Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nel
2016, in Italia, si può parlare veramente di inclusione? Sappiamo cos’è la
disabilità per le famiglie che ne hanno a che fare?
Sappiamo
cosa vuole dire assistere chi ne ha più bisogno o semplicemente ci rendiamo
conto di quanto ci sia ancora da fare per sostenere i ragazzi che soffrono di
diverse patologie? San Cesareo non è diversa da tutta l’Italia anche se
qualcosa sta cambiando grazie ad un progetto che potrebbe essere il primo in
Italia.
L’associazione
Mai soli onlus, nata proprio per supportare i ragazzi con diverse patologie
soprattutto nel percorso extrascolastico, dopo aver portato i suoi iscritti in
giro per il mondo facendoli vincere in diverse discipline (calcio e nuoto) e
portando il nome di San Cesareo fino a Los Angeles ed Atene, dopo anni di
richieste mai accolte per avere una sede ha deciso di essere propositiva e di
superare gli ostacoli ed i malumori proponendo un progetto che porterebbe il
comune di San Cesareo ad avere più servizi, più cultura, più inclusione tutto
in una volta.
Da
anni infatti la biblioteca di San Cesareo è aperta solo 3 giorni a settimana e
non per tutto il giorno, la mancanza di una sede ha ispirato il progetto che
semplicemente individua nei ragazzi di Mai soli ed i suoi volontari coloro i
quali potrebbero tenerla aperta tutti i giorni offrendo al paese un servizio
che in una cittadina di quasi 15.000 abitanti è decisamente necessario avendo a
loro volta una sede dove proporre iniziative, laboratori o incontrare
semplicemente i cittadini che la frequenteranno.
Ma
il progetto non finisce qui, lo spirito dell’inclusione ha portato
l’associazione ad aprire il progetto a tutta la cittadinanza interessata che si
sta riunendo tutte le settimane per discutere proporre e immaginare iniziative
progetti e naturalmente il calendario delle presenze così da dare alla
biblioteca una vera e propria turnazione e soprattutto un calendario ricco di
eventi.
L’apertura
del progetto a tutta la cittadinanza, sotto la responsabilità dell’associazione
Mai soli è fondamentale per dare a tutti la possibilità di usufruire di un bene
comune in egual misura e nello stesso tempo responsabilizzare l’associazione
stessa e i suoi ragazzi che sono i capofila nonché gli ideatori del progetto.
Il
gruppo che sta discutendo del progetto è ormai arrivato a circa 60 iscritti e
si coordina tramite un gruppo fb (https://www.facebook.com/groups/165086210536599/?fref=ts)
dove si dialoga si propone e si scambiano idee ed opinioni.
Se
il progetto andrà a buon fine, non solo San Cesareo risulterà all’avanguardia
ma soprattutto avrà risolto in maniera innovativa il problema di una biblioteca
troppo chiusa e di un’associazione poco supportata, dando il giusto segnale di
voglia di incontro tra persone con diverse abilità in un luogo di cultura
aperto a tutti.