L’antologia Le donne che fecero l’impresa pubblicata
dalle Edizioni del Loggione colma una lacuna importante. Si è parlato e scritto
di uomini d’affari, imprenditori, capitani d’industria, ma solo in qualche rara
eccezione, delle donne che hanno prodotto crescita e benessere.
Nell’immaginario comune, si tende a credere che nel
passato fossero poche, ma la storia ci racconta che erano numerose e provenivano dalle più diverse estrazioni sociali. Alcune di loro non
vennero mai definite imprenditrici, in quanto solo mogli e figlie di
imprenditori, che arrivarono però a prendersi cura dell’azienda, quando il
padre o il marito non potevano più, salvo ritornare nei ranghi al momento
opportuno. Tante altre, più note, furono parzialmente riconosciute.
È arrivato il momento di
rivalutare l’identità di queste professioniste; e come le precedenti
pubblicazioni dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Piemonte, il volume
del Lazio raccoglie alcuni racconti – dodici in particolare – narrati da
altrettante autrici.
Si parte dal Milleseicento
con la pittrice, ma anche imprenditrice, Artemisia Gentileschi, si sorvola
l’Ottocento con la botanica, ma anche imprenditrice, Elisabetta Fiorini, si
attraversa il Novecento con la mitica Sora Lella, attrice e ristoratrice, per
approdare ai nostri giorni, quando impresa è sempre più sinonimo di arte,
comunicazione e produzione che crescono e si trasformano, grazie alla passione
e all’impegno delle nostre Giovanna Cuomo, Silvia De Magistris, Manuela De
Santis, Delia Di Ciocco, Annamaria Lucchese, Alessandra Ortensi, Mariangela
Vitali, Tiziana Vona, Antonella Zonetti.
L’antologia dà solo
un’occhiata ad un piccolo campione di un ben più vasto ed ecclettico bacino di
donne sognatrici visionarie incredibilmente pratiche e dinamiche, che hanno
saputo creare dal gioco dell’infanzia, o trasformare quando è arrivato il tempo
di cambiare.
Il fatto più interessante
che emerge dalla lettura dei diversissimi tracciati biografici è la modalità
espressamente femminile che contraddistingue ogni storia, e che identifica con
inequivocabile chiarezza un codice unico formato da un insieme di intuizioni,
sensazioni, flessibilità e fantasia in azione.
Precorritrici di un nuovo modo di produrre lavoro, sembra non abbiano intenzione di sostituirsi al pragmatico metodo maschile, ma piuttosto di integrarlo per esprimere la capacità di lavorare con ambizione unita ad umanità, creatività permeata di etica, energia rafforzata da tenerezza. E di questo, il nostro mondo ha un grande bisogno.
Precorritrici di un nuovo modo di produrre lavoro, sembra non abbiano intenzione di sostituirsi al pragmatico metodo maschile, ma piuttosto di integrarlo per esprimere la capacità di lavorare con ambizione unita ad umanità, creatività permeata di etica, energia rafforzata da tenerezza. E di questo, il nostro mondo ha un grande bisogno.
Hanno partecipato al progetto
le autrici :
Monica Bartolini “Il tocco
rassicurante della bellezza”,
Gioia Blasi “ La mia
prospettiva”
Lucia Borsani “Sette”,
Giovanna Cuomo “L’oro bianco
dell’agro pontino”,
Stefania De Caro “Come un
valzer”,
Silvia de Magistris “Aiuto!
Aiuto…uno scarafaggio”,
Giusy Giulianini “A ritmo di
bit”,
Maria Francisca Gutierrez
Milesi “Cogliere l’attimo vincente!”,
Sara Magnoli “Papaveri e
papere”,
Elisabetta Mastrocola “Il
cuore verde del Made in Italy”,
Francesca Petrarca “Il
futuro nelle radici”,
Francesca Senna “ Un
matrimonio, una famiglia ,un’ Impresa”.
Prefazione di Venturina A.
Orfei a cura di Chiara de Magistris.
(C.s. - Riceviamo e volentieri pubblichiamo)