Il
romanzo si presenta come un testo ben costruito, unico,
sensoriale e coinvolgente ma, allo stesso tempo è un romanzo insolito, inquietante, con un protagonista oscuro e dannato, caratterizzato
da una buona dose di perversione, tanto che alcune pagine sono al limite del
disgustoso.
Gli
ambienti e le azioni sono descritte con una tale dovizia di dettagli,
soprattutto gli odori, così difficili da far immaginare, che il personaggio di
Jean-Baptiste – nonostante lo spessore psicologico e la descrizione della sua
coscienza - passa in secondo piano, risultando quasi un mezzo per mettere in
luce i profumi e gli odori della narrazione.
Jean-Baptiste
Grenouille, nativo di un quartiere maleodorante di Parigi, riceve in dono un
naso speciale, capace di individuare e catalogare ogni odore. L'immagine
iniziale della sua nascita é di una vividezza estrema, sembra di immergersi nel
luogo descritto. La sua forza di volontà e la sua astuzia sono sorprendenti
almeno quanto il suo naso. La sua vita è difficile dal primo istante eppure lui
lotta senza paura. Per questo decide di attendere l'occasione giusta per
diventare garzone in una rinomata profumeria parigina al fine di apprendere i
segreti di un'arte alla quale donerà le originali invenzioni del suo
inarrivabile talento: profumi ed essenze mai realizzate da alcuno. Qui la
scoperta che l'odore delle persone può condizionare l'anima e la mente,
addirittura rendere invisibile la persona che ci è di fronte o suscitare
desiderio e amore in chiunque.
Inizialmente
la storia, attraverso uno stile narrativo quasi fiabesco, risulta al lettore
affascinante, particolare e molto interessante. Tutto ruota intorno al concetto
di profumo, o meglio, agli odori in genere, sia buoni odori che cattivi odori.
Qui
la maestria dell’autore che rende il libro così affascinante: riuscire a far immaginare
gli odori attraverso la lettura, per mezzo di una spasmodica descrizione di
ogni odore, attraverso uno stile narrativo scorrevole, distaccato dagli eventi.
Il profumo descritto diventa una orgia
di odori, così intenso, con una tale ricchezza di odori e di colori, come solo
la migliore narrativa sudamericana di Marquez o Cortàzar ci ha abituato.
La prima parte quindi crea delle valide
aspettative nel lettore, grazie ad un alone di mistero, un'aura di inquietudine
serpeggiante. Si ha la sensazione che il protagonista sia una figura a tratti
diabolica, quasi satanica, perfida, strana e contorta. Grenouille è una figura
schiva, strana, quasi un gobbo di Notre Dame che si aggira – nuovamente – per i
bassi fondi di Parigi.
Inspiegabilmente
però nella seconda parte il romanzo subisce un brusco rallentamento, il romanzo
diventa contorto, strano, molto onirico, nebuloso. Il protagonista perde il suo
fascino, diventando un essere talmente abietto da non riuscire ad instaurare con
lui qualsiasi legame protagonista-lettore. Si finisce per parlare del
protagonista come di un vero e proprio serial killer settecentesco, e il libro
diventa fastidioso, detestabile, man mano che la storia si evolve.
Si susseguono nella descrizione una serie di delitti,
anche se l'autore non punta il dito sulla serialità ma piuttosto sulla ricerca
di un'essenza vitale da parte di Grenouille, quel qualcosa che gli permetta di
creare un profumo definitivo, il più simile possibile all'odore umano. L’autore cerca di far comprendere al lettore le
motivazioni di tale omicida, entrando nella sua mente e mostrando i suoi deliri
di onnipotenza, senza però scadere in una banale spiegazione psicologica degli
eventi e senza voler ad ogni costo cercare di dare un senso o una spiegazione
ai gesti di Jean Baptiste.
Alla fine il racconto ti
cattura e ti affascina, ti coinvolge sensorialmente, ti travolge, perché l' olfatto è il più misterioso dei sensi, la chiave in grado di
aprire la stanza dei ricordi e il cassetto dei sogni.
Un
romanzo con un incredibile fascino anche per i suoi aspetti storici - in poche
righe l'autore introduce il lettore nella storia di interessantissimi
personaggi come il profumiere Baldini o Madame Gaillard; la bravura dell’autore
permette al lettore di scoprire luoghi, ambienti e persone non attraverso
descrizioni esterne, ma attraverso gli odori.
Un
libro di una incredibile tensione narrativa, che non ti fa staccare gli occhi
dalle pagine, una storia mai banale, mai scontata. Lo stile narrativo è eccelso e la trama, per quanto si potrebbe
definire "malata", è infusa di un misto tra bellezza e follia; gli
aggettivi che assalgono la mente durante la lettura sono: folle, crudele, nauseante.
L’olfatto è uno dei sensi più primitivi
e animaleschi, fondamentale per gli esseri umani e spesso sottovalutato dagli
uomini che gli preferiscono la vista e il tatto.