di Francesca Senna
“Una risposta è il
tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare
oltre” (cit . pag. 25)
Un’ottima
lettura per l’infanzia e non solo, questo romanzo rappresenta un’occasione per intraprendere,
con straordinaria semplicità narrativa ma non concettuale, un cammino di
accrescimento interiore partendo dal mistero della nascita, attraverso l'evoluzione della specie, affrontando la
concezione del tempo e dello spazio, verso la relatività della conoscenza, la
ricchezza della diversità, il valore dell'amicizia.
Il
pretesto scelto dall’autore è l’avvento di un nascituro, che probabilmente stravolgerà
le abitudini e i ritmi di vita di tutti i membri della famiglia, ma che
rappresenterà anche una possibilità di ricchezza e gioia in più da condividere.
Il protagonista del romanzo è Joakim,
un bambino di otto anni che improvvisamente viene lasciato solo in casa ad
attendere l’arrivo della zia poiché la mamma, colta dalle prime doglie, è dovuta
correre in ospedale accompagnata dal
padre.
Joakim guarda fuori dalla finestra e
ad un tratto si accorge che c'è un bambino grande più o meno come lui, appeso per i
calzoni e a testa in giù ad un albero del giardino. E' una strana creatura,
simile a un umano, ma non del tutto uguale.
Dopo un po’ di esitazione, si avvicina a questo strano personaggio e si
accorge che parlano la stessa lingua e sono quindi perfettamente in grado di
capirsi. Mika altro non è che un abitante di un altro pianeta. I due, parlando, si raccontano e si interrogano sulle
proprie origini, finendo, quasi inavvertitamente, col porsi i grandi
interrogativi che riguardano la vita e il suo significato.
Si svolge così un’intera
giornata che i due nuovi amici trascorrono insieme e durante la quale l’autore,
con una scrittura scorrevole ed un tono quasi da fiaba, ci narra il particolare
legame d’amicizia che si crea tra i due bambini fondato sulle acute
osservazioni fatte da entrambi: poche domande che generano altre domande; un
nuovo interrogativo può infatti permetterci di andare avanti, e di percorrere
strade ancora non battute, mentre una risposta è una cosa certa, un capitolo
chiuso che non ha più spunti da offrire.
L’incontro
fra i due offre all’autore il pretesto narrativo per parlare positivamente non
solo della diversità ma anche per affrontare argomenti che vanno dalla
comprensione del concetto di spazio e tempo, all’interrogativo sull’esistenza o
meno di un Dio creatore, il tutto narrato attraverso il linguaggio semplice e
simpatico proprio dei bambini. Le semplici conversazioni tra i due personaggi si
trasformano piano piano in riflessioni che coinvolgono argomenti complessi, senza
mai appesantire la lettura, all’interno di una narrazione talmente fluida da
non renderti conto di come sia iniziata.
Realtà
messe a confronto: quella terrestre e quella extraterrestre, quella dei grandi
e quella dei piccoli, la realtà e la fantasia, si concretizzano in questo ottimo
libro capace di esprimere il messaggio fondamentale di rispetto di ogni forma
di vita e soprattutto il rispetto di un punto di vista differente dal proprio.
Il tutto attraverso la capacità, che mai dovremmo perdere, di continuare a
stupirci, di non dare niente per scontato e saper guardare il mondo senza
pregiudizi, con occhi sempre nuovi, esattamente come fanno i bambini.
“Quando due persone s’incontrano, e
una sta a testa in giù, non è così semplice stabilire chi dei due sta nel verso
giusto.”