di Francesca Senna
Questo libro è veramente accattivante per la cura della rilegatura e
dei caratteri utilizzati, che gli conferiscono una aria di antico quasi fosse
un diario anni '40; la presenza e il legame delle foto al testo è davvero
originale, e creano una sorta di prova fotografica del romanzo; foto oltretutto
originali, acquistate dall’autore nei mercatini; solo alcune – come ci indica
lo stesso autore - sono state modificate ad arte per rispondere ai fini del
romanzo.
Il romanzo narra la storia di Jacob che si ritrova ad esaudire e
soprattutto a capire l'ultimo desiderio del nonno. Tutta la vita suo nonno ha
continuato a parlargli di un’isola, di un anello e di bambini con capacità
speciali. Gli "speciali" sono bambini, anche se la genialità narrativa
dell'autore li rende a suo modo dei vecchi.
Nessuno della famiglia di Jacob, tanto meno suo padre, crede ai
racconti del povero nonno che viene considerato pazzo.
La realtà però non è come se l'aspettano "i normali" perché i
bambini Speciali, attori protagonisti nei racconti del nonno, esistono davvero e
Jacob li trova insieme al famoso anello di cui il nonno gli ha parlato prima di
morire.
L'anello ripropone continuamente un giorno: il 3 settembre del 1940; si
riavvia ri-vivendo sempre lo stesso giorno. In questo anello vivono diversi
bambini con poteri diversi; ma c'è qualcosa che minaccia questo mondo perfetto
e sono i Vacui e gli Spettri.
La trama scorre via veloce, accattivante e non si può non immedesimarsi
nei panni del protagonista disilluso, sconvolto per la morte dell'amato nonno. I
colpi di scena risultano ben misurati. La narrazione affascina il lettore
grazie all’invenzione di questo mondo che sopravvive in una "bolla nel
tempo". L'idea degli anelli temporali che conducono in epoche diverse dove
si nascondono i "bambini" con poteri speciali è veramente originale.
Non mancano descrizioni “gotiche” di case diroccate, sotterranei, ambienti cupi
e tenebrosi, il tutto accompagnato da immagini inquietanti.
La prima metà del romanzo è sicuramente la parte più intrigante: i
personaggi da scoprire sono molto interessanti e la storia si delinea man mano
lasciando assaporare il gusto dell'ignoto. Nella seconda metà del romanzo i giochi
sono fatti, i dettagli sono stati tutti indicati e l’azione è libera di fluire
fino alla fine.
Fondamentalmente il romanzo ci si presenta come una storia sulla
accettazione del diverso e su, ancora una volta, quanto sia difficile fare la
scelta più giusta di fronte a quella più facile.
Concludo dicendo che ho avuto modo, dopo aver letto il libro, di vedere
il film che ne è stato tratto. Fermo restando la mia passione per Tim Burton,
ritengo che la resa su pellicola di questo romanzo non sia stata la sua
migliore realizzazione.