Il libro di cui vi voglio parlare oggi è
una raccolta di storie, piccole storie. L’autrice è una bambina di 10 anni e si
chiama Arianna Contestabile.
I racconti riportati sono quelli di suo
nonno Tommaso e risalgono a quando
aveva la stessa età di Arianna.
Nonno Tommaso, da quando Arianna era
piccola, amava raccontarle le storie della sua infanzia; le raccontava in un
modo tanto avvincente, che lei rimaneva ogni volta colpita, forse anche per la
passione e l’emozione che il nonno provava ricordandole.
Arianna decide così di raccogliere e di trascrivere
su un quaderno tutte queste belle storie, per regalarle a nonno Tommaso, in
occasione del suo settantesimo compleanno.
La mamma di Arianna, vedendo questo
quaderno, ha avuto l’idea di inviarle ad una casa editrice, la Casa Editrice Kimerik, ed ecco che
questo quaderno è diventato un interessante libro per bambini, e non solo.
Dietro tutti i ricordi di nonno Tommasino,
fatti di marachelle, piccoli incidenti, scherzi tra amici e racconti
avventurosi, c’è la storia dell’Italia degli anni ’50 e degli anni ‘60. Storie
diverse da quelle che può raccontare un bambino oggi. Storie semplici, in cui i
punti comuni sono la libertà, la spensieratezza, lo stare all’aria aperta a
diretto contatto con la natura e con gli animali.
Ma anche storie di povertà, di valori.
Storie di desideri che si possono realizzare imparando ad avere pazienza e tanto
spirito di sacrificio.
Niente tecnologia, e tanta fantasia.
Arianna ha saputo cogliere la bellezza di
queste storie, tanto lontane da lei.
Un libro che è diventato un punto di
congiunzione tra una generazione degli anni ’50 e la generazione del nuovo
millennio. Il punto di congiunzione di due bambini di 10 anni, Tommasino ed
Arianna che si ritrovano, mano nella mano.
È un libro indicato a bambini dai 6 anni,
ma come tutti i libri per bambini è fortemente consigliato a tutti, anche a
quei bambini che si trovano da tempo negli ENTA e negli ANTA; eh si perché
questo libro ha la capacità di far riaffiorare ricordi della propria infanzia,
e la voglia di raccontarli ai propri figli o nipoti.