Visualizzazione post con etichetta Clini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Clini. Mostra tutti i post

mercoledì 31 luglio 2013

LA DISCARICA DI RONCIGLIANO E LA MONDEZZA DI ROMA


Tra sentenze deludenti e domande che rimangono senza risposta.

Da venerdì 25 gennaio 2013, in seguito al Decreto Clini, la discarica di Roncigliano ad Albano (frazione di Cecchina) ricevere, ogni giorno, 150 tonnellate di spazzatura indifferenziata proveniente da Roma. Oltre alle 300 tonnellate al giorno provenienti dai Castelli Romani. Totale: circa 450 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno.
Ammesso e non concesso che queste quantità vengano rispettate, da allora sono arrivate nella discarica di Albano circa 28 mila tonnellate di spazzatura indifferenziata romana, oltre alle circa 60 mila tonnellate locali ovvero un totale di 90 mila tonnellate. Questa quantità è intorno  ad 1/5 della capacità massima del VII invaso, stimata da progetto in circa 500 mila tonnellate.
Se si continua così non ci vorrà molto per colmare l'invaso, a meno che la “mondezza romana”, come da decreto Clini, una volta trattata non riesca da Roncigliano per finire nella discarica di Roma.

Nel frattempo su questa vicenda ci sono stati ricorsi al TAR e contro ricorsi al Consiglio di Stato e, come ci sembra che spesso accada, con una logica che non comprendiamo, la sentenza dell'ultimo ha contraddetto la sentenza del primo. Su questo ecco il comunicato del Sindaco di Albano Nicola Marini:

RIFIUTI/CONSIGLIO STATO, MARINI: LE RAGIONI DEL DIRITTO PIEGATE ALLE “RAGIONI DELLA NECESSITA’ ”


Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva della sentenza con cui il TAR del Lazio aveva bocciato i due decreti emanati a gennaio e marzo dall'allora Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, con questa spiegazione “al fine di prevenire i disagi e le emergenze di natura sanitaria”, dichiara il Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini. “Sorprende che questa motivazione, con la quale il TAR del Lazio aveva accolto il ricorso presentato dal Comune di Albano Laziale, venga oggi utilizzata dal Consiglio di Stato per ribaltare il provvedimento. Così come rimaniamo interdetti dall'assenza di valutazioni tecniche da parte del Consiglio di Stato relativamente alle eccezioni di illegittimità e straripamento dei poteri sollevate sempre dal TAR del Lazio.”

Ma – conclude Marini - la cosa che lascia davvero stupefatti è la scelta di fissare l'udienza di merito per il primo trimestre del 2014, quando l'efficacia del provvedimento decade a novembre 2013. Viene il dubbio se le ragioni del diritto vengano piegate alle “ragioni della necessità”. Non è una notizia che ci rallegra ovviamente ma non inficia affatto la nostra quotidiana lotta per la difesa del territorio e della salute dei cittadini”.

Albano Laziale, 31 luglio 2013

A questo punto diventa ancora più impellente, a nostro giudizio, che si risponda alla domanda-richiesta che il No Inc pone ormai da tempo all'amministrazione comunale e che è espressa anche nell'ultima ecoballa di Daniele Castri pubblica oggi 31 luglio su facebook: “Chiediamo quindi, per l’ennesima volta, all’Amministrazione Marini, opportuni controlli sul peso di tutti gli automezzi AMA in entrata ed uscita dalla locale discarica. Controlli ampiamente previsti dalla legge (articoli n. 190 e n. 193 della Legge n. 152 del 2006).
Perché il peso di tutti gli automezzi in entrata ed uscita dalla discarica di Roncigliano non viene reso pubblico quotidianamente?
Fabio Ascani

giovedì 4 aprile 2013

Incontro con il Ministro Clini sul tema Rifiuti nel Lazio

Durante l’incontro con il Ministro dell’Ambiente Clini sul tema degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) è stato trattato anche il tema della Gestione dei Rifiuti in Regione Lazio, il Movimento 5 Stelle ha richiesto trasparenza nella gestione di tutta la filiera, una analisi dei prodotti finali dei processi e una precisazione nelle tempistiche previste di applicazione; il Movimento 5 Stelle persegue la strategia Rifiuti Zero e le nozioni scientifiche e tecniche attuali consentono di ottenere questo risultato in tempi brevi grazie al coinvolgimento proattivo degli amministratori e dei cittadini. 
 Il Movimento 5 Stelle è contrario alla gestione dei rifiuti con metodi che prevedano l’incenerimento e una gestione impattante sull'ambiente e sulla salute. Si è sollecitato in tal senso un nuovo incontro in merito ai cementifici e al CSS (Combustibili Solidi Secondari). Si è introdotto lo scottante tema nazionale impianti a biogas e biomasse. 
 Il Movimento 5 Stelle spinge per una legislazione che regoli il settore in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica e l’incontro nazionale di sabato 6 aprile a Padova con il comitato nazionale sarà utile per definire una linea comune. 
 Pur non essendo la sede, dove l'oggetto era legato alla questione OGM, è stato anche fatto un approccio specifico legato alla discarica di Monti dell'Ortaccio, alla chiusura di Malagrotta e l'inceneritore di Albano. 
 Forti nelle nostre convinzioni sui danni alla salute pubblica, all'ambiente e alle produzioni agricole che la discarica e l'ecomostro di Roncigliano hanno provocato e continueranno a provocare se non si bonifica l' area e non si scongiura la costruzione dell'inceneritore, il Movimento 5 Stelle ha richiesto un ritiro delle AIA ( Autorizzazioni Integrata Ambientale )
che pur essendo atti nella fattispecie emessi dalla Regione, la legge prevede la facoltà di richiederne il riesame tra organi competenti. 
 Il Ministro, in una chiara strategia di circumnavigazione alla domanda, ha risposto che ne parlerà con il Presidente Zingaretti. 
 Ribadiamo che, anche in attesa di una legge che faccia sparire il concetto di incenerimento dei rifiuti in favore del riciclo e del riuso, la responsabilità attuale è nella mancata applicazione della raccolta differenziata porta a porta che è unico strumento operativo per scongiurare la crisi della "Monnezza" in cui la classe dirigente ci ha portato fino a oggi. 
 Movimento 5 Stelle - Genzano di Roma
Leggi ECO 16

venerdì 8 febbraio 2013

Albano Laziale, Decreto Clini: Accolta la sospensiva

Il Tar del Lazio sospende gli effetti del decreto Clini
 con effetto immediato (e fino alla prossima
udienza del 6 giugno),  eppure gli automezzi AMA
continuano  ad entrare ed uscire dalla
discarica di Roncigliano,
PERCHE'?
(Foto scattata alle ore 15,00 in punto!)
Riceviamo la buona notizia della sentenza del TAR che pone una sospensiva al decreto Clini ma, come si vede dalla foto, alle 15.00 l'AMA continuava ad entrare, con i suoi camion, nella discarica.

«Il nostro ricorso di sospensiva è stato accolto – afferma soddisfatto il sindaco Nicola Marini a pochi minuti dalla decisione del Tribunale Amministrativo Regionale di sospendere il Decreto Clini -. Le nostre ragioni, la forte volontà dell’amministrazione di opporsi a decisioni calate dall’alto, il sostegno degli altri sindaci, dei cittadini e delle associazioni del territorio, hanno avuto la meglio sulle logiche emergenziali e sulla politica di prevaricazione portata avanti dagli organi di Governo solo per risolvere i problemi della Città di Roma».

«La nostra fiducia nell’imparzialità e nella capacità di valutazione del Tar – continua Marini – è stata ben riposta, nonostante le chiare e pesanti ingerenze da parte del Ministro Clini lette sui giornali. Le nostre motivazioni e le nostre ragioni non potevano non essere prese in considerazione. Ringrazio i nostri legali per l’eccellente lavoro svolto, lavoro che hanno voluto condividere con i loro colleghi della Provincia di Frosinone e della Saf per fare in modo che anche il loro ricorso fosse accolto».

«La forza della ragione e del diritto ha vinto – continua Marini -. Non è sostenibile che i problemi di Roma Capitale vengano scaricati sui territori della Provincia e della Regione Lazio, quando l’amministrazione romana ha avuto cinque anni di tempo per definire una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Noi continueremo a difendere il nostro territorio e ad opporci in ogni modo lecito anche alla rinnovata ipotesi di costruzione dell’inceneritore a Roncigliano. A rafforzare questa volontà, proprio in questi giorni abbiamo approvato in Consiglio comunale l’avvio della raccolta differenziata porta a porta». 
Comunicato stampa Città di Albano Laziale

la sentenza del TAR
Leggi ECO 16

martedì 5 febbraio 2013

EMERGENZA RIFIUTI, I DATI DEL NOE E LA RIFLESSIONE DI BONESSIO: NESSUNO VUOLE ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DEGLI ERRORI COMMESSI


Il ministro dell'ambiente Clini per stabilire se gli impianti che trattano i rifiuti sul territorio laziale e che sono stati scelti per fronteggiare l'emergenza romana fossero realmente in grado di farlo ha inviato i Carabinieri del NOE che hanno rilevato che non tutti i gestori avrebbero detto la verità sulle reali capacità di trattamento di tali impianti. Nessuno dei dieci impianti controllati dal Noe, infatti, tratterebbe i rifiuti al 100% della propria capacità ma tutti si manterrebbero al di sotto del tetto massimo di produzione che è stato stabilito dai tecnici secondo la grandezza e requisiti dell'impianto stesso.
Intanto c'è attesa per la decisione del TAR che giovedì mattina dovrebbe deliberare sulla richiesta di sospensiva dei comuni di Albano Laziale e di Col Felice al Decreto Clini. In particolare il sindaco Donfrancesco di Col Felice fa notare che la potenzialità teorica non è detto che corrisponda alle effettive possibilità, sia per carenza di maestranze che per mancanza di tecnologia (da fonte Adnkronos).
Ma la riflessione più acuta su tutta la questione la troviamo sul sito di Nando Bonessio, candidato per Rivoluzione Civile alla regione Lazio: “A quanto pare per conoscere la natura e la situazione degli impianti nel Lazio il Ministro dell’Ambiente Clini ha dovuto chiedere l’intervento dei carabinieri del Noe, che hanno subito aperto una inchiesta sugli impianti che utilizzano il trattamento meccanico biologico (Tmb) del Lazio. Una notizia che ci lascia esterrefatti. Nessuno vuole assumersi la responsabilità sia degli errori commessi in passato sia per quelli che si stanno commettendo ora da parte delle istituzioni preposte.
A prescindere se si tratti di reato o meno, l’approssimazione con cui si gestiscono i rifiuti nel Lazio è relativamente importante. La magistratura farà il suo corso. Secondo noi, non è casuale che tutte queste energie da parte delle Istituzioni siano spese solo sulla questione Tmb mentre nulla si fa sul recupero della frazione secca. La verità è che non si vuole a nessun costo uscire da questo modello di gestione dei rifiuti, fatto di inceneritori e mega-discariche. Del resto che cosa bisogna aspettarsi da amministrazioni che non hanno fatto nulla se non essere accondiscendenti verso il monopolista della monnezza e da un Ministro del “non-ambiente” come Corrado Clini per il quale la soluzione al problema dei rifiuti è quella di bruciarli negli inceneritori o, di recente, anche nei cementifici?” (dal sito di N. Bonesio)
Fabio Ascani
Leggi ECO 16


venerdì 25 gennaio 2013

Tutti al sit-in organizzato dal comitato No Inc all'ingresso della discarica di Roncigliano

Domani 26 Gennaio dalle ore 8,00 alle ore 14,00 ci sarà un presidio dei cittadini di fronte i cancelli della discarica di Roncigliano, sulla via Ardeatina, contro il Decreto Clini che prevede lo sversamento di 50 mila tonnellate l'anno di rifiuti in più: sono i rifiuti provenienti da Roma.
Il punto è che la discarica di Roncigliano si sarebbe potuto e dovuto chiuderla già da molto tempo, o quanto meno si sarebbe potuto ridurne di molto la quantità di rifiuti che vi vengono portati se i comuni di bacino si fossero impegnati, in questi anni, con una seria e fruttuosa raccolta differenziata porta a porta. Sicuramente in tutti questi anni si sarebbe dovuto monitorare con maggior attenzione,  se  e quali fossero i danni che la discarica stava apportando all'ambiente, alle falde acquifere, all'aria. 
Ora ci ritroviamo a manifestare sulla via Ardeatina per contestare l'ennesimo atto che ci sembra davvero un sopruso, qualcosa di illegittimo e spregiudicato.
E ci saranno sindaci di bacino con la fascia tricolore a dire no al passaggio dei camion provenienti dalla capitale e soprattutto ci saranno i cittadini, quelli attivi, che non sono mai mancati e con non hanno mai smesso di lottare. Ecco, la loro è davvero una presenza che conta, loro davvero sono espressione della volontà popolare. Siamo a ridosso delle elezioni e il fatto che vedremo molti politici sfilare contro l'invasone romana della discarica di Albano è quantomeno sospetta, ma ben vengano ugualmente: ciò che conta, ora, è soltanto il risultato e l'unico risultato che si desidera è quello di riuscire a salvare il nostro territorio.

Leggi anche ECO 16

mercoledì 16 gennaio 2013

IL COMMISSARIO SOTTILE SCEGLIE 4 SITI PER I RIFIUTI DI ROMA ALBANO NON CI STA: “NON SAREMO LA PATTUMIERA DI ROMA”!


Il commissario per l’emergenza Rifiuti nella Capitale, Goffredo Sottile, ha individuato nel Lazio quattro impianti tmb, per il trattamento meccanico e biologico, che dovranno trattare i rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampino e Stato della Citta’ del Vaticano. I siti degli impianti indicati sono Albano Laziale (Roma), a Viterbo, a Colfelice (Frosinone) e Castelforte (Latina).

I siti sono 4, quindi, e non 10, come prevedeva il ministro Clini, e questa differenza viene giustificata dal fatto che i siti di trattamento meccanico biologico di Roma (2 AMA e 2 Colari) già indicati nel provvedimento del Ministro dell'Ambiente, operano alla massima capacità, ha spiegato Sottile, e non al 40% come si era stimato in precedenza (i dati erano del 2010) e questo dovrebbe significare che a Roma, nel frattempo, è davvero partita la raccolta differenziata. E che sia partita sarà anche vero ma certamente di passi avanti ne deve ancora fare, come ci ha detto lo stesso Sindaco Alemanno il Primo dell'anno dalle sponde del fiume Tevere. Vedi le dichiarazioni del Sindaco su Youtube (http://youtu.be/ZfnrEiQ4BKE)

Intanto da comune di Albano Laziale viene lanciato un messaggio forte:
Non saremo la pattumiera di Roma”.
Alla luce del decreto a firma del Ministro Corrado Clini, e del conseguente atto del Commissario Prefettizio Sottile, l’amministrazione comunale dichiara che porterà avanti qualsiasi azione di contrapposizione per impedire che i rifiuti di Roma arrivino sul nostro territorio.
Roma, come sempre, risolve i suoi problemi scaricandoli su altri, in questo caso sui Comuni della Provincia, usufruendo però dei benefici economici di “Roma capitale”. Lo schema per cui a Roma vanno i soldi e alla Provincia i problemi non è accettabile, e soprattutto mette ancora una volta in luce l’arroganza con cui si decidono tematiche così importanti, senza coinvolgere mai i territori interessati. Questo è il deludente risultato a cui ci ha portato la politica di Alemanno fatta di “scarica barile” e di decreti dettati dalla “perenne emergenza”, e non da una seria programmazione. Noi non saremo la pattumiera di Roma.
Facendo poi una considerazione generale, il decreto fotografa una situazione impiantistica del Lazio che stride con lo stato di emergenza che ci vanno sbandierando da molto tempo. La dimostrazione è che gli impianti esistenti sono evidentemente sotto utilizzati, oltre che molto spesso fermi. Perché allora il piano regionale dei rifiuti continua a prevedere la costruzione di nuove discariche e nuovi impianti, in antitesi oltretutto con la volontà sempre manifestata di voler incrementare la raccolta differenziata?
In più, ad oggi l’amministrazione comunale non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, se non notizie stampa. Mentre invece sono state già contattate le società private che gestiscono gli impianti e che, di fatto, vengono elevate ad unici interlocutori in rappresentanza dei territori. Impostazione che ovviamente contestiamo con forza.
Il decreto, comunque, sarà discusso insieme ai sindaci di bacino che scaricano a Roncigliano durante la riunione di venerdì 18 gennaio a palazzo Savelli”. (Come si legge nel comunicato stampa del Comune di Albano del 16 gennaio).
Fabio Ascani
Articoli attinenti:

venerdì 20 aprile 2012

Lettera aperta di una cittadina al sindaco Marini


Cecchina, 16 aprile 2012

(Il post del sindaco Marini cui fa riferimento la lettera della lettrice)
Egregio Sindaco,
mi chiamo Elena Taglieri, sono cittadina di Albano Laziale e Le scrivo quale mia personale ed autonoma iniziativa. La Sua 'riflessione' da Lei scritta oggi su facebook riguardante il corteo No-Inc di sabato 14 aprile mi lascia sconcertata, rammaricata, amareggiata, tradita.

(Un momento della manifestazione)
A pochi giorni dall'avversa sentenza del Consiglio di Stato, nessun improrogabile 'impegno famigliare' avrebbe potuto trattenerla dal partecipare a questo corteo, in prima fila e con la fascia tricolore: solo la malaugurata ipotesi di un lutto, di un' incidente, di una malattia sarebbero valsi come motivi più che giustificabili di assenza. Neppure il matrimonio del miglior amico o di un parente. A nulla serve ora questa sua 'riflessione', che francamente mi trasmette solo una sensazione di pura formalità, nè serviranno quelle dichiarazioni che Lei nei prossimi giorni sicuramente rilascerà alle varie testate giornalistiche, e che la cittadinanza tutta si troverà a leggere sia sui vari "Cinque", "AlbanoTeam", "Eco16", "Albano In Comune", che su tutto quel sottobosco di giornalini locali, più o meno indipendenti politicamente, e in ultimo sullo stesso sito del Comune di Albano, nella sezione News. Lei ora commenta e commenterà un film raccontato da altri, un qualcosa che non ha vissuto in prima persona, 'mettendoci la faccia', al contrario di quanto scriveva in campagna elettorale fino a 2 anni fa. La sua 'faccia' non è stata vista al corteo, che, insieme alla cittadinanza che stava a guardare dietro le finestre, si è trovata come un gregge senza pastore. Questa sua assenza ha mandato un chiaro ma confuso messaggio: che la questione inceneritore non merita tanta importanza, nè lo scopo del corteo stesso.
Lei, signor Sindaco, non è sceso in campo 'arrabbiato' per la sentenza del consiglio di Stato, nè per le ultime dichiarazioni del ministro Clini, rassicurando la cittadinaza di Albano che le illegalità non avranno futuro. Gli altri sindaci, quelli veramente arrabbiati debbono essere per forza in altri comuni, come a Terzigno, a Monasterace? Ed uno spiegamento di Forze dell'Ordine così fin troppo abbondante non sarebbe stato necessario se Lei fosse stato presente, nè sarebbero occorse sofferte trattative all'ultimo minuto per strappare l'autorizzazione ad un percorso più lungo. Lei ci ha abbandonati a noi stessi!
E gli altri ci hanno scambiato per un manipolo di disperati, potenzialmente violenti.
Questo è emerso dai mass-media e questa è l'idea che lei forse continuerebbe a farsi senza documentarsi approfonditamente a riguardo. Ed uno spiegamento di Forze dell'Ordine, sprecate e strappate ad altri territori per la prevenzione della sicurezza in aree ben più critiche, non necessita di essere così sproporzionatamente massiccio laddove ci sia proprio il sindaco in persona, il primo cittadino, ad essere il primo a testimoniare con la propria presenza, a prendere parola al microfono, a fare un piccolo 'comizio', come quando ne teneva prima di essere eletto, stavolta però di incoraggiamento e di esempio a non mollare la speranza. A noi cittadini non bastano i suoi vice: due anni fa è stato votato lei come Sindaco, non l'Amministrazione. La Giunta l' ha formata Lei Signor Sindaco, si ricordi che tutto quanto di increscioso è accaduto ed è ancora in essere, quasi sicuramente non sarebbe capitato se Lei fosse stato in prima fila a capo del corteo, dall'inizio alla fine. Questo succede quando la gente esasperata trema al pensiero che un cantiere possa iniziare anche l'indomani. Ma forse per questo pensiero, per questa spada di Damocle, per questa imminente possibilità, ecco, forse Lei ancora deve concedersi una riflessione che ha bisogno ancora di una attesa.
Tanto era dovuto Cordialità
Elena Taglieri (del "Coordinamento NO-INC")

giovedì 22 marzo 2012

Comunicato Stampa sentenza Consiglio di Stato sull'inceneritore di Albano.


Apprendiamo l’esito della sentenza N. 01640/2012 del Consiglio di Stato relativa all’inceneritore di Albano che, di fatto - proprio come aveva prospettato, malauguratamente, il Ministro Clini - sblocca le procedure per la costruzione dell’impianto.
Al di là del rammarico per un atto che sembra scritto più dal gruppo Cerroni che da giudici super parte e terzi, apprendiamo con piacere che la stessa sentenza accoglie, viceversa, la richiesta d’annullamento dell’ordinanza del Commissario straordinario dell’emergenza rifiuti (Marrazzo) n. 3 del 22 ottobre 2008: ovvero quella che permetteva la cantierizzazione – nonostante l’iter amministrativo d’approvazione dell’impianto non fosse concluso – utile all’avvio dei lavori per la costruzione del tristemente noto inceneritore di Albano. La carica di Marrazzo a commissario straordinario dell’emergenza rifiuti, difatti, siamo soddisfatti il Consiglio di Stato ne abbia preso atto, era “scaduta” il 30 Giugno 2008.
Perché questa ordinanza “fuori tempo massimo” di Marrazzo? ’Unione Europea, proprio in quei mesi, aveva emesso un provvedimento col quale vietava, tassativamente, a partire dal 1 Gennaio 2009, l’uso della contribuzione pubblica per la costruzione di inceneritori e gassificatori (Cip 6) ad eccezione degli impianti definitivamente approvati a livello amministrativo o cantierizzati entro e non oltre il 31 Dicembre 2008.
L’impianto di Albano fu approvato definitivamente a livello amministrativo il 13 Agosto 2009, con l’AIA B-3695. La cantierizzazione – che poi consistette in pochi pali ed una semplice rete metallica – ebbe luogo il 28 Dicembre 2008 ma già allora, per tutti gli addetti ai lavori, appariva nulla di più che una vera e propia truffa ai danni dell’erario pubblico . Ora che il Consiglio di Stato ha, a tutti gli effetti, bocciato l’ordinanza “impropria” (perché ben 4 mesi fuori tempo massimo) di Marrazzo, con quali soldi il monopolista dei rifiuti della Regione Lazio costruirà l’inceneritore di Albano? Non vorrà mica, ci chiediamo - a disprezzo delle regole comunitarie - in ogni caso, “provare” ad utilizzare i soldi pubblici (Cip-6) destinati ad energie verdi e fonti rinnovabili?
Vi annuncio già da ora, con molto piacere, che tutti i cittadini, le associazioni e molti dei sindaci dei Castelli Romani già ricorrenti contro l’inceneritore di Albano sia al Tar che al Consiglio di Stato, presenteranno, nelle prossime settimane, agli organi competenti della giustizia europea, un ricorso per bloccare l’inceneritore di albano almeno al fine di evitare che soldi pubblici (Cip6) vengano utilizzati, ancora una volta, per costruire un impianto di incenerimento oltre il limite di tempo massimo fissato dall’Unione Europea e, cosa altrettanto grave, che soldi pubblici vengano utilizzati, in assenza d’una regolare gara d’appalto pubblica europea; gara obbligatoria, per legge, da diversi anni, in tutti gli stati membri UE.
Cordiali saluti.
Daniele Castri (Referente legale Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano)

Carabella (No Inc) al Ministero dell'Ambiente


Roma, 22 marzo 2012 (16.45) - Simone Carabella, del Comitato No Inc di Albano Laziale, con tutte le più importanti associazioni a difesa del territorio impegnate nel Lazio (Riano, Cerveteri, Anagni, Malagrotta, Corcolle ecc.), è in questo momento al Ministero dell'Ambiente per parlare con il ministro Clini, o un suo delegato, della gestione dei rifiuti del Lazio. Questo anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che di fatto da il via libera alla costruzione del nefasto inceneritore di Albano a Roncigliano.
(Modificato h 17.20) Questo il senso dell'intervento di Simone Carabella: "Ai Castelli Romani la Val di Susa non è poi così lontana.  I cittadini sono pronti a tutto.  Basta con le promesse: è arrivata l'ora dei fatti. Da oggi vogliamo vedere solo i fatti!" E poi: "Differenziata spinta porta a porta SUBITO!"

lunedì 19 marzo 2012

LA DENUNCIA DEI NO INC AL MINISTRO CLINI

IL COMUNICATO STAMPA DEL NO INC DI ALBANO

“Inceneritore di Albano: i No Inc depositano alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia ed una querela penale contro il Ministro all’Ambiente Corrado Clini: abuso d’ufficio e di potere e rivelazione ed utilizzazione di segreto istruttorio” “Prossima, anche, da parte dei No Inc, una denuncia penale contro Clini ai competenti organi UE” Proprio stamattina le Associazioni No Inc hanno depositato alla Procura della Repubblica di Roma una denuncia ed una querela penale contro il Ministro all’Ambiente Corrado Clini. Sotto la lente d’ingrandimento, stavolta, sono finite le dichiarazioni “scandalose” dei giorni scorsi del Prof. Corrado Clini cui la stampa, tra l’altro, ha dato ampio risalto (Corriere della Sera, Il Tempo, Il Messaggero, La Repubblica, Ansa, Dire). Dichiarazioni “imbarazzanti”, per i No Inc, relative, come noto, al presunto “via libera del Consiglio di Stato all’inceneritore di Albano”. Dichiarazioni “sinistre” che scardinano, anzitutto, da un punto di vista strettamente sociale, il rispetto che i cittadini debbono mantenere nei confronti del Sistema Giustizia e degli Organi ed Enti giurisdizionali. D’altra parte, però, appare anche evidente, a loro dire, la palese violazione d’un preciso dovere di riservatezza e segretezza assoluta cui sono tenuti magistrati, funzionari pubblici nonché, ancor’prima, ministri della Repubblica. Come è noto la legge prevede che le decisioni degli Organi della Giustizia Amministrativa “siano deliberate in segreto dalla Camera di Consiglio” (art. 276 c.p.c.). La segretezza e la riservatezza assoluta della decisione “in itinere” resta tale sino a quando non avviene - da parte dei soli ed unici giudici che compongono il collegio - l’atto di pubblicazione della sentenza presso la cancelleria: ovvero la divulgazione alla cittadinanza. La sentenza relativa all’inceneritore di Albano, però, non è stata ancora depositata in cancelleria dai giudici della V° sezione del Consiglio di Stato. Esiste, inoltre, un preciso divieto, previsto dal codice penale, di dare comunicazioni alla cittadinanza relative ad una sentenza ancora prima della sua pubblicazione. Il Prof. Clini, con le sue dichiarazioni, è entrato, di diritto - è il caso di dirlo - nella violazione suddetta dando comunicazione alla stampa d’una “sentenza annunciata”, quella relativa al tristemente noto inceneritore di Albano. Tali circostanze configurano ipotesi di reati penali previsti e puniti dagli art. 323 e 326 del codice penale: ovvero abuso d’ufficio e di potere e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Le parole di Clini potrebbero, inoltre, sostengono i No Inc, “nascondere e seguire” reati penali ben più gravi commessi da altri funzionari pubblici. Come faceva Clini a conoscere notizie segrete e riservate? Chi gliel’ha rivelate? Chiederemo, al fine di individuare i responsabili della violazione del dovere di segretezza e riservatezza ed i responsabili dell’abuso d’ufficio e di potere, il sequestro cautelare - immediato - di tutti gli atti e documenti relativi alla camera di Consiglio del 28 Febbraio 2012 della V° Sezione del Consiglio di Stato nonché di tutti i successivi atti, documenti e registri di elaborazione della decisione. Crediamo - in attesa di sapere dalla Procura di Roma chi, come e quando ha commesso tali reati penali - che l’indipendenza, la terzietà e serenità di giudizio della V° sezione del Consiglio di Stato vada tutelata da queste indebite e fortissime pressioni. In settimana, inoltre, i No Inc annunciano il deposito, ai competenti Organi della Giustizia Comunitaria, d’un ulteriore esposto penale nei confronti del Ministro Clini: “L’inceneritore di Albano verrebbe costruito con soldi pubblici destinati ad energie rinnovabili, i Cip 6. L’Unione Europea vieta tassativamente, dal 1° Gennaio 2009, l’utilizzo della contribuzione pubblica per gli impianti d’incenerimento. Inoltre, sostengono ancora, manca la gara d’appalto pubblica europea obbligatoria per legge, da diversi anni, in tutti gli stati membri UE, per importi di tale portata. L’assegnazione diretta senza gara d’appalto per l’inceneritore di Albano avvenne, è il caso di dirlo, per le vie brevi: con decreto di pubblica utilità firmato dalla premiata compagnia Marrazzo - Di Carlo. Clini se lo ricorda? Nessuno - denunciano - difenda il folle progetto dell’inceneritore di Albano”

giovedì 15 marzo 2012

IL CONSIGLIO DI STATO NON SI È PRONUNCIATO MA IL MINISTRO CLINI RILASCIA DICHIARAZIONI SULL'INCENERITORE

INTERVISTE A DANIELE CASTRI E SIMONE CARABELLA SULLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO ALL'AMBIENTE CLINI


Sono come una doccia fredda le parole del ministro dell'Ambiente: “Sono state sbloccate le procedure sul termo-valorizzatore di Albano». Parole di Corrado Clini in Commissione Ecomafie secondo le agenzie. «Ho avuto notizie, ma per le vie brevi». Il Ministro si riferirebbe alla procedura in corso al Consiglio di Stato «La costruzione dell'impianto può riprendere”.
Non si fanno attendere le dichiarazioni dei rappresentatati del comitato No Inc: Il ministro Clini è diventato strumento, di chi in Regione Lazio, vuole a tutti i costi l'inceneritore di Albano – sostiene Simone Carabella - . Le sue dichiarazioni, sono chiaramente usate per far pressione su un organo che dovrebbe esprimersi a tutela del territorio e dei cittadini. Siamo sicuri che il Consiglio di Stato sancirà definitivamente la vittoria che libererà per sempre Albano e tutti i comuni limitrofi dall'eco-mostro di Cerroni e co. Come al solito vinciamo noi!
Daniele Castri, responsabile legale del movimento ha rilasciato il seguente comunicato: “Ad oggi la quinta sezione del Consiglio di Stato che si sta occupando dell'inceneritore di Albano non ha ancora pubblicato la sentenza relativa. Le affermazioni del ministro Clini costituiscono violazione di segreto istruttorio, violazione di segreto della Camera di Consiglio e integrano ipotesi di abuso di potere. Chiediamo al ministro quali siano le 'vie brevi' che sostengono queste affermazioni e di conoscere il numero della sentenza e la relativa data di pubblicazione che, secondo i termini di legge, ancora non ha avuto luogo. Restiamo fiduciosi in attesa della sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato”.
Anche dall'amministrazione di Albano è giunto un comunicato: “In riferimento alla recenti dichiarazioni sull'inceneritore di Albano, il Comune non può e non deve, come istituzione, rispondere alle indiscrezioni che da qualche giorno circolano sui media. Anche perché ci lascia perplessi l'ipotesi che il Consiglio di Stato possa ribaltare una sentenza così fortemente motivata e dettagliata come quella del Tar Lazio che ne ha bloccato la costruzione. L’amministrazione comunale, con la consueta tranquillità, attende che il Consiglio di Stato si pronunci, consapevoli che solo i fatti valgono, e non le inutili discussioni correlate alle "voci"”
F. A.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...