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giovedì 12 giugno 2014

IL NUOVO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI PRESENTATO DALL’AMMINISTRAZIONE DI ARICCIA

Riceviamo un nuovo articolo di Claudio Bacchini sulla questione della differenziata ad Ariccia volentieri pubblichiamo.

Un conoscente che sa che mi interesso ai temi della raccolta differenziata e della difesa dell’ambiente nel Comune dove vivo, mi ha fatto avere la proposta di delibera relativa al “Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani” che l’attuale Amministrazione di Ariccia sta per presentare in Consiglio, sollecitando un mio parere al riguardo.
Premetto che non faccio il “tuttologo”, né che sono particolarmente esperto di regolamenti ma, evidentemente, mi si riconosce per i miei interventi svolti nel tempo sul tema, almeno del buon senso. Accetto, perciò la sfida e, interpretando per certi versi la parte dell’ “appena sbarcato da Marte”, provo a qui ad esprimere le mie valutazioni.
Ciò che mi ha subito colpito è la PREMESSA al dispositivo di DELIBERA dove (riassumo) si afferma:
·       nel corso della durata del servizio di raccolta differenziata, così come impostato attualmente, si sono evidenziate delle criticità “non previste in fase di gara”, dovute “alle caratteristiche del territorio, degli insediamenti abitativi e degli esercizi commerciali presenti in particolare nel Centro Storico”;
·       che tali criticità “non hanno consentito al Comune di superare la soglia del 62% di raccolta differenziata, rimanendo al di sotto del 65% obiettivo minimo della Legge nazionale di riferimento;
·       per tali motivi “si rende necessaria una (ri)progettazione del servizio più attenta alle caratteristiche del territorio e degli insediamenti abitativi e commerciali” per raggiungere almeno il 70% di differenziata.
A questo punto, la parte del “venuto da Marte” passa immediatamente dal sottoscritto, all’attuale Amministrazione (che è anche politicamente e per buona parte dei componenti) la stessa che cinque anni fa stese il progetto di raccolta differenziata, organizzo la gara e la aggiudicò all’attuale gestore.
Ma come: avevano fatto un progetto che non teneva conto “delle caratteristiche del territorio, degli insediamenti abitativi e degli esercizi commerciali presenti, in particolare nel Centro Storico”, bada bene, NON DI MARTE, ma di ARICCIA, dove tutti vivono ed amministrano da una vita?
E che, per colpa di tali “peculiarità”, dopo 4 anni e mezzo di servizio, siamo ancora inchiodati al 62% di differenziata?
Tra l’altro, un documento dell’opposizione presente in Consiglio segnala che tale situazione comporterà per i Cittadini contribuenti un pagamento maggiorato del 20% della cosiddetta ECOTASSA, che si paga sui rifiuti conferiti in discarica. Per non fare del terrorismo, ho provato a calcolarla: dovrebbero essere circa 4.000 Euro/anno in totale per Ariccia, ma tant’è: butta oggi, butta domani….
Mi chiedo perché, se ciò è avvenuto, non abbia determinato azioni nei confronti dell’organizzazione del servizio e/o del gestore, per recuperare la situazione in corso d’opera: in quattro anni e mezzo ce n’era tutto il tempo.
La beffa è che tutto ciò era stato previsto dal sottoscritto che, nella seconda metà del 2010, segnalava in varie circostanze che il successo della raccolta differenziata dipende da come l’Amministrazione coinvolge, motiva e premia I CITTADINI, non LE DITTE, cosa che puntualmente si è avverata.
Quando si prevede che la Ditta aggiudicatrice, incameri il ricavato della vendita delle materie prime differenziate se (la Cittadinanza) avesse superato la percentuale di differenziata pari al 45%. (chissà poi, perché il 45%, visto che la soglia obiettivo, invece, era il 65%) si sta premiando (a mio avviso, ingiustamente) la Ditta, invece dei Cittadini.
Io penso che le cose sarebbero andate diversamente se i Cittadini avessero saputo fin dall’inizio che la riduzione dei costi per i minori sversamenti in discarica e la vendita delle materie prime seconde, sarebbe a loro ritornato come riduzione della tariffa.
Ribadisco questo concetto, perché anche nell’impostazione della nuova Tariffa puntuale, NULLA è previsto come incentivo ai Cittadini, se la percentuale del 70% di differenziata verrà conseguita. Anche questa volta, il premio andrà alla Ditta, che NON pagherà il conferimento in discarica. Quindi, se le cose andranno bene, PAGHERANNO nuovamente i Cittadini: una vera LOGICA MARZIANA!
Inoltre (e penso soprattutto al Centro storico) non vedo significativi interventi per rendere più facile il corretto conferimento dei rifiuti, altra a mio avviso chiave di successo del servizio: fare bene la raccolta differenziata non avviene per adesione ideologica ad un modello ma perché è facile e conveniente, per le mie tasche e per l’ambiente in cui vivo. Se l’ambiente in cui vivo mi ispira degrado, è difficile che io non mi ci adegui, con tutte le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi. E non esiste sanzione che tenga.
Ed ora, qualche osservazione sul Regolamento proposto.
Esso conferma la filosofia di cui sopra: ai Cittadini, niente premi, ma solo sanzioni (oltre al pagamento del costo del servizio). E ciò, a mio avviso, è completamente sbagliato.
Inoltre, mi sembra che esista una criticità per quanto riguarda gli esercizi commerciali (Allegato A): per usufruire del servizio, in esso si subordina l’assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, al non superamento di precisi parametri di peso dei rifiuti per metroquadro, dell’esercizio. Ciò secondo me dovrebbe comportare una pesata dei rifiuti al momento del conferimento e non mi sembra che la cosa sia prevista/disciplinata. Superato, infatti, il limite previsto (in peso) si passerebbe ad un regime da “rifiuti speciali”, immagino più complesso e costoso.
Per concludere, mi sembra che il nuovo progetto di Tariffa puntuale e di riorganizzazione del servizio presenti ancora troppe criticità foriere di ulteriori fallimenti, che consiglierebbero di ripensare in parte il servizio.


Claudio Bacchini - Ariccia

mercoledì 11 giugno 2014

IL NUOVO PROGETTO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA PRESENTATO DALL’AMMINISTRAZIONE DI ARICCIA

Da Claudio Bacchini, cittadino di Ariccia, riceviamo queste osservazioni sulla questione del Servizio di raccolta differenziata nella città e volentieri pubblichiamo aperti a eventuali dibattiti o discussioni su questo blog o su Facebook. 


Poiché in occasione della precedente gara per l’assegnazione del Servizio di raccolta differenziata organizzata dalla vecchia Amministrazione Cianfanelli avevo avuto la ventura di analizzare l’impostazione data alla stessa dall’Amministrazione e commentarne i risultati, come Cittadino mi sento oggi in dovere di esporre le mie riflessioni su quanto deliberato dalla Giunta comunale di Ariccia in data 10/3/2014 (delibera 29) contenente le linee guida a cui dovrà attenersi la tecnostruttura comunale nella realizzazione della nuova gara.
Una premessa mi è di obbligo: all’epoca, mi sono interessato a come era stato organizzato il Servizio poiché, come Cittadino che pagava prima la TARSU e poi la TIA, mi sembrava incredibile che il Servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ad Ariccia, fosse così costoso e, allo stesso tempo, così scadente.
Una strada di Ariccia, centro storico, alcuni mesi fa
La conclusione fu che prima della raccolta differenziata (epoca TARSU), le Amministrazioni succedutesi erano sostanzialmente indifferenti al problema dei rifiuti e ad una loro gestione efficiente, il cui costo crescente veniva solo scaricato sui Cittadini. Cittadini che, come il sottoscritto, praticavano da anni la raccolta differenziata (certo, utilizzando i cassonetti stradali) per poi scoprire che, spesso, tutte le materie prime correttamente conferite negli stessi (plastica, vetro, carta, metalli) venivano “mescolate” in un unico automezzo e portate in discarica come rifiuto indifferenziato. In quell’epoca, infatti, la percentuale del “differenziato” ad Ariccia, risultava pari al solo 5%! Ma le Amministrazioni (tutte) non mettevano in atto alcuna politica o direttiva per (almeno) valorizzare lo sforzo dei Cittadini virtuosi.
Poi, il Comune fu commissariato ed il Commissario decretò il passaggio alla TIA (quindi, da tassa a tariffa, alla quale si aggiungeva anche l’IVA: ricordate il 10% bocciato dalla Corte e mai restituito?), che doveva spesare tutto il costo sostenuto per la raccolta e smaltimento, come Servizio. E, a valle di ciò, la nuova Amministrazione Cianfanelli organizzò (meritoriamente) il passaggio alla raccolta differenziata porta a porta.
Ma con una gara che all’epoca, definii “demenziale”. Infatti, fu stabilito che la Ditta aggiudicatrice, avrebbe incamerato il ricavato dalla vendita delle materie prime differenziate se (la Cittadinanza) avesse superato la percentuale di differenziata pari al 45%. All’epoca segnalai che anche i bambini (non me ne vogliano) sanno che con la raccolta porta a porta il 60% è il minimo che si consegue e che il superamento di tale percentuale non dipende dalle Ditte, ma dai Cittadini incentivati con politiche mirate (la più efficace è la riduzione della tariffa per minori conferimenti), coadiuvate da azioni efficaci da parte dell’Amministrazione.
Oggi, per la nuova gara, si cerca di porre rimedio a tale impostazione, passando alla cosiddetta “tariffa puntuale”. Ottimo. Concordo pienamente: la tariffa puntuale è la risposta giusta a quanto osservo sopra. Ma a patto che il Cittadino contribuente si accorga del vantaggio economico per le sue tasche. Quindi, tutto dipenderà nel come verranno effettivamente ripartiti i costi. Ma diamo fiducia.
E vengo ai punti indicati nel progetto elaborato dalla Società Esper, allegato alla delibera, meritevoli di osservazioni.
  1. Leggo dalla Delibera, che l’Amministrazione ha deciso di tenere fuori dalla gara (e, quindi, di sostenere direttamente) i costi di trattamento e smaltimento (avvio in discariche, etc), indicati nel Progetto (pag. 64) pari a E305.076/annui al netto dei ricavi della vendita delle materie prime seconde recuperate (carta, plastica, etc). Lo “spacchettamento dei costi” porta ad indicare in E205.000/annui il conferimento in discarica del rifiuto urbano residuo (indifferenziato secco) ed in E216.000/annui il trattamento dell’umido organico, quest’ultimo per un totale di circa 2.800 ton/anno, pari al 30% in peso dei rifiuti complessivi. Mentre il contenimento dei costi del rifiuto indifferenziato può scaturire da una corretta applicazione della tariffa puntuale, per l’organico non sono indicate azioni specifiche se non il potenziamento dell’albo dei Compostatori. Quest’ultimo, anche se attualmente non incentivato in alcun modo, è comunque già operativo e (credo) circa 800 Cittadini già da tempo compostano in proprio, in parte o totalmente. Aspettarsi significative riduzioni del conferito attraverso la sua incentivazione, anche se eticamente giusta, non è a mio avviso in grado di garantire risultati significativi di abbattimento di questa posta. Abbiamo però la possibilità di contenere tale costo attraverso la dotazione di ognuna delle tre Isole ecologiche di Ariccia, di una macchina compostatrice automatica da 780 Ton/anno, del costo di Euro 300.000 ciascuna. Lo studio tecnico economico svolto per il Comune di Olevano Romano (http://files.meetup.com/7420592/PR_PIL-defpropub%5E%5E-1.pdf ), ha portato a quantificare in 50.000 Euro per anno (per un periodo di 10 anni) il costo (comprensivo di oneri finanziari, gestionali e di ammortamento) di una di queste apparecchiature. Dotare Ariccia di 3 macchine compostatrici, comporterebbe un costo totale di E 150.000 annue, contro gli attuali E 216.000. Senza contare i benefici in termini di risparmio di Co2 (riduzione di 1.500 Ton/anno), traffico e la produzione di circa 300 Ton/anno di compost utilizzabile o rivendibile.
In tal modo si tratterebbero, a “Km zero”, ben 2.400 Ton/anno di organico umido su un totale di 2.800, e sarebbe quindi possibile davvero azzerare il problema dell’organico ad Ariccia, con la contestuale incentivazione dei Compostatori in proprio.
  1. Viene posto al 70 % il “limite sotto il quale la ditta paga il conferimento in discarica dell'indifferenziato”. Questa clausola contrattuale, ipotizzata dall’Amministrazione, appare particolarmente “avventata” per l’esito della nuova gara. Rappresenterebbe un rischio di dover sostenere un “costo occulto” per le Ditte (pari all’intero costo del conferimento in discarica). Occorre ribadire (purtroppo, ancora una volta) che il successo della raccolta differenziata dipende dai Cittadini, non dalle Ditte. E le Ditte lo sanno benissimo. Quindi, una clausola contrattuale siffatta avrà come unico risultato un minore sconto in gara (la Ditta, nella sua offerta, conteggerà il costo del conferimento in discarica come costo da sostenere), aumentando il costo per i Cittadini di Ariccia. Se i Cittadini di Ariccia, invece, sapessero che il superamento del 70% di differenziata comporterebbe una riduzione della tariffa a loro favore, avrebbero un vero incentivo a migliorare i propri comportamenti di conferimento.
  2. Il “problema del conferimento dei rifiuti nel Centro storico”, che a mio avviso rappresenta un’ulteriore criticità per il suo rilancio turistico/commerciale, viene affrontato solamente con un aumento delle frequenze dei passaggi di ritiro, che non cambiano sostanzialmente la situazione di indecorosa presenza di bidoni e/o sacchi nelle strade e nei vicoli. Io credo che la soluzione (che ho visto già adottata nel centro storico medievale di Genova) sia rappresentata nel reperire ed attrezzare locali nel centro storico (cantine o “tinelli” non utilizzati) come piccole “Isole ecologiche di prossimità” per gli abitanti circostanti, che ne avrebbero le chiavi per conferire in esse i rifiuti. L’Amministrazione potrebbe fare un bando, offrendo un canone di affitto equo, per saggiare la disponibilità di locali adatti. L’attrezzaggio dei locali e il pagamento dell’affitto ai proprietari potrebbero entrare nel Capitolato di gara.
  3. Infine, osservo che il Progetto assume (pag.56) che sia necessario ridotare Ariccia dei bidoni necessari alla raccolta differenziata, come se si partisse da zero, mente, invece, ne siamo già provvisti (se non sbaglio, li ha pagati la Provincia di Roma e non l’attuale gestore del servizio). Se così fosse (e con l’approccio del “buon padre di famiglia”) mi farebbe piacere il riuso di quelli attualmente in dotazione, piuttosto che la fornitura di nuovi. E si risparmierebbe anche qualcosa.

In conclusione, questa gara rappresenta una grande occasione per Ariccia, il suo territorio, i suoi Cittadini, di impostare in maniera corretta ed evolutiva il problema del corretto contenimento e trattamento dei rifiuti. Sbagliare qualcosa vuol dire pagarne le conseguenze per ben sette anni. Può voler dire compromettere il (doveroso) recupero del Centro storico e le sue prospettive di uso e sviluppo turistico.
Mi chiedo perché oltre allo studio commissionato alla società Esper, non si sia anche promossa una consultazione con i Cittadini (ed in particolare, con gli abitanti del Centro storico) per ottenere da loro suggerimenti, sicuramente non tecnici, ma di coloro che vivono i problemi concreti in prima persona. Chiedo pertanto che l’Amministrazione non si faccia guidare dalla fretta di concludere qualcosa da mettere nella sezione “FATTO” di WWW.TUARICCIA.IT (nella quale, per inciso, ad oggi, può vantare solo una “ripittata” del Centro Anziani di Fontana di Papa); si prenda i tempi necessari ed esplori tutte le soluzioni possibili per migliorare in maniera definitiva un servizio chiave per la nostra Comunità.

Claudio Bacchini - Ariccia

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