(articolo pubblicato su medicinaxtutti.it)
L’importanza dell’alimentazione è sottolineata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità , che ritiene che la nutrizione adeguata e la salute siano diritti umani fondamentali. L’alimentazione è un fattore che influenza lo sviluppo, il rendimento e la produttività della persona. Incide sulla qualità della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui si affronta l’invecchiamento. Lo stato di salute delle popolazioni è legato alla dieta: se corretta è un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie e di gestione e trattamento di altre. La prevenzione passa attraverso la conoscenza e la consapevolezza che un’alimentazione corretta ed equilibrata rappresenta uno strumento per rimanere in buona salute.
I fattori che influenzano l’alimentazione e l’influenza dell’alimentazione nella comparsa delle patologie
L’alimentazione è influenzata dalla cultura, dalle caratteristiche della rete sociale, dai fattori socio-economici ed ambientali. Le abitudini alimentari non corrette spesso sono dovute al basso livello socio-economico delle famiglie, al livello di istruzione ed all’influenza dei messaggi pubblicitari. In uno studio di Dahlgren et. al (1991) è stato evidenziato come saltare la prima colazione o consumare poca frutta e verdura, nell’arco della giornata, sono abitudini riscontrate tra i bambini con genitori con un modesto livello d’istruzione e con basso reddito economico.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha pubblicato un atlante delle malattie cardiache e dell’ictus, nel quale si riporta che, la scorretta alimentazione e la sedentarietà, precedute dall’abitudine al fumo, sono i maggiori fattori di rischio negli accidenti cardio-celebrali che causano 17 milioni di decessi l’anno nel mondo. L ’alimentazione errata come fattore di rischio cardio e cerebrovascolare è stata ampiamente studiata. Si ritenere che un eccesso di grassi saturi e di colesterolo e il conseguente incremento della concentrazione nel sangue della frazione a bassa densità (LDL) del colesterolo e la diminuzione della frazione ad alta densità (HDL) , abbia un ruolo importante nella patogenesi dell’ ostruzione vasale che causa infarto ed ictus. Gli acidi grassi saturi e il colesterolo sono contenuti principalmente nella carne, nei prodotti derivati dal latte , negli oli da frittura, nelle margarine, negli insaccati. L’effetto patologico di un’alimentazione molto ricca di queste componenti è stato confermato da studi effettuati in varie popolazioni. Sovrappeso e obesità aumentano a loro volta la possibilità di eventi e di mortalità cardiovascolare. Secondo i dati dello studio di Framingham, rispetto a una condizione di normopeso, l’obesità può aumentare significativamente il rischio di scompenso cardiaco sia negli uomini che nelle donne. Anche la quantità di sale presente nella dieta ha un’influenza rilevante sul rischio cardiovascolare, anche perchè influisce sui valori pressori.
Uno dei documenti più significativi che valutano il legame tra alimentazione e cancro è il rapporto Food, Nutrition Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective. condotto dell’American Institute of Cancer Research (Aicr) e del World Cancer Research Fund (Wrf), che ha analizzato oltre 7.000 studi scientifici. Da quest’analisi è nato un decalogo di raccomandazioni per la prevenzione dell cancro (vedi tabella). Inoltre secondo i dati dell’International Obesity Task Force (2002), in Europa ogni anno 78 mila nuovi casi di cancro insorgono per effetto del sovrappeso; se questa tendenza dovesse continuare, si stima che entro il 2050 l’aspettativa di vita per gli uomini diminuirebbe di 5 anni.
RACCOMANDAZIONI AICR/WRF PER LA PREVENZIONE DEL CANCRO ATTRAVERSO L’ALIMENTAZIONE
Lo studio multicentrico europeo Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) indica come la comparsa di tumori dello stomaco e dell’esofago possa essere favorita da un’alimentazione ricca di carne rossa. Per alcune neoplasie del tratto gastroenterico esiste un rischio aggiuntivo di cancerogenesi determinato dall’alcol. Secondo i dati dello studio non c’è nvece associazione tra dieta e tumore della prostata, del rene e della vescica. Non ci sono dati conclusivi sul tumore della mammella.
I principi per una corretta alimentazione
Secondo i dati dell’Atlante delle malattie cardiache e dell’ictus cerebrale dell’Oms, lo scarso consumo di frutta e verdura è responsabile nel mondo di circa il 31% dei casi di malattia coronarica e di circa l’11% dei casi di ictus cerebrale. Se ogni cittadino dell’Unione europea consumasse 600 grammi di frutta e verdura al giorno, si eviterebbero più di 135 mila morti all’anno per malattie cardiovascolari. La soglia di 400 grammi al giorno, è la quantità minima consigliata per un’alimentazione sana. Sono numerosi gli studi che confermano i benefici di un abbondante consumo di frutta e verdura fresca, ma anche di cereali e legumi. Lo studio Epic ha rilevato che consumare in modo abituale vegetali, frutta e verdura può ridurre il rischio di tumore del colon-retto e di tumore del polmone. L’effetto protettivo legato all’assunzione di frutta e verdura è dovuto anche alla presenza di fibra alimentare. Il contenuto di fibre modula l’assorbimento di zuccheri e grassi, contribuendo al controllo dei livelli di glucosio e di grassi nel sangue. Inoltre favorisce il raggiungimento del senso di sazietà ed ha per questo un effetto positivo sul mantenimento del peso corpore. Inoltre la frutta e la verdura sono ricche di micronutrienti, come vitamine, sostanze antiossidanti e sali minerali.
Per quanto riguarda i carboidrati, si raccomanda di consumare quelli complessi e di limitare l’assunzione di carboidrati semplici. I carboidrati complessi, sono contenuti in cereali, pasta, riso, legumi secchi, patate e fibre. I carboidrati semplici, come il glucosio, saccarosio ed il fruttosio, si trovano nei dolci, nelle merendine e negli snack. I cereali sono sempre stati nell’alimentazione italiana la principale fonte di carboidrati. In un’alimentazione equilibrata il 55-60%, delle calorie da assumere durante la giornata, dovrebbe provenire dai carboidrati, di questi almeno i tre quarti debbono essere carboidrati complessi. Le ricerche indicano che l’assunzione dei carboidrati semplici nell’infanzia, insieme al mancato consumo della prima colazione, alla sedentarietà e allo scarso consumo di frutta e verdura, sono uno dei fattori di rischio per sovrappeso e obesità.
I grassi dovrebbero rappresentare circa un terzo delle calorie da assumere quotidianamente con una prevalenza per i grassi essenziali insaturi, privilegiando quelli del tipo omega-3 e omega-6 contenuti negli oli di oliva, di semi e nel pesce, https://www.medicinaxtutti.it/2020/03/22/books/ e limitando i grassi animali saturi più ricchi di colesterolo. Gli studi scientifici indicano che l’assunzione di grassi insaturi come l’acido oleico, linoleico e linolenico, contenuti nell’olio di oliva extra vergine, negli oli di semi e nel pesce riducono la frazione LDL del colesterolo e migliorano il profilo di rischio cardiovascolare.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, l’adulto italiano ingerisce in media circa 10 g di sale (corrispondenti a circa 4 g di sodio: 1 grammo di sale da cucina ovvero di cloruro di sodio contiene 393,4 mg di sodio) al giorno , un valore di quasi dieci volte superiore a quello fisiologicamente necessario. Un’alimentazione equilibrata deve prevedere un’assunzione moderata di sale. La dose raccomandata dall’Oms è di 5 g/die di sale. Questa misura dietetica sarebbe in grado di ridurre i livelli di pressione arteriosa sistolica di 6-8 mmHg e la riduzione sarebbe potenziata dal calo ponderale, da un’alimentazione ricca di frutta e verdura e dalla pratica regolare dell’attività fisica.
La dieta mediterranea è un esempio di corretta alimentazione. Le sue componenti possono essere rappresentate nell’immagine della piramide alimentare. Pesce, legumi, verdure, noci, frutta fresca e secca, olio d’oliva come fonte prevalente di grassi, prodotti di stagione non processati, e modiche quantità di vino sono la chiave di una buona salute. La nuova piramide (vedi figura) è stata presentata nel 2010 a Parma a conclusione della III Conferenza internazionale del Centro interuniversitario internazionale di studi sulle culture alimentari mediterranee (Ciiscam).
La nuova piramide alimentare
modificato da: Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran)
Alla base della piramide sono riportate alcune raccomandazioni come ad esempio bere molta acqua, seguono poi, dalla base verso l’apice, gli alimenti che devono far parte di tutti i pasti della settimana, quelli che vanno introdotti ogni giorno ma non necessariamente in tutti i pasti, e infine i cibi che si devono assumere durante l’arco della settimana, variando di volta in volta la composizione dei pasti. In cima alla piramide sono collocati gli alimenti con cui è bene non esagerare. Agli adulti va consigliata la massima cautela e moderazione nell’assunzione di alcol. Il consumo di bevande alcoliche è, invece, assolutamente da evitare durante la giovane età, in gravidanza e durante l’allattamento.
Conclusioni
I dati epidemiologici dimostrano che le malattie legate all’alimentazione sono una seria minaccia per la salute pubblica. La promozione di un’alimentazione sana è un intervento di prevenzione molto importante. In Italia, il programma Guadagnare Salute, rappresenta una strategia intersettoriale per promuovere scelte salutari. Gli interventi individuati per promuovere un’alimentazione sana sono:
- assumere 400 g/die di frutta e verdura
- ridurre del 10% l’assunzione di grassi saturi
- ridurre del 10% l’apporto di energia dagli zuccheri
- assumere al massimo 5 g/die di sale.
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