Il 6 aprile 1483 nasceva Raffaello Sanzio, forse il
più grande pittore di tutti i tempi. Dopo i primi passi presso la bottega del padre,
il Giovanni Santi, si sposta a Perugia alla bottega del Perugino che “con le
sue lezioni di armonia compositiva e semplificazione formale fu determinante
per l'allievo”. In seguito si trasferì a
Firenze dove subì il fascino delle opere di Leonardo e Michelangelo. Nella
città toscana sviluppa la sua personale ricerca di rappresentazione e
idealizzazione della natura. Dipinge molti ritratti e numerose Madonne con
bambino. Dal 1508 è a Roma dove per Papa Giulio II inizia i grandi affreschi
delle stanze del palazzo Vaticano. A Roma dipingerà una delle opere che
preferisco: La Fornarina, un olio su tavola di medie dimensioni (85x60). Questo
quadro fu conservato da Raffaello nel proprio studio fino alla sua morte.
Si narra che la modella ritratta fosse Margherita
Luti, figlia di un fornaio di Trastevere, amata da Raffaello che pose la sua
firma elegantemente sul bracciale che indossa la giovane donna.
Sono state fatte molte ipotesi su questo dipinto: la
donna ritratta potrebbe rappresentare Venere o più generalmente la femminilità
sensuale.
La mia idea è che quest’olio su tavola fu un atto d’amore
di Raffaello, un dipinto bellissimo dove ideale e reale si fondono.