PROPOSTA PER IL  COLLEGA DI ALBANO NICOLA MARINI
 

L'INTERVENTO DI SIMONE CARABELLA INIZIA CON UNO SCABIO DI BATTUTE CON IL SINDACO DI ARDEA CHE AVEVA DETTO CHE AVREBBE INCONTRATO LA PROPRIETÀ DELLA DISCARICA

In tarda mattinata, quando noi eravamo già andati via, è arrivato anche il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli. 

mercoledì 31 luglio 2013

LA DISCARICA DI RONCIGLIANO E LA MONDEZZA DI ROMA


Tra sentenze deludenti e domande che rimangono senza risposta.

Da venerdì 25 gennaio 2013, in seguito al Decreto Clini, la discarica di Roncigliano ad Albano (frazione di Cecchina) ricevere, ogni giorno, 150 tonnellate di spazzatura indifferenziata proveniente da Roma. Oltre alle 300 tonnellate al giorno provenienti dai Castelli Romani. Totale: circa 450 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno.
Ammesso e non concesso che queste quantità vengano rispettate, da allora sono arrivate nella discarica di Albano circa 28 mila tonnellate di spazzatura indifferenziata romana, oltre alle circa 60 mila tonnellate locali ovvero un totale di 90 mila tonnellate. Questa quantità è intorno  ad 1/5 della capacità massima del VII invaso, stimata da progetto in circa 500 mila tonnellate.
Se si continua così non ci vorrà molto per colmare l'invaso, a meno che la “mondezza romana”, come da decreto Clini, una volta trattata non riesca da Roncigliano per finire nella discarica di Roma.

Nel frattempo su questa vicenda ci sono stati ricorsi al TAR e contro ricorsi al Consiglio di Stato e, come ci sembra che spesso accada, con una logica che non comprendiamo, la sentenza dell'ultimo ha contraddetto la sentenza del primo. Su questo ecco il comunicato del Sindaco di Albano Nicola Marini:

RIFIUTI/CONSIGLIO STATO, MARINI: LE RAGIONI DEL DIRITTO PIEGATE ALLE “RAGIONI DELLA NECESSITA’ ”


Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva della sentenza con cui il TAR del Lazio aveva bocciato i due decreti emanati a gennaio e marzo dall'allora Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, con questa spiegazione “al fine di prevenire i disagi e le emergenze di natura sanitaria”, dichiara il Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini. “Sorprende che questa motivazione, con la quale il TAR del Lazio aveva accolto il ricorso presentato dal Comune di Albano Laziale, venga oggi utilizzata dal Consiglio di Stato per ribaltare il provvedimento. Così come rimaniamo interdetti dall'assenza di valutazioni tecniche da parte del Consiglio di Stato relativamente alle eccezioni di illegittimità e straripamento dei poteri sollevate sempre dal TAR del Lazio.”

Ma – conclude Marini - la cosa che lascia davvero stupefatti è la scelta di fissare l'udienza di merito per il primo trimestre del 2014, quando l'efficacia del provvedimento decade a novembre 2013. Viene il dubbio se le ragioni del diritto vengano piegate alle “ragioni della necessità”. Non è una notizia che ci rallegra ovviamente ma non inficia affatto la nostra quotidiana lotta per la difesa del territorio e della salute dei cittadini”.

Albano Laziale, 31 luglio 2013

A questo punto diventa ancora più impellente, a nostro giudizio, che si risponda alla domanda-richiesta che il No Inc pone ormai da tempo all'amministrazione comunale e che è espressa anche nell'ultima ecoballa di Daniele Castri pubblica oggi 31 luglio su facebook: “Chiediamo quindi, per l’ennesima volta, all’Amministrazione Marini, opportuni controlli sul peso di tutti gli automezzi AMA in entrata ed uscita dalla locale discarica. Controlli ampiamente previsti dalla legge (articoli n. 190 e n. 193 della Legge n. 152 del 2006).
Perché il peso di tutti gli automezzi in entrata ed uscita dalla discarica di Roncigliano non viene reso pubblico quotidianamente?
Fabio Ascani

venerdì 12 luglio 2013

OTTIMISMO DOPO L'INCONTRO DEL NO INC AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Tre momenti della giornata: Simone Carabella e Amodio Malizia con alcuni manifestanti sotto la sede
del ministero; Alessandro Di Battista, Emiliano Bombardieri e Enrico Stefano con la bandiera del No Inc;
Daniele Castri mentre illustra i risultati dell'incontro.

Oggi, Venerdì 12 Luglio, come avevamo immaginato è stato un giorno importante nella lotta contro l'inceneritore dei Castelli. Oltre cinquanta persone si sono riunite pacificamente sotto il Ministero dello Sviluppo Economico con l'intento di portare una delegazione alla presenza del ministro Flavio Zanonato per mettere su un tavolo la questione del rinnovo della convenzione Co.E.Ma-GSE, in sostanza, quindi, la questione della legittimità del finanziamento statale per quest'opera così discussa, discutibile e invadente e per la quale i termini per il finanziamento sono, a detta del No Inc, ormai scaduti da tempo.
Durante il Sit-in sono intervenuti a portare il proprio appoggio, e certo non è la prima volta, Silvana De Nicolò, consigliere regionale Movimento 5 Stelle, Enrico Stefano, consigliere M5S al Comune di Roma e il deputato Alessandro Di Battista sempre del Movimento 5 Stelle, movimento che si è espresso subito contro questo e contro qualsiasi altro inceneritore. A tal proposito ricordiamo quando Beppe Grillo venne proprio a Roncigliano a portare il suo sostegno davanti i cancelli della discarica.
È giunto al presidio anche Nando Bonessio, attivista ed ecologista che ci ha spiegato come questo passaggio al Ministero sia di importanza fondamentale, e non solo per la vicenda di Albano, ma per tutte quelle dove è necessario interrompere la catena economica, l'enorme flusso di denaro pubblico, che alimenta la scelta dell'incenerimento dei rifiuti, piuttosto che il recupero e il riciclo degli stessi.
A metà mattinata una delegazione di quattro persone del No Inc, Simone Carabella, Daniele Castri, Amadio Malizia ed Emiliano Bombardieri è stata ricevuta dal direttore e dal vicedirettore del Dipartimento Energie Rinnovabili, Leonardo Senni e Giampiero Castano.
In conclusione, come gli altri che sono stati ricevuti, Simone Carabella si è detto ottimista: La discussione é rinviata a Settembre ma la buona notizia è che c'è stata data garanzia che almeno fino al prossimo appuntamento , nessuna decisione verrà presa. Il bilancio positivo.
Daniele Castri ha poi aggiornato i presenti sull'incontro: “I dirigenti hanno rappresentato il loro stupore rispetto all'accelerazione che c'è stata da parte del Gse. Non hanno (i dirigenti ministeriali, ndr) conoscenza specifica delle dinamiche portate dal No Inc, e hanno chiesto, come anche al Gse, di presentare tutti i documenti utilizzati fino ad oggi per sostenere la nostra tesi, ovvero che i termini per finaziare con soldi pubblici l'inceneritore sono ampiamente scaduti. Lo faremo. Ci siamo aggiornati al mese di Settembre e quindi depositeremo tutti documenti in nostro possesso: le sentenze del Tar e del CdS, l'ordinanza di Marrazzo che aveva permesso la cantierizzazione fittizia e che è stata bocciata dalle due sentenze, depositeremo la convenzione finale Co.E.Ma.-Gse che prevederebbe ancora oggi il passaggio dei soldi pubblici per la costruzione dell'inceneritore. Siamo sicuri delle nostre ragioni. Siamo sicuri che la convenzione vada annullata. Speriamo che che al prossimo incontro ci ritroveremo qui sotto a festeggiare. Speriamo che nemmeno un centesimo dei soldi pubblici venga usato per costruire l'inceneritore!
Fabio Ascani

lunedì 13 maggio 2013

ALBANO LAZIALE - CASTELLI ROMANI TERRITORIO SOTTO ASSEDIO 1



Inceneritore, discarica e centrale “brucia olio”

L'8 maggio il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva cautelare presentata dal comune di Albano Laziale relativa al nuovo crono-programma (29 gennaio 2013) della Regione Lazio che scandisce i tempi della realizzazione dell'inceneritore dei Castelli Romani. Ovviamente ancora non è detta l'ultima parola, e come dice sempre Simone Carabella, “questa battaglia la vinceranno i cittadini”, e i cittadini l'inceneritore non lo vogliono.
Eppure qualcosa si muove e non appare come qualcosa di buono: all'interno della discarica sono state scattate delle fotografie che mostrano un escavatore a lavoro sul lato opposto della “collina artificiale” che si affaccia sulla via Ardeatina a ridosso del VII invaso. Sono movimenti di terra pericolosi, ha dichiarato ai microfoni di Telecantrynews l'ingegnere ambientale Gabriele D'Anastasio, come potete vedere qui.
IL VII° INVASO.  IN ALTO A DESTRA L'ESCAVATORE A LAVORO SUL "RILEVATO ARTIFICIALE", IL
RETRO DELLA "COLLINA ARTIFICIALE" CHE SI VEDE DALLA VIA ARDEATINA.
(foto dal sito del comune di Albano)
A seguito di ciò e di un verbale della Polizia Municipale di Albano, il Comitato No Inc, sempre vigile, ha depositato alla procura di Velletri un esposto penale. Nel verbale dei vigili (visibile qui) è scritto che “...quell’ area esterna, rispetto all’ invaso dove vengono versati gli scarti provenienti dall’ impianto e dove erano in corso le operazioni mediante l’ utilizzo dell’ escavatore è, come da progetto, un deposito della pozzolana derivata dall’ escavazione del VII° invaso e viene utilizzata per la copertura quotidiana ulteriore degli scarti provenienti dall’ impianto”... Soltanto che, spiega D'Anastasio, quello non può essere un deposito di pozzolana, ma è “un rilevato artificiale che deve rimanere dov'è per proteggere l'ambiente circostante”. Daniele Castri, responsabile legale del movimento No Inc, si domanda se l'Ass.re Ambiente Dott. Andreassi e la Responsabile- Servizio Ambiente Ing. Federica Giglio, faranno lo stesso, ovvero depositeranno anche loro un esposto a Velletri.

E in questi giorni è stato notato un grande andirivieni di mezzi pesanti da via Cancelliera 14b, proprio nel sito dove dovrebbe nascere la nuova Centrale Brucia-Olio di Albano, e ciò ha fatto pensare che siano iniziati i lavori di costruzione.
(clicca sulle foto per ingrandirle)
L’Ufficio Ambiente e l’Ufficio Urbanistica hanno partecipato alle quattro conferenze dei servizi (7 ottobre 2011, 8 novembre 2011, 30 novembre 2011, 7 maggio 2012) ed hanno votato parere favorevole al nuovo MINI-INCENERITORE per oli vegetali.
L’impianto industriale è stato definitivamente approvato, con determina della Provincia di Roma n. 3498, il 4 giugno 2012.
Eppure, appena pochissimi giorni fa, il sindaco di Albano Nicola Marini - in un comunicato stampa accorato che segue l’esito negativo del ricorso al Consiglio di Stato relativo all’Inceneritore dei Castelli Romani - ha sostenuto, ancora una volta, che nell’area c’è una situazione ambientale di grave inquinamento.
La discarica, è giusto sottolinearlo, si trova nel quartiere di Cancelliera, ovvero a poche centinaia di metri dal sito dove, tra poco, entrerà in funzione anche la nuova Centrale ...
Ma se lo stato ambientale dell'intera zona è realmente compromesso perché, allora, rilasciare PARERE POSITIVO alla realizzazione d’un ennesimo impianto industriale che non potrà che peggiorerà la già grave situazione igienico-sanitaria di Albano?
Fabio Ascani

(Presto l'articolo Territorio sotto assedio 2 - Ariccia)

domenica 7 aprile 2013

I CITTADINI IN PIAZZA DICONO NO ALL'INCENERITORE

Ancora una volta siamo scesi in piazza per dire il nostro NO all'inceneritore dei Castelli, per ribadire che le discariche sono una triste eredità che vogliamo cancellare. Per un futuro migliore in difesa dell'ambiente e del nostro territorio, partendo da una raccolta differenziata seria, porta a porta, che vada incontro ai cittadini, alle loro esigenze, ai loro bisogni. L'obbiettivo è avvicinarci a “rifiuti Zero”. Non è un'utopia: esistono anche nella nostra Italia realtà che ce l'hanno fatta che ce la stanno facendo. Pensiamo agli esempi di Capannori, di Ponte nelle Alpi, alla realtà di Vedelago e di tanti altri comuni, sono decine, che hanno superato l'80% (e più) di raccolta differenziata di rifiuti che diventano materiali che vengono riciclati e non inceneriti o seppelliti in discarica.
Questo è ciò che con forza chiedevamo ieri con il corteo Promosso dal Movimento No Inc che è partito da Albano e si è concluso in Piazza di Corte ad Ariccia.





Nelle foto (cliccaci sopra per
ingrandirle)  alcuni momenti
della  manifestazione
La manifestazione, nonostante fosse ormai la dodicesima volta che si scendeva in piazza in sei anni di lotta, è stata composta e molto partecipata: ben oltre 1500 persone hanno sfilato con gli striscioni delle associazioni e le bandiere del No Inc. Fra di esse Primi Cittadini, o loro rappresentanti, dei comuni di bacino della discarica di Roncigliano, i movimenti ambientalisti, i comitati di quartiere ma soprattutto tanti e tanti semplici cittadini, la vera forza della protesta, e fra di loro, in modo discreto, come nel loro stile, parlamentari e senatori del MoVimento 5 Stelle, tra gli altri Alessandro Di Battista, Federica Daga, Elena Fattori.
Finché ci saranno persone di buona volontà, finché si sarà uniti in questa battaglia di civiltà, come sostiene da sempre Simone Carabella, l'inceneritore non si farà e a vincere saranno i cittadini, quelli di oggi e quelli delle generazioni future.

Sotto l'intervento infuocato di Daniele Castri, conclusivo della manifestazione.



Fabio Ascani
Leggi ECO 16

martedì 5 marzo 2013

IL TAR: L'INCENERITORE NON PARTIRÀ IL 7 MARZO COME PREVISTO


SODDISFAZIONE MA ANCHE SENSO DELLA REALTÀI CITTADINI PRESNTI AL PRESIDIO PERMANENTE STANNO CON I PIEDI PER TERRA E PONGONO AL SINDACO DOMANDE BEN PRECISE

Con giusta soddisfazione il Sindaco Nicola Marini annuncia su Facebook che il TAR ha accolto il ricorso dell'amministrazione contro l'inizio dei lavori per l'inceneritore previsti per il 7 marzo: “Accolto il ricorso al Tar presentato dal Comune di Albano Laziale contro la Determina dirigenziale della Regione Lazio che dava avvio al cantiere dell'inceneritore di Roncigliano.
Una vittoria importante che ci lascia soddisfatti ma che ci impone, comunque, di continuare ad essere vigili e attenti su queste tematiche visto quanto è successo con il Decreto Clini (prima con la sospensiva accettata dal Tar e poi con la bocciatura per mano del Consiglio di Stato).
Stiamo aspettando le motivazioni da parte dei nostri legali, ma ovviamente ora prevale la gioia. È tanta e non lo nascondiamo.” E rispondendo ad alcuni cittadini che si sono congratulati per la vittoria e che hanno richiamato l'importanza del porta a porta spinto, il sindaco ha scritto: “Ovviamente la raccolta differenziata è una scelta indispensabile, tant'è che finalmente a breve partirà. Ma continuare a pensare e affermare che la raccolta porta a porta basti ad eliminare l'eventualità che possa essere costruito l'inceneritore, vuol dire non aver capito a fondo il problema e gli interessi in gioco. Lo ribadisco: l'inceneritore di Roncigliano non sarà certo al servizio dei Castelli Romani e nemmeno del Lazio.
A maggiore chiarezza della sentenza, oggi il Tar ha accolto la nostra richiesta di sospensiva che ovviamente è temporanea (è la parola stessa che lo dice). Il 28 marzo ci sarà invece la discussione vera e propria sul merito del ricorso. Ad oggi, quindi, l'inizio dei lavori per l'inceneritore (previsto per il 7 marzo) è sospeso.
Siamo naturalmente fiduciosi, viste le motivazioni che abbiamo addotto, che anche il giudizio finale ci dia ragione”.

Al presidio permanente cittadini tengono alta
la guardia di giorno come di notte
Grande soddisfazione anche fra i cittadini che sono in presidio permanente, giorno e notte, sulla via Ardeatina, di fronte l'entrata della discarica di Roncigliano e che, sotto le bandiere del No Inc, tengono alta la guardia. E qui, certo, oltre alla contentezza c'è anche grande senso della realtà e si è consapevoli che questo del Tar è solo un passo. Dice Simone Carabella su facebook “È il momento di dimostrare coraggio. Non pensiamo di aver vinto, non abbiamo vinto nulla. La battaglia sarà vinta solo quando l'inceneritore sarà bloccato in maniera definitiva, la discarica sarà chiusa ed il territorio bonificato. I cittadini stanno morendo, non ci adagiamo su allori che non esistono. Qui non c 'è nessun carro dei vincitori. Bisogna pretendere , per VINCERE in maniera definitiva la revisione dell'AIA e la caratterizzazione idrogeologica INTERNA alla discarica. Questa vittoria ci permette di riprendere fiato, ma la guerra e' lunga.
Con Daniele Castri oggi pomeriggio al presidio.
I cittadini del No Inc stanno con i piedi per terra,
non si illudono e non si  arrendono
QUINDI LA GUARDIA RESTA ALTA, LA MOBILITAZIONE ATTIVA E LA PRESSIONE SULLE AMMINISTRAZIONI, AFFINCHE' FACCIANO QUELLO PER CUI SONO STATE VOTATE, AI MASSIMI LIVELLI”.
Al presidio, dove mi sono fermato un paio d'ore, ho avuto l'opportunità di parlare con la gente, persone concrete che conducono la battaglia scendendo in campo personalmente, spendendosi in prima persona. Come dice Danilele Castri “il presidio permanente, con la presenza di tanta gente locale e non, dimostra, ancora una volta, con una presenza fisica, in carne ed ossa, che il dissenso all’attuale gestione del ciclo dei rifiuti basato su raccolta in-differenziata, inceneritori e discariche, non è un dissenso di carattere ideologico o politico, come sostiene qualcuno, ma è un dissenso basato, prima di tutto, sulla tutela della vita umana e dell’ambiente”.
Ho chiesto a Daniele cosa pensasse del provvedimento del Tar e come tutti anche lui è contento, anche se perfettamente consapevole che si tratta solo di una sospensiva e poi precisa: “Il Comune di Albano non è un comitato od una associazione, che può limitarsi a presentare ricorsi al Tar Lazio, ma è un Ente pubblico titolare di poteri e competenze di carattere amministrativo, giudiziario, ambientale. Il Sindaco è autorità di Pubblica Sicurezza ed Autorità Sanitaria locale.
Chiediamo, quindi, che oltre ai ricorsi al Tar, il Comune di Albano proceda, quanto prima, a:
  1. Convocare un consiglio comunale straordinario ed urgente, attinente le problematiche relative alla gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti ai Castelli Romani - come avvenuto mercoledì 27 febbraio scorso a Colfelice (Frosinone) - aperto alla cittadinanza, da tenersi davanti l’ingresso della locale discarica di Roncigliano.
  2. Di avviare presso la Regione Lazio il procedimento di riapertura, revisione ed annullamento dell’Autorizzazione Ambientale n. B-3694 del 13 agosto 2009 relativa all’Inceneritore dei Castelli Romani, come previsto dalla legge n. 59 del 2005.
  3. Convocare, come richiesto dagli Uffici Competenti della Regione Lazio, una conferenza dei servizi, con la presenza della società Pontina Ambiente (gruppo Cerroni) proprietaria della discarica di Albano, per richiedere gli adempimenti relativi alla CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA INTERNA alla discarica di Roncigliano richiesti nel novembre 2011 dall’Arpa Lazio.
In attesa dell’esito dei ricorsi pendenti presso il Consiglio di Stato (8 marzo) ed al Tar Lazio (6 giugno) contro il decreto Clini, che si proceda, da subito, con la verifica DIRETTA e quotidiana del FORMULARIO DI REGISTRAZIONE degli automezzi AMA in entrata ed uscita dalla discarica di Roncigliano e con il CONTROLLO INDIRETTO (presso la sede della PONTINA AMBIENTE di Manlio Cerroni) del REGISTRO DI CARICO E SCARICO dei rifiuti presso la sede della Pontina Ambiente di Cerroni.
Delegati della Polizia Municipale e dell’Ufficio Ambiente del Comune di Albano, in qualità di ufficiali e/o agenti di polizia giudiziaria, amministrativa e dell’ambiente, potrebbero procedere da subito con controlli di questo tipo. In questo modo si potrebbe verificare, con facilità, che all’interna della locale discarica di Albano non vi sia illecito interramento di spazzatura romana, come previsto nel decreto “salva Roma” del Ministro Clini”.
Fabio Ascani

mercoledì 20 febbraio 2013

I VIDEO DELL'INCONTRO CON DI FELICE A VILLA ARICIA SU SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO E SU AMBIENTE E TERRITORIO

Giovedì 7 febbraio a Villa Ariccia, Roberto Di Felice, Enrico Indiati e Franz Cianfanelli, hanno incontrato i cittadini (oltre 200 persone hanno gremito la sala), per spiegare la sentenza del Consiglio di Stato che ha di fatto ribaltato quelle che erano state le decisioni del TAR, ovvero di annullare le elezioni. (http://ecodiariccia.blogspot.it/2013/02/incontro-con-di-felice-si-e-parlato-di.html)
Di felice ha illustrato la sentenza mostrando come si può vedere nel video i diversi punti che lascino decisamente perplessi.
Si è parlato anche di ambiente e di aggressione al territorio con l'intervento di Daniele Castri che ha parlato della centrale a biomassa progettata per Ariccia.

Video introduttivo Video: La sentenza del Consiglio di Stato Di Felice su interrogazione parlamentare PD e sulla questione ambientale Daniele Castri sulla centrale a biomassa di Ariccia Leggi ECO 16

lunedì 11 febbraio 2013

INCONTRO CON DI FELICE – SI È PARLATO DI GIUSTIZIA E DI AMBIENTE. È INTERVENUTO DANIELE CASTRI (NO INC)


Giovedì 7 febbraio a Villa Ariccia, Roberto Di Felice, Enrico Indiati e Franz Cianfanelli, hanno incontrato i cittadini (oltre 200 persone hanno gremito la sala), per spiegare la sentenza del Consiglio di Stato che ha di fatto ribaltato quelle che erano state le decisioni del TAR, ovvero di annullare le elezioni.
Fondamentalmente Di Felice ha illustralo le ragioni già esposte nell'intervista visibile su questo stesso Blog (QUI) e su Youtube (E QUI). Le sue parole hanno catturato l'attenzione dei presenti, molti dei quali non si capacitavano di come gli stessi giudici potessero in certi casi decidere in un modo e in altri analoghi nel modo opposto, come ampiamente dimostrato carte alla mano, o come potessero non considerare affatto questioni che per i giudici di primo grado erano giudicate fondamentali. E è stato ricordato, poi, che la sentenza del TAR su Ariccia è stata usata come esemplare già in altri procedimenti, per esempio a Catanzaro, dove si sono ripetute le elezioni per alcune sezioni.
È stato anche mostrato un articolo del Il Fatto Quotidiano dove si dice che, Carmine Volpe, il presidente della V Sezione del CdS, quella che ha deciso su Ariccia, “documentava un’ernia discale dovuta a suo dire al sollevamento dei fascicoli e partecipava, dopo, a maratone per le quali era chiesta la produzione di certificati medici di idoneità agonistica alla corsa”.

Nell'incontro si è anche parlato di ambiente, ed in particolare dell'attacco che viene portato al territorio da chi, senza troppi scrupoli è pronto a costruire un inceneritore, a Roncigliano, una centrale a olio combustibile, ad Albano a Via Cancelliera (vedi QUI) e una nuova centrale a biomassa, in via Grotte, nel cuore commerciale di Ariccia, praticamente accanto alla “vecchia Porkhouse” (vedi QUI).
All'incontro è intervenuto anche Daniele Castri, responsabile legale del NO Inc ed ha spiegato che la centrale che vorrebbero ad Ariccia e che costerebbe circa 8 milioni di euro, è certo un buon affare per chi la vuol costruire, visto che beneficerebbe dei “certificati verdi”, soldi che paghiamo noi cittadini con la bolletta, e che, bruciando il gas si forma dalla “digestione anaerobica” del FORSU, (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) immetterebbe in atmosfera emissioni nocive alla salute e non produrrebbe affatto compost di qualità come alcuni vorrebbero far credere ma un “digestato” che non è altro che un prodotto che nessuno vuole e che è definito per legge un RIFIUTO (!) con il codice Cer 190600.
Appena possibile posteremo i video girati durante l'incontro.


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NUOVA DENUNCIA DEL NO INC


Riceviamo e pubblichiamo il COMUNICATO del NO INC relativo alla denuncia penale nei confronti dei nuovi dirigenti dell’Area rifiuti della Regione Lazio
Inceneritore di Albano: vista la recente determina regionale (B-00266 del 28.01.2013) che dà il via libera all’avvio del cantiere per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani, i No Inc hanno depositato stamattina, alla Procura della Repubblica di Roma, una denuncia penale nei confronti dei nuovi dirigenti dell’area rifiuti della Regione Lazio. La querela riguarda, in modo particolare: il direttore regionale dott. ssa Maria Grazia Pompa, il responsabile del procedimento Ing. Silvio Ciocchelli, il direttore Guido Magrini, il dirigente dell’area Ing. Ernesto Dello Vicario e l’estensore del procedimento Claudio Matronola. Omissioni d’atti d’ufficio, falso in atto pubblico e truffa, i reati ipotizzati (art. 323 c.p., 328 c.p. e 640 c.p.)”
Secondo il No Inc, questa nuova determina regionale rappresenta un modo per assicurare al Co.E.Ma. di Cerroni, di Acea e di Ama, i 400 milioni di Euro di fondi pubblici CIP-6 necessari per costruire l’impianto di Albano.”
Proprio stamattina le Associazioni No Inc hanno depositato, presso la Procura della Repubblica di Roma, una denuncia penale nei confronti dei nuovi dirigenti dell’Area rifiuti della Regione Lazio. Nello specifico, sono coinvolti: il direttore regionale dott. ssa Maria Grazia Pompa, del responsabile del procedimento ing. Silvio Ciocchelli, il direttore Guido Magrini, il dirigente dell’area Ing. Ernesto Dello Vicario e l’estensore del procedimento Claudio Matronola. L’atto di denuncia è stato indirizzato, in modo particolare, al Procuratore Aggiunto Roberto Cucchiari ed al P.M. Alberto Galanti che si stanno già occupando, da tempo, del più generale affaire rifiuti romano. Il Procuratore Aggiunto Roberto Cucchiari, tra l’altro, sta seguendo, come emerso sulla stampa, la presunta violazione dei brevetti industriali relativi all’inceneritore di Albano presentata, diversi mesi fa, dai legali della multinazionale Thermoselect nei confronti del Co.E.Ma.
Sotto la lente d’ingrandimento, stavolta, è finita la recentissima determina regionale n. B-00266 del 29.01.2013 (doc. n. 1), che nel movimento non esitano a definire “scandalosa”, con la quale l’area rifiuti regionale ha non solo autorizzato la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani, ma ha dato di fatto il via libera al cantiere.
Questo cantiere ha in realtà una storia singolare piena di contraddizioni.
DANIELE CASTRI
REFERENTE LEGALE NO INC
Come ricorderete, infatti, già il 22 Ottobre 2008 l’allora Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo aveva autorizzato, con un’apposita ordinanza (Z-0003, doc. n. 2), l’avvio dei lavori per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani. Ordinanza regionale a cui era seguita, addirittura, la Dichiarazione di Inizio Attività (D.I.A.) del Co.E.Ma. del 29 dicembre 2008, inviata sia al Comune di Albano Laziale sia alla Regione Lazio. In quell’occasione, però, due successivi sopralluoghi della Polizia Municipale di Albano (15.04.2009 e 13.10.2010, doc n. 3 e doc. n. 4) avevano certificato che “i lavori posti in essere consistevano nella sola delimitazione con paletti in ferro e rete metallica dell’area destinata alla costruzione della centrale” e che “dalla verifica dello stato dei luoghi è risultato che l’area non risulta essere in alcun modo interessata da attività edilizia.
Il cantiere per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani, quindi, non era mai partito.
Nonostante ciò, a giugno 2009 (doc. n. 5), sulla base della sola ordinanza di Marrazzo e della successiva D.I.A, il Co.E.Ma. stipulò col Gestore del Servizio Elettrico nazionale, GSE, una convenzione preliminare per il riconoscimento dei CIP-6, ovvero dei 400 milioni di fondi pubblici necessari per la costruzione dell’impianto.
Però, come si ricorderà, l’ordinanza di Marrazzo è stata poi bocciata dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 1640 del 22.03.2012. Se, quindi, fino a quel momento la cantierizzazione del 29 dicembre 2008 poteva essere considerata solo fittizia, successivamente alla Sentenza del Consiglio di Stato del 22 marzo 2012, quella stessa cantierizzazione può essere, a tutti gli effetti, definita decaduta.
Eppure, i nuovi dirigenti dell’ufficio rifiuti della Regione Lazio - che hanno sostituito i precedenti travolti dalle inchieste della Procura di Roma – nell’autorizzazione di avvio del cantiere del 29 gennaio 2013, pur citando, per ben due volte, l’ordinanza di Marrazzo e la successiva D.I.A., non indicano, cosa davvero singolare, che questi due atti sono entrambe decaduti perché bocciati dal Consiglio di Stato.
Si tratta d’un modo per assicurare al Co.E.Ma. l’accesso ai 400 milioni di euro di fondi pubblici CIP-6 per la costruzione dell’impianto?
Di sicuro, finora nessuno è riuscito ad avere copia della convenzione preliminare Co.E.Ma. - GSE stipulata proprio sulla base dell’ordinanza di Marrazzo e della successiva D.I.A..
Il GSE, difatti, ha rifiutato per ben tre volte un legittimo accesso agli atti depositato prima dal No Inc (maggio 2012, doc. n. 7), subito dopo dal Consigliere Regionale Ivano Peduzzi (giugno 2012, doc. n. 8) e, per ultimo, dal Comune di Albano Laziale (ottobre 2012, doc. n. 9). Perché da parte del GSE, questa resistenza ingiustificata?
Al momento è pendente una quarta richiesta di accesso agli atti promossa nei confronti del GSE da parte dai dieci sindaci del bacino (doc. n. 10).
Auspichiamo che, quanto prima, in ossequio al principio di trasparenza nella gestione della pubblica amministrazione, il GSE risponda alla legittima richiesta di accesso agli atti e permetta ai cittadini di prendere visione dei documenti richiesti.

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