di Gianni Casciano
Qualche anno
fa, per motivi professionali, mi sono avvicinato al mondo di libri per ragazzi
e albi illustrati per bambini. Prima li consideravo bei libri (alcuni), ma mi
sentivo distante da loro, non capendo che un albo illustrato o un romanzo per
ragazzi è più vicino a noi adulti di quanto possiamo pensare.
Spulciando tra i vari
autori ed illustratori, ho scoperto Davide Calì, nato in Svizzara e
cresciuto in Italia, dove ha maturato una lunga carriera come disegnatore,
fumettista e autore.
Voglio parlare di uno
dei suoi libri mi ha letteralmente rapito: Io aspetto con le illustrazioni di Serge
Bloch. E’ stato pubblicato per la prima volta in Francia nel 2005 con il
titolo di Moi, J’attends tradotto in molte lingue. Ha venduto
migliaia di copie ed ha vinto il prestigioso premio Prix Baobab. Nel 2015 è stato pubblicato di nuovo in Italia da Kite Editore.
E’ la storia della
vita, della sua ciclicità, del suo essere semplice e complessa allo stesso
tempo, vista dagli occhi di un bambino. Ci si accorge che la vita è anche
attesa: si aspettano gli eventi, i sentimenti, il Natale, il bacio della buona
notte, il cinema, il treno, l’amore, una nuova nascita, che la pioggia cessi. Parla
anche della morte, che è parte della vita, descritta con tre semplici punti di
sospensione.
Il linguaggio usato è
molto semplice, come pure le illustrazioni. Una costante su ogni pagina è un lungo
filo di lana rosso che prende varie forme, si allunga e si aggroviglia, a
seconda della fase della vita in cui ci si trova.
Si legge tutto d’un
fiato, veloce, come in fondo può sembrare la vita stessa; sta ad ognuno di noi
trovare il tempo di soffermarsi sugli
eventi, rallentando.
E’ un albo che mi ha
commosso, mi ha divertito e mi ha fatto riflettere. E’ particolare anche nella
forma, rettangolare, stretta e lunga, come una busta da lettera.
E’ un libro per
bambini di età compresa tra i 5 e 99 anni.
Attenzione, la
lettura di questo albo può provocare dipendenza da libri per l’infanzia da cui è
impossibile uscire.