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venerdì 11 aprile 2014

Elena Fattori, senatrice M5S, scrive una "Lettera aperta a Nicola Zingaretti"

Dalla senatrice Elena Fattori riceviamo questa lettera aperta rivolta al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

Gli scheletri nell'armadio ballano la Samba. Questo è il
la senatrice Elena Fattori con Davide Barillari
capogruppo  M5S alla Regione Lazio
messaggio che la Giunta Regionale di Zingaretti sta lanciando, in un groviglio di indagati e condannati che fa spavento. Tutto cambia affinchè nulla cambi, come non cambiano nemmeno gli assessori della giunta Regionale del Lazio, una volta rinviati a giudizio o evidentemente implicati. Presidente Zingaretti, è inammissibile che due settori come Rifiuti e Sanità abbiano come amministratori Civita (PD), intercettato in telefonate benevolenti con l'arrestato Manlio Cerroni relative alla gestione dei rifiuti dell'avvocato, e D'Amato (Comunisti Italiani) oggi a processo per frode nei confronti della Regione. La Sanità laziale versa in gravissime condizioni con uno spostamento evidente degli interessi economici e degli investimenti dal settore pubblico a quello privato, senza parlare del buco enorme di miliardi di euro che le diverse gestioni ci hanno lasciato in eredità. Come possiamo pensare che una persona processata per frode verso la sua stessa istituzione possa fungere da garante del sistema sanitario regionale? Come possiamo pensare che chi fa gli accordi col monopolista Cerroni operi nell'interesse dei cittadini? Dall'inizio della Sua legislatura già tanti, troppi, sono i casi di consiglieri e amministratori implicati in vicende tutt'altro che edificanti, denotando un continuum politico che ci ha regalato personaggi come Fiorito e affini. La invitiamo dunque a voler sospendere dalle proprie funzioni i suddetti Civita (che non risulta indagato) e D'Amato, almeno finchè non abbiano chiarito le proprie posizioni rispetto la legge e i cittadini, che, viste le vicende giudiziarie e le relazioni personal politiche con una rete che gestiva criminosamente il ciclo dei rifiuti, vengono amministrati da persone che non godono del requisito minimo per una gestione rivolta alla collettività: la fiducia. Il momento di crisi economica e sociale ha bisogno di svolte reali e non più di giochi di potere imposti da forze estranee al sostrato cittadino che favoriscono sacche di voto in maniera non sempre lecita. Giriamo costantemente i presidi ospedalieri; riceviamo centinaia di richieste e di segnalazioni di malfunzionamento sia amministrativo in seno alle ASL, sia nell'erogazione del servizio sanitario; riceviamo accorati appelli da lavoratori precari non rinnovati in una situazione di carenza di personale; molte sono le persone che ricorrono al Pronto Soccorso a causa dei cattivi odori provenienti dalle discariche di Cerroni. Se non ritiene che queste persone siano degne di una politica corretta allora lasci al loro posto gli assessori Civita e D'Amato, se invece deciderà finalmente di rivolgere l'attenzione verso chi le ha consentito di salire alla Presidenza della Regione Lazio, allora si assuma le Sue responsabilità rispetto alle persone che Le sono state imposte dai partiti della Sua maggioranza o che ha liberamente nominato come fiduciari.

Sen. Elena Fattori

lunedì 16 dicembre 2013

Non serve più l'Inceneritore dei Castelli… ai Castelli. Il Lazio continuerà ad incenerire e seppellire rifiuti

Niente inceneritore al Albano, bellissima notizia per i Castelli Romani, ma l’incenerimento resta, oggi come domani - e almeno fino al 2020 -  un vero e proprio caposaldo del “nuovo” Piano rifiuti, e questa è una notizia davvero brutta per tutto il Lazio, per il territorio, per tutti coloro che amano l'ambiente e che credono che la gestione dei rifiuti, se solo si vuole, veramente può andare oltre l'incenerimento, oltre il seppellire in discarica,  e diventare riciclo, trasformazione, vita nuova di ciò che, neanche dovrebbe più essere considerato un rifiuto, ma una materia prima dalla quale ripartire per ottenere nuovi prodotti utili e non inquinanti.

Dal comitato No Inc riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Ci aspettiamo ora, dalla Regione Lazio, che alla promessa ufficiale di “non procedere con la costruzione di nuovi inceneritori”, segua anche la revoca dell’Autorizzazione Ambientale (A.I.A. n. B-3694 del 13.08.2009) che, ancora oggi, permetterebbe al Co.E.Ma. di Manlio Cerroni, Acea ed Ama l’avvio del cantiere e, inoltre, l’intercessione per l’annullamento, presso il Ministero per lo sviluppo Economico, della Convenzione preliminare Co.E.Ma.-G.S.E.  che, ancora peggio, permetterebbe il conferimento di circa 500 milioni di euro di fondi Cip-6 (7 x 100 della bolletta elettrica) per costruire, a spese dell’erario pubblico, l’inceneritore dei Castelli Romani.”
Era, ormai, il segreto di Pulcinella, ma finalmente la notizia è divenuta pubblica ed ufficiale. E’ stato Giuseppe Labarile, presidente di Confservizi-Lazio - la nota Associazione di Aziende ed Imprese private che gestiscono servizi pubblici quali rifiuti, acqua, gas, energia e trasporti – a darne notizia, ancora prima del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dell’Assessore Regionale ai rifiuti, Michele Civita: “non appare necessario procedere alla costruzione di nuovi impianti di incenerimento nella Regione Lazio, ma solo di ampliare od ultimare quelli già esistenti”.
La notizia è stata comunicata nel corso del Convegno dedicato a “Rifiuti e Piano regionale nel Lazio, dallo scenario all’attuazione”, tenutosi venerdì mattina, alle ore 11 nella Sala Tevere della Presidenza della Regione Lazio, promosso col sostegno della stessa Confervizi e della Camera di Commercio di Roma.
E’ molto probabile, quindi, che i pezzi delle due linee di incenerimento del gassificatore di Albano stoccati, da tre lunghi anni, nella discarica di Roncigliano, finiranno presto a Malagrotta, dove dovrebbero essere integrati, quanto prima, all’unica linea pre-esistente, costruita nel corso del 2009, e ferma ormai da due anni e mezzo.
In sostanza, si cambia solo sito, ma l’incenerimento resta, oggi come domani - e almeno fino al 2020 -  un vero e proprio caposaldo del “nuovo” Piano rifiuti. Tant’è vero che la portata annuale di materiale incenerito e gassificato passerà, in soli due anni,  dalle attuali 500 mila tonnellate all’anno, a circa 720 mila.
Certo che il Piano Rifiuti della Regione Lazio, che verrà votato entro febbraio, determina scelte politico-industriali relative SOLO al futuro,disegna un vero e proprio scenario industriale per gli anni a venire. Ma l’Inceneritore di Albano, invece, è un impianto approvato definitivamente, a livello amministrativo, ben 4 anni e mezzo fa, con la contestatissima Autorizzazione Ambientale n. B.3694 del 13 agosto 2009. Ci aspettiamo ora, quindi, dalla Regione Lazio, che alla promessa ufficiale di “non procedere con la costruzione di nuovi inceneritori”, segua anche la revoca dell’Autorizzazione Ambientale (A.I.A. n. B-3694 del 13.08.2009) che, ancora oggi, permetterebbe l’avvio del cantiere e, inoltre, l’intercessione per l’annullamento, presso il Ministero per lo sviluppo Economico, della Convenzione preliminare Co.E.Ma.-G.S.E.  che, ancora peggio, permetterebbe il conferimento di circa 500 milioni di fondi Cip-6/92 (7 x 100 della bolletta elettrica) per costruire, a spese dell’erario pubblico, l’inceneritore dei Castelli Romani.
Per il resto, sembra di vedere un film già visto e rivisto: “in conseguenza della forte crisi economica”, dichiara poco dopo il Presidente Zingaretti, “c’è stata una significativa riduzione dei rifiuti prodotti nella Regione Lazio”. E prosegue ancora: “inoltre la differenziata ha avuto, negli ultimi due anni, un incremento del 4% su base regionale”. Eppure la Regione Lazio sta portando a compimento istruttorie amministrative per raddoppiare, tonnellata in più, tonnellata in meno, la “capacità volumetrica complessiva delle discariche regionali”. Che significa? Attualmente nelle discariche del Lazio sono disponibili circa 2 milioni e mezzo di metri cubi residui di spazio. Sono in via di autorizzazione definitiva, presso l’Ufficio rifiuti della Regione, circa altri 2 milioni di nuovi metri cubi. Fatevi un po’ i conti. Stesso, inoltre, dicasi per gli impianti di compostaggio, le cosiddette centrali a bio gas/massa a rifiuti. Al 2010 risultavano autorizzati 19 impianti, per un totale di 290 mila tonnellate di rifiuti trattati all’anno. Sono in corso di istruttoria ed autorizzazione impianti per il trattamento di altre 400 mila tonnellate all’anno.

E la raccolta differenziata porta a porta, invece? “Il piano prevede il raggiungimento dell’ambizioso obbiettivo del 65% di porta a porta al 2020”, ci dice il Presidente. Ma Zingaretti lo sa che il Governo, appena pochi giorni fa, ha approvato una disposizione che obbliga i Comuni italiani a raggiungere il 65% di porta a porta entro e non oltre il 31 dicembre 2016? Pare di no!

Leggi ECO 16

venerdì 13 dicembre 2013

I NO INC FANNO UN REGALO DI NATALE AI CASTELLI ROMANI, L’INCENERITORE DI ALBANO ESCE DAL NUOVO PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI.

Riceviamo da Simone Carabella e molto volentieri pubblichiamo

TOLTO L'INCENERITORE DI ALBANO DAL NUOVO PIANO RIFIUTI REGIONALE!



Dopo 6 anni  di battaglia condotta dai No Inc in maniera  meticolosa, chirurgica, costante e soprattutto  a favore dei Cittadini e del territorio, la Regione Lazio toglie dal nuovo Piano Rifiuti Regionale l’inceneritore di Albano. Sembra infatti che gli impianti già esistenti nella Regione Lazio siano, in ottica futura, sufficienti a far fronte allo smaltimento del  CDR prodotto.  Ad annunciarlo è il Presidente della Confservizi Lazio Giuseppe Labarile durante una conferenza condotta insieme al presidente Zingaretti e l’Assessore Civita  che una delegazione dei No inc sta seguendo in diretta.
Una vittoria dei Cittadini e di tutti coloro che credono che un futuro migliore sia  possibile.
Non è finita, ora pretendiamo l’annullamento della proroga dell’AIA , il blocco dei contributi pubblici (cip 6) da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e la chiusura, con bonifica, della discarica di Roncigliano.
Parliamo con i fatti, come al solito!
E come al solito, Vinciamo noi.

Simone Carabella.
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giovedì 8 agosto 2013

IL NO INC INCONTRA L'ASSESSORE REGIONALE CIVITA

Oggi alle ore 10,30, una delegazione del comitato No Inc incontrerà l’assessore regionale all’Ambiente (delegato ai rifiuti) Michele Civita.
Il comitato formalizzerà all’Assessore la richiesta di revisione e di annullamento dell’Autorizzazione Ambientale (n. B-3694 del 13 agosto 2009) che, di fatto, ha dato il via-libero alla costruzione dell'inceneritore.
Un incontro che potrebbe essere importante e mostrare meglio le reali intenzioni della maggioranza regionale in tema rifiuti.

Cos'è il DEF, Documento di Economia e Finanza

  Il DEF, o Documento di Economia e Finanza, è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'Italia. In esso il...