“Passo
e chiudo”, con queste semplici parole Luca Nardi, che ho conosciuto qualche
hanno fa quando iniziai l’avventura di ECO 16, mette un punto alle tante
iniziative che lo hanno visto protagonista dei Castelli Romani, un territorio da
salvaguardare e valorizzare, proprio com’è sempre stato nelle intenzioni delle
sue Salviamo
il Lago Albano, il FORUM PER I CASTELLI ROMANI, la Rete delle Associazioni, la
Rete di imprese Discover Castelli Romani...
Scrive
Luca in una nota su Facebook: “L’uomo col machete si butta coraggiosamente
nella foresta per aprire un sentiero ma se vicino a lui, accanto a lui, dietro
di lui non ci saranno altri a dare man forte, allora la foresta si richiuderà
alle sue spalle... e tutto ripiomberà nell’oscurità.
Probabilmente
la strada era quella sbagliata... forse lo scoprirò più’ avanti... non è colpa
di nessuno...è andata così e basta...”
C’è
dignità e amarezza nelle sue parole. Il suo sentimento appare chiaro.
Proprio
qualche giorno fa parlavo dei Castelli Romani con un altro amico da sempre
molto attivo sul territorio, Daniele G., e lui mi diceva, pensando alle vicende
politiche più o meno squallide, più o meno ambigue, di tante persone che
abbiamo conosciuto: “Oggi i Castelli stanno messi davvero male!”
Ed
ora la nota di Luca che mette uno stop, un punto fermo e deciso forse non a
caso, a pochi giorni dallo sfregio alla bella opera, La Donna del Lago di
Giuseppe Verri al Belvedere dei Sognatori, altro meraviglioso progetto di Luca
che aggiungeva un po’ di bellezza ai nostri luoghi. “La bellezza salverà il
mondo ma qui siamo già condannati” aveva detto Luca commentando quel fatto.
Ecco
integralmente la nota di Luca.
Passo e chiudo... “tutto scorre
come un fiume”
Si chiude...
O meglio, io passo e chiudo.
Salviamo il Lago Albano, il FORUM
PER I CASTELLI ROMANI, la rete delle Associazioni, la Rete di imprese Discover
Castelli Romani...
Anni di ricerca, di lavoro, di
sforzi intensi, anni belli e faticosi, scegliendo sempre di percorrere la
strada che ritenevo giusta rispetto a quella più facile, anni che mi hanno segnato
nel profondo.
Passo e chiudo...
Ho conosciuto la mia terra, ho
incontrato migliaia di persone, ho visitato centinaia di luoghi, approfondito
le storie e le problematiche di ognuno..
Volevo capire, volevo cercare di
individuare una possibilità di riscatto, l’ho fatto con una coscienza limpida,
senza prevenzione alcuna, con fiducia nel prossimo...
Mi sono confrontato con ricercatori
e studiosi, con contadini e ristoratori, con commercianti e studenti.. con
professionisti e professori.. con alcuni abbiamo camminato insieme a tratti..
con altri ancora camminiamo.
L’obiettivo? Pianificare e sperimentare una nuova formula
di partecipazione sociale, costruire una rete territoriale forte e
interconnessa, un sistema puntiforme coeso e ricco di diversità, emancipato
dalle logiche dell’individualismo miope e dalla tossicità della democrazia
rappresentativa.
Invertire la tendenza, rovesciare
il tavolo, costruire un esercito di contenuti, proteggere e valorizzare il
nostro territorio, attraverso la creazione di una economia alternativa,
poggiata sulle risorse, umane e non umane, perseguendo con convinzione un
grande progetto finalizzato al bene comune, al rilancio dei Castelli Romani...
Ho fatto il motore, ho aperto delle
case, ho acceso focolai, ho sensibilizzato, ho denunciato, ho aggregato, ho
costruito proposte e ideato progetti, ho stimolato alla partecipazione attiva,
ho creduto... ho pregato... ho sognato... ho sbagliato... ho capito...
Perché l’ho fatto? Me lo sono
chiesto spesso... forse era solo un mio bisogno? Una giustificazione al mio
stare al mondo? Un eccesso di presunzione? L’ambizione folle e il senso
estetico di voler vedere persone più’ serene e un ambiente sano e più’ bello
attorno a noi? L’innato moto di
repulsione verso le ingiustizie? La consapevolezza che forse non esista altra
soluzione?
Forse... E forse non è neanche
importante..
Meglio chiudere. perché è saggio
non insistere quando qualcosa dimostra di non poter funzionare, perché è
probabilmente necessario aprire altre porte, perché non è giusto sfiancarsi
l’anima e le gambe se chi cammina intorno a te probabilmente non ti ha nemmeno
capito… o semplicemente non prova le stesse tue emozioni... non ha la tua
sensibilità... non crede nella possibilità di aprire nuove strade..
L’uomo col machete si butta
coraggiosamente nella foresta per aprire un sentiero ma se vicino a lui,
accanto a lui, dietro di lui non ci saranno altri a dare man forte, allora la
foresta si richiuderà alle sue spalle...e tutto ripiomberà nell’oscurità.
Probabilmente la strada era quella
sbagliata...forse lo scoprirò più’ avanti... non è colpa di nessuno...è andata
cosi’ e basta..
Nessun rimpianto, nessun
risentimento, nessun rancore, nessun pentimento...
Ci interrogheremo ancora insieme
sui motivi che ci hanno portato a vivere in un mondo senza più diritti, dove
muoiono le api e i bambini allo stesso modo, dove la sofferenza è causa di
profitto, dove le violenze quotidiane non fanno neanche più rumore.
Passo e chiudo...ma il machete lo
terrò sempre con me...
P.S. Kyra, grazie per avermi
aiutato a capire....