di Fabio Ascani
C’è
un libro che è uscito già da un po’ di mesi e che ho acquistato a pochi giorni
dalla sua pubblicazione. Non poteva essere altrimenti. Si tratta di L’arte di
fare lo zaino, di Andrea Mattei.
Andrea
non è semplicemente uno scrittore, un giornalista caporedattore alla Gazzetta
dello Sport, un camminatore, viandante alla riscoperta delle vie antiche e
moderne del nostro Paese, Andrea è soprattutto un grandissimo amico con il
quale ho condiviso anni di scuola, vacanze, partite di calcio, progetti fantasmagorici,
e anche qualche primissimo cammino, più o meno improvvisato, con in spalla zaini dalle
impalcature in alluminio (il mio era arancione il suo rosso) sotto il sole
cocente delle montagne d’Abruzzo in estate e poi anche in auto-stop in giro per
l’Italia. Accadeva oltre 30 anni fa.
L’arte
di fare lo zaino inizia con una citazione molto bella: “Un uomo è ricco in
proporzione al numero di cose di cui può fare a meno” di Thoreau. Ecco, saper
preparare uno zaino a regola d’arte, per farne un compagno non ingombrante di
viaggio, è soprattutto “arte del togliere”, dell’alleggerire senza però
dimenticare di lasciare l’essenziale. È arte di
scegliere cosa avere con se.
E se alcuni
oggetti suggeriti da Andrea Mattei possono essere sorprendenti come la spilla
da balia, la lente di Fresner o i tappi per le orecchie e altri meno, come il
Gps, o il sapone di Marsiglia, utile sia per i panni che per farsi la doccia,
ciò che conta davvero è che questo bagaglio a spalla, ormai tecnico e leggero,
di cui viene riportata storia ed evoluzione, sia uno strumento funzionale:
risorsa e non zavorra.
La
lettura del libro si compie con piacevolezza, passo dopo passo alla scoperta di
idee e riflessioni per compiere in leggerezza il nostro cammino. Eppure questo
non è un manuale con regole rigide su come preparare lo zaino, è
piuttosto una riflessione sull’andare, sul porre un piede davanti ad un altro nella consapevolezza che tutto ciò che
portiamo con noi peserà sulle nostre spalle sempre, per ogni metro, per ogni
passo del nostro percorso. Una metafora della vita stessa.
L’arte di fare lo zaino non è
soltanto una lettura piacevole per appassionati, è un libro che induce con
leggerezza a riflettere sulla vita stessa: il
cammino dei cammini.