In un modo o nell’altro le
elezioni politiche si stanno avvicinando e
c’è chi chiede senza mezzi termini di inserire nei programmi elettorali delle
forze politiche il tema dello sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente:
lo fa l’ASviS, l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, che ha presentato alla
Camera, pochi giorni fa, la prima analisi della situazione dell’Italia rispetto
ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile sottoscritti all’Onu. La relazione è
stata presentata dall’Economista Enrico Giovannini.
“Il 2017 sarà un anno
cruciale per i partiti e i movimenti politici che si preparano ad affrontare un
ciclo elettorale da cui dipenderanno scelte importanti con effetti a
medio-lungo termine”, ha sottolineato il Portavoce dell’ASviS, Enrico
Giovannini. “Dovranno dire agli elettori come pensano di ridurre la povertà e
le disuguaglianze, tutelare l’ambiente e rispettare gli Accordi di Parigi sulla
lotta al cambiamento climatico, conseguire una crescita economica robusta e
inclusiva, accrescere l’occupazione e l’educazione di qualità. Tutti i sondaggi
– prosegue Giovannini – mostrano come i cittadini, specialmente i giovani, sono
molto sensibili ai temi dello sviluppo sostenibile. Il 70% degli italiani (1) è
favorevole alle politiche per lo sviluppo sostenibile e oltre il 75% è
preoccupato per i fenomeni globali, tra cui degrado ambientale, sicurezza
alimentare, guerre e globalizzazione. La risposta a queste preoccupazioni farà
la differenza anche in termini elettorali e molti cittadini utilizzeranno il
metro della sostenibilità per valutare le promesse dei partiti e dei movimenti
politici. Per questo l’ASviS propone ai politici di assumere un impegno forte e
chiaro su questi temi”.
“Con oltre 4,5 milioni di
poveri assoluti, un tasso di occupazione femminile inferiore al 50%, oltre 2
milioni di giovani che non studiano e non lavorano; con investimenti in ricerca
e sviluppo di poco superiori all’1% del PIL, tassi di abbandono scolastico del
27,3% per i figli di genitori meno istruiti a fronte del 2,7% per i figli di
genitori in possesso di laurea e un rapporto tra ricchi e poveri tra i più
squilibrati dell’area OCSE; con significative disuguaglianze di genere e
un’inaccettabile violenza sulle donne (76 femminicidi dall’inizio dell’anno);
con tutte le specie ittiche a rischio, un degrado ambientale forte soprattutto
in certe zone del Paese; con il 36% di persone che vive in zone ad alto rischio
sismico e un’alta mortalità a causa dell’inquinamento atmosferico nei centri
urbani; con una transizione troppo lenta alle fonti rinnovabili rispetto agli
accordi di Parigi, l’Italia dimostra di essere ancora molto lontana dal
percorso di sostenibilità delineato dall’Agenda 2030 e dagli impegni
sottoscritti all’ONU un anno fa. Eppure sappiamo di non avere alternative per
garantire un futuro al Paese”. Così si è espresso il Portavoce dell’Alleanza
italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Enrico Giovannini, presentando alla
Camera dei Deputati il Rapporto dell’ASviS su “L’Italia e gli obiettivi di
Sviluppo Sostenibile”, prima analisi della situazione dell’Italia rispetto ai
17 Obiettivi e 169 Target dell’Agenda 2030.
Con l’adozione dell’Agenda
2030 e dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è stato espresso un chiaro
giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e si è superata
l’idea che la sostenibilità riguardi solo l’ambiente. Al contrario, lo sviluppo
sostenibile richiede l’adozione di una logica integrata delle diverse
dimensioni dello sviluppo: economica, sociale, ambientale e istituzionale. “Non
c’è tempo da perdere. Per questo è quanto mai urgente la definizione di una
Strategia di Sviluppo Sostenibile che guidi le scelte di tutti gli operatori
economici e sociali – ha proseguito Giovannini – e l’adozione di immediati
provvedimenti da inserire nella prossima Legge di Bilancio. Con spirito di
servizio verso l’intero Paese, l’ASviS, che riunisce quasi 130 organizzazioni
della società civile, offre alla politica italiana un insieme concreto di
proposte per fare dello sviluppo sostenibile il paradigma di riferimento del
nostro Paese”.
Che cos’è l’ASviS? L’Alleanza Italiana per lo
Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata il 3 febbraio del 2016, su iniziativa della
Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per far crescere
nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la
consapevolezza dell’importanza dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile e per
mobilitarla allo scopo di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
L’Alleanza riunisce
attualmente oltre 120 tra le più importanti istituzioni e reti della società
civile, quali:
associazioni rappresentative
delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore);
reti di associazioni della
società civile che riguardano specifici Obiettivi (salute, benessere economico,
educazione, lavoro, qualità dell’ambiente, uguaglianza di genere, ecc.);
associazioni di enti
territoriali;
università e centri di
ricerca pubblici e privati, e le relative reti;
associazioni di soggetti
attivi nei mondi della cultura e dell’informazione;
fondazioni e reti di
fondazioni;
soggetti italiani
appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello
sviluppo sostenibile.
Il Presidente dell’Assemblea dell’Alleanza è Pierluigi Stefanini, Presidente della
Fondazione Unipolis e del Gruppo Unipol.
Il Portavoce dell’Alleanza è Enrico Giovannini, professore ordinario di
statistica economica presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, il quale
coordina le attività del Segretariato dell’Alleanza.